Ad ogni modo, visto che su internet i soliti negazionisti cristianucoli fanno DISINFORMAZIONE su queste cose, per esempio facendo credere che (con le grulle che poi cascano nel tranello) "il cristianesimo ha dato i diritti alle donne! prima di noi c'erano quei cattivoni maschilisti dei greci! brutti cattivoni che umiliavano le donne! Poi siamo arrivati noi cristiani, bravi, buoni e belli, e sì che le donne sono state stimate!", ECCO, PER EVITARE SIMILI DEFICIENTATE NEGAZIONISTE, CHE POSSONO CONVINCERE SOLO QUELLE PERSONE CHE NON VANNO A CONTROLLARE SUI LIBRI,
ho deciso di dedicare una serie di post di approfondimento sull'antica Grecia per schiarire le idee a certa gentaglia e più in generale, per informare e mettere a disposizione del materiale utile per tutti.
Vedremo quindi aspetti meno noti del pantheon greco, la condizione della donna "moglie",
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/grecia-2-la-condizione-delle-donne.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/grecia-6-pittura-vascolare-e-quello-che.html
la condizione della donna "prostituta" https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/le-etere.html, la condizione dell'uomo (e del ragazzo) e dello schiavo, https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-4-la-schiavitu.html
i concetti fondamentali di Aristotele
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/e-io-bestemmio-il-dio-aristotele.html
la letteratura https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-5-i-poemi-omerici.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/poemi-epici.html
i concetti fondamentali di Aristotele
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/e-io-bestemmio-il-dio-aristotele.html
la letteratura https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-5-i-poemi-omerici.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/04/poemi-epici.html
esiodo e la misoginia: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/grecia-7-la-misoginia-di-esiodo.html
e infine i vari scopiazzamenti cristiani alla misoginia greca. (CHE COPIANO IN PIENO,
ANZI PEGGIORANO, AGGIUNGENDO IL DISCORSO DELL'IPOSTASI, PORCATA CHE NEANCHE LO STESSO ARISTOTELE AVEVA PENSATO... TANTO PER DIMOSTRARE, ANCHE A TANTE SOUBRETTE E "DONNE EMANCIPATE" , CHE NON è STATO IL CRISTIANESIMO A DARE DIRITTI ALLE DONNE,
E LO SA CHIUNQUE ABBIA LETTO I LIBRI GIUSTI)
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-questione-92-per-integrale.html
No, non riporterò tutta 'sta sbrodolata di roba in una fila di post impignati uno dietro l'altro... anche perché devo prima impaginare bene altri argomenti e risistemare quanto ho già scritto.
Per cui i post sulla Grecia usciranno in ordine sparso seguiti o preceduti da altri argomenti. Anche perché sennò mi annoio io a dedicare una settimana intera ad un argomento per cui "non mi esalto".
Della Grecia apprezzo solo due cose:
1) La poesia moderna del Novecento
https://poesiamondiale.blogspot.com/2015/08/poesia-greca-del-900.html
2) La scena Black Metal
https://intervistemetal.blogspot.com/2015/07/un-po-di-ottimismo.html
Ed ambedue le cose le avevo già trattate anni fa. Per cui, per me, l'interesse - questa volta piacevole - da dedicare alla Grecia era già bello che concluso anni fa. E al contrario di molte altre femminucole tardone, io non ho bisogno di difendere l'indifendibile o arrampicarmi sugli specchi... cosa è stata la Grecia, come cultura, nella storia, è chiaro, e l'argomento "donne e Grecia antica" si potrebbe concludere in due righe, senza star qui a riportare un papiro di roba che conferma quanto io già so da decenni... ma visto che quando mi ci metto di picca - come direbbe Mirandolina - NON esaurisco un argomento, per quanto ovvio, in due righe, riporterò comunque una tonnellata di roba anche su questo argomento che proprio mi dà l'orticaria.
Vabbè dai, diciamo che i Greci sono partiti molto male, come civiltà e cultura... Ne hanno avallate di str*nzate... ma li perdoniamo un po', perché i Necromantia, le Astarte e i Rotting Christ hanno sfornato dei Disconi Black Metal che ci fanno mettere Aristotele (momentaneamente...) nel dimenticatoio, se siamo di buon umore perché abbiamo i Necromantia di sottofondo.... https://intervistemetal.blogspot.com/2015/07/un-po-di-ottimismo.html
Info tratte da
L'arrivo dei primi elementi elleni o protoelleni ha preceduto di dodici secoli circa Omero; invasioni, migrazioni, scambi commerciali hanno modificato la fisionomia della Grecia e non è facile distinguere gli elementi costitutivi della religione greca e capire come si siano fusi.
è possibile desumere alcuni dati linguistici: Zeus, che ha indubbiamente un nome indoeuropeo, si sostituisce al dio mediterraneo della vegetazione a Creta; Apollo è ritenuto un dio greco, ma il suo nome non sembra spiegabile nel contesto indoeuropeo. Il nome di Demetra e Poseidone sono composti da un elemento greco ("meter", madre e "posei-", signore o sposo) e di un elemento egeo, "da", terra; si tratta di forme successive all'avvento dei greci, ma Demetra (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/demetra-e-persefone.html) ha affinità con le divinità egee, Poseidone è un dio tipicamente acheo.
Le conoscenze archeologiche sono troppo lacunose per farsi un'idea esatta delle religioni pre-elleniche. Spesso si è tentato di definire il sostrato di questa religione contrapponendo agli Dei "Uranii" agli Dei "Ctonii", più antichi; ma gli Dei greci presentano caratteri ambivalenti: le divinità "Uranie" (Zeus, Era, Ermete, Artemide https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/artemide.html, Poseidone) hanno anche attributi sotterranei. è anche illegittimo pretendere che gli Indoeuropei abbiano ignorato i culti di divinità ctonie, come provano le ricerche sul serpente domestico e il cavallo (1); inoltre, la religione minoica non era una religione ctonia, infatti le sue divinità non dimoravano nelle profondità della terra ma vivevano in superficie, sulle vette, nelle caverne o apparivano in cielo.
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che i Titani, sconfitti da Zeus, fossero gli Dei delle popolazioni dominate.
Un certo numero di primissime divinità femminili sembrano derivare dalle Dee nude del Neolitico. Erano Dee che presiedevano alla vegetazione; Atena era accompagnata dalla terna delle figlie di Cecrope: Pandroso ed Erse, i cui nomi derivano dalla rugiada, e la loro sorella Aglauro ("La Dea dalle belle acque"?); in Epidauro ed Egina si venerava la coppia Damia-Auxesia (Dea della crescita) le cui statue, intagliate in un ulivo sacro, riprendevano la posizione di certi idoli del Neolitico (erano sedute). A Sparta e a Rodi, Elena era adorata, fin dall'epoca achea, come Dea del platano. (2)
Altre figure divine riprendono la Signora della natura selvaggia, come Callisto, la Dea orso d'Arcadia, trasformata in seguace d'Artemide. Sempre in Arcadia, una "Preservatrice" locale, Alea, ha dovuto cedere il posto ad Atena, restando nella denominazione "Alea Atena" come testimonianza della Dea spodestata.
Fra le divinità maschili del ciclo agricolo, uno degli dei più celebri era Giacinto, genio della vegetazione, che verrà assimilato al culto di Apollo in Laconìa.
Pan ha un nome greco, ma deve aver soppiantato una divinità autoctona, in Arcadia. Ermete non ha un'etimologia sicura: forse incarnava l'herma, ovvero il confine o i blocchi di pietra che servono di riferimento in montagna, ma non è certo; Ermete, comunque, era figlio di Maia, la Terra-Madre, e nacque in una grotta del monte Cillene e "l'Inno Omerico" a lui dedicato ce lo presenta come signore delle fiere che regna sul mondo animale. (3)
Il dio-montagna ha lasciato tracce solamente nella leggenda: la contesa tra l'Elicona e il Citerone, in Beozia, è stato cantato dalla poetessa Corinna (4)
Atlante è stato un dio-montagna in Arcadia; gli Dei-fiumi hanno goduto di un culto più duraturo: l'Acheloo, in Etolia, padre di tutti i corsi d'acqua, l'Asopo, l'Inaco, l'Alfeo ("colui che nutre") e le ninfe delle fonti. (5)
Anche il mare comportava una serie di divinità poi inglobate in Poseidone: Nereo (il vecchio del mare) e sua figlia Tetide (che possiede il dono della metamorfosi e della profezia); Teti, sposa di Oceano (forse un doppione di Tetide), Tritone, linguisticamente inscindibile da Anfitrite, che diventerà la sposa di Poseidone. Leucotea, la "Dea Bianca" provvida per i marinai. Altri genii abitavano le cime montane e le distese marine in compagnia delle ninfe: Geresto, Peloro il mostro, Alcioneo.
Tutte queste divinità minori, poi dimenticate o inglobate, dovrebbero essere gli dei autoctoni, connessi a luoghi ben precisi; si tratta di tracce di animismo primitivo che connetteva i fenomeni naturali a potenze misteriose non molto definite.
HERMES\MERCURIO E IL CADUCEO
Due ali alla testa e due ali ai piedi. Cosa vuol dire? Che per scendere sulla terra e adeguarsi alla natura dell'uomo, chi sta in alto deve mettere le ali "ai piedi", umanizzarsi, mentre per salire verso il regno degli immortali l'uomo deve avere ali alla testa, cioè pensieri divini.
Hermes/Mercurio è famoso per il suo Caduceo, il mitico bastone!
Una volta vide due serpi in lotta che cercavano di divorarsi a vicenda. Buttò in mezzo a loro la sua verga incantata e i due rettili vi si avvolsero intorno, a spirale, l'uno a destra, l'altro a sinistra, restando così in perfetto equilibrio, a guardarsi negli occhi.
Hermes raccolse la verga e da allora non l'ha più lasciata: le due serpi sono i due aspetti dell'uomo, la sua essenza e la sua parvenza, le due forme dell'amore, il sacrificio e la brama, l'anima e la carne, i due aspetti della vita, maschio e femmina.
Nota di Lunaria: ovviamente il monoteismo scopiazza anche il Caduceo con la storiella del "serpente di rame"....
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-simbolismo-del-bastone.html
All'uomo Hermes insegna l'arte divinatoria, la lettura del futuro, l'Arte Magica...
Maia, dice Esiodo, fu la madre di Hermes; Maia, l'Apparenza, l'Illusione; Zeus rappresenta l'Essere, l'essenza stessa delle cose e Maia la Parvenza; Hermes, con il suo misterioso Caduceo, è l'uno o l'altra, a seconda dei casi. Da Afrodite, Hermes ebbe un figlio che diventò Ermafrodita: maschio e femmina in contemporanea; da una ninfa ebbe Pan, il Dio dei boschi e anche il Tutto.
APOLLO, L'ILLUMINANTE
Giovane e bello, splendente, possente, temibile, Fòibos, l'Illuminante, è il Dio della Luce.
Col nome di Febo, egli guida gli scalpitanti cavalli che trasportano nel cielo il carro del Sole.
Apollo, il giorno stesso della sua nascita, ebbe tre doni: da Efesto un arco e una faretra piena di frecce, da Zeus un cocchio d'oro trainato dai cigni e da sua madre Latona ("Lateo" in Latino significa "Sono nascosto") la profezia e la visione delle cose occulte.
Quattro giorni dopo la sua nascita egli compì il primo prodigio, uccidendo il drago-femmina Pitone, generato da Gea, che per ordine di Hera aveva perseguitato la madre.Per i primitivi popoli indo-europei il greco Apollo (Apollon) era forse una divinità nordica, che portava in dono la luce e il tepore del Sole dopo la lunga notte boreale e rendeva la terra feconda di un frutto sostanzioso, la mela, chiamata in suo onore "Abal" dagli antichi Celti, e oggi "Apple" dagli Inglesi ed "Apfel" dai Tedeschi. Si pensa che questa mitica mela fosse presente e raccolta specialmente ad Avalon.
"L'uomo", dice Pindaro, "è il sogno di un'ombra, ma quando dal cielo gli piove un divino bagliore, egli si riveste di luce e la vita gli è grata". Apollo Liceo (da Lykèios, Luminoso) è la personificazione di questa luce interiore, che in arte si manifesta come ispirazione.
Apollo, malgrado la bellezza, fu sempre infelice in amore: amò sia donne che uomini (infatti è anche un'icona Gay) ma i suoi amori finirono tragicamente: Dafne si fece tramutare in lauro pur di sfuggirgli,
Coronide, incinta di suo figlio Asclepio, lo tradì; Cassandra lo ingannò (e Apollo per ripicca le lasciò il dono della preveggenza, ma la condannò a non essere mai creduta); Giacinto e Ciparisso, bellissimi giovanetti amati da Apollo, furono uccisi e morirono tra le braccia del Dio.
Forse questi miti vogliono significare una sola cosa: la bellezza (e Apollo era il più bello) non basta per suscitare e soprattutto conservare l'amore.
Nota di Lunaria: ad Apollo la band Black Metal Kawir ha dedicato una canzone: "Hymn to Apollo"
PAN
Pan, precisano i glottologi, viene dalla radice "Pa", che significa "nutrire": la stessa di "pastore" e "pane". In altre parole, Pan era la Natura, nutrice dell'uomo, una Natura simboleggiata da una moltitudine di ninfe. Nell'ora calda del mezzogiorno, Pan si ritirava in una zona d'ombra a dormire e la Natura doveva tacere, rispettando il suo sonno. Era l'ora del grande silenzio, finché Pan si destava, producendo intorno a sé, nella natura assopita, fremiti e lamenti che riempivano i viandanti di timore, come se avvertissero una presenza invisibile e misteriosa.
Pan rappresenta la Natura nella sua interezza, il desiderio, la voluttà che accende l'impulso creativo in ogni essere vivente; Pan è un immenso magnete che muove e pervade l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande (atomi e astri) per cui un canto orfico inizia con queste parole:
"Io invoco Pan, Dio possente, signore dei prati e dei boschi; Pan, l'infinito universo: cielo, mare, terra sovrana e fuoco eterno... I cui melodiosi accordi esaltano la vita del Tutto: il Dio dai mille nomi, padrone assoluto del mondo che tutto feconda e tutto fa nascere"Il Dio Agreste è diventato la forza vitale che governa il cosmo. Forse neanche Zeus aveva questa importanza, quello Zeus che lo aveva battezzato Pan perché era buffo (e aveva fatto ridere tutti gli Dei).
In epoca cristiana Pan venne denigrato e i suoi attributi servirono alla "costruzione" del Diavolo cristiano: Pan cedeva il posto a gesù cristo, il grande assassino della Gioia Pagana, l'usurpatore del trono della Grande Dea, il nazareno spregevole.
Nota: anche a Pan è stata dedicata una canzone dai Kawir: "Io Pan" e c'è anche "Invoking Pan" dei Daemonia Nymphe
Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/da-pan-satana.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-grande-dio-pan-che-e-un-dio-molto.html
(1) Nota di Lunaria: il serpente è stato spesso associato alle Dee in ogni cultura (Nu Wa in Cina, Manasa o Nagneshwari Ma in India, Mami Wata in Africa, ma possiamo citare anche Giunone, Igea, Medusa... https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/nu-wa-e-il-serpente.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/medusa.html
Inoltre, gli stessi cristiani, per un periodo, rappresentavano il "diavolo serpente tentatore" come femminile
eh certo, la femminilità è qualcosa di schifoso, di immondo, di indegno, di diabolico... dio scelse di incarnarsi nel maschio gesù, per cui siccome il diavolo è "il contrario di dio" ne deriva che è femmina, vero?, cari cristianelli, eh?!, che per un periodo della vostra così-bella-teologia pensavate che il diavolo era femmina e si legava alle femmine, perché entrambi erano nemici di dio, quel dio così maschile ed ipostatico in cristo gesù, eh?!
Come sa chiunque abbia letto libri di analisi teologica,esegetica e storica sul "Diavolo cristiano"
di per sé già scopiazzato da Pan, quando i cristianucoli, ad un certo punto, si misero ad immaginare accoppiamenti di donne con demoni dotati di pene, ma vabbè...)
Il cavallo era associato a Epona, Rhiannon e alla Potnia Hippon transcaucasica.
l'associazione donna-cavallo è rimasta nel simbolismo dell'unicorno.
Nel contesto indù sono celebri gli Asvins, i gemelli cavalli (alba e tramonto) e Ashwaroodha.
è vero che il cavallo venne via via associato al contesto guerriero-marziale; tuttavia secondo me agli inizi più che un simbolo della conquista militare, era un simbolo femminile di fecondità e prosperità (la Dea Giumenta)
Ovviamente, il cattolicesimo scopiazza: il cavallo viene associato a "sant'eligio"
Ovviamente era simbolo della DEA Epona\Rhiannon, ma tant'è, i cristianucoli scippano il cavallo, lo mascolizzano associandolo a "sant'eligio" e se lo spacciano come "nostro simbolo cristiano"... e gli ingenui cascano nel tranello!
Ma i cristianelli mica si sono accontentati solo di questo, no, eh! Perché, chi ha letto libri come questo https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-dea-bianca-gli-stralci-piu-belli.html
sa che:
"Lo stretto legame tra Dea e venti è mostrato anche nella credenza che le cavalle (come si è detto, animale lunare) possano concepire solamente esponendo al vento il posteriore.
Questa credenza è ripresa anche da Varrone, Plinio e Columella, mentre Tolomeo attribuisce al solo Zeus che regna sul Nord "i venti che recano la fertilità", e uno dei titoli di Zeus era Boreo.
Tracce di un culto palestinese del vento del Nord si trovano in Isaia XIV 13, Ezechiele I, 4, Salmi XLVIII, Giobbe XXXVII.
Il cristiano Lattanzio alla fine del III secolo, vede nella fecondazione delle cavalle un'analogia col concepimento della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo.
Secondo l'Odissea, la sede dei venti, ossia il centro del culto di Borea e dei suoi fratelli si trovava sull'isola Eolia; ma il culto di Borea oltre che al Nord di Atene, si diffuse anche a Ovest (si sa che era venerato anche presso i Turi Italici) ed è probabile che abbia raggiunto anche la Spagna. Nella tarda classicità l'isola Eolia di Omero fu identificata con Lipari, che era stata colonizzata dagli Eolici."
Nota di Lunaria: che i padri apologisti e i primi scrittori cristiani vedessero persino uno sperma in Dio, che feconda "la vergine maria" è palese anche in Giovanni Damasceno che così commenta: "La sapienza e la potenza di Dio scese su di lei, come seme divino", come sa chiunque abbia letto Tommaso d'Aquino PER INTEGRALE,
che riporta il tale pensiero del Damasceno
E NON UN TOMMASO D'AQUINO "MUTILATO" DALLE FRASI PIù BELLE,
COME LO RAPPRESENTANO CERTI CRISTIANUCOLI NELLE LORO RECENSIONI E\O COMMENTI IDOLATRICI AL DOTTORE ANGELICO... che oggigiorno lo fanno passare come un "amico delle donne, anzi, il primo femminista dalla parte delle donne, contro i cattivoni maschilisti pagani!!! Noi cristiani sì che abbiamo sempre dato dignità alle donne, sempre dalla loro parte!!!! è stato il cristianesimo a dare i diritti per le donne! Evviva le donne!!!"
Chi pensa così
non ha mai visionato libri come questi
NESSUNO SI ILLUDA, QUINDI. Le vere frasi cristiane sulle donne "non cadranno nel dimenticatoio, perché tanto nessuno si prende più la briga di leggere i nostri classici della teologia", come pensate voi cristiani... illudendovi di cancellare 2000 anni di MISOGINIA.
(2) Anche Jacques Brosse riporta un'analisi interessante su Arianna, che in origine dovrebbe essere stata una Dea della vegetazione.
"L'uso delle statuine appese ai rami degli alberi da frutto era corrente in Grecia e a Creta. Nella maggior parte dei casi esse raffiguravano Arianna. Poiché questo appunto fu in origine la figlia di Minosse: una Dea minoica primitiva, uno spirito della vegetazione, dell'albero. Il suo nome, Arianna, o meglio Ariagne, tradotto di solito come "la più sacra" sarebbe reso molto meglio con "l'intatta", "l'intoccabile". La vergine Arianna pagò a caro prezzo il fatto di non essere più tale perché il volubile Teseo l'abbandonò a Nasso. Fu poi consolata da Dioniso.
In seguito all'abbandono, pare che si sia impiccata. L'impiccagione di Arianna a Cipro ricorda quella di Erigone a Icaria, ma con l'impiccagione pose fine ai suoi giorni anche sua sorella Fedra, la "Brillante", dopo essere stata respinta dal figliastro Ippolito. E Fedra a volte viene rappresentata su un'altalena (Erigone, figlia di Icario, era nota come colei che apriva le Aiorie, durante le quali venivano appese bambole e maschere, agli alberi, per assicurare la fecondità, mentre fanciulle in piedi, su una stretta piattaforma appesa ai rami, si dondolavano. Così si dice sia nata l'altalena. La simulazione del dondolio dovrebbe rappresentare l'orgasmo femminile. Il dondolio è un atto rituale che viene praticato ancora in India)
In Arcadia esisteva un culto di Artemide Apankoméne, o di Artemide Kondylits, "l'Impiccata", "la Strangolata" (Nota di Lunaria: vedi il collegamento con i Tarocchi: L'Appeso, il Dodicesimo Arcano, che rappresenta il sacrificio di sé, le Divinità incarnate che si sono immolate: il dono di se stessi https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/esoterismo-16.html)
Artemide, la vergine che con le sue compagne frequenta le foreste selvagge, era anch'essa una divinità dell'albero, cui erano consacrati il noce, il cedro e l'abete rosso. Che cosa possono significare tutte queste impiccagioni, di cui il dondolio rituale o le bambole appese ai rami non sono che surrogati? L'impiego dell'altalena era associato al rinnovamento della vegetazione, le bambole stimolavano l'accrescimento degli alberi, e molti Dei si sacrificano impiccandosi: Dioniso Zagreo, Odino.
(Nota di Lunaria: anche il cristo si appende al legno e reclina il capo anche se non viene impiccato; comunque, nella storiella evangelica, è Giuda ad impiccarsi... i cristiani ovviamente scopiazzando questo o quello non hanno dimenticato di inserire anche la storia di un'impiccagione, già che c'erano... )
Il sacrificio di sé è il dono totale, e, nei casi citati, si trattava di provocare l'avvio della vegetazione. Della fede arcaica negli effetti fecondatori e rigeneratori dell'impiccagione esiste un'antica traccia: si credeva che la mandragora crescesse sotto il patibolo, dal seme degli impiccati. Secondo il mito di Arianna, ella muore, impiccata a Cipro (o bruciata da Artemide, su istigazione di Dioniso, in certe versioni): era necessario che Arianna morisse per diventare immortale e potersi unire al Dio che a sua volta, come tutte le divinità della vegetazione, è un Dio che muore e resuscita."
(3) Ma guarda, un Dio bambino che nasce in una grotta... secoli prima che i cristianucoli tirassero fuori "gesù bambino" dal cilindro...
peraltro, pure gli Indù hanno "bambini divini" (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/perche-ganesh-ha-una-zanna-sola.html) quindi manco in questa bazzecola sono stati originali, i cristiani...
gli indù sono arrivati prima di loro a postulare, teologicamente, un dio che si fa bambino in terra
(4) La condizione della donna in Grecia e delle filosofe\poetesse attestate la tratterò in un prossimo post. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/le-etere.html
Intanto, spulciatevi lo speciale sulle donne dottoresse https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html
per la gioia di ogni misogino che si rispetti...
(5) Mantenute poi nel folklore del "Piccolo Popolo" anche in epoca cristiana: ninfe dei ruscelli e dei fiumi e amadriadi degli alberi divennero "le fate", ambigue e terrifiche (vedi fate fluviali come Jenny Dentiverdi "che mangiava i bambini", forse un'antica Dea delle acque che prevedeva sacrifici umani o "Anna la Nera", sorta di "strega antropofaga", probabilmente una Dea invernale o la stessa Morrigan) https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-1-breve-storia-dellirlanda-e_14.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-7-divinita-femminili-panceltiche.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html
Creta non è riuscita meglio del continente a imporre le sue divinità. Nessuna di queste è stata ammessa nella ristretta cerchia delle divinità dell'Olimpo, ma vennero ridimensionate o sottomesse ad altre divinità (Britomartis, Dictynna, Ilizia). Atena ed Era entrarono nella religione cretese come protettrici dei palazzi achei; figuravano insieme ad uccelli: Atena ne aveva diversi, prima che fosse accompagnata dalla sola civetta; era anche associata al serpente; Era si associava al cuculo. Ad Atena erano dedicate festività agrarie (come Demetra) e possedeva un albero sacro, l'ulivo. Era invece presiedeva sulla vegetazione in generale e nell'aspetto di Antea era la Dea dei fiori, in particolare del giglio, di cui i Cretesi conoscevano le virtù soprannaturali.
Nota di Lunaria: giglio prontamente scopiazzato dal cattolicesimo, ovviamente:
Artemide (di origine asiatiche) nel contesto minoico era una Dea dell'Albero, ma anche una Signora delle montagne e delle fiere.
Scopiazzato pure questo, dal cattolicesimo
Demetra non era così diffusa a Creta; il suo culto era diffuso in Tessaglia, Beozia, ad Eleusi e nel Pelopponeso.
Diodoro Siculo considerava Creta come la patria di tutti i misteri. Le divinità maschili sono meno riferibili a Creta, tranne Dioniso. Il Signore delle fiere era diffuso in alcuni aspetti (Ermete, Apollo, Ercole, Zagreo). Lo Zeus cretese, però, non venne mai esportato al di fuori dell'isola.
Abbiamo anche diverse testimonianze delle relazioni tra la Grecia e l'Anatolia durtante il II millennio. La linguistica rivela la presenza di numerosi toponimi non indoeuropei caratterizzati dai suffissi -nth\-nd (Corinthos, Aspendos ecc.); non c'è da stupirsi che molte divinità greche abbiano origini orientali.
Nota di Lunaria: vedi anche Medusa, molto simile iconograficamente alle Dee indù Kali e Chandrahasini
L'ambiente originario di Apollo fu l'Asia Minore. Vi si ritrovano toponimi delfici: il Parnasso nell'Anatolia centrale, l'antro di Corico in Cilicia; l'epiteto omerico di Apollo, "Hecatos", fa coppia col nome della Dea caria Ecate. Sempre Apollo, potrebbe identificarsi con Apulunas, il dio delle soglie hittita. è soprattutto connesso alla Licia, che dedicava un particolare culto alla madre del Dio, Leto, il cui nome trova una spiegazione tra i Lici (Lada = la Signora).
Artemide, inizialmente, era distinta da Apollo; il suo paese d'origine sembrerebbe essere stata la Lidia: mentre in Grecia Artemide sarà adorata come Dea vergine, in Lidia aveva un aspetto da Grande Madre; ad Efeso era la Nutrice (Kurotrophos), con un figlioletto in braccio e più tardi verrà raffigurata con molte mammelle.
Nota di Lunaria: avevo già parlato dell'Artemide di Efeso, originariamente una Dea Palma, similmente alle Dee pre-islamiche; le molte mammelle, infatti, simboleggiano i datteri
Ovviamente il cattolicesimo scopiazza anche l'Artemide di Efeso, con le sue "madonne nere"
Nell'induismo sono ancora adorate molte Dee dal volto nero.
Mentre Efesto è poco venerato nella Grecia continentale, a Lemno di Faselis, in Licia, era la divinità principale: incarnava le eruzioni ignee di origine vulcanica; in seguito da genio del fuoco si trasformò in Dio fabbro, (1) prendendo anche spunto da dei similari come il Khusor cananeo, il Tvashtr indù e il Dedalo cretese.
Anche il nome di Bacco potrebbe essere di derivazione anatolica, a giudicare dall'equivalenza Bakiwallis-Dionysicles, documentato in un testo bilingue della Lidia. Dioniso poi viaggerà fino all'Asia Minore, dove viene accolto da Cibele.
Secondo Dumézil, la teologia degli Indoeuropei riflette la struttura tripartita della loro organizzazione sociale: Dei sovrani, Dei guerrieri e Dei "economici", spesso raccolti attorno ad una Dea. Ad un certo punto presso i Greci tale sistema venne infranto e molte etimologie restano dubbie.
Zeus, comunque, deriva dal Dyeus indoeuropeo, un dio del cielo, e più in generale, è signore del tempo armato di tuono, con l'uccello-folgore (l'aquila in Grecia); incarnava la sovranità e la famiglia patriarcale e questo gli valse il titolo di Padre (scopiazzato dai cristiani, ovviamente, e anche Ahura Mazda era un Dio Padre. Poi faccio notare anche che Zeus si accoppiava, fecondando, le donne umane. Idem fa il dio cristiano, anche se "lo fa in maniera invisibile" e se vogliamo essere precisine, gli indù venerano Brahma, che è rappresentato come un Dio vecchio con la barba, esattamente come i cristianelli immaginano il loro dio. Nota di Lunaria)
La Trimurti indù:
Lo Zeus greco assunse tratti anche dagli Dei orientali della folgore (Hadad, Teshup, Baal) [pure questi, scopiazzati dal dio javè, inoltre anche Wotan era un dio dei fulmini e lo è anche l'africano Shango e gli Dei baltici e slavi come Perkunas e Perun]
La compagna di Zeus, Diwia-Dione, verrà soppiantata da Era.
Gli Achei veneravano già Afrodite, forse la Dea nuda dalle colombe di Micene. Afrodite sarebbe giunta, per via di mare, da Cipro o dalla Fenicia; alcuni particolari la identificano come una Dea asiatica: la nudità sacra (nudità che i Greci smetteranno di scolpire dal VI al IV sec. a.c), la pratica della prostituzione sacra e la bisessualità (i Ciprioti adoravano un Afrodite androgino) (2)
Afrodite è analoga ad Astarte, più probabilmente Afrodite deriva da un'antica Dea Madre delle colombe, dalla quale conserva il titolo di "Wanassa", cioè Regina.
...Che i cattolici scopiazzano in pieno con "maria con la colomba, regina dei cieli"
CHE è UN'IDIOZIA, PER TRE MOTIVI:
(1) Nota di Lunaria: anche in Africa c'è un simbolismo molto particolare legato ai fabbri e al ferro. Il dio del ferro è Ogun.
Per approfondimenti vedi:
Inoltre: anche se è un sito "suprematista nero" e quindi qui e lì c'è qualche espressione di rancore contro i "bianchi", suggerisco di visionare questo sito
http://realhistoryww.com/world_history/ancient/Misc/Synopsis/Black_History_Europe_synopsis.htm
perché è ben fatto: attraverso l'analisi ai reperti archeologici dimostrano come la stessa arte minoica fosse influenzata dall'arte africana, probabilmente ad opera di navigatori africani che giunsero fin lì. In effetti, è raro trovare, su libri storici scritti da "bianchi", analisi sul contributo dato dalla civiltà africana alle civiltà mediterranee. In tal senso è corretto definire un atteggiamento del genere (miope culturalmente!) come una rilettura "biancocentrica" della storia antica.
Eppure, per chi non è miope e prevenuto, non mancano reperti artistici minoici\zone attigue che mostrano un'influenza africana
Ci sono anche pitture minoiche che mostrano uomini dalla pelle molto scura in atteggiamento orante di fronte ad una "donna bianca" (Dea), forse che presiedeva alla vita e alla morte (per gli africani, il bianco è il colore della morte)
L'ascia bipenne cretese compare anche nell'arte africana Yoruba
Si vede anche dall'acconciatura di questa statua minoica, che è a "torciglioni" tipici di alcune etnie africane:
(2) Altra cosa che ritroviamo nella spiritualità africana: Mawu Lissa è un dio androgino
Idem parlando di induismo, dove Shiva ha anche un aspetto androgino (la metà femminile è Parvati)
Idea che poi troviamo anche nel simbolismo alchemico ed esoterico
Dai, che di fronte a queste immagini, già sento legioni di omofobi bigotti strillare di "pericolo gender! lobby gay! genocidio degli eterosessuali! si salvi chi può!!!"
Qui trovate un approfondimento sull'arte: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/grecia-3-larte.html
per la gioia di ogni misogino che si rispetti...
(5) Mantenute poi nel folklore del "Piccolo Popolo" anche in epoca cristiana: ninfe dei ruscelli e dei fiumi e amadriadi degli alberi divennero "le fate", ambigue e terrifiche (vedi fate fluviali come Jenny Dentiverdi "che mangiava i bambini", forse un'antica Dea delle acque che prevedeva sacrifici umani o "Anna la Nera", sorta di "strega antropofaga", probabilmente una Dea invernale o la stessa Morrigan) https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-1-breve-storia-dellirlanda-e_14.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-7-divinita-femminili-panceltiche.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html
***
Creta non è riuscita meglio del continente a imporre le sue divinità. Nessuna di queste è stata ammessa nella ristretta cerchia delle divinità dell'Olimpo, ma vennero ridimensionate o sottomesse ad altre divinità (Britomartis, Dictynna, Ilizia). Atena ed Era entrarono nella religione cretese come protettrici dei palazzi achei; figuravano insieme ad uccelli: Atena ne aveva diversi, prima che fosse accompagnata dalla sola civetta; era anche associata al serpente; Era si associava al cuculo. Ad Atena erano dedicate festività agrarie (come Demetra) e possedeva un albero sacro, l'ulivo. Era invece presiedeva sulla vegetazione in generale e nell'aspetto di Antea era la Dea dei fiori, in particolare del giglio, di cui i Cretesi conoscevano le virtù soprannaturali.
Nota di Lunaria: giglio prontamente scopiazzato dal cattolicesimo, ovviamente:
Artemide (di origine asiatiche) nel contesto minoico era una Dea dell'Albero, ma anche una Signora delle montagne e delle fiere.
Scopiazzato pure questo, dal cattolicesimo
Demetra non era così diffusa a Creta; il suo culto era diffuso in Tessaglia, Beozia, ad Eleusi e nel Pelopponeso.
Diodoro Siculo considerava Creta come la patria di tutti i misteri. Le divinità maschili sono meno riferibili a Creta, tranne Dioniso. Il Signore delle fiere era diffuso in alcuni aspetti (Ermete, Apollo, Ercole, Zagreo). Lo Zeus cretese, però, non venne mai esportato al di fuori dell'isola.
Abbiamo anche diverse testimonianze delle relazioni tra la Grecia e l'Anatolia durtante il II millennio. La linguistica rivela la presenza di numerosi toponimi non indoeuropei caratterizzati dai suffissi -nth\-nd (Corinthos, Aspendos ecc.); non c'è da stupirsi che molte divinità greche abbiano origini orientali.
Nota di Lunaria: vedi anche Medusa, molto simile iconograficamente alle Dee indù Kali e Chandrahasini
Artemide, inizialmente, era distinta da Apollo; il suo paese d'origine sembrerebbe essere stata la Lidia: mentre in Grecia Artemide sarà adorata come Dea vergine, in Lidia aveva un aspetto da Grande Madre; ad Efeso era la Nutrice (Kurotrophos), con un figlioletto in braccio e più tardi verrà raffigurata con molte mammelle.
Nota di Lunaria: avevo già parlato dell'Artemide di Efeso, originariamente una Dea Palma, similmente alle Dee pre-islamiche; le molte mammelle, infatti, simboleggiano i datteri
Ovviamente il cattolicesimo scopiazza anche l'Artemide di Efeso, con le sue "madonne nere"
Nell'induismo sono ancora adorate molte Dee dal volto nero.
Mentre Efesto è poco venerato nella Grecia continentale, a Lemno di Faselis, in Licia, era la divinità principale: incarnava le eruzioni ignee di origine vulcanica; in seguito da genio del fuoco si trasformò in Dio fabbro, (1) prendendo anche spunto da dei similari come il Khusor cananeo, il Tvashtr indù e il Dedalo cretese.
Anche il nome di Bacco potrebbe essere di derivazione anatolica, a giudicare dall'equivalenza Bakiwallis-Dionysicles, documentato in un testo bilingue della Lidia. Dioniso poi viaggerà fino all'Asia Minore, dove viene accolto da Cibele.
Secondo Dumézil, la teologia degli Indoeuropei riflette la struttura tripartita della loro organizzazione sociale: Dei sovrani, Dei guerrieri e Dei "economici", spesso raccolti attorno ad una Dea. Ad un certo punto presso i Greci tale sistema venne infranto e molte etimologie restano dubbie.
Zeus, comunque, deriva dal Dyeus indoeuropeo, un dio del cielo, e più in generale, è signore del tempo armato di tuono, con l'uccello-folgore (l'aquila in Grecia); incarnava la sovranità e la famiglia patriarcale e questo gli valse il titolo di Padre (scopiazzato dai cristiani, ovviamente, e anche Ahura Mazda era un Dio Padre. Poi faccio notare anche che Zeus si accoppiava, fecondando, le donne umane. Idem fa il dio cristiano, anche se "lo fa in maniera invisibile" e se vogliamo essere precisine, gli indù venerano Brahma, che è rappresentato come un Dio vecchio con la barba, esattamente come i cristianelli immaginano il loro dio. Nota di Lunaria)
La Trimurti indù:
Lo Zeus greco assunse tratti anche dagli Dei orientali della folgore (Hadad, Teshup, Baal) [pure questi, scopiazzati dal dio javè, inoltre anche Wotan era un dio dei fulmini e lo è anche l'africano Shango e gli Dei baltici e slavi come Perkunas e Perun]
La compagna di Zeus, Diwia-Dione, verrà soppiantata da Era.
Gli Achei veneravano già Afrodite, forse la Dea nuda dalle colombe di Micene. Afrodite sarebbe giunta, per via di mare, da Cipro o dalla Fenicia; alcuni particolari la identificano come una Dea asiatica: la nudità sacra (nudità che i Greci smetteranno di scolpire dal VI al IV sec. a.c), la pratica della prostituzione sacra e la bisessualità (i Ciprioti adoravano un Afrodite androgino) (2)
Afrodite è analoga ad Astarte, più probabilmente Afrodite deriva da un'antica Dea Madre delle colombe, dalla quale conserva il titolo di "Wanassa", cioè Regina.
...Che i cattolici scopiazzano in pieno con "maria con la colomba, regina dei cieli"
CHE è UN'IDIOZIA, PER TRE MOTIVI:
1) NELLA BIBBIA NON SI PARLA DI "MARIA CON LA COLOMBA"
2) NELLA BIBBIA LA "REGINA DEI CIELI" è ASTARTE, E IL CULTO AD ASTARTE è CONDANNATO DAL DIO JAVè (CHE NEL NUOVO TESTAMENTO DIVENTA "IL DIO PADRE" CHE FECONDA MARIA)
3) MARIA NON è UNA DEA, MA è SOTTOPOSTA A GESù CRISTO CHE è L'UNICO DIO, PER L'IDEOLOGIA CRISTIANA. PER CUI è ASSURDO ASSOCIARLE SIMBOLI DELLA DEA (E LO DICO PER LE TANTE WICCAN PSEUDOFEMMINISTE CHE QUESTA COSA ANCORA NON L'HANNO CAPITA)
2) NELLA BIBBIA LA "REGINA DEI CIELI" è ASTARTE, E IL CULTO AD ASTARTE è CONDANNATO DAL DIO JAVè (CHE NEL NUOVO TESTAMENTO DIVENTA "IL DIO PADRE" CHE FECONDA MARIA)
3) MARIA NON è UNA DEA, MA è SOTTOPOSTA A GESù CRISTO CHE è L'UNICO DIO, PER L'IDEOLOGIA CRISTIANA. PER CUI è ASSURDO ASSOCIARLE SIMBOLI DELLA DEA (E LO DICO PER LE TANTE WICCAN PSEUDOFEMMINISTE CHE QUESTA COSA ANCORA NON L'HANNO CAPITA)
(1) Nota di Lunaria: anche in Africa c'è un simbolismo molto particolare legato ai fabbri e al ferro. Il dio del ferro è Ogun.
Per approfondimenti vedi:
Inoltre: anche se è un sito "suprematista nero" e quindi qui e lì c'è qualche espressione di rancore contro i "bianchi", suggerisco di visionare questo sito
http://realhistoryww.com/world_history/ancient/Misc/Synopsis/Black_History_Europe_synopsis.htm
perché è ben fatto: attraverso l'analisi ai reperti archeologici dimostrano come la stessa arte minoica fosse influenzata dall'arte africana, probabilmente ad opera di navigatori africani che giunsero fin lì. In effetti, è raro trovare, su libri storici scritti da "bianchi", analisi sul contributo dato dalla civiltà africana alle civiltà mediterranee. In tal senso è corretto definire un atteggiamento del genere (miope culturalmente!) come una rilettura "biancocentrica" della storia antica.
Eppure, per chi non è miope e prevenuto, non mancano reperti artistici minoici\zone attigue che mostrano un'influenza africana
Ci sono anche pitture minoiche che mostrano uomini dalla pelle molto scura in atteggiamento orante di fronte ad una "donna bianca" (Dea), forse che presiedeva alla vita e alla morte (per gli africani, il bianco è il colore della morte)
L'ascia bipenne cretese compare anche nell'arte africana Yoruba
ARTE YORUBA |
Si vede anche dall'acconciatura di questa statua minoica, che è a "torciglioni" tipici di alcune etnie africane:
Idea che poi troviamo anche nel simbolismo alchemico ed esoterico
Dai, che di fronte a queste immagini, già sento legioni di omofobi bigotti strillare di "pericolo gender! lobby gay! genocidio degli eterosessuali! si salvi chi può!!!"
Qui trovate un approfondimento sull'arte: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/grecia-3-larte.html
Mitologia al femminile: https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/grecia-8-mitologia-al-femminile.html