Il Contado del Seprio e il Castrum di Lonate Ceppino

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Il post esce per merito di Mary, una ragazza appassionatissima di musica (e dei Cradle of Filth, come me! 💜) che mi ha permesso di vedere Lonate Ceppino dal vivo (lo avevo in lista ma era rimasto fuori dal mio itinerario perché con il pulman ero arrivata fino a Cairate). Non solo ho potuto vedere la chiesetta che avevo in lista (la chiesetta detta "Maduneta") ma passando in biblioteca, abbiamo raccolto il materiale storico che troverete in questo post!

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Lonate Ceppino faceva parte del contado del Seprio che comprendeva anche Morazzone, Lozza, Vedano, Carnago e Venegono Inferiore e Superiore.

La giurisdizione ecclesiastica del Seprio si stendeva sulle pievi di Varese, Valtravaglia, Olgiate Olona, Olgiate Comasco e Fino Mornasco.


Attraverso il suo castello, garantiva la difesa dalle invasioni barbariche. 

Oltre ad essere un riferimento militare (vi erano strade romane nelle vicinanze: Comum-Novaria, Mediolanum-Varese) aveva anche un'importanza commerciale, come dimostrano la fiere bovine e l'esistenza di una zecca che coniava una moneta propria (Flavia Sibrium)

I Longobardi (da cui deriva il nome "Lombardia") nel 568 arrivano in Italia ed instaurano un dominio che durerà fino al 774; sembra che Castelseprio sia stato potenziato come struttura militare proprio in questo periodo: la torre centrale del Seprio probabilmente faceva parte di una serie di torri disposte a catena lungo il percorso Comum-Novaria.

Dall'antico tracciato di strade romane nei pressi di Lonate è da menzionare la strada Milano-Varese: partendo da Porta Giovia passava per Garbagnate, Saronno, proseguendo per Mozzate, Tradate, Vedano, per raggiungere Varese.

Un altro elemento che è una prova del passaggio della strada romana per Lonate Ceppino era il ponte di sasso sull'Olona, a distanza di qualche centinaio di metri più a valle dell'attuale ponte per Cairate, anche se va ancora stabilito se risale all'epoca romana o medievale.

Quando nel 774 Carlo Magno conquista il regno italico, sconfiggendo i Longobardi, ciò non comporta un cambiamento sul Contado del Seprio, che però inizia ad essere diviso nel X secolo per decisione dell'arcivescovo di Milano che lo suddivise in feudi da dare in possesso a vassalli, chiamati "capitanei", di Castiglione.

Alle dipendenze di questi vi erano i valvassori e i valvassini, che avevano compiti di difesa delle mura di alcuni luoghi. 

Il Dominus Loci ("Signore del Luogo") di Lonate Ceppino era Ottone Castiglioni ("Otto de Castelliono qui fuit dominus totius ipsius loci de Lonate")

Da documenti che attestano una controversia, sappiamo che nel 1141 "il mulino che si trova nella chiesa di S. Bartolomeo al Bosco, che si trova sull'Olona sotto il castrum di Lonate (est in fluvio Olonne subtus castrum de loco lonate)"

Il termine castrum sta ad indicare una fortificazione: le case che stavano nella parte esterna, che costituiscono il perimetro del "loco" venivano unite e recintate con mura e palizzate; probabilmente al lato della chiesa di S.Pietro vi era un fossato di difesa che doveva iniziare a lato della chiesa, vicino a dove incomincia il pendio della valle e finire sul pendio della valle, racchiudendo "il loco" di Lonate.

La chiesa di S.Pietro come appare oggi:

e dopo essere scesi in valle


Etimologia di Lonate Ceppino

L'analisi alle origini dei nomi delle località permette di approfondire le conoscenze storiche, organizzative ed economiche del passato; nel caso di Lonate Ceppino manca un numero di elementi minimi per risalire all'origine della spiegazione del nome.

Lo stemma di Lonate Ceppino non è la spiegazione del nome: venne ideato dall'Archivio Araldico Vallardi e raffigura una luna posta su un ceppo; 

dal punto di vista storico Lonate Ceppino, che giace presso la riva sinistra dell'Olona sopra un colle di puddinghe, ovvero una roccia sedimentaria costituita da frammenti rocciosi arrotondati come ciottoli e ghiaie (da qui il "ceppo" e quindi "Ceppino"), mentre "Lonate" trova il suo riscontro nella cappella dei Lunate (Lonati), antica famiglia menzionata nelle cronache del 1398; lo stemma dei Lonati era rappresentato da tre crescenti d'oro (quarti di luna); tuttavia queste restano ipotesi e non sono suffragate da elementi certi; basti il fatto che non esistono testimonianze su documenti della famiglia dei Lonati a Lonate Ceppino (mentre esistono prove che testimoniano la loro presenza a Lonate Pozzolo).

Sfogliando i documenti, in particolar modo il manoscritto di Sormani, si trova l'ipotesi che guardando il paese della valle si possa intravvedere la luna posta sul ceppo; infatti il Sormani tenta di spiegare il nome di Lonate collegandolo al culto che i popoli antichi avevano per gli astri. (*)

Sormani lega il nome "Ceppino" al gruppo dei Cepidi o Gepidi, (1) che secondo il Sormani si insediarono nel territorio di Lonate Ceppino al tempo dei Longobardi, ma questa resta un'ipotesi.

è stata avanzata anche l'idea che il nome Lonate possa essere una derivazione del nome del fiume Olona, con l'aggiunta del suffisso -ate, di origine romana che contraddistingue molti paesi della zona, ma l'ipotesi viene smentita da un documento del 1148 che riporta la controversia del mulino esistente sull'Olona tra Fiore preosto della chiesa di S. Bartolomeo in Bosco da una parte e dall'altra Daria Badessa del monastero di Cairate e i villani dello stesso luogo; nel documento emergono i due nomi: l'Olona è chiamata "Oronna" mentre Lonate è menzionato come Lonate: "...de molendino ipsius canonice quod est eddificatum in ripa et fluvio Oronna iusta locum de Lonate..." 

Considerato che Lonate in dialetto si dice "Lonàa" potrebbe essere un indizio che il nome rimanda alla glossa ligure "lon, lona", valletta, conca acquitrinosa o pozza; l'esistenza di avvallamenti è confermata da documenti di inizio 1800 riguardanti una piazza che si trasformava in un bacino d'acqua nei periodi di pioggia.

Il nome Ceppino può essere derivato dalla caratteristica della riva dell'Olona che in corrispondenza del paese è alta, ha una consistenza elevata ed assume carattere di un conglomerato duro detto "Ceppo".

Con questa chiave di lettura, il nome Lonate Ceppino potrebbe essere una composizione di due luoghi vicini: Lonate = conca = valletta, Ceppino come forma di ceppo che assume il promontorio su cui è stato costruito il primo nucleo di case, se si guarda dalla valle.

Comunque, il primo documento storico che menziona Lonate Ceppino appartiene alle "Carte di Novara" (X secolo), dove Lonate C. appare come "Lonnate"; in seguito viene menzionato in una pergamena dell'8 dicembre 1141 che riporta la sentenza di una lite fra il Preosto della chiesa di S. Bartolomeo al Bosco (nei pressi di Appiano Gentile-Pianbosco) e un Bonifacio di Cairate, per il mulino costruito sopra il vigano (terra comune) del territorio di Lonate Ceppino.

Dopo l'anno 1000, Lonate inizia ad essere chiamato "Lonate Cipino" (Cipino, non Ceppino) in un documento che attesta la donazione di tutte le terre e i beni alla chiesa di S. Pietro il 7 aprile 1144, da parte di Bonifazio detto di Caidate figlio di Enrico.

Lonate Ceppino si trova menzionato anche nel "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" attribuito a Goffredo da Bussero, scritto verso la fine del 1300.

Nelle Carte di Novara Lonate Ceppino e Lonate Pozzolo sono sempre chiamati "Lonate, Lonnate e Burgo Lonate". è stato un errore, però, l'aver identificato "Logonate" con Lonate perché Logonate si riferisce all'attuale Luvinate, frazione di Comerio (Va).

 

(*) Nota di Lunaria: non mi pare un'ipotesi così campata per aria, perché a Lonate Pozzolo, per esempio, sono state rinvenute due are votive, una a Diana, Dea lunare, l'altra a Silvano, dio delle selve; 




anche nella più vicina Gorla Minore venne rinvenuta un'ara dedicata a Diana e a Gorla Maggiore un'ara dedicata a Giove, 



mentre a Legnano è stato trovato un cippo dedicato a Volcano. 


Da fonti che ho consultato studiando la storia di Lonate Pozzolo, risulta che a Cairate, nell'ex monastero, fosse conservata un'ara dedicata a Diana da due liberti, che offrirono il cippo in onore della Dea a vantaggio di un personaggio che doveva essere il loro patrono. 


A Turbigo era ben testimoniato il culto alla Dea della Luna, poi "fusa" nel culto alla Madonna Immacolata (con la luna sotto i piedi); può essere che il culto a Diana fosse diffuso anche ad Arluno (che deriverebbe da "Ara Lunae", "Altare della Luna", anche se l'etimologia del nome non sembra plausibile; comunque, una bella falce di luna campeggia nello stemma di Arluno)


(1) I Gepidi erano guidati dal re Turisindo; il suo successore Cunicondo dichiarò guerra ai Longobardi; i Gepidi vennero massacrati dai Longobardi e dagli Avari. Alboino uccise Cunicondo in battaglia e con il suo cranio si fece una coppa per bere e sposò sua figlia Rosmunda. Da allora i Gepidi non ebbero più re e rimasero sotto il dominio degli Avari; altri seguirono i Longobardi che dopo il 568 invasero l'Italia settentrionale.


Speciale Violante (Gaia Junior)

Le lunghe estati in un paesino di montagna sono, per tre amiche "cittadine", un'occasione per ritrovarsi e godere dei tranquilli passatempi di sempre. Ma ecco che arriva, a sconvolgere le loro giornate, le troupe televisiva di un popolarissimo sceneggiato, la cui interprete è una famosa diva adolescente: Scintilla, alias Violante, nobile e perseguitata orfanella. 

Spiritoso, avvincente, "Speciale Violante" non è solo un romanzo: leggerlo vuol dire anche "smontare" il complesso meccanismo che sta dietro a uno spettacolo televisivo per poi guardarlo con occhi più smaliziati e consapevoli. 



Terrore al Telefono (Piccoli Brividi - La Galleria degli Orrori)

Trama: Mentre è sul pulmino della scuola per tornare a casa, dovendo sopportare le angherie dei bulli che lo perseguitano, Jack, 12 anni, trova sul sedile uno smartphone color argento. Incuriosito, lo prende e lo accende. Quando porta il cellulare all'orecchio, sente la voce di una ragazza, Emmy, che gli intima di non gridare: sarà la sua nuova amica. E la cosa più spaventosa non è neanche che quella voce proviene dal nulla, senza che Jack abbia composto un numero… ma che inizia a perseguitarlo sfruttando la tecnologia visto che Emmy è una creazione dell'Intelligenza Artificiale, che vive di impulsi elettronici!

Nota di Lunaria: dietro la trama "per bambini" si nasconde una neanche tanta velata critica alla società dello schiavismo digitale, con persone costantemente attaccate ai cellulari e iperconnesse, che non possono farne a meno esattamente come il protagonista che è costretto, a suon di scariche elettriche, a restare "sempre attaccato al cellulare".