Grecia (6) Pittura Vascolare (e quello che i libri non riportano...)

Sono arcistufa di trattare 'sto tema orrido dell'antica Grecia, è proprio un argomento che mi fa venire l'orticaria e sto trattando di malavoglia e proprio perché "devo", dal momento che se voglio fare analisi oggettive, argomentate e obiettive devo pure sorbirmi le robe che non sopporto.

E l'Antica Grecia è proprio ai primi posti delle cose che mi irritano.

Ma va bhè, mi ci sono messa dietro e quindi andrò avanti a postare roba sull'antica Grecia (ma ho pure trovato un paio di robe sull'antica Roma) perché il mio obiettivo è quello di dimostrare che "sui libri di scuola non scrivono proprio tutto".

Qui trovate i post precedenti:

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/grecia-1-le-origini-del-pantheon.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/grecia-2-la-condizione-delle-donne.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/grecia-3-larte.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-4-la-schiavitu.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/grecia-5-i-poemi-omerici.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/grecia-7-la-misoginia-di-esiodo.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/grecia-8-mitologia-al-femminile.html

Anche visionando centinaia di libri sull'antica Grecia, la sintesi riportata è sempre la solita solfa: la donna stava segregata nelle quattro mura a filare da mane a sera e stop\

I maschi facevano tutto all'aperto e avevano autorità sulle femmine (*). 

Citando dai vari libri che ho consultato:






"La donna non aveva alcun diritto politico o giuridico e dipendeva in tutto e per tutto dal padre o dal marito. 

Curava l'andamento della casa e l'educazione dei figli durante la prima infanzia. Poteva essere ripudiata dal marito anche senza alcun motivo valido\Le donne rimanevano confinate nelle stanze loro assegnate (gineceo) dove vivevano con i figli piccoli e le schiave. La moglie dirigeva la casa ma non eseguiva lavori domestici che erano ritenuti servili: il suo compito era quello di sorvegliare e organizzare il lavoro degli schiavi domestici\filava e tesseva, si occupava dell'educazione delle figlie e dei figli maschi fino ai 7 anni, organizzava le cerimonie familiari ma soprattutto non interferiva nella vita personale del suo compagno\Nei primi anni di vita bambini e bambine giocavano insieme negli alloggi delle donne. Tuttavia, a partire dai sei o sette anni, i bambini cominciavano ad andare a scuola per imparare a leggere e scrivere, e a frequentare il ginnasio per esercitare il fisico, mentre le bambine restavano a casa, dove le madri insegnavano loro a filare, a tessere e ad essere buone mogli.\L'uomo si occupa di tutto ciò che avviene all'esterno, sia che si tratti di lavoro, sia di vita politica, di affari, di compere; mentre la donna ha come destino e missione il buon governo della casa, mettere al mondo figli, la dedizione assoluta al suo uomo\i maschi valgono più delle femmine\l'autorità del capofamiglia è indiscussa, totale e esclusiva"

(*) Per curiosità, la vita della donna spartana era completamente diversa rispetto a quella delle donne ateniesi:

"Mentre ad Atene le giovinette vivevano recluse, quelle di Sparta godevano della più ampia libertà. Praticavano in pubblico molti sport e come i giovani si mostravano nude nelle palestre e negli stadi. Si esercitavano nella lotta, nel lancio del disco e persino nel lancio del giavellotto che era un'arma da guerra. Naturalmente non vivevano nel gineceo e non erano tenute a saper filare e tessere perché a tutti i lavori domestici erano preposte le schiave. Lo scopo di questa educazione era quello di fornire alla patria madri robuste e vigorose che generassero figli adatti alla caserma.\ A differenza delle donne delle altre città della Grecia, le ragazze spartane prendevano parte agli sport, dedicandosi alla lotta, alle gare di corsa e al lancio del giavellotto. Gli spartani credevano che donne forti avrebbero dato alla luce bambini sani. A Sparta i neonati venivano esaminati da un concilio di anziani e quelli considerati deboli o disabili venivano abbandonati e lasciati morire."

Iniziamo mettendo le foto delle pagine a mo' di prova (prima che qualcuno starnazzi dicendo che "me lo sono inventata io"), che in sintesi riporta (ed è sempre quella la versione che trovate su ogni libro dedicato all'antica Grecia) la condizione femminile: la donna stava segregata nelle quattro mura a filare da mane a sera e stop:









Suppergiù questa solfa trita e ritrita è quella che trovate anche sui siti internet inglesi, anche se nel tentativo di salvare il salvabile di una cultura totalmente androcentrica, qualche sito riporta in tre righe striminzite qualche nome di donna "dell'antica Grecia che divenne famosa": la poetessa Saffo, la filosofa Arete di Cirene, alcune donne leader come Gorgo di Sparta e Aspasia e dottoresse (Agnodice)

Infatti, c'è giusto una manciata di nomi di donne celebri (https://www.academia.edu/37328867/Donne_intellettuali_nellantichit%C3%A0_greco_romana_odt) ma di tutto questo ci sono rimaste le briciole e niente più (c'è da far notare che pure di certi filosofi antichi ci sono rimaste le briciole, visto che i monoteisti hanno distrutto tutto quanto "non era gradito" tenendosi di fatto il solo aristotele)

Fin qui, questo è e più di questo non è dato sapere, anche visionando centinaia di libri sull'antica Grecia.

Fine della questione? Donna segregata nelle quattro mura e stop?

Ma anche no, visto che se la ricerca "sulle fonti cartacee" ci conduce al vicolo cieco del "zitta in casa a filare e figliare e stop", fare una ricerca basandosi su ciò che vediamo sui vasi ci mostra cose "che i libri non dicono".

E anche qui, pubblicherò le foto pure della didascalia, prima che qualcuno dica che "quel vaso non è mai esistito! lo hai creato tu!!!\Lo hai disegnato tu con paint!!!"

Qui potete vedere dei vasi che mostrano donne musiciste e intente a lesbicare tra loro (vasi che ovviamente sui libri di scuola non vi mettono e difatti per trovare 'sta roba dovete mettervi di impegno certosino nel muovere il culo alla ricerca di libri, pure sotto il solleone, come la vostra scribacchina ha fatto)
















Nota di Lunaria: il personaggio che suona il doppio aulos potrebbe anche essere un giovane agghindato da donna.. forse una donna trans? Non sempre è chiaro, perché in alcuni nudi femminili il seno si vede chiaramente, mentre in altri personaggi dalle fattezze femminili il petto è coperto dal panneggio. Li si prende per donne perché sono senza barba (mentre i personaggi maschili hanno sempre la barba) ma secondo me potrebbero anche essere degli efebi effeminati oppure delle donne trans; il che ci porterebbe a chiederci: le persone transessuali com'erano considerate nella società greca? che ruolo avevano? cosa facevano?



Come vedete ha capelli corti ed è senza barba, ma è vestito con veste panneggiata molto femminile; anche se in altri vasi la figura femminile a seno scoperto appare con capelli corti (quindi avere i capelli corti non era esclusiva degli uomini o degli efebi) potrebbe essere un uomo molto giovane travestito da donna? una persona trans? Se non vogliamo considerarlo una donna cis


Anche qui il personaggio che suona è coperto da una veste: potrebbe essere una suonatrice o un suonatore vestito da donna, forse una persona trans?


Qui invece si vede bene che sono due donne, pur avendo i capelli corti o raccolti sul retro tramite chignon


Altre due donne con capelli corti... a me sembra una scena d'amore saffico, più che non "etere che si profumano", come dice la didascalia, il che mi porta ad ipotizzare che all'interno dei ginecei le donne praticavano volentieri il lesbismo (anche perché gli uomini greci li vedevano raramente)






Avevamo già detto che gli uomini greci preferivano la pederastia (che non è vera omosessualità, ripetiamolo a beneficio dei soliti cristiani che starnazzano di "omosessuali tutti pedofili! se il DDL passa, ci porteranno via i nostri bambini! ci obbligheranno ad indossare l'ombretto e il mascara, oibò!")
Gli uomini greci infatti ritenevano "le loro donne" piuttosto deficienti e tediose, tanto che preferivano andare con le donne straniere (che venivano spesso portate ai banchetti come etere e prostitute) oppure amoreggiavano con maschi adolescenti (efebi) anche se poi ogni maschio doveva comunque sposarsi con "la detestabile donna ateniese" e figliarci. 
Più che omosessuali, i greci erano bisessuali (le donne le guardavano eccome, ma preferivano quelle "non greche").



Si può ipotizzare che pure le donne ateniesi pensassero "che i loro uomini non fossero granchè" ed ecco perché in questi vasi vediamo due donne "che si toccano"


e che conversano felicemente mezze nude


A me sembra, appunto, che la società greca non stimasse granché l'eterosessualità, tanto che sia uomini che le donne, pur eterosessuali, trovassero più piacevole amoreggiare con persone del proprio sesso: gli uomini con giovincelli (le cui forme potevano anche ricordare un corpo femminile, ripetiamolo per l'ennesima volta che la pederastia da mondo greco non era omosessualità vera, chi la praticava era eterosessuale o bisessuale, tanto che tutti erano comunque tenuti a sposarsi con donne e figliare) le donne con le donne.

Insomma, per farla breve: è possibile che anche le donne greche non stimassero granché i loro uomini (che vedevano di rado, e probabilmente al buio di una camera dovendoseli sopportare per un unico rapporto sessuale, e poi chi si è visto si è visto) preferendo di gran lunga stare "segregate" nei ginecei dove si era tutte donne (e dove se si era ricche, si veniva servite da schiavi e schiave) e gli uomini idem, preferivano di gran lunga stare lontano dalle "loro donne", andando a cercarsi le straniere (ritenute più colte) e altri uomini, fuori da casa. 

Ad ogni modo, i cristiani  possono anche aver distrutto qualsiasi testimonianza letteraria femminile o maschile "che parlava di cose non aristoteliche", ma osservando i vasi è chiaro che "le cose non stavano proprio come aristotele scriveva" visto che in alcuni vasi noi vediamo donne che suonano... vuol dire che la donna greca, pur segregata, qualcosa di culturale lo sapeva fare (saper suonare uno strumento non si improvvisa) 

(ma a questo punto, non penso neanche che pesasse più di tanto alle donne in questione non uscire mai, preferendo restare in posti interamente femminili, ben lontane da uomini che ritenevano insulsi)

Comunque, il rapporto sessuale tra maschio e femmina (che in ambito greco è totalmente svalutato e ritenuto un "male necessario") è stato anche rappresentato di tanto in tanto; 
per esempio, su questo retro di uno specchio romano c'è un amplesso appassionato (trattasi di scena che dovrebbe rappresentare un lupanare, quindi un bordello, ma i due personaggi sono colti in atteggiamento confidenziale e il bacio che si scambiano con lei che stringe la testa di lui è piuttosto dolce e tenero)




Anche nei vasi greci vediamo scene simili: c'è la suonatrice e una donna seminuda che tocca il viso dell'uomo: notate come gli uomini abbiano la carnagione più scura delle donne, e la stessa cosa si vede anche negli affreschi cretesi, il che ci porta a diverse ipotesi:

1) [ipotesi fatta da studiosi panafricani] in Grecia (specie nell'età arcaica) ci furono personaggi provenienti dall'Africa che per motivi di scambi commerciali e politici risiedevano in territorio attico
2) le donne erano dipinte con colori chiari, gli uomini con colori scuri, e forse questo aveva una valenza simbolica oppure era una consuetudine artistica e niente più
3) esclusivamente per motivi di moda ed estetica, le donne si schiarivano la pelle oppure si truccavano il corpo con pigmenti chiari
4) forse i pigmenti usati per dipingere hanno portato a variazioni cromatiche




Qui però le donne sono rappresentate anche loro con la pelle nera



Qui il tono è uniforme per entrambi







Infine, ma l'avevo già detto, sono comunque testimoniate un paio di poetesse greche, oltre a Saffo:

Corinna, originaria di Tanagra, in Beozia, che visse a Tebe, soprannominata "Myia", attiva nel 509 a.c e che partecipò a delle gare di poesia battendo per cinque volte Pindaro.
Corinna, in un suo frammento, ci fa sapere che anche un'altra poetessa, una certa Mirtide, aveva sfidato Pindaro:

"Io rimprovero la canora
Mirtide che, pur nata donna,
scese a contesa con Pindaro"

Da Pausania sappiamo che Pindaro fu battuto una volta sola, e che la poetessa vinse per l'uso eloquente che fece del dialetto eolico. 
Si sa che era una bella donna (venne raffigurata in un ritratto) e inclusa nel Canone Alessandrino, come decima tra i lirici.

Comunque, da queste poche note striminzite è possibile vedere che almeno in quel periodo (quindi siamo un po' prima e un po' dopo del 509 a.c) alcune donne partecipavano eccome alla poesia, addirittura sfidando poeti maschi e visto che qualche storico maschio "si degna di menzionarla" significa che all'epoca questa Corinna deve aver fatto furore e non stava segregata nel gineceo a filare, visto che partecipava alle gare di poesia e nessun marito la rinchiudeva nel gineceo...

Certo, non sarà questo riferimento striminzito ad una poetessa greca a farmi piacere "la cultura dell'antica Grecia"... 

(poetessa della quale ci saranno rimasti frammenti smozzicati e che manco viene citata sui libri di scuola, difatti io mi sono dovuta fare il c*lo per trovarmela citata, in due righe striminzite su un libro della biblioteca, 


METTIAMO LA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "NON è VERO NIENTE! TE LA SEI INVENTATA TU, CORINNA! NON è MAI ESISTITA! SOLO ARISTOTELE IL SOMMO-DIVINO-SAPIENTE è ESISTITO!!!! E NOI SOLO DAVANTI A LUI CI PROSTRIAMO IN ADORAZIONE!!! COME OSI BESTEMMIARE IL NOSTRO DIO-ARISTOTELE DICENDO CHE è ESISTITA LA POETESSA CORINNA CHE HA VINTO LA GARA DI POESIA?! ERESIA, SACRILEGIO, BESTEMMIA, VILIPENDIO CONTRO ARISTOTELE!!! TORTURATE QUESTA SCELLERATA CHE OSA DISSACRARE E METTERE IN DUBBIO IL NOSTRO DIVINO ARISTOTELE!!! LA CULTURA è STATA FATTA SOLO DA ARISTOTELE!!!!!"


dopo che mi sono impuntata a cercare roba sull'antica Grecia che non fosse la solita solfa, eh certo, non è che la maggioranza dei libri e delle persone "sa che è esistita Corinna", se dici in giro che "è esistita la poetessa Corinna nell'antica Grecia" ti prendono per c*gliona delirante mentecatta)

Va bene, per il momento lo concludo qui. Ho ancora diverse cose da sistemare e da impaginare sull'antica Grecia ma per oggi basta così :P

La Grecia proprio non la reggo, e l'unica cosa che davvero mi piace della loro cultura, oltre a certa poesia (ESCLUSIVAMENTE MODERNA https://poesiamondiale.blogspot.com/2015/08/poesia-greca-del-900.html) è la loro scena Metal (piccola ma decisamente importante)
Mettiamo una delle mie foto preferite! Le Astarte del periodo "Rise from Within"!


Altro che aristotele... (sbocco solo a scrivere il nome di 'sto fetentone)


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