Noce e Nodo: il simbolismo


L'ombra dell'albero di noce è considerata pericolosa per l'uomo e per le piante, credenza questa già testimoniata da Plinio nella sua "Historia Naturalis". La noce in molte favole e leggende svolge il ruolo di contenitore che racchiude beni misteriosi e ha un profondo significato simbolico, poiché difende con forza un contenuto prezioso. Nell'interpretazione biblica della tradizione ebraica (Midrash ha'-Na'elam) le sacre scritture vengono paragonate alla noce; il guscio corrisponde ai fatti storici mentre il vero contenuto è rappresentato dai simboli e dai misteri. In sant'Agostino la noce partecipa di tre sostanze: la dura scorza dell'involucro, le "ossa" del guscio e il nucleo o anima. E contenuto è anche la carne di cristo, amareggiato dal dolore; e il guscio è il legno della croce mentre il cuore è il dolcissimo frutto della rivelazione divina che per mezzo del suo olio dispensa la luce.
L'interpretazione più vicina a un senso riposto e meno evidente della noce, quella cioè che la vede come un simbolo sessuale, deriva invece dall'abitudine di donare noci in occasione di matrimoni e viene già ricordata da Sesto Pompeo Festo (sec. II a.c); tale costume, diffuso un tempo, consisteva nel lanciare noci (oggi sostituite dal riso) agli sposi. In Francia, si dice che un anno con molte noci può essere un anno ricco di figli. In modo molto simile argomenta anche l'interpretazione simbolica di tipo psicologico: in tale contesto, "il sognare noci" implica un riferimento a una situazione difficile da risolvere. Ma, ancor più di frequente, questo frutto compare nei disegni osceni sui muri di tutto il mondo e rappresenta l'organo sessuale femminile (Nota di Lunaria: come la mandorla)


Per un approfondimento sul Noce di Benevento, vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/il-noce-di-benevento.html






Lacci e nodi sono un simbolo da porsi in rapporto al gesto dello sciogliere e del legare. La loro qualità fondamentale è l'unione, che ha sia la funzione di tenere insieme, sia quella di allontanare, mentre lo scioglimento evoca la liberazione di forze particolari o di poteri nascosti. L'immagine del taglio del nodo si riferisce originariamente alla via più veloce e al di fuori delle regole per raggiungere lo scopo prefissato: la liberazione che ne consegue avviene di solito attraverso una potenza che era stata bandita. Il più noto simbolo di questo genere è sicuramente il nodo gordiano, che si trovava in un forte della capitale della Frigia, Gordio, e tramite una cinghia annodata più volte teneva insieme, sul carro di battaglia del leggendario re Gordio, il timone al giogo. Forse raffigurava il legame tra l'asse del mondo e la Terra o il firmamento celeste, simboleggiato da un un oggetto di culto.
La tradizione narrava che chi avesse sciolto il nodo avrebbe comandato sul mondo e la storia racconta che Alessandro Magno nell'inverno del 334-333 a.c lo tagliò con la sua spada. L'espressione "tagliare il nodo" significa, da allora, che qualcuno ha trovato una soluzione inaspettata e radicale a un problema difficile.
Nodi molto saldi, secondo le antiche credenze popolari, possono tenere legati non solo i demoni maligni ma anche innamorati: "nodi d'amore" sono i simboli di un fidanzamento che non lega come l'anello e può ancora essere sciolto. Nel tempio di Giunone era proibito l'accesso a chi portava dei nodi. Plinio (23-79 dc) racconta che il futuro padre, a Roma, legava la moglie gravida con una cinghia e poi la liberava pronunciando una formula rituale al fine di favorire il parto. Nell'antica Grecia i simulacri di molte divinità venivano legati per impedire agli essere superiori, che si credeva vivessero nelle statue, di abbandonarle. In ambito cristiano l'ornamento romano del nastro intrecciato è associato all'idea che "divini sono i nodi intrecciati dal destino" e risale alla tradizione germanica.


Nell'arte anglosassone, solo cristo è capace di liberare l'uomo dai legami terreni. I nodi sui vestiti servono a tenere lontane le disgrazie, e non di rado vengono riprodotti in metallo o in legno. Nei riti nuziali è consuetudine fare nodi agli abiti degli sposi. Presso i monaci il cordone annodato indica i tre voti di povertà, castità e obbedienza. Alle streghe veniva attribuita la facoltà di fare nodi che avevano un potere malefico sugli uomini: generalmente legare i pantaloni degli uomini sposati significava renderli impotenti.
Nell'antico Egitto il nodo compare con valore simbolico come "nodo di Iside", un nastro intrecciato a formare un anello, simbolo di eternità




e forse anche la croce ansata. Il cartiglio ovale in cui è inscritto il geroglifico con il nome del faraone, ha la forma di una corda annodata. Nodi con funzione magica sono stati ritrovati nelle incisioni rupestri alpine assieme a un'infinità di nodi ornamentali, che probabilmente avevano lo scopo di proteggere dalle divinità erranti delle montagne.
Nell'induismo i nodi dei penitenti raffigurano l'atto di devozione. Nel Buddismo "il nodo mistico" è uno degli "otto tesori" e simboleggia la durata della vita spirituale che consiste in infinita sapienza e attenzione.
Nella simbolica massonica i nodi (come il nastro dell'unione, la corde d'union, un nastro intrecciato) sono simbolo dell'unità e del legame che unisce ai doveri, riconducibili al mondo simbolico della costruzione edile. Le due colonne romaniche del duomo di Würzburg, chiamate con il nome delle colonne del tempio di Salomone, Jakin e Boaz,




sono, rispettivamente, ornate da un laccio annodato 8 volte e da uno intrecciato due volte e stretto 4 volte.
Grande rilievo ha la simbolica dei nodi dei lacci che risale all'antica Cina. Il nodo che ritorna su se stesso, il nodo infinito (p'un chang) è un noto simbolo buddhista definito anche "nodo della fortuna". Nella tradizione indiana il nodo è posto in relazione simbolica con le interiora dei nemici uccisi.
Il nodo con sei intrecci, sopra un quadrato centrale viene spesso usato nell'artigianato come figura ornamentale. Generalmente, nelle antiche civiltà, l'atto del legare e dello sciogliere nodi era più importante del nodo come simbolo in sé.


Aggiungo questo approfondimento

L'azione del filare viene spesso riferita a una Triade Femminile di esseri soprannaturali (Parche, Moire, Norne https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/la-trinita-e-pagana-d.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-simbolismo-esoterico-del-macbeth.html) preposti a tessere, filare e infine tagliare i fili che simbolicamente rappresentano la vita dei singoli uomini. 



L'attività tipicamente femminile del filare viene inoltre ricollegata alla Luna, le cui fasi principali sono appunto tre: la Luna Piena, la Luna a Falce e la Luna Nuova o Luna detta "Scura", movimento trifasico che ricorda le tre forme di Ecate (Hekate Triformis https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/ecate.html).

Nota di Lunaria: sì, il principio cardine della Spiritualità Femminile!
La Fanciulla, la Luna Crescente La Madre, la Luna Piena La Matriarca (Crone), 
la Luna Calante, simbologia presente anche in Ecate.

Anche la tela costituita dai fili dei destini umani viene approntata nel mondo ultraterreno da figure femminili. Inoltre nell'immaginario il fuso è spesso protagonista delle favole, dove è facile ritrovarlo in stretta connessione con la morte e il destino; è questo per esempio il caso della favola "Rosaspina" dei fratelli Grimm.

Nota di Lunaria: anche altri autori e autrici hanno analizzato i simboli e gli archetipi lunari e femminili nelle favole. Riporto questo stralcio:



"Anche la "Bella Addormentata" può essere interpretata così: il Re dimentica di invitare al banchetto indetto per la nascita della figlia, la tredicesima donna saggia del Regno, brutta e poco attraente. Alla festa, ogni donna invitata porta in dono alla bambina un dono e una qualità che le migliori la vita; prima della dodicesima donna, arriva la tredicesima donna, e pronuncia una maledizione: al quindicesimo anno d'età, la bambina si pungerà con un fuso e morirà. La dodicesima donna riesce però a mitigare la profezia: la bambina non morirà, ma cadrà addormentata per 100 anni. La tredicesima donna può rappresentare l'anno lunare e non invitandola, il Re impedisce il ritmo della natura: il prezzo è l'interruzione della crescita, la morte. Durante il quindicesimo anno (a 15 anni spesso le ragazze hanno il primo ciclo) la fanciulla tocca un fuso, cadendo addormentata: ancora una volta la strega/vecchia agisce come Iniziatrice. La fanciulla si è punta, sanguina: ha il ciclo."
Ma il fuso punge, perfora; lo si può riferire al fallo, e quindi alla dolorosa perdita della verginità nella "prima volta" della fanciulla: la lesione intima nelle parti intime, con il sangue perduto, si lega all'idea di fuso che punge il dito. Il fuso è quindi l'elemento che segna il passaggio dall'uscita dalla fanciullezza all'entrata nella vita adulta, con il primo rapporto sessuale; anche il melograno del mito di Persefone ha un significato simile: addentandolo, la fanciulla "solare" Kore accetta l'offerta (sessuale) di Ade e ne diviene la sposa, conoscendo anche una dimensione ctonia.

Tra l'altro, queste stesse figure sono raggruppabili anche per identificare il concetto della nascita e della raccolta del grano (e ricordiamoci che nei tempi antichi era la fertilità dei campi a permettere l'esistenza umana)

Kore = la Vergine cioè il grano verde
Persefone = la Ninfa, cioè la spiga matura
Ecate = la Vecchia, cioè il grano raccolto
Demetra = il nome onnicomprensivo della Trinità Femminile della Semina.

La Luna che muore e ritorna allude alle potenze femminili che governano il destino in un ambito concettuale che ruota attorno all'idea degli Inferi e della rinascita.
Il filare come attività eminentemente femminile (per Divinità o Sacerdotesse) è un'immagine assai diffusa: ricordiamo a tal proposito Ixchel, la Divinità Maya venerata nello Yucatan e detta anche Chac-chel.



Ixchel è infatti una Divinità Lunare raffigurata accanto ad un telaio e, con il nome di Ixcanleom, viene collegata all'immagine del ragno.

Nota di Lunaria: anche i Nativi veneravano una Dea Ragno, Unelanuhi, la Dea Chereokee del Sole; il suo nome significa "Colei che divide il tempo in unità". Fu imprigionata nella ragnatela della Dea Ragno, che riuscì a fermare Unelanuhi in modo che scaldasse la Terra.



E non dimentichiamo il mito di Arachne!
Il ragno era anche adorato in Africa.
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/il-simbolismo-del-ragno.html