Castellanza

Una cittadina deliziosa! Adoro passeggiare per le sue stradine vicino a piazza mercato!
Nell'attesa di trascrivere qualche nota storica, metto le foto più belle dei luoghi che amo!

VILLA ABBANDONATA IN ZONA OSPEDALE "MATER DOMINI"







LA BIBLIOTECA


PIAZZALE DELLA BIBLIOTECA












CAPPELLA DELL'IMMACOLATA (CASTELLANZA)


La Cappella di via Roma detta anche "Cappella Azimonti", perché sorgeva nelle proprietà della famiglia Azimonti, è antica ed era dedicata a san Pietro Martire (1203-1252)
Nel 1848 il Comune di Castellanza per festeggiare la vittoria sugli Austriaci, ha pensato di ricostruirla e dedicarla al Cristo Redentore.
Successivamente è stata dipinta una pala con la Madonna Immacolata, ed è stata abbellita con un quadro raffigurante 
S. Anna con la Vergine Bambina e san Giulio. 
Ha subito nel 1969 un importante restauro: il cancello è stato tolto e sostituito con una vetrata e una porta in ferro battuto.
è stato rifatto l'altare e, sulla nicchia, è stata collocata una M sormontata da una croce.



Purtroppo, a causa del riflesso del vetro, non è stato possibile fare foto più definite dell'interno... questo è quello che si poteva vedere avvicinandosi


CAPPELLA DEL PARCO (CASTELLANZA)


Il Parco su cui sorge questa Cappella votiva faceva parte, anticamente, della vasta proprietà del Marchese Federico Fagnani, capitano e deputato governativo. 
Qui si venerava un Crocifisso dipinto su un muro.
I Conti Arese ereditarono la proprietà (comprendente anche la casa che da essi prese il nome, storpiato subito dai Castellanzesi in Ca' Resa) e qui fecero erigere una Cappellina con l'altare sormontato da una pala centinata come la volta, raffigurante un Cristo crocifisso; ai lati la S. Vergine Addolorata e l'apostolo Giovanni. (Nota di Lunaria: purtroppo il riflesso sul vetro non ha reso possibile fare foto dell'interno)
La proprietà passò poi al barone Eugenio Cantoni che nel 1886, fatta demolire quella cappella, fece costruire l'attuale, conservandone la Pala.
La popolazione del rione ha particolarmente a cuore questo luogo, testimone di antica fede e i più anziani ricordano ancora con dolore l'atto di profanazione avvenuto in una notte di novembre del 1921.
"Mano ignota, forzata la serratura del cancello e impadronitasi delle offerte, osò poi sfregiare la sacra immagine. Né le funzioni riparatrici, né il restauro pietoso poterono cancellare i segni di tanta empietà."
L'ultimo restauro, voluto da un comitato di volenterosi e dal Rione d'In Su, è della primavera del 1991.
Lo sfregio è stato conservato come testimonianza storica.
Il dipinto, ad olio, è di autore ignoto.











Aggiornamento del 11 agosto 2022: aggiungo anche la cappella di santa Liberata, che ho scoperto per caso: bellissima!








Com'era molti anni fa:




E proseguendo per tutto il percorso, ho scoperto anche questa piccola cappella






Com'era prima della costruzione del palazzo retrostante:



Sono poi andata a perlustrare "le zone del bosco"


























La vecchia stazione



Altri post:
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/busto-arsizio.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/cerro-maggiore.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/san-vittore-olona-tra-lottocento-e-i.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/le-origini-storiche-di-rescaldina.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/06/sesto-sgiovanni-comera-una-volta.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/mezzano-e-viboldone-il-prato-dei-morti.html