Sullo stesso argomento vedi anche:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-crone-laspetto-terrifico-e-saggio.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-dea-brigit.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-strega-del-grano.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/bellezza-e-bruttezza-nella-letteratura.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/la-dea-della-morte-e-samhain.html
Vi sono molte storie popolari nelle quali una Vecchia o Oscura Strega o la Tredicesima Fata ha un ruolo importante, spesso conducendo l'eroe o eroina alla morte o ad un profondo sonno trasformativo, dietro le alte mura di un castello circondato da una foresta impenetrabile o in una bara di cristallo.
La Bella Addormentata si punge il dito sul fuso del Destino del filatoio della Fata Oscura e si addormenta in uno stato di sonno profondo che dura centinaia di anni.
Lei e i suoi cortigiani dormono indisturbati fino a quando non riceve il bacio di un principe e si risveglia.
Biancaneve morde la mela della trasformazione della Vecchia Strega e si addormenta in un sonno simile alla morte, per essere anche lei svegliata dal bacio di un principe.
La puntura del Fuso del Destino e del morso della mela della Dea Oscura danno inizio al processo di trasformazione dall'infanzia al risveglio sessuale della donna adulta.
Nota di Lunaria: si noti come l'immagine tradizionale della Strega, vestita di nero e con naso a becco ricordi un corvo; e non a caso, perché il corvo è connesso a Morrigan e Dhumavati (quest'ultima Dea antichissima, forse anche più antica della stessa Kali e il fatto che sia una Dea Vecchia e senza il compagno maschile fa capire molte cose...) https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-del-corvo.html
Nella mentalità collettiva, dopo l'arrivo del cristianesimo, si è persa "la Dea Corvo", antichissima e terrifica, ma è rimasta l'idea di "strega maligna con il naso a becco", che ricorda appunto un corvo.
Si diceva che Merlino fosse stato intrappolato da Nimue, la Strega mascherata da bellissima fanciulla su un'Isola di Vetro, dove faceva la guardia ai Tredici Tesori della Gran Bretagna e aspettava la rinascita. Queste storie simboleggiano i riti di passaggio della Dea Strega, indovinelli da essere risolti sulla strada della trasformazione.
Nota di Lunaria: l'argomento è stato affrontato anche qui
Ne riporto l'analisi
La Dualità Femminile
In molti racconti le donne vengono presentate come esseri duali; vengono considerate positivamente come caste vergini o buone madri oppure in modo negativo come brutte streghe o cattive incantatrici.
Eva tentatrice e l'obbediente Maria: sono entrambe proiezioni di fobie e desideri maschili che vanno a definire le donne: o così o cosà; le donne vengono etichettate e reificate su queste visioni maschili e "costrette" a interpretarle.
In alcune storie, troviamo gli archetipi:
"The Loathly Lady" (L'Orribile Signora) nelle leggende di Re Artù, "Biancaneve" e "La Bella Addormentata nel Bosco" possono essere interpretate come miti mestruali.
Nella favola "Biancaneve", l'aspetto oscuro del Femminile è rappresentato dalla regina, che è una maga, e quello positivo da Biancaneve, che è la Vergine Luminosa.
Travestita da vecchia, la regina offre a Biancaneve una mela avvelenata, dal colore rosso: la regina ha quindi il ruolo dell'Iniziatrice: distrugge la bambina e offre i poteri mestruali con la mela rossa.
Avendo assaggiato la mela, Biancaneve, creduta morta, è posta in una bara di cristallo e viene visitata da tre uccelli: la civetta è associata alla morte e al subconscio. è anche l'uccello di Lilith: "Gatti selvatici s’incontreranno con iene, i satiri si chiameranno l’un l’altro lì sosterà anche Lilith lì troverà tranquilla dimora" (Isaia 34:14) [Nota di Lunaria: è associata anche alla Dea indù della prosperità e della bellezza: Lakshmi.]
è interessante notare che all'inizio della storia la vera madre di Biancaneve cuce seduta a una finestra di legno di ebano; mentre guarda la neve cadere, si punge con l'ago e le gocce di sangue macchiano la neve sul davanzale. Affascinata, la madre esprime così il desiderio di avere una bambina con la pelle di neve, le labbra color del sangue e i capelli neri come l'ebano: i tre colori della Dea.
Nota di Lunaria: si tenga presente che una Dea come Rhiannon incarna in sé sia la Vergine Immacolata e Splendente (come Brigid e Kwan Yin) sia la Terrifica Oscura Signora, la Cavalla Infera.
Anche la "Bella Addormentata" può essere interpretata così: il Re dimentica di invitare al banchetto indetto per la nascita della figlia, la tredicesima donna saggia del Regno, brutta e poco attraente.
Alla festa, ogni donna invitata porta in dono alla bambina un dono e una qualità che le migliori la vita; prima della dodicesima donna, arriva la tredicesima donna, e pronuncia una maledizione: al quindicesimo anno d'età, la bambina si pungerà con un fuso e morirà. La dodicesima donna riesce però a mitigare la profezia: la bambina non morirà, ma cadrà addormentata per 100 anni. La tredicesima donna può rappresentare l'anno lunare e non invitandola il Re impedisce il ritmo della natura: il prezzo è l'interruzione della crescita, la morte. Durante il quindicesimo anno (a 15 anni spesso le ragazze hanno il primo ciclo) la fanciulla tocca un fuso, cadendo addormentata: ancora una volta la strega/vecchia agisce come Iniziatrice. La fanciulla si è punta, sanguina: ha il ciclo.
Nota di Lunaria: si potrebbe anche vedere il "fuso che perfora il dito e fa sanguinare" come la perdita della verginità: il pene maschile perfora l'intimità femminile, la prima volta, facendo sanguinare. Per tutta l'analisi storica e femminista del coito maschio/femmina, vedi Simone de Beauvoir
Mi limito giusto a riportare qualche frase:
"Mentre il ragazzo accetta con gioia ogni manifestazione del suo corpo e della sua sessualità come segno di potenza, la ragazza la subisce come disagio. La schiavitù mensile la terrorizza, e l'orrore che le mestruazioni le ispirano tende ad accrescere i dolori. Fenomeni normali le sembrano anomalie, segno di malattie. I sensi di colpa, principio portante della cultura cristiana, condizionano notevolmente di più la donna che l'uomo. La fanciulla impara sistematicamente a non avere fiducia in se stessa. Proiettata verso un futuro in cui la soluzione sarà gestita da un uomo, la ragazza tende a modellarsi sull'ideale che lui ha di lei."
"L'erotismo della donna è molto più complesso di quello dell'uomo e rispecchia la complessità della situazione femminile; lei ha addirittura due organi sessuali, dei quali uno non ha nessuna parte nella procreazione. Nella società patriarcale il piacere sessuale, perfino la sessualità stessa, sono stati negati alla donna: <<L'atto sessuale, per essa, se non è santificato dalle legge e dal sacramento, è colpa, rovina, sconfitta, debolezza...>>. La paura, il disgusto, la frigidità, la rassegnazione, il cinismo sono reazioni frequenti alla sopraffazione che subiscono nel rapporto sessuale con un uomo; spesso solo un rapporto lesbico le fa scoprire la propria sessualità."
"La penetrazione, o meglio, la riduzione della sessualità al rapporto genitale, è ancestralmente associata alla violenza, al dolore e alla minaccia di un figlio."
Anche Carla Lonzi ha fatto delle ottime analisi al dominio patriarcale inteso anche come dominio del Fallico che colonizza la donna, annullandone la sessualità e reificandola - spesso col consenso di costei, purtroppo - a "matrice vaginale al servizio dei desideri dell'Altro".
Un'altra storia molto interessante sulla dicotomia (in apparenza agli antipodi) della Bella Fanciulla/Vecchia Strega, è contenuta nel Ciclo di Re Artù:
La storia di "The Loathly Lady" (L'Orribile Signora) inizia quando Re Artù viene sfidato e battuto dal Cavaliere Nero: invece di uccidere Artù, il cavaliere gli pone un indovinello a cui deve rispondere entro tre giorni, altrimenti perderà la vita e il regno. L'indovinello era il seguente: "Cos'è che una donna desidera più di ogni altra cosa?" Al suo ritorno a Camelot, Artù ferma ogni donna che incontra e pone la domanda, ma sfortunatamente riceve una risposta diversa da ognuna; alla fine incontra una vecchia brutta e deforme che dice di poter risolvere l'indovinello, ma lo farà solo se Artù esaudirà un suo desiderio. Scopre che il prezzo che la strega chiede è quello di poter sposare uno dei suoi cavalieri. Presentando l'Orribile Signora a corte, nessuno dei cavalieri vuole sposare la strega; tuttavia Sir Gawain accetta e durante la prima notte di nozze, la strega improvvisamente si trasforma in una fanciulla bellissima, rivelando di essere stata sotto l'effetto di un incantesimo, che potrà essere spezzato solo quando Gawain risponderà correttamente a una domanda. "Preferiresti avermi bella durante il giorno o durante la notte?" Gawain è incapace di decidersi; se rimanesse bella di notte, sarebbe una piacevole amante, ma se fosse bella di giorno egli guadagnerebbe il rispetto e l'invidia della corte. Disperato, Gawain dice alla sposa che dev'essere lei a decidere e questo risulta essere la risposta giusta: l'incantesimo si rompe, lasciando la donna incantevole sia di giorno che di notte. La risposta a entrambi gli indovinelli era questa: una donna, più di ogni altra cosa, desidera essere accettata così com'è.
Nota di Lunaria: per approfondire, vedi anche la storia e il simbolismo di Blodeuwedd
APPROFONDIMENTO
Archetipi Femminili: Luna, stagioni, Vergine-Madre-Incantatrice-Strega
Per le società primitive l'archetipo (immagine universale che riflette certe verità a cui la gente risponde a livello interiore) rappresentava uno strumento di apprendimento; infatti, attraverso l'identificazione con l'immagine, l'ascoltatore comprendeva interiormente, in modo cosciente o inconsciente, e attraverso questa presa di coscienza poteva svegliare ed esprimere le energie dell'archetipo. Uno dei più comuni archetipi, presente in molte culture, è quello dell'energia femminile universale o "Grande Dea". Spesso questa immagine era rappresentata come tre figure femminili distinte che, a loro volta, rappresentavano i cicli vitali di tutte le donne: la Vergine, la Madre e la Vecchia o Strega.
(Nota di Lunaria: in realtà, purtroppo in italiano, i termini "vecchia" e "strega" sono dispregiativi: suggerisco quindi di riferirsi col termine poco usato, per colpa del patriarcato - di Matriarca o Crone, ovvero la Donna Saggia che ha acquisito in tutta la sua lunga vita, Sapienza e Scienza)
La Vergine era normalmente ritratta come energica e dinamica, rifletteva la luce della Luna Crescente ed era associata al colore bianco. La Madre splendente era raffigurata come una fertile nutrice, rifletteva la luce radiosa della Luna Piena ed era associata al colore rosso.
La Vecchia era rappresentata come detentrice di saggezza, la porta verso la morte e il sentiero verso i poteri del mondo interiore. Essa rifletteva l'oscurità crescente della Luna calante che conduce gli aspetti nascosti della Luna Nera e veniva associata con i colori blu e nero
Nota di Lunaria: la Grande Madre può venire associata anche al Nero, in quanto Utero Primordiale da cui tutto si origina e Grande Nutrice Universale.
Il termine "strega" era usato per descrivere una donna il cui ciclo mestruale era terminato perché si credeva che le donne, in questa fase, assorbissero il loro sangue mestruale ogni mese, e che questo rendesse loro accessibile il proprio potere per la creatività, la magia e l'ispirazione. In molte società una donna in questa fase veniva considerata una "donna saggia" o una maga la cui abilità di profetizzare e comunicare con il mondo spirituale era molto rispettata.
La descrizione del ciclo vitale di una donna, tuttavia è incompleta senza una quarta fase, l'aspetto nascosto della Dea, generalmente descritto separatamente dal trio luminoso. Questa era la Madre Oscura o Terribile. Era raffigurata come morte e come anima della divinità a cui tutto ritorna per poi rinascere. Nella vita di una donna questa fase rappresenta l'anima liberata al momento della morte.
Nota di Lunaria: alcune "Madri Terribili", archetipi del Caos o del Tempo, delle Ere Cosmiche, della Creazione in Travaglio: Coatlicue, Surasa, Tiamat, Kali, Periyachi, Rangda.
I differenti aspetti dell'intera vita di una donna potrebbero, quindi essere rappresentati dai differenti aspetti dell'archetipo del divino. Il ciclo lunare era anche riconosciuto come espressione della parte femminile del divino nella terra e nelle donne; quindi nella mitologia e nel folklore si trovano molte figure archetipe che rappresentano i diversi aspetti della donna in età fertile.
La bella e giovane Vergine o la fanciulla innocente rappresenta la fase pre-ovulatoria della Luna crescente, le energie dinamiche della primavera e le energie del rinnovamento e dell'ispirazione.
La Buona Madre o la Regina rappresenta la fase dell'ovulazione, la Luna Piena e la pienezza delle energie dell'estate; essa detiene l'energia della fecondità, la mantiene e la sviluppa. La fase premestruale dell'Incantatrice, o della Maga, indica il ritiro dell'energia in autunno e l'aumento dell'oscurità durante la fase della Luna calante. Questa è una donna sessualmente potente che ha il potere magico e la capacità d'incantare e sfidare gli uomini; poteva essere bella o brutta e, nelle favole poteva usare il suo corpo e la sua sessualità per i suoi incantesimi.
L'Incantatrice rappresenta il ritiro e la distruzione e spesso appariva come colei che dava inizio alla morte o alla crisi necessaria per la crescita (nota di Lunaria: Kali è una Dea distruttiva, "brutta" e feroce, ma è assolutamente necessaria: è Colei che distrugge, e quindi permette la rinascita, la ricreazione. Ecco perché è Madre del Tempo.)
Infine, la brutta vecchia o Strega orribile, che rappresenta la fase mestruale del ritiro dell'energia e la perduta bellezza della terra in inverno. Questa è la fase della Luna Nera, colma dell'energia della trasformazione, della gestazione e dell'oscurità interiore.
Queste quattro immagini, Vergine, Madre, Incantatrice e Strega sono presenti in tutte le leggende e nel folklore e collegano il ciclo delle stagioni, non solo al ciclo della Luna, ma anche al ciclo mensile delle donne. L'interpretazione dei misteri femminili da una prospettiva moderna spesso omette il significato e l'esperienza del ciclo mestruale. Le mitologie originariamente esprimevano non solo i ritmi esteriori e le energie della vita, ma anche i ritmi interiori e le energie sperimentate dalle donne. Gli archetipi della Vergine, della Madre, dell'Incantatrice e della Strega offrono ognuno la comprensione della natura delle donne e sottolineano la necessità, per queste ultime, di divenire consapevoli della loro natura.
Nascosta nelle profondità di molte leggende e racconti popolari rimane la memoria di quando era onorata la Vecchia. Ora appare come Matrigna cattiva, Strega cattiva e Crona brutta e vecchia, tutte il rovesciamento dell'antico rispetto per la Donna Vecchia e Saggia. In molte tradizioni indigene la Nonne sono detentrici della Saggezza della tribù (Nota di Lunaria: sì, una delle ultime società di cui abbiamo avuto testimonianza, fino agli anni '60, è stata la società vietnamita, almeno delle zone che sfuggirono all'influenza cinese; in Vietnam erano le donne a possedere i campi e a scegliere a chi concederli)
Nota di Lunaria: Infine, si tenga presente che in molte mitologie (perché proprio fa parte della psiche umana, come immagine) la Dea è stata vista o come Duplice o come Triplice; ma i due o tre aspetti sono sempre "collegati", perché sono tutti necessari; un aspetto non potrebbe sussistere senza l'altro, e "presi da singoli" non avrebbero senso. La Vergine Primaverile ha senso proprio perché esiste la Terribile Signora Invernale, e viceversa.
Gli Slavi avevano due Dee legate ai cambi di stagione: la primaverile (e legata alla vita) Vesna e l'invernale (crudele e legata alla morte) Morana; in realtà, erano la stessa Dea con due volti diversi, l'Unione degli Opposti, la Coincidentia Oppositorum.
Le stesse Dee induiste sono Coincidentia Oppositorum tra il Bello e l'Orribile, la Vita e la Morte...
è sempre la stessa manifestazione della stessa Dea, la Shakti... sotto aspetti e volti diversi...
Nell'Induismo si adorano persino le Dee delle malattie (vaiolo, colera ecc.) o della povertà proprio perché come la Dea può portare la malattia e la povertà, così può anche toglierla. Vedi il culto a Shitala, Dea del vaiolo. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/lasino-e-seth.html
o di Jyestha:
Jyestha o Jyeshtha (Sanscrito: "La maggiore") è la Dea indù della sfortuna; è considerata la sorella più anziana e l'antitesi di Lakshmi, la Dea della fortuna e della bellezza. Jyestha è associata con i luoghi inospitali e i peccatori, con la miseria, povertà, tristezza, bruttezza e ai corvi. A volte è identificata con Alakshmi, altra Dea della sfortuna. Il suo culto è prescritto alle donne, che desiderano tenerla lontano da casa. Jyestha appare nella tradizione hindu attorno al 300 a.c. L'apice del suo culto fu tra il 7° e l'8° secolo, nell'India del Sud, ma nel 10° secolo la sua popolarità era già scemata. Oggigiorno esistono ancora diverse immagini di Jyestha ma sono scarsamente adorate. Jyestha è solitamente rappresentata con due braccia. Il suo naso è lungo (a volte è chiamata "faccia d'elefante"). Ha seni penduli sostenuti dal ventre e un ombelico flaccido. A volte porta un loto blu o bianco e un vaso per portare l'acqua. In alcuni testi, viene detto che cavalca un asino, o che è condotta da un carro con i leoni o è seguita da tigri o cammelli. A differenza di Lakshmi, nata dall'elisir di vita, Jyestha è nata dal veleno Halahala, nell'oceano primordiale. In alcune parti dell'India è identificata con Shitala, la Dea del vaiolo o con Dhumavati, la Dea vedova. Jyestha viene adorata e supplicata per evitare che ci sia miseria in casa. Venne adorata anche in Afghanistan, col nome di ''Jeshtak''.
Sono tutti elementi che ci fanno capire che:
1) La Vecchia o Dea Brutta e Terrifica precede la Dea Vergine Immacolata.
2) è associata ai corvi e ha naso lungo.
3) come quasi tutte le Dee è associata all'acqua.
4) Si accompagna all'Asino, animale la cui simbologia è molto interessante.