In ricordo di Antonello ''Pest'' degli Urnaa

Il 23 luglio 2018 è morto Antonello "Pest" degli Urnaa, band Black Metal che negli ultimi anni si era fatta conoscere suonando a moltissimi eventi.







Una persona che conoscevo, direi dal 2004 o 2005, o un paio di anni dopo, non ricordo con precisione, perché diventammo amici a seguito di un annuncio messo su un giornale metal e ne è passato di tempo, direi decenni!

In tutti questi anni ci siamo scambiati lettere, cd, libri. Aveva una bellissima calligrafia, per giunta.

Antonello era una persona molto generosa, amava il Black Metal (e non solo), aveva una conoscenza enciclopedica del genere. Conosceva migliaia di band, con relativi cd e aneddoti biografici.
Cantava e componeva Black Metal, nella sua forma classica, ma amava moltissimo anche il Black sinfonico, il Gothic Metal, il Prog anni Settanta.
I suoi gruppi preferiti, con cui era cresciuto, erano i Cradle of Filth, i Mayhem, i My Dying Bride.



I Tristania di "Widows'Weeds" me li fece conoscere lui.
Mi regalò anche "Velvet Darkness Thy Fear" di Theatre of Tragedy.
Mi regalò molti altri cd, perché Antonello quando comprava in vinile un album che amava, il cd originale della band lo regalava ai suoi amici.

Vengo a sapere oggi, 31 luglio, che Antonello è morto in ospedale. Non è ancora chiaro come sia morto. Io lo so oggi perché non avendo neanche l'account facebook non seguivo Antonello su facebook.
Ci sentivamo per mail e di tanto in tanto ci scambiavamo ancora qualcosa.
L'ultima cosa che gli mandai, ma non so se è riuscito a vedere il pacchetto, fu una croce al contrario, che avevo realizzato io, come portachiavi.








 Gli avevo mandato anche dei semi di lino, perché qualche anno fa Antonello si era molto divertito a piantare dei semi di erba morella (che gli mandai io)



e quest'anno volevo mandargli il lino.

Antonello non aveva molti rapporti con i suoi parenti.
La sua vera famiglia sono sempre stati i suoi fans e i suoi amici.
Chi lo ha conosciuto, sa che era altruista, sempre pronto a regalarti un cd, a parlare di musica, perché Antonello viveva di musica, la viveva sulla sua pelle. Il Black Metal per lui era uno stile di vita.
Era appassionato di libri, di horror, di esoterismo, di film, di anticristianesimo.
Nell'ultima mail che mi scrisse, mi parlò di problemi al pc. Aveva subito un guasto, e così non sentendolo ormai da qualche settimana non mi ero più di tanto preoccupata; pensavo che avesse il pc fuori uso.
L'ho saputo oggi pomeriggio, che è morto all'ospedale: è peggiorato all'improvviso e probabilmente è morto di mattina.

Antonello ha passato tutta la sua vita a dedicarsi alla musica. Adesso lui come persona non c'è più, ma la sua musica resta. Esattamente come quando ascoltiamo i Death o le Astarte, ancora percepiamo gli spiriti di Chuck e Tristessa. Anche per Antonello è così, lui vive nella musica degli Urnaa e nei ricordi dei suoi fans e degli amici.

Io lo ricordo come una persona gentile, onesta, amichevole, generosa, altruista, appassionata di cultura. Amava molto condividere musica&idee con gli amici. Spesso faceva anche delle battute parlando di gruppi musicali.
Lo incontrai una sola volta a Milano, perché eravamo distanti.
Ma nonostante la nostra fosse un'amicizia virtuale, gli volevo bene e mi interessava sempre sapere cosa lui pensasse di questo o quel gruppo o cd.
Pensate che parlavamo dei "bei vecchi tempi" del Black Metal, dei primi cd dei COF, di Grind Zone.





Pensate che una delle ultime discussioni musicali che abbiamo avuto è stata inerente i My Dying Bride. Gli chiesi se amava "Songs of darkness words of lights", unico cd dei My Dying Bride che mi piace e che comprai originale qualche mese fa.



Mi rispose che no, per lui i My Dying Bride erano solo quelli di "The Angel and the Dark River".







Che cosa curiosa, commentai!, dicendogli che a me "The Angel and the Dark River" non piaceva tanto quanto "Songs of darkness words of lights".
Gli piacevano anche gli Anathema di "Alternative 4".
 



Antonello amava anche i suoi tatuaggi. Ne andava orgoglioso.



E andava orgoglioso anche della sua collezione di vinili e del suo impegno nel portare avanti gli Urnaa.

Qui potete leggere le interviste agli Urnaa:
http://intervistemetal.blogspot.com/2014/01/urnaa-black-metal.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2015/10/foto-urnaa-live-2015.html
http://intervistemetal.blogspot.com/2015/07/urnaa-intervista-in-esclusiva.html

Profilo facebook: https://www.facebook.com/Urnaa666-1466799656923489/
 
Questo è il loro video ufficiale, una delle loro canzoni più celebri: 
https://www.youtube.com/watch?v=foDaawH_2Kw



Altro video celebre: https://www.youtube.com/watch?v=nxDRsBej-_o
  
Ti onoro così, Antonello, con un po' di orgoglio Black Metal, tu che ne eri un vero appassionato, specialmente di vinili













Recensione a "La scimmia", antologia di racconti horror



"La scimmia" e altri racconti Horror (Autori Vari), 1994

Una recensione di Lunaria

Racconti contenuti nell'antologia:


"La scimmia" di Stephen King
"Il vuoto" di Ramsey Campbell
"I gatti di Pere Lachaise" di Neil Olonoff
"L'eredità Propert" di Basil A. Smith
"La chiamata" di Dennis Etchinson
"La catacomba" di Peter Shilston
"Il re" di William Relling Jr.
"Passi" di Harlan Ellison
"Senza ragione" di Peter Valentine Timlett

Nove racconti: una scimmia-giocattolo diabolica, che porta sventure e omicidi, torna a perseguitare la vita di Hal e della sua famiglia; a chi toccherà morire, dopo che la scimmia ha suonato i piattini metallici che stringe tra le zampe? E ancora: due racconti di horror psicologico tutti incentrati su un'angoscia in crescendo e persecutori invisibili ("Il vuoto" di Ramsey Campbell e "La chiamata" di Dennis Etchinson) gatti necrofagi ed assassini ("I gatti di Pere Lachaise" di Neil Olonoff) libri maledetti e custodi mostruosi di biblioteche ubicate in torri fatiscenti ("L'eredità Propert" di Basil A. Smith), catacombe infestate da diaboliche presenze in paesini siciliani sperduti, teatro, secoli fa, di persecuzioni contro sette di eretici ("La catacomba" di Peter Shilston), il ritorno di un divo della musica ("Il re" di William Relling Jr.), licantrope femmine che escono a caccia di uomini con cui avere orgasmi... e cibo ("Passi" di Harlan Ellison); chiude l'antologia "Senza ragione" di Peter Valentine Timlett, ottimo racconto di suspense su omicidi forse mai avvenuti: allucinazioni o realtà, nella mente sconvolta della giovanissima domestica, a servizio dell'eccentrica signora Bates?


Notevole antologia di racconti horror, diversificati per stile e tematica. I racconti che mi sono piaciuti di più per le trame e la scrittura avvincente sono stati "La scimmia", "I gatti di Pere Lachaise", "La catacomba", "Passi" e "Senza ragione"; ho trovato piuttosto confusi "Il vuoto" e "La chiamata", davvero troppo "rarefatti" ed ermetici nella loro dimensione tutta psicologica e cerebrale; piuttosto sottotono "Il re" (storia un po' fiacca) e davvero troppo lungo, ma con un buon finale, "L'eredità Propert", racconto molto "bensoniano" nello stile e nell'ambientazione, 




ma che si poteva sintetizzare in poche pagine, invece che tediare il lettore per 31 pagine monotone, perdendosi in particolari del tutto ininfluenti quando le pagine più horror sono appena le ultime nove.
Peccato che è piuttosto datata, come antologia... comunque se mai vi capitasse di vederla in giro, magari a qualche bancarella dei libri usati, è un acquisto che consiglio (o cercate di reperire i singoli racconti, potrebbe essere che siano stati inclusi anche in altre antologie)


Nota: se il tema dei gatti assassini vi intriga, cercate anche questo romanzo




e i relativi film



https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/horror-felino.html
   
p.s "Strays", "Artigli" nella versione in italiano, lo vidi a nove o dieci anni in tv, quando lo passarono mi pare su italia 1, a "Notte Horror"!!!! 

MIAOOOOOHHHH!!!


Arte, Letteratura e Musica in Bangladesh!

Cosa c'è in Bangladesh?

NIENTE, a parte la miseria e la violenza. è uno dei paesi più disastrati del mondo. Ma se è più facile elencare tutte le cose orrende che capitano in quel paese, più difficile è trovare qualcosa di positivo da dire sul Bangladesh. E si sa, a me piace cimentarmi in imprese difficili.
Per cui ecco qui un paio di cose positive sul Bangladesh...

Info tratte da



(volume solo per la consultazione in biblioteca; ho fatto quindi la fotocopia)



Arte

Parlare di un'arte del Bangladesh come fenomeno a sé stante, definirne gli orientamenti e le caratteristiche è molto difficile e approssimativo, sia a causa delle travagliate vicende politiche del Paese, sia a causa degli scarsi reperti archeologici. Difatti i danni provocati dagli agenti naturali (piogge torrenziali, straripamenti di fiumi, invadenza della vegetazione) e dall'incuria dell'uomo hanno notevolmente impoverito il patrimonio artistico del Paese.
In generale si può dire che l'arte del Bangladesh non può essere analizzata senza tener presente la complessa evoluzione artistica delle zone gangetiche ed in particolare del Bengala occidentale. Fra i più antichi reperti pervenutici, vanno ricordati i monasteri e gli stupa di Mainamat e Paharpur, risalenti al periodo buddhista. Scavi sistematici sulle colline del Mainamat hanno portato alla luce otre 50 monumenti buddhisti databili tra il VII e il XII secolo d.c.
Il monastero di Paharpur, nel distretto di Rajshahi, è il più grande monastero che si erge ai piedi dell'Himalaya: ornato con sculture in terracotta, è composto da oltre 170 celle monastiche, numerosi ingressi, stupa e cappelle. Al centro dell'edificio centrale si erge un altare notevole per la sua altezza e le sue caratteristiche. Le rovine del forte di Mahasthan, l'antico Pudranagar, citato nelle epigrafi dei Maurya, Gupta, Pala e Sena, si trovano nel distretto di Bogra e recenti scavi hanno portato alla luce dieci strati risalenti a diversi periodi. Numerosi templi si trovano anche nei distretti di Bogra, Pabna, Faridpur e Dinajpur: in quest'ultimo distretto si trova anche il più antico tempio del Paese, costruito nel V secolo d.c
All'arte islamica, diffusasi nel paese a partire dal XII secolo si deve l'eliminazione dall'iconografia delle immagini sacre e l'introduzione di una complessa simbologia pittorica.
Con la fine del XVIII secolo ha inizio un periodo di rinnovamento che vede l'affermazione di influssi e stili europei che vanno dal neoclassicismo al moderno razionalismo dell'ospedale Mitford di Chittagong.








 Tra i maggiori artisti e pittori contemporanei, segnaliamo: A.S.Nagy, che realizza ritratti molto espressivi, Mubarak Husayn, Sardar Mohammad, Muhammad Husayn Hanjra, A.B. Nazir e Latif, pittori di paesaggi. 

 Jamal Ahmed
Latif
Latif
Nazir
Nazir

 Tra le donne che si dedicano all'arte, Novera Ahmed (scultrice) e Rumi Island (pittrice)





Letteratura

Nota: non ho sulla tastiera del pc gli accenti grafici che vengono usati nella lingua bengalese; per cui ho scritto i nomi degli autori senza questi particolari accenti messi sulle o sotto le "n" e le "a"

I primi documenti in lingua bengalese sino ad ora conosciuti sono di carattere religioso: quarantasette canti mistici in linguaggio molto arcaico appartenenti al culto del "Sahajayana", che aderiva al buddhismo Mahayana e Nathapantha. Fra i poeti del periodo più antico oltre a Ramai Pandit, autore di un'opera buddhista del IX-X secolo, il "Sunya-purana", si deve ricordare Mayurabhatta, autore di un'opera in lode del dio Dharma.
L'inizio della letteratura classica bengalese, dal XIV secolo in poi, è segnato da alcune tradizioni di testi sanscriti ad opera di Krttivas Ojha, di Sanjaya, di Maladhar Vasu; ma il primo grande poeta fu Candidas. Vissuto intorno alla metà del XV secolo, compose una notevole quantità di poemi, fra i quali il "Srikrsna-kirtana". A partire dal XV e fino al XIX secolo la letteratura bengalese è dominata dal tema religioso, soprattutto inerente Krishna.
Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX, il Bengala si apre all'influenza inglese oltre che indù: la prosa trova un grande autore in Rammohan Roy, fondatore del Brahma Samaj, una società che cercava di superare le barriere religiose esistenti tra le varie correnti religiose.
Il padre del romanzo bengalese è Bankim Candra Catterji e soprattutto Tagore, che divenne famoso in Occidente. Tagore usò tutte le sfumature e le capacità espressive della lingue, usando la mitologia e la storia come strumenti per un'attenta critica sociale.
Altri autori furono Sarat Chandra Catterji e Nazru'l-Islam, conosciuto come il poeta ribelle che scrisse e cantò per i "calpestati" e i poveri del mondo, per cui proponeva un'azione rivoluzionaria molto decisa.
Nazru'l-Islam fu antesignano della rinascita islamica, ed è, insieme a Tagore, uno dei massimi scrittori bengalesi. Il fatto che fosse musulmano e Tagore indù non divise i due poeti: Nazru'l non disdegnò di prendere ad argomento del suo canto anche temi cari alla religiosità indù.



Altri autori che si sono fatti promotori delle espressioni del popolo sono stati S. Kamal, A. Fazal, A. Habib e S. Waliullah.

Musica

Nota di Lunaria: il Bangladesh è uno dei paesi con il più alto tasso di violenza domestica e violenza carnale contro le donne; c'è anche la piaga degli attacchi con acido: se una ragazza rifiuta uno spasimante, se la famiglia di costui ha motivi di biasimo o rivalità contro un'altra famiglia e motivi analoghi, un uomo può vendicarsi sulla donna gettandole acido in faccia.



Malgrado sia un paese poverissimo, e praticamente "famoso" solo per la feroce violenza contro le donne (segregate in casa, e se lavorano, lavorano come operaie nel settore tessile, ovviamente sottopagate e continuamente molestate dai datori di lavoro o da sconosciuti per strada; lo stupro viene anche usato come "arma terroristica", infatti le donne che lavorano fuori casa vengono spesso seguite e stuprate; c'è da dire che anche gli operai uomini vengono sfruttati, e in generale le condizioni di lavoro sono pessime per tutti; libertà di parola e di religione ovviamente sono pura utopia… https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/bangladeshpakistan-donne-sfigurate-con.html), ecco, malgrado sia un paese disastrato, dal punto di vista dei diritti umani, Metal Archives riporta ben 67 band Metal dal Bangladesh.
Date un'occhiata, amano suonare soprattutto Black, Death e Thrash!
https://www.metal-archives.com/lists/BD
E date uno sguardo ai migliori album Black Metal dal Bangladesh...
https://www.bestblackmetalalbums.com/best_bangladeshi_black_metal_albums.php?smode=c
stando poi all'intervista ai Burial Dust, caricata qui
https://www.echoesanddust.com/2016/02/interview-necrophiliac-from-burial-dust-plus-exclusive-ep-stream/
Barzak e Weapon sono state le prime band a suonare Black Metal in Bangladesh nel 2000. 






https://www.youtube.com/watch?v=UOXHE5aPEZo

















Infine, qui qualche esempio di abito portato per i matrimoni o altre feste; per i matrimoni si usa molto spesso il giallo.






Qui abbiamo parlato della grande attivista per i diritti civili Taslima Nasreen
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/taslima-nasreen.html