La Croce Castanese

Info tratte da un cartello in loco

Incisa sul muro dell'ingresso alla chiesa da Via Martiri Patrioti, 

accoglie i fedeli una grande croce formata da lettere che ripetono nelle diverse direzioni quattro frasi in lingua latina.

Si tratta della croce detta "di San Tommaso" perché la sua prima elaborazione è stata attribuita, senza alcuna prova, a Tommaso d'Aquino, vissuto nel XIII secolo.

Secondo una tradizione popolare, infatti, sarebbe stato lui stesso ad inciderla su una parete del convento di Anagni durante un suo soggiorno.

La Croce castanese è datata Anno Domini MCMXXVIII (1928). 

Le quattro frasi si leggono a partire dal centro con la parola Crux che si sviluppa secondo i quattro bracci della croce e sono:

Crux mihi certa salus (la croce è per me sicura salvezza)

Crux mihi refugium (la croce è il mio rifugio)



Nota di Lunaria: e tutto questo è molto Dooooooooooooooooooom Metal!








ma vedi anche questo gruppo Black folk\medieval con questa bella croce sul loro ciddì!

"Il Mostro di Loch Ness" (romanzo del 1976)

Quello di Loch Ness è sicuramente il mostro più famoso del mondo. In questo nuovo romanzo, nella regione scozzese di Loch Ness appare un mostro antropofago ancora più orrendo perché sa nascondersi nelle sembianze dell'essere più innocuo: un bambino!

"Si accostò alla finestra e guardò fuori, verso il lago di cui scorgeva appena la grigia, calma superficie, dove adesso la nebbia si era diradata, attraverso gli alberi che crescevano sulla sponda. Trasalì, rendendosi conto che gli appariva sotto un aspetto sinistro, forse a causa della luce stranamente violacea che vi si rifletteva. Ne concluse che, con un po' di fantasia era possibile che, in determinate condizioni meteorologiche, quando il vento soffiava, increspando le acque del lago e le ombre cupe degli alberi che vi si riflettevano tracciavano strani contorni sulle onde in movimento, a qualcuno sembrasse di scorgere i paurosi contorni di un imprecisabile animale affiorante dalle profondità abissali del lago, spaventevole mostro sconosciuto."



I Cabiri

Info tratte da

I Cabiri (dal greco Kàbeiroi, ma più probabilmente con origine semitica, "Kabirim") erano Divinità dell'oltretomba ma anche come protettori dai pericoli del mare, presenti in un culto misterico, considerati figli di Efesto e della ninfa Cabeiro anche se la loro origine non è greca ma forse frigia o fenicia e subirono diversi cambiamenti. 

Bichard ipotizzò che dovevasi intendere sotto questo nome le tre divinità infernali: Plutone, Proserpina e Mercurio; altri hanno riguardato i Cabiri come maghi che si ingerivano di espiare i delitti degli uomini e che furono onorati dopo la morte.

Si invocavano negli infortuni e nei pericoli.

Si pensa che le feste dei Cabiri si celebrassero di notte: l'iniziato, dopo prove terribili, era cinto di una fascia di porpora, coronato di rami d'ulivo e posto sopra un trono illuminato per rappresentare il maestro, mentre tutti gli altri ballavano.


Piccoli Brividi: Mostri dallo Spazio


Dana è appassionato di scienza e quando sua sorella organizza, per la festa di compleanno, una "caccia alle uova", frugando nel grande giardino della sua casa, trova uno strano uovo: grosso, verdognolo, con delle venature in rilievo! Inizialmente, il ragazzo pensa ad un uovo di tartaruga, ma più passa il tempo, più l'uovo diventa strano: inizia a surriscaldarsi fino a che, improvvisamente, si dischiude, sobbalzando su se stesso: ne fuoriesce un liquame giallo e con orrore, Dana si rende conto in quel liquame giallo c'è uno strano essere, dalla consistenza blobbosa, simile ad una frittata di uovo, che lo guarda... Quando Dana lo porta ad un centro di analisi scientifiche, scopre, con orrore, che...




Piccoli Brividi: Terrore al Campeggio


Dustin viene mandato dai suoi genitori al campeggio "Luna Piena" e fa di tutto per evitarlo, ma purtroppo i suoi genitori sono irremovibili. Così, di malavoglia sale sul pulman che lo porterà al campeggio. Poco prima di arrivare, un ragazzo, Ari, si siede accanto a lui, e gli propone di scambiarsi le identità, per scherzo. Dustin accetta, ma quando arriva al campeggio comincia a notare strane cose: diversi ragazzi lo acclamano come se fosse un eroe; si racconta di un Rapitore, un mostro che infesta quella zona e che ogni anno rapisce un ragazzo; strane volpi dagli occhi rossi seguono Dustin. E così, sempre più spaventato, si accorge che sul campeggio "Luna Piena" grava una maledizione!




"La strada della Bitinia" (1951) di Slaughter

 

dallo stesso autore: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/recensione-pericolo-medico.html

 

La Fractio Panis e il Simbolismo Solare

Onde evitare il solito mantra del "Non è vero niente, te lo sei inventata tu, non hai mai letto un libro cristiano, questo libro non esiste, non ti credo", che poi sono "le brillanti confutazioni" dei tanti haters che mi ronzano attorno quando tratto roba teologica, ci troviamo a pagina 376

N.B: La cosa divertente è che una volta, su youtube, sono stata io a dover spiegare ad un cristiano che l'Agnello è proprio il simbolo del vostro Dio. Era convinto che fosse un'invenzione della "lobby gender femminista animalista"

Il parallelo tra l'agnello che si usava immolare a Pasqua e Gesù che è stato immolato verso la stessa epoca, ambedue vittime innocenti, si è accavallato al parallelo del pane e del vino, offerti nell'Ultima Cena, e il corpo e il sangue che essi rappresentano.


Nota di Lunaria: mi è capitato di leggere anche delle riflessioni sul "Gesù Bambino deposto da Maria nella mangiatoia" come simbolo che rimandasse alla "futura offerta di Cristo come Pane sulla mensa dell'Ultima Cena". Comunque, l'idea di "mangiare Dio" si chiama Teofagia.

Di conseguenza l'abitudine di ripetere la Fractio Panis in ricordo di Gesù si è trasformato in un "rito magico" che rinnovella il sacrificio e la passione di Gesù (Nota di Lunaria: rito rifiutato dai cristiani non cattolici, come gli evangelici)

Ci furono poi autori come Ireneo, Tertulliano, Cipriano che indussero i cristiani a credere ad una falsa etimologia di Pasqua (in greco "Pascha"), a loro dire, derivata da "passione", erroneamente collegando il vocabolo greco al verbo "pàschein" che significa patire.

Più tardi il cattolicesimo ha anche assimilato molti elementi del culto del Dio del Sole e alcuni simboli sono presenti nel rito eucaristico, come l'ostia e l'ostensorio che indicano il Sole e i suoi raggi 




 (Nota di Lunaria: delle volte il simbolismo solare è associato anche a Maria, con un aureola "solare" o direttamente dentro il grembo)



Persino la mitra dei vescovi è ricalcato sul copricapo persiano simboleggiante l'ascensione del Sole. Le stesse uova pasquali rappresentano il Sole (tuorlo) l'etere in cui esso si muove (albume) e l'elittica (guscio)

Per molti secoli l'opinione della Chiesa fu che nel pane e nel vino dell'eucaristia il corpo e il sangue di Gesù fossero rappresentati solo simbolicamente (così affermava ancora Agostino e papa Gelasio I); comunque, alcune sette modificarono i simboli, visto che consideravano il vino diabolico, gli Encratiti e i Marcioniti usarono l'acqua per l'eucaristia; gli Artotiriti usavano pane e formaggio, i Pepuziani mescevano alla farina del pane pasquale qualche goccia di sangue di bambino.

Fu Pascasio Ratberto che verso la metà dell'800 predicò che al momento della consacrazione si opera una reale trasformazione del pane e del vino in corpo e sangue di Gesù.

L'idea venne contestata da molti, e fu solo nel 1125 che vennero usati per la prima volta da Hildeberto, vescovo di Tours i termini, poi divenuti canonici, di Consustanziazione (coesistenza del pane e del vino senza perdere le loro caratteristiche, col corpo e sangue di Gesù) e Transustanziazione (la natura del pane e del vino si trasforma in carne e sangue di Gesù) [e scommetto che su youtube ci sarebbero centinaia di cristiani che a sentire 'sto termine penserebbero "La lobby gggender! vuole rendere trans Gesù! eresia, bestemmia, hanno inventato un nuovo termine, trans-ustanziazione!!!" STRALOL 😂😂]

Nel secolo 15° il Concilio di Costanza abolì per i fedeli la comunione sotto le due specie, cioè fu soppressa la distribuzione del vino e ridotto il rito del pasto della sola ostia affermando che, tanto, in essa trapassa anche il sangue di Gesù, non solo la carne.

APPROFONDIMENTO

Info tratte da

"[...] Il Pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo." Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane."

Gesù rispose loro: "Io sono il padre della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!" (Gv 6,33-35)

 In questo discorso di Gesù c'è un riferimento al dono della manna: Israele nel deserto era stato nutrito da Dio di questo cibo misterioso proveniente dal cielo.

La manna, in questo contesto, diventa il segno della presenza di Dio, così come lo sarà Gesù, che paragonandosi al pane, rimanda alla manna.

Ma c'è una differenza: la manna, anche se era il segno della presenza e della cura di Dio, era un cibo che bastava per un giorno, Gesù invece è "cibo" per l'eternità, per la vita eterna.

L'incontro con Gesù sazia l'uomo, che si trova a dover affrontare la fame, che rappresenta anche il desiderio dell'essere umano.

L'Eucaristia è corpo e sangue che sazia la fame e la sete di ogni cristiano.

Donando la vita sulla Croce, Gesù ha offerto se stesso, è lui il pane:

"Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo."

Approfondimento: Assumendo condizione di servo e di pane

Info tratte da 



e un opuscolo

In effetti, i discepoli di Gesù capirono che egli era il figlio di Dio: "tu sei Cristo, il figlio del Dio vivente" come disse san Pietro a Cesarea di Filippi (Mt 16,16)

Nella Lettera ai Filippesi si legge: "Pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio"; segue l'abbassamento volontario del Figlio: "svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo", fino a umiliare se stesso, "facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce".

è per questo che "Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome."

Vi è quindi un contrasto tra l'abbassamento e la seguente glorificazione nella gloria di Dio.

Mentre l'iniziativa della superbia di Adamo (che voleva da sé farsi Dio) o dei costruttori della Torre di Babele finisce nell'autodistruzione.

L'unico vero sacrificio è l'amore del Figlio.

Così il mondo entra nella nuova Alleanza.

Celebrare l'Eucaristia significa affermare che Cristo ci dà se stesso, il suo amore, per conformarci a se stesso. 

Nella Lettera ai Corinzi, Paolo dice: "Il Calice della benedizione che noi benediciamo non è forse comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un corpo solo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane"

Cristo si unisce personalmente ad ognuno di noi, ma lo stesso Cristo si unisce anche con l'uomo e con la donna accanto a me. 

E il pane è per me e anche per l'altro. Così Cristo ci unisce tutti a sé e unisce tutti noi, l'uno con l'altro.

Cristo ci unisce ugualmente con il mio prossimo: Cristo e il prossimo sono inseparabili nell'Eucaristia.

E così noi tutti siamo un solo pane, un solo corpo.

Cristo ci dà nell'eucaristia il suo corpo, dà se stesso nel suo corpo e così ci fa suo corpo, ci unisce al suo corpo risorto.

Cristo ci assimila a sé, ci introduce nel suo corpo glorioso e così noi tutti diventiamo corpo suo."

Se mangiamo pane normale, lo assimiliamo al nostro corpo durante la digestione, ma nell'Eucaristia si realizza il contrario: Cristo ci assimila a sé, ci introduce nel suo Corpo glorioso e così noi tutti insieme diventiamo Corpo suo.

"I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi, ma colui che vorrà essere grande tra voi si farà vostro servo, e colui che vorrà essere primo tra voi si farà vostro schiavo, appunto come il figlio dell'uomo che non è venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Mt 20,24-25)

(...) sul mistero dell'incarnazione, per cui, essendosi il verbo in qualche modo unito ad ogni uomo, ogni uomo, per il fatto stesso di essere uomo, è ordinato e attratto a Cristo.

Cosa si intende con l'auto-spoliazione, kénosis? Ekénothen significa "si è svuotato".

Nel Nuovo Testamento, Kenòs è colui che sta a mani vuote, avendo perso quel che prima possedeva.

L'immagine di Dio che si rivela in Cristo è quella delle mani che volontariamente lasciano cadere ciò che è loro possesso, che si svuotano di tutto ciò che agli occhi degli uomini è oggetto di bramosia, perché sinonimo di condizione divina: 

il potere, il prestigio, il piacere incondizionato, la ricchezza... fino alla volontà di decidere autonomamente del Bene e del Male.

Gesù Cristo pur essendo Dio, si fa povero, affronta l'umiliazione, la fatica, il dolore affermando con la vita e con le parole che "essere come Dio" non significa essere grande alla maniera umana.

Dio non è un uomo elevato alla massima potenza.

Dio è Altro, Dio è Amore.

Le mani vuote di Cristo sono l'esatta antitesi di quelle piene di bramosia e di superbia di Adamo ed Eva: sono mani che si aprono al dono e non si chiudono nella ricerca egoistica del proprio tornaconto, mani che si volgono verso l'alto, in un dialogo fiducioso col Padre, da Figlio che si sa immensamente amato. Sono mani libere di accogliere, di servire, libere anche di lasciarsi inchiodare alla croce, accettando uno stato di totale impotenza umana.

è però proprio il Crocifisso che si fa datore della vita divina: Egli, morendo, consegna al mondo lo Spirito Santo  (Gv 19,30). 

Ecco il dono da accogliere con la fiducia dei figli, il dono che ci rende come Lui.

Mettiamo la prova:



Salvezza per Grazia e Predestinazione

Questo post, esattamente come l'altro (https://intervistemetal.blogspot.com/2023/03/zwingli-e-calvino-in-estrema-sintesi.html) esce unicamente per "tirarmela", per dimostrare che conosco anche le robe teologiche dei protestanti e calvinisti


Perciò, il post esce unicamente perché me la voglio tirare e poi anche perché mi è saltato il ticchio di metterci dentro i Children of Bodom.

Che non c'entrano un fico secco con la Riforma, eh, ma io scrivo post a seconda di come mi gira il ticchio del momento: infatti l'unica cosa bella di 'sto post saranno le copertine dei COB, che ho di sottofondo mentre riporto tutto il papiro sulla grazia e sul non-libero arbitrio (LOL)



In effetti potrei tirarmela anche così: "Sono la prima Donna che parla di Salvezza per Grazia e Predestinazione e correda il tutto con i ciddì dei Children of Bodom", perché scommetto che nessuno, men che meno nessunA, prima di me si è messa a fare un post del genere (😂)

Anche se effettivamente secondo l'ottica calvinista se quei ciddì dei COB sono usciti e più in generale se è nato l'HEAVY METAL è perché avanti la fondazione del mondo Dio aveva già preordinato e prestabilito che questa Musica Meravigliosa sarebbe stata creata un giorno 😁

Il che è sicuramente un merito che riconosciamo al vostro Dio cristiano 😃


Info tratte da

Nel 4° secolo mentre in Oriente cominciavano a dibattersi le questioni trinitarie, in Occidente si accese una vasta discussione circa l'antropologia e la soteriologia cristiana, che prendeva avvio dalla dottrina di Paolo.

Volendo estendere la redenzione del Cristo anche ai non ebrei, Paolo aveva sostenuto una polemica con gli apostoli, affermando che l'osservanza della legge mosaica (digiuni, purificazioni, circoncisione...) non serve ad assicurare la salvezza.

Questa infatti è concessa gratuitamente da Dio, in seguito al riscatto operato da Gesù col suo sacrificio.

Paolo era giunto ad affermazioni categoriche del tipo "L'uomo non è giustificato per le opere della Legge ma soltanto per mezzo della fede nel Cristo", "L'uomo è giustificato dalla fede, senza le opere", "Se è per grazia non è più per opere, altrimenti grazia non è più grazia".

Parrebbe che in tal modo venga svalutata da Paolo l'esigenza predicata da Gesù di condurre una vita giusta, per meritare il perdono divino. In realtà in altri punti delle sue lettere (che se fossero andate perdute, ci avrebbero risparmiato 2000 anni di misoginia cristiana. Nota di Lunaria) egli è ancora convinto di questa necessità ma nell'ardore della polemica per dimostrare che Dio salva chi vuole, egli giunge a queste dichiarazioni paradossali.

Dall'esempio di Esaù e Giacobbe, nell'Antico Testamento, diversamente trattati da Dio, Paolo deriva che Dio si regola secondo una scelta non in virtù delle opere dell'uomo e la salvezza non dipende "da chi vuole e da chi corre ma da Dio che fa misericordia" e che nella sua imperscrutabile volontà ha "preconosciuto" quelli che gli pareva opportuno, li ha ab aeterno predestinati all'adozione filiale e li ha giustificati indipendentemente dai loro meriti.

(Nota di Lunaria: poco ma sicuro, considerato l'ignoranza che i cattolici che mi trollano hanno sulla Questione 92, è più che certo che Dio aveva predestinato, ab aeterno, che fosse Lunaria, e solo Lunaria, a trattare la Questione 92 per integrale, STRA LOL 😂)

Nonostante la chiarezza con cui Paolo ha voluto dichiarare l'assoluta arbitrarietà di Dio nel concedere la grazia, fino al 4° secolo si preferiva attenuare la sua dottrina, intendendo che Dio predestinasse e giustificasse, almeno, coloro di cui aveva preveduto i meriti futuri.

Ma poi Agostino divulgò la sua rigida interpretazione del pensiero paolino: essendo tutta l'umanità senza eccezione "massa perditionis" da Adamo in poi, per il peccato originale, non è possibile che la scelta di Dio possa essere motivata dai nostri meriti; la grazia è liberamente concessa da Dio anche se non ne siamo degni.

Pelagio invece, in contrasto con Agostino, sosteneva che il peccato di Adamo aveva nociuto solo a lui, non a tutti i discendenti e che l'uomo non aveva perduto il libero arbitrio di scegliere tra Bene e Male e perciò di salvarsi o dannarsi con le sue forze naturali.

La dottrina pelagiana venne condannata dal Concilio di Cartagine nel 412, ma ormai la diatriba sulla grazia a sul libero arbitrio era avviata.

Tommaso d'Aquino tentò di smussare l'asperità della dottrina agostiniana con una conciliazione tra grazia e libero arbitrio che la Chiesa ha accettato.

Invece fu proprio rifacendosi ad Agostino che Lutero diede vita alla Riforma: l'uomo, sosteneva Lutero, era decaduto col peccato originale, era irrimediabilmente corrotto (meno male che lo riconoscevi, che eravate dei corrotti con la vostra misoginia imperante! Nota di Lunaria. LOL 😂) sicché da esso non può procedere che il male (fomentato proprio da te e da tutti gli altri, caro Lutero, che tiravano fuori le castronerie misogine sulla donna. Nota di Lunaria) Solo chi è predestinato avrà vita eterna (su questo non so, caro Lutero, ma so che in compenso le vostre schifezze misogine sono state predestinate a giungere fino a noi, nel 2023 e pure oltre, trascritte proprio dalla sottoscritta. LOL 😂)

Sulle orme di Lutero, Calvino giunge ad un predestinazionismo ancora più radicale: l'uomo è predestinato ab aeterno alla salvezza o alla dannazione, quindi anche chi pecca lo fa perché così è prestabilito; ma la sua caduta nel peccato è la prova che Dio non l'ha eletto, è la certezza terribile della propria condanna.

La teologia protestante di matrice esistenzialista ha ridotto il fatto religioso all'ossessionante incertezza del nostro destino futuro.

Per Kierkegaard il timore del peccato (che sarebbe la prova sicura della nostra non elezione da parte di Dio) ci condanna alla via paradossale della negazione del mondo, della solitudine e della disperazione.

Heidegger e i suoi seguaci considerano la vita umana come provvisorietà, coscienza della nostra limitatezza e della nullità dei nostri mezzi. L'Esserci di Heidegger, cioè la nostra presenza nel mondo è "cura, angoscia, sospensione, insoddisfazione, esistenza inautentica"; tuttavia, questa angoscia e sensazione di smarrimento è il segno positivo del nostro bisogno di Dio. Si arriva quindi alla conclusione paradossale che "è bene" che l'uomo sia peccatore altrimenti non avrebbe sete di Dio.

Infine, concludiamo il tutto vantandoci di conoscere i versetti biblici che parlano di predestinazione 😃

Infatti, unicamente per puntiglio, li avevo trascritti ad un tale (eclissatosi pure lui dopo che gli mandai i versetti...) per dimostrargli che conoscevo pure la dottrina della predestinazione 😃 Mi aveva sfidato, mettendo in dubbio che avessi letto un mucchio di libri di teologia.

Dire una cosa del genere significa buttare benzina sul fuoco (anche perché io non è che non avviso, eh, avviso eccome) e chi mi provoca "dando fuoco alla miccia" poi si prende la responsabilità di vedere che rispondo, e non rispondo con due righe striminzite, eh, unicamente per puntiglio replico con un papiro. 

Si intende: dopo che ho finito di farmi la manicure (il mio mettermi lo Smalto Ipostatico viene prima del replicare a tizio che ignora la predestinazione...  💅💋)

Perciò, ecco quanto gli scrissi allora:

La prevalenza della Grazia sulle opere: la Salvezza per grazia. 

Secondo questa idea l'essere umano può essere salvato solo tramite la fede e non in virtù di opere buone: infatti, nel testo biblico, sta scritto: "Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché nessuno si glori" (Ef. 2:8-9)

Da questi versetti biblici (e altri che potremmo citare) si deduce che ci si salva unicamente se si crede in Gesù; se si fanno opere buone ma non si crede in Gesù non si viene salvati; questo tipo di cristianesimo non è "inclusivista di tutti, nella salvezza, tutte le persone buone vanno in paradiso" ma insegna che la salvezza è unicamente per i cristiani che hanno fede (e non l'hanno persa, l'hanno conservata) e non per le opere buone; questa idea biblica fa il paio con l'idea della Predestinazione (proponimento dell'elezione di Dio). Cosa significa?

Significa che Dio ha stabilito prima della fondazione del mondo tutti coloro che saranno salvati, e questo non dipende dal singolo essere umano (dalla sua volontà o arbitrio) ma soltanto da Dio che, nella sua volontà imperscrutabile, fa misericordia a chi vuole, fa grazia a chi vuole, indura chi vuole.

Evito di citarti i versetti dell'Antico Testamento che veicolano l'idea della "predestinazione" (potrei metterli e lo farò, se vedo che metti in dubbio le mie conoscenze teologiche...) mi limito solo a riportarti alcuni versetti del Nuovo Testamento.

Matteo 13:9 "Chi ha orecchi da udire oda. Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: Perché parli loro in parabole? Ed egli rispose loro: Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. Perché a chiunque ha, sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha, sarà tolto anche quello che ha. Perciò parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono e non intendono. E s'adempie in loro la profezia d'Isaia che dice: Udrete con i vostri orecchi e non intenderete; guarderete con i vostri occhi e non vedrete: perché il cuore di questo popolo s'è fatto insensibile, son divenuti duri d'orecchi ed hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano , ed io non li guarisca. Ma beati gli occhi vostri, perché veggono; ed i vostri orecchi, perché odono! Poiché in verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono di vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e di udire le cose che voi udite, e non le udirono."

Giovanni 1:12 "ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma son nati da Dio."

Giovanni 8:47 "Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio."

Giovanni 15:16 "Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v'ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia."

Potrei mettertene anche altri e lo farò, se è il caso.

Già in questi che ti ho citato, Gesù afferma che "solo alcuni uomini sono stati dati (da Dio) a lui": solo alcuni "predestinati", appunto, scelti tra "tutta l'umanità". 

Vuoi un'altra prova biblica?

Ti metto anche la predestinazione nella Lettera ai Romani, 8:28: "Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio , i quali son chiamati secondo il suo proponimento.  Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all'immagine del suo Figliolo, ond'egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati", versetti commentati da dozzine di predicatori e teologi calvinisti ed evangelici.

Sempre a Romani 9:1 ad un certo punto si trova la menzione dei "vasi d'ira" ovvero le persone PREDESTINATE ALLA DANNAZIONE.

Infatti: "Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole. Tu allora mi dirai: Perché si lagna Egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà? Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così? Il vasaio non ha egli potestà sull'argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v'è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità dei vasi d'ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già innanzi preparati per la gloria (...)"

Ti metto anche i riferimenti a Efesini 1:4, dove esplicitamente compare la predestinazione, destinata NON A TUTTI, ma a coloro SCELTI DA DIO AVANTI LA FONDAZIONE DEL MONDO, appunto: "siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell'amato suo."

Concludo con la dottrina della predestinazione menzionata esplicitamente in 2 Tessalonicesi, 2:13 "Ma noi siamo in obbligo di render del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità."

Leggi bene: "Dio FIN DAL PRINCIPIO vi ha ELETTI A SALVEZZA". Non c'è scritto "vi siete salvati quando avete voluto voi", c'è scritto esplicitamente che la salvezza è PER PREDESTINAZIONE: alcuni si salvano, perché Dio ha voluto così (e non c'è neanche una "spiegazione logica" sul perché ha scelto certuni) altri si dannano perché Dio ha voluto cosà. Se è Dio che sceglie, o meglio "ha scelto prima di creare il mondo" ne deriva che non esiste il libero arbitrio, visto che "salvati o non salvati" è Dio che lo ha stabilito a priori, ancor prima di creare il mondo.


Bene! Visto che ero predestinata a fare questo post


e non sono manco cristiana, però regalo views gratis a Paolo, Agostino, Pelagio, Aquino, Lutero e Calvino, mentre il 99% di tutti gli altri italiani sta parlando del pandoro (😂)

sarebbe altrettanto giusto che il vostro Dio mi predestinasse ad avere questo abito fantastico


in armonia con le mie fantasie hot su Igino Tarchetti (😍)

che ovviamente è stato predestinato ab aeterno ad amarMi.

E chi non lo crede è un eretico sacrilego che erra grandemente e si deve ravvedere

(STRALOL) 



Il Golgotha e Barabba

LOL, un argomento che potevo fare solo io (😂) decisamente molto Doooooooooooom.... 

Nota di Lunaria: onde evitare i soliti troll del mantra "non è vero niente, questo libro non esiste, l'hai scritto tu, non ti credo, te lo sei inventata tu", CI TROVIAMO ALLE PAGINE 402 E 395

Info tratte da

Il luogo dove Gesù, spogliato dei fittizi paramenti regali e rivestito dei suoi abiti, venne condotto per l'esecuzione era detto "Golgotha", che non vuol dire "località del teschio", in ebraico "Gulgoleth", come spiegano i vangeli stessi, compreso quello secondo Matteo. Il nome esatto è Gol-Goath, "Collina di Goath", già ricordata in Geremia.

Lasciandosi influenzare dalla definizione degli evangelisti, la pietà cristiana ha cercato di individuare il luogo in qualche prominenza che richiamasse l'idea del teschio.






Dai tempi di Costantino si è considerato come Golgotha un modesto rialzo del terreno, subito fuori le mura, poco più a nord del Palazzo di Erode, perché ha più o meno la forma di un cranio (Calvarium in latino)

Qui Costantino fece erigere un tempio, detto del Santo Sepolcro, sua madre Elena ebbe per prima il privilegio di possedere una scheggia di legno che essa credeva proveniente dalla croce di Gesù (dopo 300 anni!)

La persuasione che Gesù debba essere stato crocifisso su di un luogo elevato corrisponde ad un motivo di ordine religioso: in tutti i culti di origine uranica certi monti, più vicini al cielo, hanno carattere sacro, come l'Olimpo per i Greci, il Gharizim per i Samaritani, il Sinai per gli Ebrei, il Tabor e il Golgotha per i cristiani.

Infine, una curiosità su Barabba.

Barabba in ebraico significa "figlio di padre" o "figlio di rabbino", "Bar Abbas", e non è un nome proprio, come si crede. In alcuni manoscritti minori dei Vangeli si legge Jesus Barabbas e questo potrebbe suggerire l'ipotesi che il ribelle fosse omonimo di Gesù e che si sia poi taciuto il nome per rispetto verso Gesù o per evitare equivoci. Origene, avendo letto questo nome in un antico testo, commentò: "Il nome di Gesù deve essere stato aggiunto da qualche eretico, perché non si conviene ad un malfattore."

Tutto ciò non ha impedito a Solomon Reinach di presentare una sua curiosa tesi: che Gesù sarebbe stato messo a morte non "invece di" ma "in qualità di" Barabba. Lo studioso poggia la sua tesi su un passo del filosofo Filone, il quale racconta che la popolazione di Alessandria d'Egitto, in occasione di certe feste si divertiva a portare in giro un re da burla, di nome Karabas, che aveva analogia non solo con il Saturno impersonato a Roma, ogni fine d'anno durante i Saturnali da un soldato scelto a sorte, ma anche con lo Zoganes babilonese. A Babilonia, per le feste Sacee si faceva rappresentare ad un prigioniero, prossimo a subire la pena capitale, la parte di Zoganes, re dei Sacei, concedendogli per cinque giorni festivi diritti e privilegi regali; poi veniva flagellato e impiccato. Perciò, secondo questa tesi, quando i vangeli dicono che Gesù fu condannato al posto di Barabba, intendono "condannato come Barabba"

La tesi però non è convincente, visto che è arbitrario mutare il nome Karabas in Barabbas e bisognerebbe si fosse trattato delle feste Sacee o dei Saturnali e non della Pasqua giudaica.

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