Gli psicofarmaci degli anni '50

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Il primo psicofarmaco scoperto quasi per caso fu la Clorpromazina, alla fine degli anni '40; venne sintetizzata da Henri Laborit mentre stava studiando degli antistaminici (Fenotiazine) che servissero a calmare i pazienti prima dell'anestesia; durante i suoi esperimenti notò quello che definì "quiete euforica", e poi atarassia, cioè uno stato di indifferenza emozionale, che rendeva i pazienti calmi e sonnolenti. Perciò Laborit informò i suoi colleghi di aver scoperto il modo per causare una "lobotomia farmacologica" nei pazienti.

Furono gli psichiatri a mostrarsi entusiasti: Pierre Deniker e Jean Delay iniziarono a somministrare la Clorpromazina sulle persone "considerate schizofreniche" e così nel 1954 nacque il primo "tranquillante neurolettico", la Torazina (in Europa noto come Largactil) da usarsi per le persone segregate nei manicomi.

La Torazina fu un vero best seller, dal punto di vista farmacologico, e così le case farmaceutiche iniziarono a studiare altre sostanze, che potessero competere con la Torazina; lo psichiatra Roland Kuhn iniziò ad usare l'Imipramina, che causava effetti collaterali quali mania ed euforia nei pazienti "schizofrenici" peggiorando il loro stato; prima di interrompere l'esperimento, Kuhn usò l'Imipramina nei pazienti "depressi" e fu così che questa sostanza venne destinata alle persone "depresse": era nato il primo antidepressivo triciclico, il Tofranil. (pagine 66-67)

Nel 1958, usando il residuo di combustibile per razzi tedeschi, l'Iproniazide (già usato per la tubercolosi) si sintetizzò il Marsilid, usato come "energizzante psichico" nella cura della depressione (questa sostanza causava euforia ed iperattività) 

In seguito, fu il turno della Mefenesina, usata nelle anestesie perché produceva un rilassamento muscolare e una sonnolenza lieve, e successivamente fu sintetizzato il Meprobamato (poi commercializzato come Miltown) che dava gli stessi effetti della Mefenesina ma durava più a lungo. (pagina 68) Il Miltown fu tra i bestseller degli anni '50, il farmaco maggiormente venduto negli Stati Uniti, per poi essere sostituito dal Diazepam e dalle Benzodiazepine. (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/10/psicofarmaci-e-neurolettici-degli-anni.html)

Si tenga presente che all'epoca non esistevano ancora i miliardi di "disturbi mentali" che oggigiorno vengono "descritti sui DSM psichiatrici" perché "i disturbi mentali dell'epoca" erano principalmente tre: psicosi, depressione, ansia. (pagina 69) 

Neanche all'epoca ci si occupava delle cause che scatenavano questi tre "disturbi mentali", ma si interveniva subito chimicamente, con sostanze che, per altro, agli inizi, NON erano state studiate per "i disturbi mentali"; fu proprio osservando gli effetti che avevano che si pensò di usarle per le "malattie mentali".

(Esattamente come l'elettroshock: era una tecnica di stordimento usata nei macelli; vedendo che "funzionava sui maiali" e li rendeva "calmi" prima di essere macellati, qualcuno ebbe la pensata di usare la stessa tecnica anche sui "pazzi, lunatici". Nota di Lunaria) 

Fu proprio con la nascita di questi primi psicofarmaci che gli psichiatri esultarono: finalmente anche la psichiatria poteva essere considerata "una disciplina medica scientifica" e loro essere considerati "psicofarmacologi": avevano il potere di eliminare o intensificare certe emozioni e stati d'animo a piacimento, somministrando certe sostanze chimiche, che influenzavano i livelli di alcuni neurotrasmettitori nel cervello. Per questo si ipotizzò che la schizofrenia e la depressione fossero causate da squilibri biochimici (pagina 70)

Secondo questa "teoria psichiatrica", in voga per decenni, il cervello del "depresso" o dello "schizofrenico" avrebbe un eccesso o una carenza di certi neurotrasmettitori e il farmaco andrebbe a correggere questo squilibrio. (pagina 71)

Da qui, la giustificazione psichiatrica alla somministrazione di sostanze chimiche.


Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/psicofarmaci-e-violenza-omicida.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/crimini-e-business-della-lobby.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/09/lapprovazione-dei-farmaci.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/08/i-farmaci-piu-pericolosi-nella-storia.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/06/cose-da-sapere-prima-di-prendere-un.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/06/le-vittime-del-thorotrast.html https://intervistemetal.blogspot.com/2021/03/il-farmaco-che-faceva-nascere-i-bambini.html


Alla ricerca della chiesetta perduta!

Il 29 settembre, visto che la temperatura era ancora "quasi estiva" ho deciso di mettermi alla ricerca di una chiesetta abbandonata, in una zona di Legnano dove a malapena ci ho messo piede in 35 anni di vita. Mi piacciono molto le chiesette e i lazzaretti abbandonati, (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/11/cascina-pagana-e-la-chiesa-di-san.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2021/08/la-chiesetta-di-sacconago-in-campagna.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/le-origini-di-castano-primo.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2021/02/labbazia-di-viboldone-e-la-mia.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/mezzano-e-viboldone-il-prato-dei-morti.html) a confine con i campi, 


stuzzicano le mie fantasie da Bibliomane sepolcrale, visto che mi fanno sempre venire in mente Pascoli e Gray...





(certamente, con sottofondo di "Dusk and Her Embrace" dei COF https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/alle-origini-dei-cradle-of-filth-la.html)

E così, salgo sul pulman, chiedendo all'autista se lascia giù davanti alla chiesa di Mazzafame.

La sua risposta "lascio giù davanti ad una chiesa, ma non so che chiesa sia"

Decido comunque di salire sul pulman e vedere dove mi lascia... onde poi scoprire che al capolinea della fermata c'era sì una chiesa ma non era quella che intendevo io!

Così, chiedo in giro ai passeggeri se sanno dove sia questa misteriosa chiesa di Mazzafame... solo una signora mi dice che devo scendere in via Genova e da lì in poi andare verso la via Ciro Menotti.

E così, aspetto che il pulman vada oltre stazione, e scendo in via Genova. Mi guardo intorno, e inizio a camminare per tutto un viale; nessuna traccia della chiesa. 

Chiedo ad una coppia di abitanti del posto e mi dicono che una chiesa c'è, ma dista a mezz'ora di cammino! Devo sorpassare la grande Esselunga di Via Sabotino.

Non mi do per vinta, e come una formichina, arrivo in Via Sabotino, facendomi tutto il lungo stradone a piedi, nel bel mezzo di un campo che affianca la strada trafficata.

Cammino, cammino e giungo davanti all'Esselunga. 

Richiedo a un passante col cane se può dirmi dov'è la chiesa.

Anche lui ci deve pensare un po', ma poi gli viene in mente che in via Carducci c'è una chiesa! E quindi devo proseguire andando avanti, fino a svoltare in via Carducci. 

E così mi rimetto in marcia...

Dopo due ore di camminata, dove, a tentativi cercavo "la chiesa di santa Teresa d'Avila" (e nessuno sapeva dove fosse!) non volendo darmi per vinta, proseguo per tutta la via Carducci. Tenete presente che, passata l'Esselunga, sono zone talmente desolate che non c'era in giro quasi nessuno per chiedere informazioni. Ad ogni modo, percorsa tutta la via Carducci, ad un certo punto sbuco in una via e da lontano vedo il campanile... 

arrivo lì, svolto per vedere la facciata della chiesa e mi rendo conto che NON era la chiesa che cercavo!

Infatti questa è la chiesetta della Ponzella, o meglio Chiesa di Santa Maria Maddalena.

La osservo, ma mi rendo conto che ho sbagliato qualcosa... 

Infatti la chiesa che cercavo era questa


e questa 



le somiglia ma non è lei!

E così provo a chiedere informazioni a due ragazzine sedute sulla panchina lì nei paraggi.

"è questa la chiesa di Santa Teresa d'Avila?", chiedo.
Mi rispondono "Bho?!?!"

Chiedo "Sapete per caso se ci sono stati dei restauri?", perché al momento, ho pensato che sul web circolasse una foto vecchia... prima del "restyling"

Mi rispondono che non ne sanno niente.

E così, mi dico "Niente da fare, ho proprio sbagliato tutto il tragitto".

Così, decido di andare verso la più vicina fermata del pulman, dopo che mi hanno detto che in via Sardegna passa il pulman.

Tornare a piedi sarebbe stata una mattanza per i miei piedi...

Ma, mentre mi dirigo in via Sardegna, non resisto alla tentazione di esplorare un po' i dintorni, e così proseguo per via Romagna, trovandomi presto in una zona a confine con dei campi e un "simil boschetto"




E ovviamente quando vedo questo sentiero cosa faccio? Mi ci imbuco dentro, ovviamente!



Percorro tutto il sentiero (guardando ai lati, speravo di trovarci qualcuna delle piante che mi piacciono, tipo Gigaro, Dulcamara, Stramonio, Belladonna, Giusquiamo, Aconito...) 



e sbuco dove c'è l'ospedale di Legnano!

Da lì poi prendo il pulman per tornare a casa.

Sono poi andata a controllare sulla mappa... ebbene, questa è la chiesetta che ho trovato per caso, oggi


Percorrendo tutto questo percorso che ho segnato in giallo, a piedi (con i tacchi, ovviamente)


La chiesa di Santa Teresa d'Avila è in una zona ancora più remota


In pratica dovrò farmi a piedi tutto lo stradone di Ciro Menotti, ovverossia 47 (se non più) minuti a piedi, per la bellezza di 3,9 km



Qui potete vedere la chiesetta di santa Teresa d'Avila in tutta la sua campestre bellezza: 



AGGIORNAMENTO DEL 2 OTTOBRE 2021: 

Ebbene sì, alla fine sono riuscita a trovare la chiesetta di santa Teresa d'Avila! 
Devo dire che a dispetto di quanto avevo messo in conto sulla difficoltà di raggiungerla, è stato abbastanza facile trovarla; mi ero studiata bene il percorso sulla cartina... sono scesa al capolinea del pulman; poi, proseguendo sempre dritto, a piedi, sono arrivata davanti a un campo; è bastato girare l'angolo ed eccola lì!




Diciamo che verso il crepuscolo faceva venire in mente un po' le atmosfere alla "Casa dalle Finestre che Ridono"









Proseguendo sulla strada, oltrepassando la chiesetta, iniziano i campi, poi l'entrata ad un boschetto





In un'ora di cammino, però, non sono neanche riuscita ad esplorarlo tutto! Sono riuscita ad esplorare solo un paio di sentieri










Intanto aguzzavo la vista nella speranza di trovare qualcuna delle mie piante preferite (Stramonio, Belladonna, Giusquiamo, Aconito, Gigaro, Dulcamara...) ma niente... solo Erba Morella e Uva Turca, per lo più




Qualche Topinambur già sgualcito che faceva capolino di tanto in tanto



Peccato che non sia aperta al pubblico! Comunque, davvero idilliaca. Mi ci sarei intrufolata volentieri, Tutto questo quartiere (sicuramente il più verde di Legnano, il resto è una colata di cemento) sarebbe piaciuto tantissimo a Pascoli. O a Pindemonte, o a Gray... La cosa paradossale è che è così lontana da dove vivo io che alla fine è stato quasi come "andare in un altro paese"!

Tempo permettendo, ci ritornerò sicuramente per esplorare bene il resto dei sentieri!

AGGIORNAMENTO DEL 12 FEBBRAIO 2022

Aggiungo anche la chiesetta dell'Olmina... quaranta minuti a piedi per trovarla (colpa di chi mi ha dato pure indicazioni stradali che mi hanno allungato la strada :P) ma ne è valsa la pena







Vecchie cartoline di Legnano