Rhiannon

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Rhiannon è una Dea in Galles (Waels o Waelshi è il nome di un dio-cavallo) e Signora del Summerland, un vecchio nome per il Somerset e per le Isole Ebridi. Lei è la Sovranità, la Grande Regina Rigantona, Dea della Britannia, con cui vengono identificate tutte le regine.
I Re della Britannia dovevano sposarle ritualmente e simbolicamente per governare in pace e in armonia.
Nella leggenda arturiana la Regina Ginevra è Sovranità, che Artù deve sposare per governare nelle Isole di Brigit.

Vedi qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-ciclo-arturiano-3-ginevra.html

In quanto Dea, Ginevra deve amare colui che sceglie, ma questo aspetto venne tralasciato dai narratori patriarcali successivi, che la accusarono di adulterio quando i suoi favori vennero concessi liberamente a Lancillotto. Come nel racconto di Rhiannon nel "Mabinogion" gallesi, la storia di Ginevra è quella della fine dell'originaria Dea Triplice Gallese Gwenhwyfar o Spirito Bianco (Fantasma).

Nota di Lunaria: per l'autrice, l'origine della monarchia inglese, con la regina Elisabetta, va proprio ricercata in queste origini leggendarie. Anzi, tenderebbe persino a vedere la vicenda di Lady Diana proprio sotto quest'ottica: "In quanto moglie tradita del Principe Carlo, la Principessa Diana è stata l'ultima in una lunga linea di donne britanniche della famiglia reale che ha incarnato le qualità di Rhiannon come Dea dell'Amore [...] nella sua vita Diana ha espresso molte delle facce accettabili e inaccettabili del Femminino nella sua terra patriarcale e la sua morte è stata vissuta da molti come la morte di una Dea"

Tutti conoscono Ginevra come la moglie di Artù, ma pochi sanno che in realtà il personaggio cristianizzato di Ginevra agli inizi era una Dea del Galles: in Galles, le onde sono chiamate "le pecore della Sirena". Questa Dea Sirena gallese era chiamata Gwenhywfar, ed era onorata come la personificazione del Galles, delle isole e del mare, e di conseguenza, simboleggiando la Patria (come altre Dee: Bharat Mata in India e Eriu in Irlanda), rappresentava anche il Trono del Galles. In Germania, era chiamata Cunneware, che significa "Saggezza femminile".

Il fatto che nel ciclo dei racconti arturiani Ginevra tradisca Artù "dando la sovranità a Lancillotto" rievoca, seppur cristianizzata, come funzionasse il passaggio di sovranità per i popoli irlandesi e gallesi (almeno agli inizi): la sovranità passava per la regina (probabilmente una Sacerdotessa) che sposandosi con un re "la donava" a costui; non era il contrario, perché la Terra-Dea coincideva con la Donna, quindi con la Sacerdotessa.

DIVINITA' FEMMINILI PANCELTICHE: ROSMERTA, NANTOSUELTA, NEMETONA, DAMONA, SIRONA

Lo studioso Proinsias Mac Cana nel saggio "La religione celtica nella letteratura irlandese e gallese" mette in luce come, nonostante la mobilità delle loro nomenclature, le Dee della Gallia, della Britannia e dell'Irlanda fossero sostanzialmente simili.

Sul continente si ha un'ampia galleria di Divinità Femminili: Rosmerta, Nantosuelta, Damona, Sirona, Nemetona e altre che figurano quali consorti di divinità maschili, così replicando l'accoppiamento della Dea-Madre con il Dio patrono della tribù o della nazione.

Rosmerta

Dea dell'abbondanza e fertilità. Rappresentata con la cornucopia. Era congiunta con un Dio chiamato Adsmerius/Atesmerius. Ambedue i nomi derivano dalla radice -smer, che si ricollega al concetto di "Fato" o "Provvidenza". C'è anche un'altra interpretazione: -smeru potrebbe essere "grasso" e in questo caso Rosmerta potrebbe essere stata una Dea della fertilità (tiene in mano una cornucopia e spesso un caduceo) ma studiosi come Even e La Roux propendono per il significato di "risparmiare" e quindi Rosmerta sarebbe stata la Dea della sovrabbondanza materiale, caratteristica che la legherebbe a Mercurio (Dio dei commerci) secondo anche quanto scrive Cesare parlando degli Dei dei Celti (Cesare ne cita solo 5, assimilandoli tutti agli Dei romani e chiamandoli come tali). Non sappiamo molto altro su questa Dea; comunque il prefisso "Ro" dovrebbe indicare una forza divina a cui vengono attribuiti grandi poteri, dunque è probabile che fosse stata una Dea molto importante, un tempo.

Coppie Divine: Le Dee Rosmerta e Sirona con i relativi compagni


Nantosuelta: Dea compagna di Sucellos, Dio del martello (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/efesto-e-il-culto-del-martello.html)


Nantosuelta, accompagnata dal corvo e con l'alveare; forse agli inizi era persino una Dea-Ape; vedi Melissa

Damona: Dea degli animali domestici come pecore e mucche

Sirona (Dirona): Dea della Luna o degli Astri legata ai serpenti e alle uova; era associata al Dio Guaritore Grannus (ce ne parla Cassio Dione), e veniva venerata nella regione della Mosella superiore e a Magonza, Nierstein, Luxeuil, Roma. Veniva rappresentata con della frutta o delle spighe in mano. L'interpretazione del nome presenta delle difficoltà: si è supposta una connessione con i termini latini "Stella" e l'altotedesco "Stern" e questa Dea, in un'immagine, appare con la falce lunare sopra il capo;  comunque la Luna non è ancora una stella. La parola "Grannus" la si è collegata all'irlandese "Grian", "Sole" oppure a "Guhrena", "bollente, caldo", e sarebbe da collegarsi molto più alle sorgenti termali. Sirona/Dirona era rappresentata con una falce di Luna in testa. Molto probabilmente il nome originario della Dea era "Stirona", e quindi, più anticamente connessa alle stelle in un culto degli astri.


Nemetona, Dea degli Spazi Sacri. Nemetona è associata a Marte. Nemon o Nemain, secondo la mitologia irlandese, sarebbe moglie del Dio della guerra Net. Ma Nemon non è identificabile con Nemetona.

LE MATRES\MATRONAE, LA CORNUCOPIA E LA TRIADE ERIU-FòDLA-BANBHA

è impossibile tracciare distinzioni nette tra esse e le numerose divinità venerate sotto il titolo di Matres o Matronae, anonime epifanie della Madre Divina. 


Nella sua funzione materna la Dea, era anche concepita quale genitrice di popoli, credenza ben attestata nella letteratura irlandese come pure nella gallese, dove - nel secondo ramo del Mabinogium - Branwen è descritta come "una delle grandi antenate di Britannia" (Nota di Lunaria: nell'induismo sono attestate le Matrikas). 


Qui abbiamo parlato delle Dee che si accompagnavano al corvo: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-del-corvo.html
Tra l'altro, il fatto che il corvo fosse un animale psicopompo, che faceva da tramite tra i morti e i vivi (o si accompagnava alle Dee della guerra e della desolazione, come Morrigan o Dhumavati) è rimasto nel nostro immaginario… ve la ricordate la regina cattiva della "Bella Addormentata"? Era accompagnata dal corvo (infatti è ricalcata su Morrigan)

Difatti il concetto cristiano di "strega" è la denigrazione dell'antico concetto di Dea invernale\della morte:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-vecchia-strega-nel-folklore.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/perchta-holda-diana.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/la-dea-della-morte-e-samhain.html


Le hanno messo anche le corna! questo perché le antiche Dee portavano la mezzaluna; mezzaluna e corna sono analoghe:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-simbolo-delle-corna.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/le-dee-con-la-corna-e-la-falce-di-luna.html


Le cosiddette analisi che vorrebbero dimostrare che "le principesse\le cattive della Disney sono sessiste" non tengono conto del fatto che questi sono ARCHETIPI PAGANI vecchi di millenni. 
Hanno a che vedere con le nostre origini più antiche… se ci sembrano "sessiste" è perché le vediamo filtrate con la denigrazione che ne è stata fatta dal cristianesimo. 

Per il cristianesimo l'immagine che vedete qui 


rappresenta il "Male": nero + viola + corna + corvo = strega cattiva… In realtà il simbolismo allegorico VERO rimanda a concetti molto più profondi e "misterici", che non hanno niente a che vedere con "la figura della donna terrena" (questa qui è "la visione cristiana..."), ma con le allegorie del ciclo stagionale.

Per lo stesso motivo, le cosiddette "principesse Disney" rappresentano l'aspetto luminoso, immacolato, verginale, primaverile della Dea (Flora, Vesna...)… che doveva essere "uccisa" dalla Dea terrifica, (l'arrivo dell'inverno: Cailleach, Morana...) onde poi "resuscitare" (il ritorno della primavera). Sono tutte metafore e simboli antichissimi che riflettono i culti pagani stagionali, le divinità della vegetazione. 
Difatti fiabe e favole sono strapieni di riferimenti pagani ed esoterici, per chi li sa cogliere.

Un altro celebre riferimento al corvo psicopompo che è rimasto nell'immaginario collettivo è quello del celebre film che ha segnato gli anni Novanta:



Appunto: il corvo come animale psicopompo, che fa da tramite tra il mondo dei morti e quello dei vivi.

Nell'iconografia continentale spesso compare recante cornucopie, canestri di frutta e altri simboli di fertilità e questa associazione con la fertilità, fisiologica come terrestre, è un tratto corrente nella tradizione insulare. Com'è ovvio, esso è collegato al ruolo della Dea di personificazione della terra, intesa non soltanto in generale, ma anche in quanto definita e delimitata da frontiere culturali e politiche: la triade eponima Eriu-Fòdla-Banbha rappresenta sia la realtà che il concetto astratto di Irlanda nella sua totalità, così come altre Dee irlandesi si identificano con le singole province e regioni dell'Isola. (Nota di Lunaria: nel pantheon romano, citiamo Tellus, come Madre Terra). 
Là dove la regione è il regno, la Dea ne incarna non soltanto la fertilità ma anche la sovranità e da questo nesso discende uno dei più prolifici miti celtici, quello della solenne unione del sovrano e del suo regno. Esso è molto più antico dei Celti, tra i quali tuttavia trovò un contesto congeniale e assai produttivo. Probabilmente il mito trova riflesso nell'accoppiamento di un Dio e di una Dea nella scultura gallica, ma è solo nelle letterature insulari (ivi compreso il derivato ciclo arturiano) che compare in tutta la sua variegata profusione. Dalle innumerevoli versioni del tema, registrate in irlandese, ci si può fare un'idea dell'unione rituale quale doveva aver luogo prima della cristianizzazione della classe dirigente nel V e VI sec. d.c. Probabilmente essa consisteva nel matrimonio del nuovo sovrano con un surrogato della Dea (forse quella che era sua moglie o era destinata a diventarlo): una libagione offerta dalla sposa al suo nuovo compagno e poi il congiungimento sessuale.

Nota di Lunaria: Naomi Wolf spiegava perfettamente perché durante le guerre le donne vengano sistematicamente stuprate. Il capitolo VI di "Vagina" 


è molto lungo ma suggerisco di leggerselo tutto, perché è illuminante. Sintetizzando, le donne nelle guerre vengono stuprate per due motivi:

1) Segnare la psiche delle donne, devastarne gli organi genitali serve a distruggere una generazione intera e quindi a falcidiare quella particolare nazione
2) Ha una valenza simbolica: stuprare le donne di una particolare nazione significa conquistarne le terre.

La regina Medhbh du Connach, una versione superficialmente evemerizzata della Dea, era ben nota per il numero di successivi mariti e giustamente i suoi nomi significano "l'Inebriante". A causa della sua perdurante risonanza, il mito era spesso usato per esaltare singoli sovrani o per giustificare le ambizioni di dinastie politiche. Privato del legittimo compagno e sovrano di lei, il reame diventava vedovo, impoverito e decrepito, riflettendo le sfortunate vicende materiali e politiche della terra e del popolo, e se ne ha una palese illustrazione in numerosi racconti e poemi in cui la donna diviene repulsivamente vecchia e brutta, solo per essere restituita alla radiante gioventù e bellezza dal congiungimento sessuale con il suo nuovo legittimo compagno. La Dea era quanto mai versatile, e la letteratura la presenta in tutti i suoi modi e aspetti: giovane o vecchia, bella o brutta, benevola o distruttiva. Spesso è l'affascinante messaggera che viene a invitare e accompagnare eroi scelti nella terra dell'innocenza primeva dove l'amore non è macchiato dalla colpa e dove malattia e morte sono ignote, e le sue equivalenti di certe versioni di questo felice aldilà sono a tal punto tipiche che a volte l'altro mondo viene indicato con il nome di Tìr inna mBan, "La Terra delle Donne". Essa appare anche quale Dea della guerra, come Buanann "La Perdurante", Scàthach "L'Ombrosa", Colei che insegnò a Cù Chulainn le sue arti belliche o, ancor più tipicamente, come la temibile triade costituita da Morrigan, "La Regina Fantasma", Bodhbh (Chata), "L'Orrendo Corvo (mangia carogne) della battaglia" e Nemhain "La Frenetica" ovvero Macha che frequenta i campi di battaglia incitando i guerrieri o irretendoli con magie. In questa veste, la Dea aveva contraltari nelle zone Romano-Celtiche: la Cathuboduaa di un'iscrizione dell'alta Savoia è l'equivalente gallico dell'irlandese Bodbh Chatha, e la triade alla quale quest'ultima appartiene trova un'eco nell'iscrizione britannica "Lamiis Tribus", "Alle Tre Lamie (Furie)"; il nome gallese del fiume Aaeron significa "La Dea del massacro", la terribile regina degli Iceni britannici, invocava la Dea Adraste/Andraste prima di scendere in battaglia e via dicendo.

LA DEA AERICURA (HERECURA)

Un'iscrizione di Salzbach presso Ettlingen è dedicata ad una Dea Aericura e a Dis Pater (Cesare aggiunge che i Celti debbano discendere da questo Dio perché computavano il tempo secondo le notti e non secondo i giorni... poiché anche l'indiano Yama è signore del regno dei morti e progenitore del genere umano, la rappresentazione celtica dovrebbe essere antichissima e risalire alla preistoria indogermanica!)
Si conoscono circa 20 dediche di questo genere: provengono tutte dalla Germania meridionale e dal Balcani nordoccidentali.
La Dea, scritta anche "Herecura" è sicuramente una Proserpina. è rappresentata nella stessa forma delle Matres (1) e ciò dovrebbe significare che queste divinità dell'oltretomba avevano anche dei rapporti con la fecondità della terra.



(1) Un gruppo di divinità materne composte da tre o talvolta anche da due persone, o un'unica persona, venerate in gran parte del territorio celtico, non solo in Gallia, ma anche in Britannia e nella Cisalpina. Esse sono denominate anche Matrae o Matronae, sedute una accanto all'altra, con un grande rigonfiamento intorno alla testa - specialmente la figura centrale - e un cesto con della frutta o una cornucopia posata sul grembo; la donna al centro porta anche un bambino in fasce. Accanto alle Matronae ci sono altre divinità femminili come le Nymphae che compaiono nel Sud-Est della Gallia, le Proxumae nella valle meridionale del Rodano e le Suleviae o Junones. In Irlanda si veneravano le tre Macha, mentre col nome "Y Mamau" si identificavano le fate; lo studioso Vendryes rammenta il toponimo "Y Foel Famau", cioè, "Colle delle madri"; Lickenheld ha posto molto l'accento sulla circostanza che le Dee madri fossero venerate spesso presso le sorgenti e potessero anche essere Dee protettrici del confine e spesso le statuette venivano poste nelle tombe; probabilmente erano Dee più famigliari e legate a un culto domestico.


Il culto di una divinità materna, risale, in Gallia, ai tempi preistorici. Già nel neolitico troviamo raffigurazioni femminili, talora munite di ascia bipenne. Incontriamo queste divinità femminili in tutto il territorio dei Celti, nella Gallia come nella Britannia. Talvolta ci sono esempi di una vera e propria Magna Mater, talvolta troviamo una pluralità, spesso triade, di divinità. Su di una lamina del caldaio di Gundestrup troviamo un busto femminile che incrocia le braccia sotto i piccoli seni prominenti. è circondata da cinque animali selvatici: due proboscidati che sembrano tapiri, e, al di sotto, un animale simile a una tigre, fiancheggiato da due grifoni, e in mezzo a questo, delle rosette che potrebbero simboleggiare il Sole: potrebbe essere un'antichissima Signore degli animali feroci.
Per quanto riguarda Diana, veniva designata con i nomi gallici di Arduinna e Abnoba. Talvolta appariva come una divinità delle fonti o della salute per esempio a Wiesbaden dove porta il nome di Mattiaca. Un legato della I. Legione ha dedicato un tempio, nelle vicinanze di Godesberg alla "Sanctissima Dea Diana". (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/perchta-holda-diana.html) Nell'altare quadrilatero di Magonza Diana Venatrix compare associato al Dio del Martello Sucellos, associato, in certi altari alla Dea Nantosuelta, portante una cornucopia in mano. Per curiosità: il martello era associato anche all'aldilà.

ARTIO-ANDARTA-ANDRASTE

Un'altra Dea della quale possediamo una statua di bronzo, è Artio, che tiene una ciotola nella mano destra e nella sinistra fiori e frutta. 



Presso i Voconzii c'era una certa Dea Andarta, forse una Dea degli orsi o guerriera assimilabile alla Dea Andraste venerata dalla regina britannica Boudicca. 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/lupo-e-orsa-nellantica-grecia.html
Dal punto di vista etimologico, il nome potrebbe derivare da "ar", "suolo coltivato" e forse sarebbe una Dea del terreno arativo, o "art", pietra. 
Il collegamento con l'orso lo si avrebbe nei termini "artos" (orso) e "arta" (orsa). Forse era invocata dai cacciatori come la Dea protettrice degli orsi.

Possiamo accostarle Arduinna, la Dea del cinghiale. 

Nota di Lunaria: ovviamente cinghiale e scrofa erano simboli associate alle divinità pagane:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/tacito-la-madre-degli-dei-il-cinghiale.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/cerridwen-henwen-baubo-e-il-maiale.html

è interessante notare come all'attività della Caccia fossero connesse diffusamente Dee: Diana cacciatrice, la slava Devana, Arduinna, forse con un'origine che risale all'età della pietra. 

Nota di Lunaria: la scrittrice fantasy Morgan Fairy nel suo libro "La Pietra di Moor" (1995)  cita proprio una Dea della caccia: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/la-pietra-di-moor-di-morgan-fairy.html


"Lo spettacolo offerto dalla catena montuosa era grandioso e la sua bellezza era tale da mozzare il fiato. A tratti il riflesso del sole sui ghiacciai era accecante e faceva risaltare più nette le zone d'ombra. In quello scenario maestoso dimorava, secondo un'antica leggenda, l'orso bruno sacro ad Ardwena, la Dea della caccia da cui le montagne, le Ardwenis, avevano preso il nome. Ardwena era, per le antiche popolazioni di quella regione, l'equivalente di Diana, o Artemide, Dea della caccia per i Greci e i Romani. Il culto di Ardwena, in seguito identificata con la Dea Madre Adraste di origine celtica, era ancora praticato in quel tempo nonostante l'avvento del cristianesimo. La nuova religione era stata accettata ma non aveva sostituito le antiche e radicate credenze. Era una situazione che avrebbe potuto provocare reazioni violente nella chiesa di Roma, ma che di fatto non era stata modificata neppure dopo il patto sottoscritto da Theros e dalla Santa Sede."

Altre Dee legate alla terra erano Eriu, Banba e Fotla, sposate a tre Dei che simboleggiavano l'ordinamento sociale celtico.

Altra Dea importante era Medb, simbolo della fecondità e della sessualità. Associata al Dio Fallico Fergus, dal quale ha tre figli, simboleggiava la sovranità sul suolo della patria, quindi ogni re "si sposava" con questa Dea, nelle cerimonie di Hieros Gamos ed ella era la moglie di ogni re irlandese perché la sovranità in Irlanda si poteva conseguire solo attraverso lo sposalizio con la Dea della Terra. Una Medb terrena fu la regina britannica Cartismandua, di cui Tacito ci riferisce, e che avrebbe ripudiato il marito per sposarsi con un altro; comunque la posizione sociale della donna celta era di gran lunga migliore di quella romana. Sarebbe stata diffusa la poliandria e forse anche un clan tutto al femminile nella Caledonia, stando a quanto raccontano certe fonti prese dagli autori classici.
Anche la stirpe rivelava la discendenza materna (e non paterna, secondo anche il nostro uso attuale)
(Nota di Lunaria: ne parla anche E.O.James; non è da escludere, secondo me, che ogni re irlandese si sposasse la prima volta con una Sacerdotessa della Dea Terra, e poi consumasse il coito, in una cerimonia sacra. Forse poi si risposava con una semplice donna non Sacerdotessa, in quanto l'unione era solo simbolica, comunque è quasi certo che anche presso i popoli più antichi, nella zona medio-orientale, ogni re fosse scelto dal circolo di Sacerdotesse e una di esse diventasse sua moglie, raffigurazione terrena della Dea.)

LE SACERDOTESSE DELL'ISOLA DI SENA (SEIN)

Vi era poi un Dio molto probabilmente associato alla Medicina: Sena (citato da Pomponio Mela). Sulle coste della Bretagna, nell'isola di Sena, ora Sein, vi era un ordine di Sacerdotesse, tipo vestali, che secondo la leggenda, guarivano malattie incurabili. Molto probabilmente Sena lo si concepiva come una divinità guaritrice, dall'aspetto vegliardo (Senacus, Senach, o il cimrico Hynog: "colui che è molto anziano") 

Difatti, la donna da sempre era dottoressa\guaritrice (e anche sacerdotessa o sciamana)
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/sciamane-e-sacerdotesse.html
poi è arrivato il cristianesimo col l'apostolo paolo che ha rivelato che "non è consentito alla donna di insegnare ma stia sottomessa all'uomo"... appunto. Lo sapeva pure lui che esistevano donne sacerdotesse e che praticavano\insegnavano la medicina. Per questo ha pensato bene di vietarlo.

Tra l'altro che le donne nell'antichità praticassero la medicina e fossero ricercate e apprezzate come dottoresse lo sappiamo persino andando a studiare l'arrivo del cristianesimo, perché le "diaconesse" cristiane (poi guardate con sospetto e infine soppresse, da Tertulliano in poi) si occupavano dei malati, degli indigenti ecc. Abbiamo persino qualche risicato riferimento in certi padri della chiesa. 
è soprattutto Tertulliano a infuriarsi contro queste "diaconesse" (cioè cristiane che assistevano ai malati, guidavano le assemblee cristiane, probabilmente facevano anche riti e\o amministravano i battesimi) segno che lo stesso Tertulliano sapeva che le suddette donne gestivano queste cose… ed ecco perché le condanna. 
Prendo come riferimento Tertulliano perché è quello che fa da spartiacque: infatti, ed è un cosa che avevano notato anche i pagani, il cristianesimo agli inizi era considerato una religione "delle donne e degli schiavi". Poi si diffuse presso le nobildonne. Ora, perché furono proprio le donne, agli inizi, ad aderire, entusiaste, al cristianesimo?

Ho un paio di miei ipotesi, e cioè che agli inizi nel cristianesimo ci fosse comunque un concetto di Dea (forse una sorta di "sposa di Gesù"), poi soppresso definitivamente. 
Altrimenti non si spiega perché molte donne (condannate da Tertulliano) esercitavano ruoli sacerdotali veri e propri… dopotutto erano ex pagane, e quindi con ancora in testa il concetto di Dea e sacerdotessa. 
L'altra ipotesi è che queste donne pagane (ripeto: molto attive nella gestione delle prime assemblee cristiane e riconosciuto anche dai pagani, che appunto consideravano il cristianesimo "roba da donna") aderissero in massa al cristianesimo perché il primigenio cristianesimo non le obbligava a sposarsi (e quindi, a sottomettersi all'autorità maritale). 

Da Tertulliano in poi cominciamo ad assistere ad una condanna, sempre più netta, di queste donne (predicatrici, commercianti - vedi Lidia - dottoresse...) da parte degli stessi uomini cristiani, tanto che la figura della "diaconessa" scompare dalle scene e i padri della chiesa, anche scopiazzando la mentalità dei greci, iniziano a sviluppare i due concetti che marchieranno la femminilità per secoli e secoli: Eva-la donna tentatrice e colpevole  e la donna, vaso più debole, stia zitta e in silenzio.
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_donna_nel_cristianesimo#La_sottomissione_della_donna_nelle_comunità_cristiane_a_partire_dal_III_secolo
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_donna_nel_cristianesimo#La_reazione_anti-gnostica_di_Ireneo_e_Tertulliano

Cito queste cose perché alcune volte certi miei detrattori (e detrattrici), non necessariamente maleducati, hanno voluto evidenziare il fatto che io, parlando di cristianesimo, tiro fuori sempre e solo l'Aquino, ma non parlo mai del primissimo cristianesimo, dove serpeggiavano anche eresie gnostiche.

Vero, ho parlato molto poco di gnosi e cristianesimo dei primi due secoli. 
Non perché non lo conosco o perché non mi interessi sciropparmi anche quel periodo (che venne spazzato via dagli stessi cristiani "alla Tertulliano") ma perché anche se prendo per buone queste considerazioni ("ma la donna fino al II secolo fu diaconessa! Tu parli solo della Summa Theologiae dell'Aquino!" ecc.) faccio notare che anche se la donna fu "diaconessa" per una breve parentesi della storia cristiana, questo NON CAMBIA COMUNQUE IL FATTO che il cristianesimo sia una religione ANDROCENTRICA per il loro concetto di Dio (Dio Padre e Gesù). 

Che poi, gente risibile dal punto di vista di POTERE e di IMPORTANZA NELLA STORIA DELLA CHIESA, come potevano essere gli ebioniti, i colliridiani, i barbelognostici e altri strambi eretici cristiani del tempo, che magari pregavano anche "una Dea Madre, una Sophia, una Regina dei Cieli, un Dio-Dea, una Sposa di Cristo" e simili amenità (vedi anche i Guglielmiti con la loro idea di Spirito Santo incarnato in santa Guglielma, e parliamo già di Medioevo),  non cambia comunque di una virgola quello che affermo sul cristianesimo, ovvero che trattasi di religione che storicamente ha imposto un concetto di adorazione di un dio maschile (e solo maschile)

Poi, certo, in linea teorica, o per ipotesi, posso ammettere anch'io che "nei primi decenni del cristianesimo magari si pregava anche una forma femminile associata a gesù", mica la nego come ipotesi, malgrado gli unici riferimenti che "lo testimoniano" sono singoli frammenti di frasucole estrapolate da chissà quale setta gnostica formata da 4 gatti… un po' poco, un frammentino di quattro righe scritto da qualche colliridiano spazzato via dai massacri anti-gnostici che la chiesa "ufficiale" portò avanti, rispetto al volumone ufficiale cristiano per eccellenza: la Summa Theologiae. Non credete?

Ma mi rendo conto che certe donne pur di difendere il cristianesimo sono disposte anche ad accontentarsi di un frammentino minuscolo di pergamena rosicchiata dai tarli, 
scritti secoli prima da quattro gatti del tutto ininfluenti ed irrilevanti nella storia del cristianesimo
https://it.wikipedia.org/wiki/Colliridianismo
pur di far passare l'idea che "ma il cristianesimo è sempre stato dalla parte delle donne! e ha sempre creduto in una Dea! Lo testimoniano i colliridiani! gli ebioniti! i pincopallini gnostici vissuti nel I e II secolo del cristianesimo!"

Sì, buonanotte al secchio. 

Comunque, tant'è. Per amor di completezza ho riportato anche questa parte di storia cristiana. 

Del tutto irrilevante, visto che:

- i suddetti eretici in fissa con "Gesù e la sposa (divina)" furono spazzati via dalla chiesa ufficiale e non hanno avuto nessuna importanza storica.
- la storia della teologia cristiana cattolica l'ha fatta Sua Maestosità Tommaso d'Aquino e non "i colliridiani" (cioè 4 gatti o 4 gatte menzionate in due righe da Epifanio, che "adoravano Gesù e la Dea")

Ma vabbè. Già lo so da sempre che le "femministe cristiane" si attaccano a 'ste cose ridicole pur di far passare il cristianesimo come "religione delle donne". 

Come a dire che la storia del cristianesimo fino all'altro ieri l'abbiano fatta quei quattro sciroccati e scalcagnati gnostici provenienti da zone del tutto ininfluenti alla periferia di Cartagine o della Turchia o della Siria o remotissime zone dell'Iran e dell'Asia, che mischiavano paganesimo con cristianesimo… e non gente come Agostino, Tommaso d'Aquino, Lutero, Calvino...

DANA-DANU, MADRE TERRA DELL'IRLANDA

Un'altra Dea importantissima, in Irlanda, era Ana o Dana (Danu). Ana era la Madre Terra, che donava benessere a tutta l'Irlanda: l'isola era designata col termine Iath Annan, mentre gli Dei venivano chiamati "Tuatha Dé Danann": la loro Madre era Dana.
Nelle fonti cimriche si parla però della Dea Don, Madre degli Dei.
Gli Indiani hanno come madre universale Aditi.




EPONA

La più antica informazione riguardante questa Dea celtica dei cavalli la troviamo in Giovenale: l'immagine della Dea, a quei tempi, veniva dipinta sulle greppie dei cavalli! Anche Minucio Felice e Agesilao parlano di Epona, e tutto ciò dimostra che era una Dea molto conosciuta, con parecchi siti di culto e iscrizioni,  venerata in ambienti militari dai legionari. Era raffigurata seminuda, intenta a cavalcare oppure in compagnia di un cavallo. A volte è stata raffigurata anche con un cane e con una porta dietro di lei, o con una scodella in mano: forse era la protettrice delle stalle. Apuleio scrive che la Dea veniva incoronata con fiori.
Gli studiosi la associano alla Dea cimrica Rhiannon, dal termine celtico "Rigantona", "Grande Regina".
Gli uccelli magici di Rhiannon offrivano per sette anni felicità ed oblio e richiamavano in vita i morti, facendo piombare i viventi in un sonno profondo. Forse Rhiannon poteva anche essere collegata ai morti, e avere le caratteristiche delle Dee ctonie. Anche Rhiannon era collegata al cavallo, come Epona, ma anche all'asino. Anche il cavallo talvolta appariva come animale ctonio: forse anticamente anche Epona era una Dea ctonia o una Magna Mater, ma i legionari che l'adoravano lasciarono di lei molte più tracce in quanto Dea dei cavalli e delle scuderie.

Su Epona vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/epona-e-il-culto-dei-venti.html
Sugli uccelli e la Dea: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/uccelli-ditalia-e-il-simbolismo-antico.html

BADB-MORRIGU-NEMAIN \ MACHA nomi per il collettivo MORRIGAN

I Celti avevano anche Dee Guerriere, associabili a Bellona.
Dee guerriere erano Badb, Morrigu (Morrigain, Regina dei Fantasmi) e Nemain, oppure Morrigu, Macha e Nemain.
Con "Patria di Badb" era chiamato il campo di battaglia. Badb decideva spesso le sorti della battaglia e si manifestava sotto forma di cornacchia.
Qualcuno ha ipotizzato che fosse associabile persino a una Dea Madre... perché toglie e dà, allo stesso tempo la vita.
(Nota di Lunaria: facendo un collegamento con Kali e le fasi della Luna, io sarei propensa a credere che anche Badb potesse essere venerata e associata con altre due Dee femminili in una Trinità: una fanciulla vergine e giovane, l'altra madre matura e Badb nella parte della Vecchia)
Per quanto riguarda Morrigu/Morrigain, sembra che fosse unita al Dio Dagda. Forse questo simboleggiava l'ardore della battaglia e l'eccitazione sessuale maschile, viste ambedue come passioni travolgenti. Anche le germaniche "vergini della battaglia" si concedevano all'eroe prescelto.

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/uccelli-ditalia-e-il-simbolismo-antico.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-del-corvo.html

LA DEA SOLE SUL

Infine, è noto che i Celti adoravano il Sole e le stelle. Anche san Patrizio ne parla. Il Dio Belenus o l'eroe Mog Ruith, la svastica, la ruota solare, il Triskell, cavallo e cigno alludono tutti al culto solare. Tuttavia c'è una stranezza: in ambito celtico e germanico il termine "Sole" è femminile, è la Dea Sul era quasi certamente connessa al Sole (nel suo tempio ardeva un fuoco perenne).
La Dea Sul (forse "Sole"), venerata a Bath, venne proprio identificata con Minerva, dicendo che era una Dea delle fonti, vale a dire, le acque termali (con l'epiteto di "Minerva Medica"); del resto i Celti veneravano le sorgenti in modo particolare (*). Nel suo tempio ardeva un fuoco perenne, e ciò richiama alla mente la Dea Vesta e la Dea irlandese Brigit. Cesare però la descrive come una Dea dei mestieri e del commercio. Già sant'Eligio, nel settimo secolo, metteva in guardia dall'invocare Minerva durante il tessere, il filare, il tingere, o tutti gli altri lavori manuali. Probabilmente era invocata dalla gente semplice e modesta. Alcuni bassorilievi però presentano Minerva con Mercurio e Vulcano: forse era connessa all'arte del fabbro nella costruzione delle armi e degli altri attrezzi bellici. Questo la renderebbe una divinità adorata dagli artigiani. 


(*) La sorgente di Verneuill-sur-Avre godeva di grande considerazione. In un ninfeo a Sablon veniva venerata una Dea chiamata Icovellauna: la radice -ic significherebbe proprio "acqua".
Anche fiumi e ruscelli erano sacri: alla foce della Senna fu trovato un vaso con 836 monete, dedicato alla Dea Sequana. Anche Aristotele già raccontava che era usanza presso i Galli portare al Reno i propri figli appena nati affinché venissero purificati al loro ingresso nella vita. La venerazione per i fiumi e le sorgenti era, in generale, indogermanica.


Comunque, veniva adorata anche la Luna, (nella letteratura cimrica compare Arianrhod, "ruota d'argento") anche se non abbiamo traccia di cerimonie specifiche; la già citata Dea Sirona/Dirona era rappresentata con una falce di Luna in testa. Molto probabilmente il nome originario della Dea era "Stirona", e quindi, più anticamente connessa alle stelle in un culto degli astri.

Per approfondimenti sul Sole femminile, vedi anche Amaterasu https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/amaterasu-e-limperatore.html
Sulle Dee delle fonti e della medicina: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/nu-wa-e-il-serpente.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/il-culto-dei-fiumi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-misticismo-dellacqua.html

RHIANNON: LA GIUMENTA BIANCA\LA DONNA CHE CAVALCA\IL PALO DI MAGGIO

Questa analisi si concentra sull'aspetto gioioso, primaverile e colorato della Dea, qui nella sua forma di Giumenta Bianca/Donna che cavalca. è una Rhiannon che ci invita a sentirci belle, a "giocare" con i colori, a godere di ciò che rende bella la vita. 

Rhiannon nelle Isole di Brigit è la Dea Amante, la Signora dei Fuochi di Beltane e la Dea dell'Amore. è l'antica Giumenta Bianca proveniente dal mare, che viaggia tra il mondo di sotto, di sopra e quello di mezzo.
Sacra sin dall'antichità, era venerata in questi luoghi molto prima che gli Dei cavallo venissero introdotti in Britannia dai Sassoni. è anche conosciuta come Rigantona la Grande Regina, e come Epona la Giumenta Bianca. In Europa era conosciuta a Micene come Demetra con la testa da Giumenta e come Leucippe la Giumenta Bianca nella matriarcale Creta.
Vi sono molte statuette che la raffigurano come la celtica Epona di Gaul, nelle quali appare sempre con i suoi cavalli.
Siede a cavalcioni o in sella a un cavallo, oppure è seduta tra due pony o puledri.
In una figura di bronzo proveniente dal Wilthshire Epona siede tra due puledri e con un giogo sulla sua spalla sinistra, a indicare la sua connessione con l'introduzione dell'agricoltura nel tardo Neolitico. Come la Dea dei cereali, ha delle pannocchie sul suo grembo.
Rhiannon è la Dea britannica dell'Amore. Lei è la Dea dei boccioli primaverili e del risveglio sessuale e della fioritura della Natura. Quando si apre alla vita sale la linfa nelle piante e negli alberi, e gli animali e gli esseri umani diventano attivi sessualmente. Porta un ramo di biancospino o di melo in fiore. Il suo colore è il rosso (colore della vita, delle mestruazioni, della fertilità).

Come Afrodite è nata dalle onde bianche del mare ed è spesso raffigurata con un pettine in una mano e nell'altra uno specchio o una conchiglia. Rhiannon è la Dea sensuale che vediamo a cavallo nella filastrocca di Banbury Cross:

Cavalca un cavallo a dondolo fino a Banbury Cross
per vedere un'elegante signora cavalcare un cavallo bianco.
Con uccelli sulla sua spalla e campanelli alle dita.
Avremo la sua musica ovunque andrà.

Il suo consorte Cavallo a dondolo è ancora rappresentato nelle festività popolari di Calendimaggio e nel raduno di Beltane a Padstow in Cornovaglia, nel quale un uomo mascherato cavalca dei cavalli di legno e insegue le donne. Il cavallo a dondolo è ancora rintracciabile nel palo conficcato nella fertile terra a Calendimaggio, intorno al quale le coppie danzano e intrecciano nastri colorati.

Vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-simbolismo-del-cavallo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/palo-di-calendimaggio.html

Nel Folklore le storie che circondano Rhiannon riguardano l'amore tra la Dea e gli esseri umani. Alla base di queste storie vi è un'antica iniziazione ai Misteri della Dea attraverso l'amore, l'innamoramento e l'arrendersi alla Dea in forma di donna amata. Come una giumenta bianca e selvaggia, Rhiannon è potente, istintiva e indomabile. Risponde solamente all'amore.
Rhiannon viene rappresentata come una Giumenta Banca che emerge dal mare. è la Cavalla Bianca che danza sulle creste delle onde, come se cavalcassero sulla battigia.
è la Dea della terra toccata dalle sue onde. Appare anche come una bellissima donna a cavallo di una giumenta bianca e circondata da stormi di uccelli. I suoi vestiti sono rossi, blu, verdi o dorati, bordati di piume di cigno, e i suoi capelli sono color del miele, rosso e oro.

Nota di Lunaria: per questo è rimasta l'idea delle "fate\regina delle fate che rapiscono i mortali"... sono diverse le leggende e le ballate che raccontano di questi rapimenti. Suggerisco di leggere questo libro:


RHIANNON, LA GIUMENTA NERA E GLI UCCELLI

In quanto giumenta bianca, Rhiannon è la prima antenata del Clan del Cavallo. Sulla Ruota Sacra Britannica, la giumenta è a sud-est; per i Nativi Americani il sud est è la casa degli antenati ed è connessa alla Pleiadi: uno degli antichi nomi delle Pleiadi è le Sette Sorelle di Afrodite, per cui questo è l'aspetto in comune con Rhiannon.
Nella Valle di Pewsey nell'Oxoforshire è visibile una sagoma di cavallo incisa nel gesso. Si crede che in origine avesse forma di dragone, e perciò i cavalli sono anche associati ai draghi. Sembra che questa incisione risalga addirittura al secondo millennio a.c.
Questo Cavallo/Dragone è, come le figure di Nazca in Perù, visibile solo dal cielo. Successivamente il culto del cavallo degenerò: divenne maschile, i cavalli vennero sacrificati agli Dei sassoni e sembra persino che questi re praticassero la zoofilia con i cavalli. (nota di Lunaria: su alcune grotte sono state trovate incise dei segni vulvari che ricordano l'orma di un cavallo; probabilmente risalgono al Paleolitico! https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/epona-e-il-culto-dei-venti.html)
In molte culture native, come quella in Siberia e in Nord America, un cavallo dona allo/a sciamano/a il potere di viaggiare tra i mondi. Il cavallo porta il viaggiatore attraverso le porte della Terra della Morte e dell'Immortalità, viaggiando per recuperare la parte perduta di sé; e come abbiamo visto, Rhiannon cavalca la sua Giumenta Bianca tra i mondi.
è la Dea dei Tri-via, la Triplice interazione tra il Mondo di Sotto, quello di Sopra e quello di Mezzo. (nota: quindi in questo suo aspetto è assimilabile ad Ecate, Dea dei crocicchi https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/ecate.html)
Conduce le anime dei morenti e coloro che si trovano sul sentiero della trasformazione alla misteriosa Isola Occidentale, dove possono ricevere cura, rigenerazione e rinascita. (*)
Quando viaggia è accompagnata dai suoi uccelli e a volte da un cane, che potrebbe anche essere a tre teste, simile a Cerbero.
Nel suo aspetto più scuro la Giumenta Bianca diventa la Giumenta Nera che tormenta i nostri sogni, destando le ombre che ci spaventano fino a svegliarci.
Questo è un aspetto tremendo e terrifico di Rhiannon; così ne parla Robert Graves in "La Dea Bianca":  "I suoi nidi si trovano nelle spaccature della roccia o nei rami di enormi alberi di tasso, sacri alla Dea della Morte. Sono costruiti con ramoscelli scelti attentamente e foderati con delle crini di cavallo bianche e con le piume di uccelli profetici. Sono riempiti con le mandibole e con le viscere dei poeti" (nota: forse perché Rhiannon è la Musa che dona ispirazione ai poeti e artisti; può essere questa la credenza che sta dietro anche alla figura della Leanan Sidhe - che a questo punto, potrebbe benissimo essere Rhiannon - infatti, nell'Isola di Man si crede che la Leanan Sidhe sia una bellissima donna-vampiro che succhia il sangue, mentre in Irlanda è la musa dei poeti. Si dice che chi viene ispirato da lei vive una vita breve, ma brillante; evidentemente "il dono dell'ispirazione poetica" ha un prezzo molto alto, metaforicamente parlando, va pagato col sangue)
Ne abbiamo parlato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html
 
(*)  Nota di Lunaria: la leggenda dice che Re Artù morente venne portato sull'Isola di Avalon da Morgana; si legga il poema di Alfred Tennyson "La morte di Artù" 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-ciclo-arturiano-5-artu-tristano.html
(ovviamente anche questi personaggi sono ricalcati su archetipi pagani, per esempio il dio della vegetazione che muore e resuscita)

Circondata da piccoli uccelli, Rhiannon è la Musa che dona ispirazione ai poeti e artisti. Le sirene che cantano con incredibile dolcezza sono spesso chiamate "gli uccelli di Rhiannon".
Gli uccelli che accompagnano Rhiannon solitamente sono cinciallegre, fringuelli, colombe, cigni, merli e corvi.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/uccelli-ditalia-e-il-simbolismo-antico.html
In molte culture le colombe appartengono alla Grande Madre (nota di Lunaria: una delle prime di cui abbiamo traccia è Kupaba): simboleggiano la pace, la purezza e la passione sessuale. Il cristianesimo, ovviamente, se ne appropria, usandolo come simbolo per "lo spirito santo" e togliendo il simbolismo sessuale. 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gli-animali-e-le-dee-nella-mitologia.html
Gli uccelli di Rhiannon portano poesia e ispirazione: ci inducono il sonno o risvegliano i morti nei frutteti di mele dell'Isola Occidentale. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-ciclo-arturiano-6-avalon-afallach-e.html

Molte altre Dee sono state associate agli uccelli:

Hera e Valli = pavone https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/blog-post_25.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/il-pavonemelek-taus-simbolo-solare-nel.html
Lilith, Atena, Lakshmi, Blodeuwedd = civetta
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/lilith.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/atena.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/arianrhod-cailleach-blodeuwedd.html
Iside = falco https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html
Dhumavati, Morrigan = corvo nero
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/dhumavati-una-dea-molto-doom-metal.html
Branwen = corvo bianco https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-del-corvo.html
Nekhbet = avvoltoio https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-dellavvoltoio.html
Brahmani, Brigit, Afrodite, Sarasvati = cigno https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/il-cigno-e-la-dea-brigit.html
Hingraaj Mata e Sequana = oca e anatra
Bahuchara = gallo
Tulsi devi e Saradha = pappagallo
Al Uzza, Manat e Allat = gru  https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/arabia-saudita-no-per-davvero-parli-di.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gerico-e-il-culto-della-dea.html

I TALISMANI DI RHIANNON

Rhiannon ha tre talismani principali: il Pettine, lo Specchio e la Conchiglia.
Il Pettine è raffigurato in molte incisioni neolitiche, appeso al collo dell'antica Dea.
I pettini sono spesso a forma della Dea stessa, i denti sono la sua gonna e il manico il corpo. Il Pettine appare anche negli antichi dipinti delle pietre dei Pitti, a volte nella mani di una Sirena o Amazzone, che spesso tiene anche uno specchio rotondo.
Rhiannon pettina i suoi lunghi capelli rossi-oro, che rappresentano la vegetazione che ricopre il suo Corpo terrestre.
Il Pettine simboleggia lo Spirito del Vento che soffia tra i suoi capelli. Lo Specchio rappresenta il Sole Splendente che ci dà la vita.
Il Pettine pettina il manto della sua Giumenta Bianca, ed è usato anche per cardare e pulire la lana della pecora, delle capre e di altri animali domestici.
è usato per tendere la lana che poi è filata in fili e tessuta in tela. è associato con l'importante sviluppo dell'uso del pelo animale e della lana per creare tessuti per mantenere il calore, protezione e decorazione.
Lo Specchio, come nella storia di Alice, permette di accedere a un altro mondo. Porta i doni della riflessione e della divinazione, la capacità di prevedere il futuro. (Nota di Lunaria: anche Cibele e Afrodite qualche volta sono rappresentate con lo specchio)
Come la Giumenta Bianca, Rhiannon è nata dalle onde del mare. Come Afrodite a volte è dentro una conchiglia o tiene una conchiglia vicino all'orecchio come in molte statuette di Venere/Afrodite provenienti dall'Europa. 

Nota di Lunaria: anche diverse Dee indù portano una conchiglia tra le mani; in particolare è Vishnu ad essere associato alla conchiglia, la Shankha - una conchiglia che viene anche suonata nelle cerimonie, a mo' di tromba. La Shankha è l'emblema di Vishnu, rimanda all'Om, il Suono Universale, e simboleggia prosperità e longevità, ma anche l'acqua, e quindi la fertilità femminile.
Inoltre qualche volta Ganga è rappresentata mentre sorge dalle acque, con una conchiglia come piedistallo.

La conchiglia a spirale (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/la-spirale-e-il-labirinto.html) simboleggia sempre la presenza della Dea della Vita e si trova in molte incisioni neolitiche. Se la si tiene vicina all'orecchio si può sentire il suono del mare, il luogo delle nostre origini.

Altre Dee importanti:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/artha-grainne-sulis-eostre.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-dea-brigit.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/brigantia-e-banbha.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/cerridwen-henwen-baubo-e-il-maiale.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/alberi-sacri-femminili-nellantico.html