Nella Roma arcaica, sul colle Palatino esisteva un luogo con la statua di Angerona (o Angeronia), una Dea che era rappresentata con un dito sulle labbra, invitando a far silenzio. I sacerdoti eseguivano un rito sacro a lei dedicato
(Divalia o Angeronalia) il 21 dicembre.
Ma perché questa Dea era bendata e il dito indicava il silenzio?
Perché era celebrata al solstizio invernale?
Già nel V secolo il significato del gesto della Dea era andato perduto.
Macrobio riporta un brano di Valerio Flacco: Angerona, se era adorata e resa propizia, allotanava angosce e ansie.
Giulio Modesto sosteneva che la Dea liberò il popolo dalla malattia ("angina")Alcuni ipotizzano che il silenzio della Dea celasse il nome segreto di Roma, ma forse era una Dea legata al culto dei morti; alcuni studiosi sostengono che Angerona
fosse "una Dea dell'inverno, quando la natura tace, ma anche una Dea ctonia, testimone silente del regno d'oltretomba".
oppure, che "uno degli scopi del silenzio [...] è quello di concentrare il pensiero, la volontà, la parola interiore, e di ottenere mediante questa concentrazione un'efficacia magica che non possiede la parola pronunciata; spesso le mitologie mettono questo potere al servizio del sole minacciato; così anche Angerona, negli Angusti Dies (I Giorni Brevi) del periodo solstiziale, adempiva alla sua funzione di salvare il sole in pericolo, grazie al proprio silenzio e alla concentrazione di forza mistica da esso procurata"
Angerona forse, in quanto Dea infera, era legata anche alle feste del calendario agricolo della simina: i semi sepolti nella terra erano protetti da certe divinità specifiche.
Le feste Telluri (13 dicembre) erano dedicate a Tellus, la Dea Terra e a Cerere, due Dee molto simili, che presiedevano alla colture: la prima le faceva crescere, la seconda tutelava il luogo. I Consualia, dedicate a Conso, Dio del grano, quando il cereale era sotto terra.
Il 17 si festeggiavano i Saturnalia, il 19 dicembre era dedicato alla Dea Ops, la divinità dell'abbondanza soprattutto agricola.
I Larentalia (23 dicembre) in onore di Acca Laurentia, la nutrice di Romolo, che aveva lasciato le sue terre in eredità al popolo, diventando mediatrice tra i proprietari originari della terra (i Lares) e i Romani
Tutte queste feste e le Divinità erano legate alla terra e ai semi e per estensione al mondo sotterraneo e infero dei morti e al culto dei Lares, "protettori e custodi dei campi", "Dei della famiglia e Dei rappresentanti i morti"
Durante i Saturnali vi era "l'instaurarsi di un clima di trasgressione e di licenziosità mai concesso in altri periodo dell'anno [...] agli schiavi si permettevano loro libertà di ogni genere, come quella di pranzare insieme ai padroni."
Dopo il 17 dicemebre ci si scambiava doni: cibo, candele, statue di cera o di pasta, le "sigilla".
Nota di Lunaria: Il simbolismo "semi = morti" è presente anche in Demetra e Persefone;
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/demetra-e-persefone.html
il simbolismo del silenzio viene scopiazzato anche nel cattolicesimo: infatti maria è considerata "la madre della Parola che ha mantenuto una vita di silenzio per onorare la Parola". Il cattolicesimo, rispetto al Paganesimo, attribuisce una funzione passiva al silenzio, per meglio far risaltare l'attività del cristo maschio, il Logos Parlante; postula il silenzio passivo (ben diverso dal silenzio della Dea Angerona, che era un silenzio "per accerchiare il potere"!) come "virtù mariana" e di conseguenza, come virtù da applicare a tutte le donne, anche per via del monito paolino del "mulier taceat in ecclesia", le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare.