Lupo e Orsa nell'Antica Grecia


I fanciulli erano integrati nella comunità familiare in occasione delle feste semi-domestiche o semi-pubbliche delle fratrie. Prima della polis, ciascun gruppo sociale imponeva ai fanciulli un ciclo di prove rituali prima di ammetterli al proprio interno.

E tale idea si ritrova in molte altre culture, come gli Indios, gli Aborigeni e gli Africani. Soprattutto gli ultimi due, imponevano delle prove molto crudeli, basati anche sulle mutilazioni. Una probabile spiegazione che è stata data, è che essendo società che vivevano in ambienti con condizioni atmosferiche piuttosto estreme, quel tipo di "prove di coraggio" o "riti di iniziazione" dovessero fungere da "selezione" naturale: solo gli individui più resistenti sarebbero sopravvissuti, i più deboli morivano. Nota di Lunaria


Per un approfondimento ai riti di passaggio di altre culture, vedi:



Il fanciullo veniva prima estromesso dalla sua classe d'età e tale separazione equivaleva a una morte temporanea perché lo poneva al di fuori del clan: seguiva un periodo nel quale il giovinetto viveva lontano dagli uomini a contatto con le potenze soprannaturali: Dei dei morti, divinità nutrici (kurotrofe) o mostri con aspetto di animale. Infine, veniva reinserito nel clan che lo accoglieva come se fosse resuscitato. Questo tipo di pratiche erano importanti soprattutto nel caso di giovani principi e guerrieri.
Ma il regime della polis si adattava male ai riti dell'adolescenza; vennero conservati solo in Arcadia: la famiglia degli Antidi celebrava periodicamente nel santuario di Zeus Liceo un banchetto nel quale si servivano ai convitati carni di un infante mescolate a carne animale. Chi gustava carne umana (*) si riteneva si trasformasse in un uomo-lupo cioè un Licantropo (**). Egli si liberava degli abiti, attraversava uno stagno (il che simboleggiava il passaggio in un'aldilà sovrannaturale) quindi viveva per nove anni nei monti alla maniera di un lupo. Il decimo anno ripassava lo stagno e ridiventava uomo, disponendo sicuramente di una potenza nuova: infatti, uno di questi giovani aveva, subito dopo, trionfato nei Giochi Olimpici.


(*) Per un approfondimento sul cannibalismo, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/il-cannibalismo.html

(**) Per un approfondimento sulla storia della Licantropia, vedi: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/06/introduzione-alla-figura-del-licantropo.html
 

Atene non praticava più se non le iniziazioni femminili, che consistevano in semplici noviziati religiosi. Il coro della "Lisistrata" di Aristofarie ne fornisce un elenco: "Dall'età di sette anni ero arrefora, a dieci anni trituravo il grano per la nostra patrona, poi vestita con la tunica del colore dello zafferano, fui orsa nelle Brauronie. Infine, divenuta una grande e bella fanciulla, divenni canefora e avevo al collo una collana di fichi secchi."

Le arrefore vivevano segregate sull'Acropoli per un anno e passavano il tempo a tessere il peplo per le Panatenee. Al termine di questo ritiro, venivano sottoposte ad una prova per loro spaventosa: ricevevano un cesto con dentro degli oggetti sacri che non dovevano guardare, pena le sanzioni più severe; dovevano portarlo di notte in una grotta naturale fino al santuario di Afrodite degli Orti, posti ai piedi dell'Acropoli. Qui, scambiavano il cesto con un altro, altrettanto misterioso, che riportavano al tempio di Atena. Questo rito segreto aveva effetti benefici su tutta la città: contrassegnava la fine di un periodo di prova imposto a una classe di età nella figura di certe esponenti di questa.
Tutte le fanciulle libere dovevano essere delle "orse" al servizio di Artemide Brauronia: una leggenda arcadica narrava come Artemide avesse trasformato in orsa una delle sue seguaci, Callisto. Le giovani ateniesi non dovevano né subire una metamorfosi né travestirsi: bastava che danzassero la "danza dell'orso", una replica femminile degli uomini-lupi cannibali del Liceo.


Approfondimento sull'Orsa tratto da



L'Orso rappresenta la Resurrezione (poiché in primavera emerge dalla caverna invernale, in cui ha trascorso il periodo di ibernazione, con il cucciolo appena nato); nuova vita, quindi è il simbolo di iniziazione ed è associato ai riti di passaggio. Nei miti degli eroi l'orso è solare; nei miti del diluvio diventa lunare quando è associato alla Dee della luna come Artemide e Diana. Nel contesto celtico rappresenta il potere lunare, ed è attributo della Dea di Berne.
In Grecia, era sacro alle Dee Lunari Artemide e Diana, attributo di Atalanta ed Eufemia. Le ragazze che partecipavano ai riti di Artemide erano chiamate "orsi" (le piccole orse), portavano tuniche gialle e imitavano gli orsi. Diana trasformò Callisto in orso. Nel mondo scandinavo, l'orso era sacro a Thor; l'orsa Atla è il principio femminile, l'orso Atli quello maschile. Per gli sciamani, l'orso è il messaggero degli spiriti della foresta.

Stralcio tratto da


A Brauron, nel santuario di Artemide, a 37 km da Atena, un centinaio di ragazzine, le più anziane delle quali hanno 10 anni, "vergini scelte", vivono una iniziazione che molte lacune finora impediscono di ricostruire in modo sicuro.
Alcune fonti letterarie, un materiale archeologico ancora non completamente sfruttato, scene di vasi, permettono tuttavia alcune ipotesi.
Fonti letterarie (alcune scarne righe) e scene di vasi ritrovati nel santuario suggeriscono intanto un rituale centrato sul fatto, per le ragazzine, di "fare l'orsa" (arktèuein), prima di conoscere il matrimonio (prò toù gàmou). Che senso si deve dare a questa espressione?
Numerosi frammenti di vasi a destinazione cultuale, chiamati craterischi per le piccole dimensioni, sono stati ritrovati proprio a Brauron, poi ad Atene, nel santuario di Artemide Brauronia, datati dalla fine del V al IV secolo.




Vi si vedono ragazzine di età diverse, ora nude ora vestite, con abiti più o meno corti, capelli tagliati o sulle spalle e in corsa. Fra loro, due donne sembrano prepararle. Su alcuni frammenti, animali, cani e cerve appaiono ai lati delle ragazzine. In una delle scene, un'orsa è rappresentata in posizione centrale e le ragazzine se ne allontano, dirigendosi verso un altare.
Gli animali fanno pensare a una caccia rituale; l'età, la pettinatura, il contegno delle fanciulline le collocano a fianco del "selvaggio" che caratterizza l'infanzia e il mondo di Artemide. Per uno studioso, C. Sourvinou-Inwood, i craterischi celebrerebbero il momento culminante del servizio delle "Orse", la fine del periodo d'iniziazione che coincide con la grande festa penteterica delle Brauronie. Al termine di un periodo di segregazione segnato dal fatto di "fare l'orsa" e simboleggiato dall'uso della stola gialla che caratterizza il servizio della Dea, la ragazzina abbandonando l'abito rituale lascerebbe dietro di sé la "vita da orsa" per accostarsi ai riti d'integrazione del nuovo statuto che la introduce nell'età della pubertà, ultima tappa prima del matrimonio.

Cosa significa "fare l'orsa"? Animale selvaggio legato al mondo della caccia di Artemide, l'orsa si ritrova in numerosi miti collegati alla Dea. A Brauron stessa si racconta come un'orsa frequentasse il santuario e fosse stata quasi addomesticata. Un giorno, giocando con una fanciulla, le graffiò il viso. Il fratello della ragazza uccise l'orsa, provocando un flagello. Per placare la Dea, l'oracolo prescrisse che le ragazze da quel momento in poi "facessero l'orsa" prima del matrimonio e portassero la stola gialla. Conoscendo la funzione di protettrice della giovinezza di Artemide, incaricata di portare alla maturità ragazze e ragazzi insegnando ad addomesticare in sé quanto hanno di selvaggio, si è tentati di vedere nelle cerimonie di Brauron un modo per esorcizzare l'orsa che è in essa, simbolo della "selvatichezza" dell'infanzia, per prepararsi alla tappa successiva della vita di giovinetta, fino ad affrontare il suo destino di sposa.

Nota di Lunaria: in realtà io, per spiegare "il fare l'orsa", non escluderei una sorta di totemismo (culto del totem, animale creduto come progenitore mitico della stirpe) su modello di alcune religioni animiste-africane, dove si celebra l'animale totem con alcune danze che ne imitano le movenze (vedi per esempio i Pigmei, che imitano non solo le movenze ma anche i suoni animali); ma si potrebbe persino ipotizzare che a Brauron (anche prima del IV secolo) l'orsa fosse ella stessa una Dea, poi "degradata" ad animale sacro di Artemide (forse per fondere insieme le due Dee).


       
Molte centinaia di anni dopo giunse in Irlanda il popolo di Partholon. Considero queste persone come seguaci di Artha (Nota di Lunaria: spesso si trova "Artio" come grafia) che è la Grande Orsa dei cieli. Si dice che il popolo di Parthalon fosse composto da 24 donne e 24 uomini, che praticavano l'uguaglianza tra i sessi e il culto della Madre Orsa, che secondo un'antica credenza era la Prima Madre che aveva messo al mondo tutti gli esseri umani.


 Questa antica Madre Orsa era venerata dai tempi del Mesolitico in tutta Europa e Eurasia. Era connessa alla Madre Terra Ertha, o Eortha, Ars, Artio, Artemide Callisto, un'altra Madre Orsa.
Artha è la vera Madre del re eroe britannico Artù, il cui nome deriva da Art Vawr, che significa "Orso Celeste".




L'Orso per gli Shash (Navajo) - Visione futura e passata

L'orso è un essere potente, simile all'uomo. In numerose leggende e storie viene spesso raccontato della forza aggraziata, ma terribile, con cui vaga nel territorio. Viene considerato il progenitore dell'umanità ed è il mediatore tra cielo e terra perché nella sua caverna è immerso in un sonno letargico e profondo in cui sperimenta la visione futura. Per questo viene correlato alla Luna: viene e va.
L'orso che guarda al passato richiama la nostra attenzione su antiche verità che possiamo ascoltare con il nostro cuore. Attraverso il suo sguardo rivolto al passato ci ricorda da dove proveniamo e ci ricorda ancora che la terra, le comunità nelle quali viviamo, i nostri antenati e i nostri figli sono tutti in contatto con noi mediante il filo conduttore della vita. 
I Lakota affermavano: "mitakuye oyasin", siamo tutti fratelli.
Come talismano, l'orso aiuta a comprendere il nostro cammino nel passato e nel futuro, conoscere la nostra vocazione, acquistare la forza e la salute di un orso. Come amuleto protegge contro la debolezza e la mancanza di radici.