La condizione operaia sul finire dell'Ottocento e i massacri dei braccianti in sciopero

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Negli ultimi decenni dell'Ottocento, le condizioni della vita degli operai erano problematiche; per questo nacquero gruppi operai e organizzazioni che cercarono di offrire soluzioni e risposte.
Il rapporto di lavoro era individuale: all'operaio assunto era offerta una paga e non esistevano diritti collettivi a cui richiamarsi; la parte più economicamente forte, cioè il padrone, era la parte più avvantaggiata rispetto a quella più debole (l'operaio).
A quel tempo, la produzione non era costante: le fabbriche producevano in modo discontinuo (per esempio, la produzione nell'industria alimentale, tessile, edilizia variava secondo la stagione).
Fasi di produzione molto intensa si davano il cambio con fasi di produzione quasi del tutto assente. Questo causava l'assunzione a tempo determinato di personale, che veniva frequentemente licenziato. Questa stagionalità irregolare della produzione portava a lunghi periodi di disoccupazione e questo comportava che i lavoratori, per cogliere varie opportunità, si spostassero anche in zone molto lontane.

Anche i giovani si spostavano, alternando il lavoro agricolo alla manovolanza neu cantieri, nelle fabbriche, per la costruzione di strade, ferrovie, canali.
I lavoratori più avvantaggiati erano quelli che avevano esperienza professionale, simili ai lavoratori delle botteghe artigiane.

Nei periodi di intensa disoccupazione, diventava impossibile "sbarcare il lunario", e le paghe, sempre basse, non permettevano di mettere da parte dei risparmi. Il salario di un'operaio che lavorasse anche tutto l'anno non bastava a mantenere un'intera famiglia operaia che avesse più di tre figli. In questo contesto, era diffuso il lavoro minorile, che coinvolgeva i bambini che avessero compiuto dieci anni (Nota di Lunaria: vedi la celebre novella verghiana di "Rosso Malpelo" https://intervistemetal.blogspot.com/2018/07/giovanni-verga-1-i-romanzi-e-vita-dei.html)


Anche le bambine lavoravano, specialmente nelle fabbriche alimentari o tessili. La moglie, inoltre, svolgeva anche lavoretti a domicilio oltre alla cura domestica e dei figli.

Nota di Lunaria: considerati i tempi che corrono, di gente che spaccia il cristianesimo come "religione che ha portato i diritti per le donne" e\o nega il discorso della misoginia contro la donna, è meglio pubblicare la foto della pagina che TESTIMONIA che anche le bambine lavoravano e il fardello familiare era sul groppone delle mogli.



https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-condizione-delle-donne-operaie.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/ottocento-le-grandi-rivolte-per-i.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2021/08/lo-sfruttamento-lavorativo-femminile-e.html

I lavoratori si offrivano aiuto l'un con l'altro: nei quartieri operai ad alto tasso di immigrati, i compaesani venivano aiutati a trovare casa e lavoro.
In questo modo gli operai cercavano di sopperire alla mancanza di sicurezza sociale: non esistevano assicurazioni e tutele per operai e anziani. Se un lavoratore si ammalava poteva essere licenziato.
A quel punto restavano solo le elemosine e le attività criminali.

Le prime organizzazioni operaie sopperirono quindi all'assenza di servizi e sicurezza. Nelle "Società di mutuo soccorso" si versavano delle quote che formavano una sorta di cassa e di sussidio per aiutare i soci in caso di disoccupazione e malattie.
Queste associazioni vennero finanziate anche da filantropi borghesi che volevano alleviare le pessime condizioni di vita degli operai. Anche i dibattiti culturali in seno a repubblicani, mazziniani, radicali, socialisti furono importanti per lo sviluppo e la diffusione di queste prime organizzazioni sindacali.
Le idee mazziniane che coinvolgevano la classe lavoratrice e cercavano di risolvere la questione sociale tramite l'affratellamento e l'associazione influenzarono il movimento operaio fino al 1871.
Da lì in poi iniziarono a diffondersi maggiormente le correnti anarchiche e socialiste, che prevedevano lo sciopero come strumento per la lotta di classe (mentre i mazziniani ammettevano lo sciopero solo per ragioni economiche e non politiche)
In questo periodo storico, gli scioperi erano ancora rari e brevi, anche se quando succedevano creavano problemi di ordine pubblico.
A questi scioperi l'imprenditore rispondeva con la serrata o il licenziamento oppure assumeva i "crumiri" cioè operai disposti a lavorae al posto degli scioperanti.
Molto spesso la forza armata doveva sedare le rivolte con la violenza. Se qualche "mediatore" (preti, sindaci...) interveniva si poteva giungere ad un compromesso tra padrone e operai; in generale, il successo di uno sciopero dipendeva dalla capacità dei lavoratori di resistere a lungo, anche senza salario. I sussidi delle "Società di Mutuo Soccorso" servivano soprattutto a questo.
Più tardi queste società vennero anche chiamate "leghe di resistenza", per indicare l'impegno crescente contro lo sfruttamento del capitalismo.
Soprattutto a partire dal 1880 gli scontri tra imprenditori e dipendenti si fecero sempre più aspri e gli operai si organizzavano in associazioni di tipo sindacale. Le leghe erano anche organizzate a seconda del mestiere (lega dei fonditori, lega dei falegnami e via dicendo); sempre in questo periodo si inizia a parlare di paga minima con cui doveva essere retribuito il lavoratore e le leghe iniziarono anche ad essere un ufficio di collocamento: se una fabbrica cercava un certo tipo di lavoratore, si sarebbe rivolta ad una di queste leghe che avrebbe proposto uno dei suoi soci rimasto disoccupato.


Tra i personaggi più celebri che si impegnarono nella questione operaia ricordiamo Andrea Costa, il fondatore del fascio operaio di Imola (1871), influenzato da Bakunin, dall'anarchismo e dal socialismo; nel 1881 fondò il partito socialista rivoluzionario di Romagna. 


Tra le donne italiane, ricordiamo Argentina Altobelli, 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/i-fattori-della-crescita-economica-il.html
fondatrice della Federazione Nazionale dei lavoratori della terra (1901) e membro del consiglio direttivo della CGdL sin dalla fondazione (1906)


I BRACCIANTI UCCISI DURANTE GLI SCIOPERI E L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE

Prima del finire dell'Ottocento in Italia l'agricoltura era piuttosto arretrata se paragonata a paesi a forte struttura capitalistica, come l'Inghilterra. La rapidità della crescita industriale faceva riversare i lavoratori nelle città (togliendoli alle campagne) ma le proteste e la lotta non lasciava un forte rilievo.
In Italia l'unica area avanzata era la pianura padano lombardo-emiliana. Una forte crisi agricola fece peggiorare la situazione: nelle famiglie contadine si allargava lo squilibrio tra bocche da nutrire, terra da coltivare e braccia che potevano farlo.
Le aree rurali erano ancora gravate da una sovrappopolazione che la mancanza di riforme agrarie, progresso e sviluppo tecnico-industriale, peggiorava. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/i-contadini-e-le-contadine-che-hanno.html)

Nelle regioni italiane più arretrate (specie il latifondo al Sud) i contadini restarono sempre più legati ad occupazioni stagionali; ma anche nel più progredito nord, dove le aziende agricole erano ormai "capitalistiche", la sovrappopolazione si tradusse in disoccupazione. Fu in questo contesto che iniziarono a diffondersi idee socialiste ed anarchiche. Nella Pianura Padana emergevano soprattutto figure di lavoratori agricoli (gli avventizi) ormai proletarizzati.
Nel Sud, rapporti di proprietà e tecniche di coltivazione rimandavano ad una realtà pre-capitalistica, che causava l'estrema povertà dei contadini e dei braccianti.
I braccianti sapevano che non avevano diritto al possesso della terra.

Scioperi e manifestazioni, però, venivano soffocate nel sangue: nel 1901, per esempio, nelle campagne del Ferrarese, i soldati spararono sui braccianti in sciopero che minacciavano i crumiri, cioè quei lavoratori che si offrivano di sostituire gli scioperanti, rendendo vano lo sciopero.
I contadini del Sud si mobilitarono per ottenere l'applicazione dei decreti del ministro dell'agricoltura (Fausto Gullo) che nel 1944-1945 oltre alla concessione di lotti di terre incolte che andassero a cooperative di contadini, prorogarono i contratti agrari accogliendo rivendicazioni risalenti al 1919-1920. I provvedimenti Gullo vennero però boicottati dalle parti conservatrici del governo e con provvedimenti restrittivi emanati da Antonio Segni, ministro per l'agricoltura (1946-1947)
Nel 1945 vengono occupate le terre del latifondo in Sicilia. La reazione che ne seguì fu un massacro: 35 sindacalisti e braccianti sono uccisi. Il compito di intimidire tocca soprattutto alla mafia.

Nota di Lunaria: vedi qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/le-origini-della-mafia-dal-1861-ad-oggi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/il-brigantaggio.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/litalia-meridionale-nel-1861-e-lunita.html

Nel 1945, i mezzadri iniziarono a farsi sentire per avere il riconoscimento dei danni di guerra da parte dei proprietari e per l'aumento della loro quota di riparto.
I proprietari però si rifiutarono. Le agitazioni finirono solo il 24 giugno del 1947 con "la tregua mezzadrile".

Nel 1947 la questione della riforma agraria venne assunta attraverso la Costituente della Terra, un movimento che intendeva dare realtà concreta all'articolo 44 della Costituzione: limiti alla proprietà terriera privata, bonifiche, trasformazione del latifondo, sostegno alla piccola e media proprietà.

GALLERIE DI FOTOGRAFIE E DIPINTI DELL'EPOCA:

















 METTIAMO ANCHE LE PROVE PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "SONO IO CHE MI SONO INVENTATA LE COSE"






 Nota di Lunaria: nei prossimi mesi penso di occuparmi anche di questo



e tuttavia spero di trovare qualcosa in più che non due righe striminzite che ci fanno sapere che "anche le donne partecipavano agli scioperi e alla lotta anarchica"

Sullo stesso tema vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2022/04/leroismo-delloperaio-cristiano-claudio.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/la-crisi-petrolifera-del-1973-e-gli.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/il-brigantaggio.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/rivoluzionarie-del-novecento-rosa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/sindacaliste-e-attiviste-nellottocento.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-condizione-delle-donne-operaie.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/economie-preindustriali-e-rivoluzione.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/breve-storia-delleconomia-dal-1857-al.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/breve-introduzione-al-marxismo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/gli-oppositori-la-condizione-operaia-e.html

Autore consigliato: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/fontamara-di-ignazio-silone.html

Vergognose vicende dei giorni nostri 
di sfruttamento e morte degli operai e ZERO SOLDI versati per la loro sicurezza perché "eh, i soldi bisogna destinarli ai presepi nelle scuole"
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-strage-di-lavoratori-continua-tanto.html

REPORTAGE RADIOFONICO CON INTERVISTE AI LAVORATORI: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/mentre-loro-facevano-i-presepi-da-50_16.html

PETIZIONE PER AIUTARE I LAVORATORI IMPIEGATI NEI LAVORI USURANTI:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/dalla-parte-dei-lavoratori-impiegati.html


AGGIORNAMENTO DEL 5 SETTEMBRE 2020: orrida vicenda di sfruttamento lavorativo