è un simbolo ambivalente; è potere solare quando cavalli bianchi, dorati, di fuoco appaiono con gli Dei del sole, tirandone i carri, ma è lunare quando simboleggia l'elemento umido, il mare e il caos e i destrieri degli Dei dell'oceano.
Surya, Dio vedico del sole
Asvins, gemelli-cavalli dell'alba e del tramonto
Perciò il cavallo è allo stesso tempo un simbolo di vita e di morte, solare e lunare; simboleggia l'intelletto, la saggezza, la mente, la ragione, la nobiltà, la luce, la velocità del pensiero, poteri magici di divinazione, il vento, le onde del mare.
Il cavallo alato, come il cavallo bianco, è il sole o il Cavallo Cosmico, e rappresenta il puro intelletto, ed è cavalcato da eroi.
In un'epoca successiva il cavallo sostituisce il toro come animale sacrificale: entrambi rappresentano la fertilità (virilità) così come i poteri ctonii e umidi.
Il cavallo nero è funerario e annuncia la morte.
Nota di Lunaria: su questa antologia
c'è uno dei migliori racconti horror che io abbia mai letto: "I Signori dei Cavalli" di Lisa Tuttle, apparso anche su altre antologie col titolo "Il Signore Cavallo"... Spiriti (di cavalli) vendicativi...
Il sacrificio del cavallo d'ottobre simboleggiava la morte della morte.
Nel contesto celtico il Grande Cavallo era il simbolo di Dee come Epona, la Dea Giumenta,
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/epona-e-il-culto-dei-venti.html
Medb di Tara e Macha dell'Ulster che proteggevano i cavalli come divinità ctonie e potenze dei morti. (Nota di Lunaria: infatti Epona era una Dea particolarmente pregata dai soldati)
Nota di Lunaria: c'è anche da dire che l'orma di cavallo è un simbolo della Vagina Cosmica.
Cercando sculture dei diversi periodi dell'India, mi sono imbattuta in questa
Purtroppo non era indicato il nome della Dea, ma il luogo di provenienza sì: Rajasthan.
Nel simbolismo cinese, se il cavallo compare insieme al drago, il cavallo rappresenta la terra.
Ovviamente il cavallo viene scopiazzato anche nel contesto cattolico: lo associano ai loro santi!!!
"Antonio abate", evidente scopiazzamento di Cernunnos/Prasupati, Signore degli Animali! o "Sant'Eligio"
(certi scopiazzamenti cattolici sono davvero inguardabili... anche perché hanno sterminato i pagani e chi cristiano non voleva diventarlo, per poi replicare in tutto e per tutto il simbolismo pagano... associandolo ai loro santi realmente esistenti o ricalcati palesemente su antiche divinità pagane!!!)
Nel pantheon greco, i cavalli tirano il carro solare di Febo e Poseidone.
Pegaso raffigura il passaggio da un piano all'altro: porta la saetta di Zeus. I centauri appaiono frequentemente nei riti di Dioniso. Uomini-cavalli sono presenti anche nel pantheon indù: i Gandharva, che rappresentano una combinazione di fecondità e di pensiero astratto.
Tumburu |
Per i Norreni, le nuvole erano i destrieri delle valchirie e il cavallo era sacro a Odino/Wodan, che aveva una giumenta con 8 zampe, Sleipnir.
Nel contesto sumerico-semitico, il cavallo alato appare sui bassorilievi assiri e sulle monete cartaginesi.
Nota di Lunaria: oltre che Epona, aggiungo anche Rhiannon, anche Lei Dea cavalcante.
Talvolta anche Athena viene associata al cavallo alato
Approfondimento: l'Unicorno, tratto da
L'unicorno era una creatura associata alla Luna. era saggio e bello, rappresentava la purezza, la gentilezza, la protezione, ed era un iniziatore per le donne (nota di Lunaria: il riferimento al cavallo alato, c'è anche nel cartoon di Sailor Moon; si veda il ciclo di "Sailor Moon e il mistero dei sogni" dove Pegaso proteggeva la piccola Chibiusa e vegliava sui suoi sogni)
Vi sono molte descrizioni diverse per forma e dimensione che variano dalla capra al cervo, ma l'immagine che è rimasta più viva di altre è quella di un cavallo bianchissimo con un solo corno sulla fronte. Il corno, che era dritto o a spirale, era chiamato "alicorno"; era bianco alla base, nero nel mezzo e rosso in punta, i colori associati alle figure lunari femminili.
L'alicorno ha la caratteristica di proteggere e di rendere innocuo ogni veleno avendo il potere di trasformare. Nella mitologia dell'Antica Roma l'unicorno era associato a Diana, cacciatrice che guidava un cocchio tirato da otto unicorni.
L'unicorno era considerato un animale nobile e intelligente, che viveva da solo nel cuore delle foreste come guardiano e protettore delle altre creature silvestri. Troppo selvatico e pericoloso da cacciare in maniera consueta, vi era un solo modo per catturarlo: usare una fanciulla come esca; a volte seduta e vestita a festa, altre volte nuda e legata a un albero contro la sua volontà. Attratto dalla purezza della fanciulla, l'unicorno appoggiava la testa sul grembo per farsi accarezzare e veniva così catturato o ucciso. La punta rossa del suo corno può essere il simbolo della trasformazione avvenuta con il risveglio della pubertà e dell'esperienza sessuale.
L'unicorno porta il menarca alla fanciulla, offrendo il corno a spirale con le fasi e i colori della Luna. L'unicorno non era richiamato dalla fanciulla, piuttosto le portava in dono dell'essere donna. Il simbolo fallico del corno potrebbe suggerire che, come il serpente, l'unicorno era considerato il primo partner sessuale della donna che le portava l'inizio del ciclo.
Si credeva che ogni volta che un unicorno moriva, un po' di magia lasciasse il mondo. Nel mondo moderno, in cui le energie femminili sono state represse, ci sono pochi unicorni. Forse è giunto il tempo di richiamarli.
Nota di Lunaria: da notare come la Grande Madre tenga in mano un corno...
Aggiornamento del 15 agosto 2020:
Visto che Dee celte\romane come Epona\Rhiannon erano legate al cavallo, utilizzo questo post per parlare di un fatto, l'ennesima violenza contro gli animali (un cavallo è morto stramazzato a terra: il caldo, la mancanza di acqua e lo stress continuo di dover trasportare i turisti per ore lo hanno ammazzato) che ho sentito a radiopopolare, ma proprio oggi mi è arrivata la petizione da firmare:
oppure questa
Firmatela, per favore, mettiamo fine a questo orrore di far morire un animale di fatica, sotto il sole cocente di agosto, per "divertire" i turisti che vogliono farsi il viaggetto in calesse.
E se proprio non si vuole rinunciare a questa "tradizione", almeno si garantiscano acqua e riposo ai poveri cavalli!