Voodoo e Candomblé!

Nota di Lunaria: finalmente riesco a riportare anche qui questo lungo speciale sulle divinità africane, haitiane e brasiliane! Ovviamente trattare l'argomento nei dettagli ci porterebbe via centinaia di altri post, visto che il pantheon africano (e le sue diverse combinazioni sincretiste) è sterminato.
Qui comunque trovate i concetti più utili :D 

Andate a leggere anche questi post, che servono ad approfondire meglio certi aspetti:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/estetica-africana-trucco-scarificazioni.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/sincretismi-animisti-cristiani-in-africa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/ntu.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/africa-1-anime-spiriti-e-amuleti.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-significato-della-maschera-in-africa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/totemismo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/introduzione-allarte-africana-e-allarte.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/breve-introduzione-agli-strumenti.html

Religiosità e Pantheon Voodoo

Voodoo (Vodoun, Vaudau, Vudu, Wodoo...), Wicca, Esoterismo (ma persino varie correnti musicali) sono sempre e costantemente disprezzate dal patriarcato cristiano. Non a caso, girano una miriade di articoli, libri, film non solo denigratori, ma anche disinformanti, che hanno proprio lo scopo di "terrorizzare le persone" e far sì che non si informino. E vabbè. Ovviamente i seguaci del dio padre devono denigrare qualsiasi cosa non sia il loro dio padre e dio figlio associato, come se il Divino in sé fosse appunto limitato solo alla loro visione...

Purtroppo non si trova molto, a livello di libri, e forse il più facile da trovare nelle biblioteche è "Viaggio tra gli Dei Africani", che rispetto agli altri (già pochi) libri riporta persino foto (davvero incredibili da vedere, per noi popolo della teologia cristiana...)

Iniziamo con qualche nota didascalica, per poi incentrarci sugli Dei e in particolare, sulle Dee (con le quali farò un confronto con le versioni Brasiliane).

Info tratte da








Per una critica agli elementi razzisti del cristianesimo e per riflessioni teologiche varie fatte dagli stessi teologi africani e afroamericani su questo problema vedi:



Per conoscere la storia dell'Africa:




Per la religiosità africana, tutto ha un'anima. Tutto è connesso col Divino (possiamo usare la parola occidentale "Panteismo"). Per fare qualche esempio, prima di uccidere un animale, gli si chiede perdono, perché la sua anima tornerà a incarnarsi in un altro corpo; si chiede perdono all'albero, quando si necessita della sua legna; la pioggia, seme del cielo, è invocata affinché "scenda pietosa". Le macchine si muovono perché il Dio del Ferro Ogoun infonde in loro un'anima.

Gli Dei Africani sono particolarmente visibili e intensi: durante le cerimonie, infatti, questi Dei invocati (ma ci sono anche le anime degli Antenati) prendono possesso del corpo dei fedeli che cadono in Trance, svuotandosi della loro personalità e accogliendo quella del Dio che li invasa (e chiunque veda le foto o assista a queste cerimonie sa che i corpi delle persone praticamente si deformano in pose innaturali che è difficile spiegare dal punto di vista "scientifico"... contrariamente a quello che noi potremmo pensare è difficile spiegare e inquadrare certi fenomeni spirituali così forti e intensi con "classificazioni psichiatriche"...): guarigioni o maledizioni a distanza, divinazione e profezie, contorcimenti innaturali del corpo umano e della sua struttura. Per un africano animista non c'è alcun dubbio, invece: è la Divinità o lo Spirito che agiscono, entrando nella psiche. La Trance è presente anche nello sciamanesimo siberiano, e anche lì, molte cose non sono spiegabili razionalmente: per esempio abbiamo avuto casi di sciamani che nello stesso momento parlavano con più voci simultanee, o ancora, un incremento muscolare così prodigioso che permetteva a questi sacerdoti di sollevare kili e kili di pesi! è anche da considerare che la danza, durante la cerimonia, dura ore e ore.
In Europa abbiamo avuto un caso di danza frenetica incontrollata: nel XV secolo, durante l'epidemia di peste.
In Italia abbiamo avuto il fenomeno dei "Tarantolati".  

Parola e suono dei tamburi, che sono la guida e il sentiero per gli Dei: le percussioni ossessive richiamano gli Dei e gli Spiriti nel nostro mondo materiale e probabilmente il Voodoo è una delle rare religioni del mondo ad essere ancora allo stato puro (l'essere umano è appunto connesso al Divino in modo intensissimo, tanto che "gli cede" il suo corpo, diventando "il cavallo" cavalcato dal Dio). Noi qui in occidente non abbiamo questa prerogativa, se non in senso molto, molto passivo e ad uno stato più che elementare.
Ripeto: noi concepiamo il rapporto col "divino" come la messa cristiana: ovvero il gregge silenzioso e passivo ascolta (spesso annoiandosi) il prete che fa da tramite col divino. Tutto è molto piatto, statico, tranquillo. La cerimonia Voodoo invece è frenetica, rapida, al culmine dell'iperratività mentale e fisica. Tutti o quasi partecipano. Se il Dio richiamato è quello della guerra, ci saranno lotte e combattimenti.

Ma la storia la fanno i vincitori. E il vincitore è stato il cristianesimo con il suo concetto insulso di "spiritualità". Del resto teologicamente e cristianamente fu Agostino a gettare la frase sinistra che fu appieno usata per dominare sui popoli africani: "prima causa servitutis peccatum est" perché Eva peccò, e anche Cam maledetto da Noè peccò, allora corrisponde a ordine del Dio Padre e di Cristo che la femmina nata da Eva e il nero nato da Cam siano schiavi e inferiori al Maschio Bianco Cristiano, il prediletto dal Dio Padre. Ad occhi cristiani (tanto dell'Aquino che di Hegel) la religiosità politeista era "primitiva" e quindi "primordiale" e "inferiore".
E infatti, quindici milioni di africani furono ridotti in schiavitù, stipati nelle navi, usati come schiavi e ovviamente, battezzati a forza. I loro simboli e feticci religiosi furono distrutti.
Ovviamente. Guai a toccare la croce, si è eretici e blasfemi, ma se si tratta di bruciare tamburi e distruggere statue di Dei e Dee si fa cosa buona e giusta.
Per un animista africano, il tamburo è sacro. Mancare di rispetto al suo feticcio, è come offendere la sensibilità religiosa dei cristiani. Solo che i cristiani si sono sempre sentiti in dovere di sterminare e disintegrare i simboli altrui, spesso molto più belli e interessanti della loro croce. Alla distruzione, è vezzo tutto cristiano far seguire la denigrazione del simbolo: tanto delle pratiche pagane al femminile, quanto di quelle animiste, tutto viene caricato di "è roba demoniaca". Quello che i cristiani spesso identificano con "malvagità, satana, male" è semplicemente un altro modo di concepire e vivere la realtà metafisica. Pentagrammi o Lune, Maschere e Feticci sono semplicemente altri simboli e altre verità, e non sono necessariamente da denigrare o disprezzare. Ma i cristiani non brillano di certo per "apertura mentale".

Comunque, tutto l'universo della religiosità africana è permeato da una quantità sterminata di spiriti e forze invisibili, immanenti (ovvero già presenti qui) e non trascendenti (il concetto di "trascendente" è tipico delle religioni del dio padre: dio è "nei cieli" non nella natura, sulla terra). Tutto possiede anima: vegetali, animali, minerali. Nella Mistica Africana Animista tutti gli elementi vengono divinizzati: antenati e divinità coesistono.
 
Ogni Dio Africano (più di un centinaio: dovrebbero essere, in totale, 600) ha la sua personalità; vediamo i principali.


Olodumarè (così chiamato in Nigeria e in alcune zone del Benin) è il Dio Creatore supremo, che è così inaccessibile, che le persone preferiscono rivolgersi alle altre forze spirituali come gli Antenati.
Per i popoli del Ghana, Togo, Benin, la Divinità Suprema è Mawu. Per i Fon, Mawu è unito a Lissa, e forma la divinità androgina Mawu-Lissa. Lissa (Principio Maschile) è associato al cielo, al sole e alla luce; Mawu (Principio Femminile) alla terra, alla luna e al buio. Mawu-Lissa è rappresentato da una zucca ("Calebasse") che simboleggia l'unione della Terra col Cielo. Il camaleonte è il suo animale sacro. Per curiosità: in Benin i gemelli sono sacri, e sono considerati la prova vivente della diade archetipa Mawu-Lissa. Una definizione - che è presente anche nella religione ebraica - di Mawu lo identifica come "Mawu to nyì agbé" ovvero "Colui che è". Olodumarè e Mawu-Lissa sono più assimilabili al "Vuoto Inconoscibile" del buddhismo, che non all'idea che abbiamo noi di "Dio". Infatti, gli africani animisti si rifanno più agli spiriti degli Antenati o degli altri Dei, i veri e propri archetipi delle forze e dei fenomeni naturali.  
Ogoun (o Gu) è il Dio guerriero del ferro e chi ne è invasato diventa feroce e insensibile al dolore (non a caso, tali persone si autoprovocano ferite, durante la Trance, e non sentono dolore).
Heviosso (chiamato, in alcune zone, Shango e Xevieso) è il Dio del fulmine, ha come emblema l'ascia (oxé), e si crede che chi viene colpito da un fulmine, sia punito dal Dio. Nel Candomblé Brasiliano, si pensa che Shango sia sposato con Iansa, e che si abbraccino e danzino insieme, come il fulmine si accompagna al vento. Le Sacerdotesse di Heviosso, le Hounsi, sono considerate le spose del Dio.
Mami Wata è la Dea degli oceani, così come Agbui (Agbè) è la Dea delle acque. I feticci di Mami Wata sono dei grandi vasi ("Canari") decorati con conchiglie e dipinti di blu. Alla Dea si offrono anche profumi, saponi, bambole, fiori, stoffe, occhiali da sole e gioielli. In Africa le si offrono limonate e aranciate, ad Haiti, dove è venerata come Erzulie, lo champagne.
Le figlie di Mami sono le Mamissi. Quando sono possedute dalla Dea, imitano il fluire delle onde. Danzano a seno scoperto. Spesso portano le mani alle tempie, aprendole come se fossero ali spalancate. Mami è spesso ritratta come una sirena oppure come una donna, con Dan (il Serpente suo figlio) attorno al collo. In Brasile è chiamata Yemanja e i suoi fedeli la salutano così: "Odo Iyà, Yemanja Ataramagbà, ajejè lodo, ajejè nile!" "Madre della acque, Yemanja, che si estende per grandi distanze. Pace nelle acque! Pace nella casa!"
Sakpata (o Shapanan) è il Dio della peste e del vaiolo, e delle malattie (come l'AIDS). Le persone invasate tremano e sudano, come se avessero la febbre; a volte, ci si dipinge il volto con macchie bianche che simboleggiano le pustole del vaiolo.
Afa (o Ifa) è il Dio della Divinazione e del destino.
Dan (Da o Oshoumarè), il Dio Serpente Arcobaleno, è androgino, maschio e femmina al tempo stesso, di colore rosso (maschile) e blu (femminile). La configurazione dei paesi, la sinuosità delle valli, persino il cordone ombelicale, rientrano sotto il controllo di Dan. L'arcobaleno collega il cielo con la terra, e Dan aiuta il fulmine a risalire in cielo dopo che si è scagliato al suolo. Il suo simbolo è l'ondulazione, lo svolgimento a spirale, il cerchio, l'anello. Spesso si morde la coda (come l'Ouroboros). Spesso però ruba l'essenza vitale degli uomini, e per salvarsi, bisogna rivolgergli offese o sfregarsi il corpo con cipolle.
Anana (Nana Bluku o Nana Buruku) è la Dea della fecondità.
Orishanla (Oshala) ha creato la realtà materiale e l'uomo e la donna, su ordine di Olodumarè.
Yemanja è la Dea del mare e dei fiumi (è ancora venerata in Brasile, specialmente dai pescatori. è sincretizzata in Maria Stella Maris)
Oya è la Dea Guerriera dei venti e delle tempeste. Ne abbiamo parlato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/evocazione-ad-oya.html
Oxum (Oshum) è la Dea delle acque dolci, materna e sensuale.
Obà è la Dea delle lagune e degli stagni. In Brasile però è vista come la Signora dei Cimiteri.
Ayzan è il Dio della crosta terrestre.
Loko (Iroko) è il Dio della fecondità, e risiede in un albero, il Chlorophora excelsa.
Kokou è un altro Dio guerriero, anche se però invasa anche le donne (le Agesi) così come Dagbè è un altro Dio Serpente adorato in Benin dall'etnia Houeda; gli Hula lo chiamano Doglofesu.
Agassou è il Dio Leopardo; similmente a Zeus, si sarebbe congiunto con una principessa, dando origine al clan degli Agassouvi.
Eshou-Legba (molto venerato anche in Brasile) è il Dio guardiano protettore della case, con un enorme fallo nel quale risiede la sua potenza divina, e spesso le corna. Gli si offrono carne di cane e di caprone, galli neri e topi. (il topo è simbolo del caos e delle forze di disgregazione che vorrebbero introdursi nel mondo senza il permesso di Legba). Legba è anche il custode dell'aldilà e serve per convocare gli altri Dei, in terra, durante le cerimonie. Ha come simbolo la stampella, e chi è posseduto da lui nelle cerimonie, zoppica.
In Ghana, la Grande Madre è chiamata Bomeno, e ha creato con l'argilla le anime degli uomini.


Comunque, c'è da tenere presente che spesso un Dio o una Dea non sono altro che Antenati divinizzati. Anzi, dovrebbero essere stati esseri umani dalle qualità eccezionali, che una volta morti, hanno raggiunto un vero e proprio stadio divino. Così, i loro discendenti li adorano e chiedono protezione.
"Anticamente, gli Orisha erano uomini. Uomini che divennero Orisha a causa dei loro poteri. Uomini che si trasformarono in Orisha a causa della loro saggezza. Essi erano rispettati per la loro forza, essi erano venerati per le loro virtù. Noi adoriamo la loro memoria e le grandi imprese che compirono. Fu così che questi uomini divennero Orisha."
"Vediamo gli Dei Africani ritornare sulla terra, di cui sembrano aver serbato la nostalgia, danzare un momento in compagnia dei mortali e vivere di nuovo le loro avventure passate".


Ci sono poi Dei particolari che vengono trasmessi di generazione in generazione presso una famiglia o per via maschile di padre in figlio (Togbi Vodoun) o per via femminile, da madre in figlia o da nonna a nipote (Mama Vodoun)

Per chi volesse sentire un po' di musica su YouTube, suggerisco "Wali the Afro Caravan - Hail the King (Africafunk)": si possono sentire i suoni delle percussioni e le modulazioni vocali. 

Oggi, il Voodoo è praticato in Africa (Benin, Togo, Ghana) e in Brasile, come Umbanda e Candomblé, ovvero il sincretismo tra Voodoo e Cristianesimo. Per esempio, a Cuba, dove si pratica la Santeria con gli Orixas, Orishanla è chiamato Oxala ed è stato sincretizzato in Gesù Cristo e Heviosso è sincretizzato con Santa Barbara. Oshoumarè/Dan è sincretizzato con san Bartolomeo, che venne scorticato, perdendo la pelle, come un serpente. Ad Haiti, Dan è Damballah Wedo ed è sincretizzato anche con san Patrizio. Sakpata, Dio delle malattie, è sincretizzato con Lazzaro. Legba in Brasile ha generato Exù Rey (Signore delle Tenebre: Lucifero) che ha tante manifestazioni (come sua moglie, Pomba Gira, la Dea del sesso e della passione sfrenata) tutte associate alla rabbia, al sesso, al vento e al fuoco, oltre che ai cimiteri e ai crocicchi.

Ad Haiti gli spiriti sono chiamati Loa. Esistono due gruppi di Loa: Rada e Petro. I Rada sono paterni, benevoli, protettivi. I Petro sono gli spiriti iracondi, violenti, rabbiosi, intrisi di dolore e disperazione. Sono gli spiriti di coloro che morirono in schiavitù, di coloro che vennero fustigati, torturati: "sono il furore per il destino maligno che gli Africani hanno sofferto, per la brutalità del loro esodo e della loro schiavitù. è la violenza che emana da quella rabbia e ne è la protesta. è lo schiocco della frusta degli schiavi che costantemente riecheggia" (M. Deren)    

"Il Vodoun è una sorgente a cui le anime assetate attingono per placare la loro sete e bere il cielo." (Roger Bastide)


Galleria di immagini: le più celebri divinità africane, haitiane e brasiliane:
















Erzulie - come Marinette, o Exu o Pomba Gira... - ha diversi aspetti; qui riporto Erzulie LaSiren:





Questi invece sono i vevè, cioè "i sigilli" che servono ad evocare queste divinità... ce ne sono moltissimi e ogni sacerdote\sacerdotessa deve impararseli a memoria e poi saperli tracciare per terra:













Altro approfondimento

Il termine vudù deriva dalla parola vodù (spirito divino) usata nella lingua fon dell'odierno Benin, dove questo rituale resta tuttora una religione nazionale. Oggi si tende a evitare la grafia anglicizzata "voodoo" che evoca sinistre realtà esoteriche.
è difficile pensare ad una religione più vilipesa e fraintesa del vudù. Il nome stesso evoca immediatamente l'immagine di bambole utilizzate per rituali di stregonerie, zombi e magia nera - non tanto una religione, insomma, quanto piuttosto un insieme di superstizioni. La realtà però, non potrebbe essere più diversa. Il vudù è un sofisticato sistema di credenze che affonda le proprie radici nelle origini africane di Haiti e nella rivolta degli schiavi che nel 1804 condusse il paese all'indipendenza. Queste stesse radici, fulcro dell'identità nazionale di Haiti, hanno causato la demonizzazione del vudù in Occidente. Per tre secoli furono importati ad Haiti schiavi provenienti dai regni del Dahomey e del Congo, in Africa occidentale e centrale, che insieme alla propria forza lavoro portarono con sé le proprie religioni tradizionali; il vudù rappresenta un sintesi di questi culti, che si intrecciano a ciò che resta dei rituali dei tainos e dell'iconografia coloniale cattolica. Il vudù ispirò il movimento per l'indipendenza e ne influenzò l'organizzazione. La cerimonia che si svolse a Bois Cayman nel 1791, presieduta dallo schiavo e sacerdote Boukman, è considerata l'evento scatenante della rivoluzione haitiana degli schiavi. Il rapporto del vudù con il potere, tuttavia, è sempre stato molto problematico. Sia Louverture sia Jean Jacques Dessalines lo misero al bando durante il loro regno, temendone il potenziale politico. Il "cattivo esempio" degli schiavi emancipati pose il vudù al centro di una campagna denigratoria negli Stati Uniti e in Europa per tutto il XIX secolo. La propaganda negativa superò ogni limite durante l'occupazione americana di Haiti, dal 1915 al 1934. Grazie al successo dei film hollywoodiani e dei romanzi popolari di basso profilo, il pubblico occidentale fu travolto da racconti inverosimili sul sinistro influsso dell'Africa nei Caraibi, costellati di stregoni e sacrifici di bambini.
"White zombie" del 1932, per esempio, è un film che "fissò" l'immaginario occidentale.
In epoca più recente, uno dei rari film sull'argomento usciti in Italia nel 1991, era "Demoni 3" per la regia di Umberto Lenzi, e che (s)parlava proprio di Vudù. Niente a che vedere con l'originale saga di Lamberto Bava (Demoni 1, Demoni 2 e il terzo capitolo concettuale della serie, "La chiesa" per la regia di Michele Soavi) il film di Lenzi calca moltissimo su effettacci horror e su teen ager che scappano da zombi africani che li inseguono e che spuntano ovunque (!). Un film nella media, senza infamia e senza lode, anche se la scena della ripresa del ballo sfrenato non è male. Decisamente più coinvolgente era "The skeleton key" di Iain Softley.


In questa caccia alle streghe ebbero un ruolo fondamentale anche i vari governi del paese che, nel corso del XX secolo, promossero spietate campagne contro le superstizioni, appoggiate dalla chiesa cattolica. Tra il 1930 e l'inizio degli anni '40 furono bruciati altari vudù e abbattuti i mapou, gli alberi sacri presso i quali si compiono offerte agli spiriti. Papa Doc Duvalier si mostrò invece assai tollerante con i sacerdoti vudù. Il che scatenò, dopo la destituzione di suo figlio, avvenuta nel 1986, una violenta rappresaglia contro questi religiosi. A quell'epoca, tuttavia, gli esponenti più progressisti della chiesa cattolica haitiana avevano già iniziato un percorso volto alla pacifica convivenza con il vudù. La nuova costituzione approvata nel 1987 garantì libertà di culto e nel 1991 il vudù venne riconosciuto come religione nazionale insieme al cristianesimo.

Pratica e cerimonie

Il vudù non è una religione animista fondata sul culto degli spiriti. I suoi seguaci venerano un unico Dio, che chiamano "Gran Met" (Grande Maestro). Poiché il Gran Met è un'entità metafisica e inarrivabile, ha degli intermediari chiamati Loa, spiriti che fungono da interlocutori nelle
cerimonie.
Evocati tramite la preghiera, il canto, le percussioni e le danze, i Loa aiutano i fedeli nel loro viaggio verso il Divino. Durante le cerimonie, i Loa possiedono o "cavalcano" i partecipanti. La possessione rappresenta il momento culminante di ogni cerimonia, nonché lo scopo ultimo degli iniziati, che in questo modo sperimentano la comunicazione assoluta con il Dio e i propri antenati. Essa è paragonabile alla discesa dello Spirito sugli Apostoli della tradizione cristiana o all'estasi del sufismo islamico.

Un Loa si manifesta in un essere umano cantando, danzando, fornendo consigli o guarendo malattie. Esistono molteplici diramazioni (o dimore) dei Loa, che vengono invocate in ordine diverso a seconda dei rituali. I Loa più popolari sono i Rada, chiamati anche "spiriti dolci" o "tranquilli"; a essi viene dedicato oltre il 90% di tutte le cerimonie vudù. Al contrario, i Loa Petro, definiti "violenti, rabbiosi", vengono invocati di rado per via dei loro legami con la magia nera [Nota di Lunaria: altrove, riportavo questa definizione di Petro: I Petro sono gli spiriti iracondi, violenti, rabbiosi, intrisi di dolore e disperazione. Sono gli spiriti di coloro che morirono in schiavitù, di coloro che vennero fustigati, torturati: "sono il furore per il destino maligno che gli Africani hanno sofferto, per la brutalità del loro esodo e della loro schiavitù. è la violenza che emana da quella rabbia e ne è la protesta. è lo schiocco della frusta degli schiavi che costantemente riecheggia" (M. Deren)]
Per tradizione, si dice che coloro che invocano i Petro pratichino la loro religione con la mano sinistra. Tra le altre famiglie di Loa vi è quella dei Gédé, spiriti associati alla morte e alla transizione verso l'aldilà, e i Loa delle nazioni africane, come Ibo, Senegal e Congo.
Generalmente le cerimonie si svolgono in appositi templi chiamati peristili. Ciascuno di essi racchiude un altare decorato con dipinti raffiguranti i Loa e immagini di santi cattolici, accanto a bottiglie di liquore e altre offerte. Al centro del peristilio vi è il poto mitan, un palo che rappresenta un albero e costituisce il fulcro delle cerimonie.
I peristili sono dedicate a una particolare famiglia di Loa e decorati di conseguenza, con murales e bandiere. Ciascuno è presieduto da una sacerdote, un Houngan (uomo) o Mambo (donna), che sfoggia un sonaglio cerimoniale, come simbolo della propria carica.


Iniziazione

Esistono diversi livelli di partecipazione alle cerimonie e ai riti vudù. Una persona non iniziata detta "vodouisant" può partecipare alle cerimonie, ricevere consigli e cure mediche da un Houngan o da una Mambo e prendere parte ad attività correlate al vudù. Per diventare Houngan o Mambo, un vodouisant deve prima passare attraverso una serie di iniziazioni. Chi si prepara per il primo livello di iniziazione viene talvolta chiamato Hounsi bossale. Durante le cerimonie tutti gli aspiranti si vestono di bianco in segno di umiltà.
Riuniti a formare un coro, gli Hounsi possono essere posseduti da un Loa. Dopo la prima possessione, gli iniziati raggiungono il grado di "serviteurs" celebrato da un lavaggio del capo rituale ("lave tet"). Chi è idoneo a proseguire sulla strada dell'iniziazione e disposto a farlo, prende l'asson passando al rituale che si svolge in segreto: a questo punto il serviteur diventa un Houngan o una Mambo. Questi iniziati guidano i canti e le preghiere, conducono i rituali e sono quelli che hanno le maggiori probabilità di essere posseduti dai Loa. Spesso fungono da maestri del coro durante le cerimonie e possono diventare sacerdoti di un loro tempio. Il livello finale dell'iniziazione è chiamato "Asogwe". Suprema autorità tra gli umani, gli asogwe hanno il potere di iniziare i vodouisant e vengono convocati quando gli altri sacerdoti vudù non sono in grado di invocare un particolare Loa.

Le fasi della cerimonia

Le funzioni vudù sono rituali estremamente complessi, celebrati per compiacere, nutrire, invocare i Loa attraverso la possessione di un corpo umano. Le cerimonie si aprono con canti e tamburi, che vengono suonati in sequenza di 13 colpi.
Questo simboleggia l'atto di bussare alla porta di Ginen (l'Africa ancestrale) con l'intera congregazione che accompagna il ritmo battendo le mani. Successivamente viene intonata la "Preghiera dell'Africa", che inizia con inni cattolici in francese, preghiere in creolo e invocazioni di antenati e Loa, terminando con i "langaj" le lingue dimenticate delle 21 nazioni africane.

Prima che un Loa possa essere invocato, Legba, lo spirito dei crocevia, deve aprire le porte del mondo spirituale.
A questo punto vengono salutati i 4 punti cardinali e si ringraziano l'alba, il tramonto, la nascita e la morte. La cerimonia celebra in primo luogo Papa Loko Attisou (lo spirito ancestrale del primo sacerdote vudù) che viene salutato con un canto. Poi l'Houngan, servendosi di farina di granturco o di frumento, traccia sul pavimento il vevè (simbolo sacro) di Ayizan (la prima sacerdotessa vudù).
Considerati un retaggio della cultura dei Tainos, gli effimeri e delicati vevè vengono impressi nella terra dai piedi dei danzatori.





Gli spiriti che essi simboleggiano presiedono alla cerimonia nel suo insieme invece di manifestarsi attraverso la possessione. Successivamente si procede con il saluto a Damballah: un partecipante posseduto da questo importante Loa della conoscenza striscia sul pavimento alla maniera di un serpente. La congregazione continua poi a salutare numerosi spiriti con ritmi e canti individuali.
Il primo gruppo di Loa è quello dei Rada. Questa è la parte della cerimonia più disciplinata e sobria, perché i partecipanti in cerca di particolari servizi avanzano le loro richieste. La cerimonia, in seguito, procede attraverso i Loa Douhja, Ibo, Senegal e Congo prima di giungere ai Loa Petro. Il rosso, colore cerimoniale di questi ultimi, ne riflette il carattere rabbioso, magico e aggressivo, e crea un'atmosfera di frenetica eccitazione.
L'ultima famiglia ad apparire è quella dei Gédé, che include Baron Samedi e Maman Brigitte, i custodi dei morti.
Immediatamente riconoscibili grazie al viola e al nero che li rappresentano, possono manifestarsi nell'ordine che preferiscono e il loro comportamento dissoluto e volgare
può modificare in modo repentino l'atmosfera di una cerimonia. Quando terminano le ultime ripetizioni del canto finale, la cerimonia è finita. Talvolta però alcuni partecipanti particolarmente infervorati continuano a cantare e ballare secondo i ritmi dei singoli Loa. In alcune parti del paese tali atteggiamenti, che possono durare fino all'alba, vengono chiamati  "bamboche"


Il pantheon

Il vudù venera innumerevoli Loa, ciascuno con caratteristiche ben definite, fra cui numeri, colori, giorni della settimana, cibo cerimoniale, oggetti rituali.
Legba: il maestro traghettatore, il custode delle porte e dei crocevia che regola il passaggio tra il mondo fisico e quello spirituale. Raffigurato spesso nelle vesti di un viandante zoppo, può indicare la giusta direzione ma anche fuorviare chi lo invoca.
Nota di Lunaria: in Africa ha anche una valenza fallica
Corrispettivi cristiani: san pietro e san lazzaro. Offerte: banane verdi, ossa, giocattoli, sigari.

Damballah: raffigurato come un serpente che si morde la coda, il signore del cielo simboleggia l'ordine del caos, la creazione del mondo e i dualismi morte/rinascita, malattia/salute, maschio/femmina. Corrispettivo cristiano: san pietro. Offerte: polli, uova, riso, latte.
Nota di Lunaria: Damballah è anche sincretizzato con Mosè e il bastone del "serpente di rame".

Baron: conosciuto anche con il nome di Baron Samedi questo Loa è il signore dei morti nonché custode dei cimiteri.
Nota di Lunaria: gli Hexentraum, band russa, gli hanno dedicato una canzone xD
Presiede sia alla procreazione dei vivi sia alla putrefazione dei morti. Viene raffigurato spesso come uno scheletro con cappello a cilindro, bastone e mantellina viola. Corrispettivo cristiano: san gerardo. Offerte: galli neri, rum, sigari, caffè nero.

Maman Brigitte: moglie di Baron, Maman Brigitte ha doti taumaturgiche simili a quelle del marito ed è un Loa dal linguaggio volgare che si esibisce in danze dall'esplicita valenza sessuale. Ha l'abitudine di strofinare peperoncino piccante sui propri genitali, prova alla quale vengono sottoposte le donne sospettate di "fingere" la possessione da parte di questo spirito. Corrispettivo cristiano: santa brigida. Offerte: le stesse di Baron.
Nota di Lunaria: in realtà, Maman Brigitte non ha propriamente la pelle nera. Rappresenta di più una bellezza creola. Comunque, il suo simbolo è la farfalla, che rappresenta la brevità della vita.

Erzuli Dantor: paragonabile a Venere. Erzuli Dantor è il Loa dell'amore.
Può assumere anche le sembianze della Sirena, che incanta con la sua bellezza e il suono della sua tromba.
Corrispettivo cristiano: vergine maria. Offerte: profumo, vino, dolci, gioielli.
Nota di Lunaria: esistono diverse forme di Erzulie. Se non ricordo male, sono anche più di una ventina.
Il cuore e il coltello sono i simboli di Erzuli Freda. Erzulie è anche il Loa della maternità: priva di voce perché si fece mutilare la lingua per amore dei suoi figli, reca in viso le cicatrici delle ferite ricevute in Africa, sua terra natale.
Corrispettivo cristiano: madonna nera. Offerte: maiali creoli e rum.

Ogou: spirito guerriero del ferro e dell'acciaio, veniva invocato dagli schiavi in lotta per la libertà.
I devoti confidano nella sua forza per ricevere sostegno negli scontri fisici e nelle battaglie legali. Corrispettivo cristiano: san giacomo. Offerte: tutto ciò che è rosso, in particolare i gatti.
Nota di Lunaria: i fabbri appartengono ad una classe speciale, in Africa. Sono temuti, ma anche venerati.

Zaka: il Loa dell'agricoltura e del raccolto. Raffigurato come un contadino con calzoni, sciarpa rossa e borsa di paglia. Corrispettivo cristiano: san isidoro. Offerte: pane, zucchero, tabacco e rum.
Nota di Lunaria: la band Vodun gli ha dedicato una canzone xD


  


CONOSCERE IL CANDOMBLé

Bahia si trova nell'America del Sud, in Brasile (la terra dei mitici Sepultura, Sarcofago, Vultos, eh eh ^.^), nella regione detta del Nordeste, nello Stato di Bahia, a metà tra l'Equatore e il Tropico del Capricorno: in pratica, c'è sempre l'estate! 

Dici Brasile e subito pensi ai Sepultura!!! xD

Per quanto il Brasile sia "formalmente" cattolico e di lingua portoghese, in realtà la popolazione nera ha mantenuto l'antica religione (e particolari parole) mettendola in sincretismo con la religione che i bianchi imposero loro: il cattolicesimo. Tre secoli di schiavitù non sono riusciti a cancellare gli Dei e le Dee africane espressi nella religiosità multiforme del Candomblé, Umbanda e Quimbanda! Neanche a dirlo, la chiesa cattolica non ha mai gradito queste forme di spiritualità, e per quanto proprio in America Latina sia nata la famosa "Teologia di Liberazione" (e i suoi tre grandi rami: socio-economica, femminista, nera) Giovanni Paolo II non ha mai nominato nessun vescovo "progressista" preferendo di gran lunga quei vescovi/preti legati a visioni conservatrici e teocratiche del cattolicesimo (per intenderci: sono fermi alla teologia dell'Aquinate... ovvero al 1200!). Comunque, molti brasiliani si sono avvicinati di più al protestantesimo e a quei movimenti neo-pentecostali. Molto importante è anche la "Credenza Espirita" (di cui l'esponente più noto è Allan Kardec mentre a Bahia opera Divaldo Franco)

Candomblé: è una religione portata dall'Africa in Brasile nei tre secoli e mezzo durante i quali si sviluppò il traffico degli schiavi. Tra gli uomini catturati (specialmente in Nigeria, Benin, Togo), vi erano anche i Sacerdoti di questi culti. Una volta arrivati in Brasile, tutti gli schiavi erano sottoposti al battesimo cattolico ed era loro proibito di esercitare la loro vera religione; usando l'artifizio di affiancare a ogni loro divinità una santo cattolico, riuscirono a mantenere viva la loro religione. 
I Terreiros (spiazzi, terreni davanti o dietro le case) sono i luoghi dove è praticato il Candomblé. La religione africana, comunque, non è venuta in contatto solo col cattolicesimo, ma anche con la spiritualità Indios. Sono nate così altre forme, come la Macumba, il Caboclo, l'Umbanda. La forma più "pura" e che ha mantenuto l'originalità africana degli Yoruba (che abitavano la Nigeria, il Togo e il Benin) è quella praticata a Bahia. In tutti questi secoli i bianchi, padroni degli schiavi, hanno sempre guardato con disprezzo la religione africana vedendola come espressione di "magia nera" ed è solamente in tempi recenti che antropologi e studiosi si sono cimentati con l'esame di questo immenso patrimonio religioso e culturale. Tra l'altro, come altre forme di spiritualità (magari sciamanica) la religione afro è sempre stata orale, trasmessa "di padre in figlio, di madre in figlia".
Nel Candomblé vi sono un'infinità di Dei (Orixàs) [la "X" si pronuncia "sh": Orixàs > Orishàs, Exu > Eshù, Oxum > Oshum]  che sono la personificazione delle forze della natura o persone divinizzate dopo la morte. Come religione antica, il Candomblé ha mantenuto i rituali di offerte di cibo, oggetti e sacrifici animali in onore degli Dei. A differenza però della tradizione occidentale (per lo meno, ciò che si intende con religione greco-romana, anche se non sono mancate figure come le "Pizie" o le Menadi, invasate dal Dio) nel Candomblé esiste la Trance, la Possessione, ovvero l'Orixa prende possesso delle persone con fenomeni di trance collettiva.
Ogni persona ha un Orixa protettore (una sorta di angelo custode), e attraverso la lettura delle conchiglie fatta da una "Mãe de Santo" ciascuno può scoprire chi è il suo Orixa. Chi riceve un'iniziazione religiosa e diventa un "Filhas de Santo" instaura un rapporto molto forte con l'Orixa.
Ogni "Terreiro de Candomblé" ha un vero e proprio gruppo religioso autonomo ed indipendente da tutti gli altri con una propria guida (uomo o donna) e un gruppo di persone con funzione laica di assistenza.
Se è la donna a guidare il gruppo si usa il termine "Mãe de Santo" o "Ialorixà" nel linguaggio Yoruba; se è un uomo si usa "Pae de Santo" o "Babalorixa" in Yoruba. La "Mãe" o il "Pae" possono anche guidare un gruppo famigliare.
(Nota di Lunaria: e pensare che le bianche donne cattoliche non possono manco diventare "pretesse" e si devono accontentare dell'umile ruolo di suora o catechista, ah ah ah!)
Il Terreiro è in genere un terreno molto ricco di vegetazione recintato con grandi alberi che spesso hanno un valore religioso; ci sono casette con gli altari degli Orixàs e le offerte e paramenti tipici di questa divinità (ogni Orixa ha i suoi gusti!)
La costruzione principale è il Pegì, il santuario, sopra il quale vengono sacrificati gli animali e sono deposte le offerte. Altra costruzione è il Barracão, dove si svolgono le cerimonie religiose. Nel Barracão c'è una precisa organizzazione interna: lo spazio dove l'orchestra suonerà i tamburi, quello per le poltrone dove si siederà il Sacerdote o la Sacerdotessa e quella per l'assistente (Mãe Pequena)  
Nelle cerimonie non ci si veste mai di nero e non si sosta di fronte alla porta di ingresso che è luogo di passaggio degli spiriti; spesso le Filhas de Santo cadute in trance cominceranno ad abbracciare i visitatori. In alcune cerimonie può darsi che si offra del cibo rituale. Alla morte della Mãe e del Pae vi sono complessi riti attraverso un gioco di divinazione viene scelto l'"erede" che guiderà il gruppo.
Nel Candomblé la musica svolge un ruolo importante. Tre sono gli strumenti: tre grandi tamburi di dimensioni diverse, il maggiore chiamato "Rum", il medio "Rumpi" e il più piccolo "Lé". Altro strumento è l'"Agogò" composto da due campane di ferro, una maggiore dell'altra suonate battendovi dentro un'asticina di ferro. Vi è poi la "Adja", una campana dal collo lungo che viene spesso utilizzata per accellerare la caduta nella trance.
 La musica passa dalla calma dei riti di propiziazione (il "Despacho") alla violenza degli appelli alle Divinità dal temperamento forte. Ogni suono ha un preciso riferimento liturgico e la musica svolge un ruolo centrale nella religiosità Candomblé. I cantici sono in lingua Yoruba. Non tutti quelli che cantano conoscono però il significato delle parole (un po' come quando la chiesa cattolica usava il Latino e la maggior parte dei fedeli non capiva cosa si dicesse a messa).
La cerimonia religiosa comincia generalmente quando sorge il Sole con il sacrificio (la "Matança") degli animali: galli o capretti a seconda della divinità alla quale è dedicata la festa. Il sangue serve a rinnovare i poteri della Divinità e una parte della carne cotta verrà posta sull'altare; il resto della carne è servita con altri cibi ai fedeli.
Nella tarda serata comincia uno dei momenti più belli della festa chiamato "Despacho de Exu". Exu è il messaggero, l'intermediario tra gli uomini e le Divinità: con le offerte bisogna fare in modo che egli abbandoni il Candomblé; per questo gli vengono dedicati i suoi cibi preferiti affinché non turbi con il suo carattere turbolento lo svolgimento successivo della festa.
I tamburi suonano con grande dolcezza e il canto si svolge nel Barracão quasi in penombra: c'è solamente una candela accesa nel mezzo della sala accanto. Exu è invitato ad allontanarsi per andare a chiamare le altre divinità; a questo punto prende via la "Roda": tutti gli iniziati si dispongono in circolo e cominciano a danzare al ritmo dei tamburi. Nel circolo danzante della Roda si conferma il rispetto per la gerarchia: i primi posti sono occupati dalle cariche religiose più importanti. Continuando a cantare si danza tre volte per ogni Orixa cui si rende omaggio e nel contempo si chiede loro di venire. I tamburi suonano senza fermarsi. L'"Adarrum" è il suono speciale che chiama gli Orixàs. Da qui in poi iniziano le possessioni: il primo Orixa che discende tra i fedeli è quello a cui si dedica la cerimonia. Le persone che cadono in Trance ( in genere sono le "figlie del Santo", le Ebomin) "assumono" la personalità dell'Orixa che le invasa, e in genere sono accompagnate in una sala a parte dove cambiano anche d'abito. Il resto dei partecipanti approfitta di questa pausa per mangiare il cibo. Dopo che le "figlie del Santo", (donne che hanno un'anzianità di iniziazione di più di 7 anni) hanno terminato di vestirsi con l'abito di riferimento a seconda dell'Orixa che le possiede, tornano in sala, ognuna vestita con abiti di colori, insegne, strumenti, collane o armi dell'Orixa che è entrato in loro. Spesso a questo punto si accendono dei razzi che vengono sparati in cielo come segno di ringraziamento e riconoscimento per le Divinità. A questo punto tutti cantano per tre o sette volte i cantici in onore di ogni Orixa, e questo per tutte le Divinità. La cerimonia termina dopo che tutti gli Orixàs sono stati omaggiati. In genere dura 2 o 3 ore e non sono rari i Candomblé che terminano alle prime luci dell'alba.


Nomi delle Divinita' Orixas:

Abaluaié = Divinità del vaiolo (vedi Omolu)
Aiucà, Janaina = nomi di Yemanja
Baiani = madre di Xangò (Shango in Africa)
Erè = divinità infantile. Spesso si manifesta nei gemelli Ibeji (sincretizzati nei santi Cosma e Damiano)
Euà = Dea dell'acqua dolce.
Exu = è lui che collega il mondo degli Orixàs a quello degli uomini. Per l'aspetto e l'esuberanza è paragonato ed  associato al "Diavolo" cristiano.
Ifà = è l'Orixa della Divinazione e del Destino.
I suoi sacerdoti interpretano il futuro "leggendo" le conchiglie sparse sul terreno. è sincretizzato con lo Spirito Santo
(Nota di Lunaria: infatti in Africa spesso gli africani cattolici sono più devoti allo Spirito Santo che non a Gesù. Questo perché in realtà rivedono nello Spirito Santo, il loro dio originario, Ife. Nelle sette "cattoliche" africane in realtà non si pratica affatto la liturgia cattolica tradizionale che conosciamo noi, ma tutto è rielaborato "in salsa animista".)
Iansà = Divinità dei venti, lampi, tempeste. Porta una spada di rame e una frusta di origine africana, segno di potere. è sincretizzata con Santa Barbara. Le si dedicano vestiti rossi.
In Africa è chiamata Oya ed è sposa di Shango
Iroko/Loko = è un Orixa personificato in un grande Ficus chiamato Gameleira Branca. Ai piedi della pianta sono deposte le offerte. è sincretizzato con san Francesco.
Logunedé = Orixa bisessuale. Per sei mesi è giovane ninfa dei boschi, negli altri è cacciatore. è figlio/a di Oxòssi e Oxum.
Obalufà = figlio di Odudna. è l'inventore della tessitura e degli abiti.
Odudua = può essere maschio, se è femmina è sposa di Obatalà-Oxalà e simboleggia la Madre Terra.
Ogum = è fratello di Exu e di Oxòssi. è il Dio del ferro.
In Africa è Ogun
è il Dio della guerra e protegge agricoltori, fabbri, cacciatori. è sincretizzato con Sant'Antonio o San Giorgio.
Olorum = il creatore del mondo e degli uomini.
Omolu = è l'Orixa delle malattie: può diffonderle e curarle. è legato in particolar modo al vaiolo. Quando si manifesta c'è silenzio e le persone toccano con le dita il suolo e poi le portano alla testa in segno di saluto e rispetto. Porta un costume di paglia che gli copre i segni del vaiolo. è sincretizzato con san Lazzaro. Altri suoi nomi sono: Xapanà, Abaluae e Obaluae.



Omolu

Nota di Lunaria: lo si confronti con Pazuzu: "I Demoni erano rappresentati in varie forme (pantera, serpente, leone); si pensava che assumessero anche la forma del Vento del Sud o delle tempeste di sabbia.Pazuzu era figlio di Hanpa; siccome il nome è di difficile etimologia, si pensa sia di origine straniera. Ha quattro ali, una faccia sovrastata dalle corna, mani con zampe di leone, gli arti inferiori come zampe di uccello (come Lilith). Pazuzu ha una coda con pungiglione di scorpione, in grado di inoculare il tifo e il pene con testa di serpente. è personificazione del "Vento violento", "Signore dei demoni del vento malefico". Era adorato e temuto; le sue statuette avevano la funzione di impedire agli altri demoni di nuocere. "Che Egli fermi il passo malvagio dei suoi fratelli" recita una didascalia.
Su una statuetta di Pazuzu si legge: "Io sono Pazuzu, figlio di Hanpa, re dei cattivi spiriti dell'aria, che sorge dalle montagne sferzate dalla tempesta, sono proprio io!"
e ancora:
"Colui che rivaleggia con tutti gli altri venti, colui che avanza tuonando con furia di uragano, la cui vista è terribile, colui che governa le regioni del mondo, che devasta le chiare montagne."

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/la-vera-origine-di-belzebu.html

Oxalà = il Dio della creazione figlio di Olorum che nel Cielo si mantiene indifferente alle vicende degli uomini. è sincretizzato con Cristo. Assume due forme: quella giovanile è detta Oxaguià, quella anziana Oxalufà.
Oxòssi = Orixa della caccia, conoscitore delle erbe e degli animali. Ha come simboli l'arco e la freccia. è il fratello di Xangò e marito di Oxum.
Oxum = Dea della bellezza, dell'amore e delle acque dolci. Ama vestiti gialli e giallo-oro e il suo ventaglio.




In Africa è Oshun
Oxumaré = divinità bisessuale dell'arcobaleno, il punto di unione tra cielo e terra. è sincretizzato con san Bartolomeo. Il suo simbolo sono due serpenti di ferro che tiene in mano quando balla.
L'originale africano è Dan, il figlio che Mami Wata tiene attorno al collo.
Nanà/Nanan Burucucù = la Madre di tutti gli Dei, sposa di Oxalà
Obà = Dea del fiume e sposa poco amata di Xangò. Per tentare di riconquistarlo, si tagliò l'orecchio, ma il marito la ripudiò. è sincretizzata con Giovanna d'Arco. In Africa è Obba
Ossàim = l'Orixa delle piante, sincretizzato con San Benedetto.
Xangò = Dio del lampo e del tuono. 
In Africa è Shango. Ebbe molte amanti. è persino morto e resuscitato. è sincretizzato con San Geronimo.
Yemanjà = Dea del mare. è figlia di Obatalà (il Cielo) e Oduduà (la Terra). è madre di un gran numero di Orixàs.






Yansà


Yemanja

Per quanto riguarda la musica, a Bahia nacque il Samba e qui si sono sviluppati altri stili come il Samba-Reggae, l'Axé ("Energia"), il Pagode, il Sertaneja (una sorta di country molto romantico), il Forrò (con la fisarmonica). Gli esponenti più famosi sono Caetano Veloso, Maria Bethania, Gilberto Gil, Gal Costa, Olodum, Ara Ketu, Timbalada, Ilé Ayé Male de Balé.

ALTRO APPROFONDIMENTO SUI LOA

Info tratte da



Il dio supremo è Mawu, meglio conosciuto con l'epiteto di "buon dio" o "grande signore". è comune in Africa la nozione di questo dio impersonale e astratto (androgino).
I contadini haitiani hanno sempre sulle labbra il nome del "buon dio" e a lui attribuiscono le malattie ordinarie, allo stesso modo che intemperie e terremoti, perciò Mawu finisce per identificarsi con la "fatalità, il destino".
Il legame col dio superiore e incomprensibile è costituito dai Loa: il Loa è un puro essere spirituale, una sorta di anima staccata dal corpo e divinizzata.
Il Loa, però, deve continuare a mantenere un contatto con la carne: ne deriva l'antropomorfismo, tipico anche della mitologia greca, per cui i Loa conservano i difetti umani: sono ubriaconi, litigiosi, furbi, gelosi, vendicativi, suscettibili.
Per il contadino haitiano, tutte le disgrazie, la pazzia, ogni cosa, trova la sua spiegazione nella vendetta di qualche Loa.
L'haitiano sa benissimo che i Loa sono passionali, ingiusti, e che occorre riverirli e placarli.

Numerosissimi sono i Loa, e ogni famiglia ha i suoi Loa.
Citiamo solo quelli maggiori.

Al primo posto, nel pantheon voodoo, c'è Legba, il dio delle strade, delle siepi, dei cancelli.
Agisce da intermediario tra gli uomini e gli altri Loa. è il dio del crocevia, il signore della barriera che divide il mondo profano da quello sacro.
Nel Dahomey è raffigurato come un giovane che ha per simbolo un mucchio di terra sormontato da un fallo, ad Haiti è rappresentato come un vecchio zoppo con la stampella, perché ha lavorato troppo nei campi, come gli schiavi nel passato doloroso dei popoli africani.

Agwé è simile al Nettuno greco: è mulatto, ha la pelle chiara e gli occhi verdi. Protegge il mare, la sua flora e fauna e i pescatori.
I suoi emblemi sono battelli, remi, conchiglie.
Ama il suono dei cannoni e lo champagne.
Per festeggiarlo, si dipinge una barca di blu, colore sacro ad Agwé e sulla barca vengono deposte bottiglie e cibi, inclusi i polli; un montone viene preparato per il sacrificio, colorandolo di blu. 
Nota di Lunaria: in Brasile si adora moltissimo Jemanja, la Dea delle acque

Ad epoche lontanissime riporta il culto di Damballah-Wedo, il Dio Serpente (Nota di Lunaria: gli Aborigeni credono al Dio Serpente Arcobaleno), l'antico Dangbé del Dahomey. Abita nelle sorgenti, fiumi, pozze d'acqua e della pioggia è il signore assoluto; la sua compagna è Ayida, l'Arcobaleno, che è un serpente celeste.

Accanto alla trilogia dei Loa, più potenti dopo Legba (Damballah, Agwé e Ogoun) non poteva mancare una figura femminile: Erzulie, la Venere haitiana, che a quei tre dei è unita con vincoli matrimoniali, simboleggiati dai tre braccialetti che porta con sé.
Erzulie è la Dea dell'amore illimitato, la Signora del Lusso e della Bellezza.
Le si offrono asciugamani, saponi, profumi, cipria, vesti con pizzi, collane. (Nota di Lunaria: esistono diverse "specie" di Erzulie, inclusa una "Erzulie La Siren"; in Africa, la Dea dell'amore è Oshun)

Infine, citiamo Baron-Samedi (Exu nel Candomblé brasiliano. Nota di Lunaria), considerato "simile al diavolo" dagli Occidentali, ma con una personalità più complessa: è il dio della morte e il signore dei cimiteri, ma è anche un dio fallico, signore dell'erotismo.
Tutti gli uomini devono presentarsi al "Plutone delle Antille", che si fa aiutare dai ghede: questi Loa della morte vestono lunghi tights neri, portano cilindri, guanti bianchi, occhiali scuri, sigari, canna di bambù in mano. Hanno, come simboli, crani con tibie incrociate, pala, piccone, zappa: gli attrezzi dei becchini. Il loro santuario è il cimitero; Baron Samedi può far rivivere i morti trasformandoli in zombi, ma anche i bimbi prima del battesimo sono signoreggiati da Baron Samedi che si può definire il dio del non-essere, prima della vita e dopo la morte.
Quando possiede una persona, Baron Samedi si manifesta con voce nasale, racconta barzellette, canta canzoni oscene, ama il rhum mescolato con spezie, mangia con ingordigia.
La sua sposa è Mamam (Madame) Brigitte. (la variante brasiliana è Pomba Gira, sposa di Exu)
 
Ogoun potrebbe richiamare il Vulcano degli antichi Greci ma nella mentalità africana rimanda più ad un dio guerriero, il cui simbolo è una sciabola infilzata a terra, anche se oggigiorno può rappresentare anche l'uomo politico, lo statista; qualcuno ipotizza che sia un Maestro di un antica loggia massonica haitiana visto che le logge fiorirono ad Haiti alla fine del '700 e gli ex schiavi ne assimilarono alcuni elementi, come la stretta di mano.
In onore di Ogoun si versa a terra il rhum, cui viene accostato un fiammifero acceso.


Nota di Lunaria: in ambito Metal estremo come non citare i Sepultura, in particolar modo il loro cd più famoso, "Roots" che mixò così bene i riff metal alle percussioni tribali tanto da creare qualcosa di mai sentito prima?!
Comunque, ci sono una miriade di band brasiliane anche se non tutte mixano il Metal con la musica tribale originale (ed è un vero peccato). Un trio Thrash Metal femminile davvero fantastico sono le Nervosa... https://intervistemetal.blogspot.com/2015/03/nervosa-thrash-metal-dal-brasile.html

Poi ci sono anche le Luxuria de Lillith, Lucifera, Valhalla e Vocifera.



Altra band consigliata: https://intervistemetal.blogspot.com/2014/11/vodun-heavy-afro-soul-psych-band.html
Altro post utile: https://intervistemetal.blogspot.com/2016/08/introduzione-al-merengue-alla-bachata-e.html

Sul Brasile, vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/indios-sciamani-e-metal-tribale.html