Inni Babilonesi

Info tratte da



Inno a Zarpanit

Zarpanit era la moglie di Marduk, il grande Dio Babilonese. Ogni tre giorni, il gran sacerdote rivolge un'orazione a Zarpanit, sposa di Marduk, la "Madonna misericordiosa":
è Potente, Divina, la più nobile fra le Dee, Zarpanit, la più brillante delle stelle, che abita l'E-ud-ul ["Casa dei Giorni Lontani", il tempio di Esagil]. La più raggiante fra le Dee, il cui vestito è luce... Zarpanit, il cui seggio sta tanto alto in cielo! La mia Signora è splendida, sublime, nobile, fra le Dee non ha uguali! Ella che accusa e prende la difesa, che rende povero il ricco e ricco il povero, Ella che abbatte il nemico che non teme la sua Divinità. Che salva il prigioniero, rialza con la mano colui che è caduto! Benedici lo schiavo che benedice il Tuo Nome, decidi il destino del re che ti teme. Agli abitanti di Babele, tuoi protetti, da' la vita. Davanti al Re degli Dei, Marduk, prendi la loro difesa, affinché essi proclamino la tua gloria, esaltino la tua sovranità, proclamino le tue azioni, celebrino il tuo nome! (A me) Al servitore che ti benedice, accorda la tua grazia, nel bisogno e nel pericolo prendilo per mano, nella malattia e nella sofferenza dàgli la vita! Affinché cammini sempre nella gioia e nell'allegria, affinché proclami le tue azioni dovunque davanti agli uomini!




Inno a Ishtar



Ishtar, la Divina, armata per il combattimento, Signora rivestita di Splendore, adorna di corruccio! Flauto a due suoni, selvaggia giovenca che colpisce con le corna (*) nelle regioni del mondo. Tizzone ardente che dà battaglia, che minaccia cielo e terra. Nobile Ishtar, che regna sulle regioni del mondo, Potente Ishtar che ha creato gli uomini, che cammina davanti al bestiame, che ama il pastore, pastorella di tutti i paesi, di tutto l'universo! Guardiana delle greggi, ci inginocchiamo davanti a Te, ti cerchiamo: Tu guarisci l'uomo maltrattato e abbattuto, Tu gli dai il suo diritto...

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/ishtar.html

(*) Vedi il riferimento con un'altra Dea con le corna: Hathor

Inno a Marduk

Prima dell'alba, il gran sacerdote del tempio dell'Esagil entrava nel santuario di Marduk, tirava la cortina che nascondeva la statua e rivolgeva al Dio una preghiera segreta, indicata con il nome di "Mistero dell'Esagil":
Signore, che nella tua collera non hai uguali, Signore, re di bontà, padrone dei paesi! Tu, che hai fatto la felicità degli Dei possenti, Signore la cui vista abbatte i forti; Padrone dei re, Luce degli uomini che partecipi ai destini; O Signore, Babele è il tuo trono, Borsippa la tua corona, i vasti cieli sono tutto il tuo ventre! O Signore, con gli occhi contempli l'universo... con le braccia afferri i forti... Con lo sguardo accordi loro grazia, lascia che vedono la luce, affinché annunciano gli atti della tua potenza. Signore dei paesi, luce delle Igigi (1), la cui parola è benedizione, chi non proclamerebbe gli atti della tua potenza, non parlerebbe della tua grandezza, non celebrerebbe la tua sovranità? Signore dei paesi, che risiedi nell'E-ud-ul (2) la cui mano rialza colui che è caduto, serba la tua pietà per la città di Babele, verso Esagil, tuo tempio, volgi il viso; agli abitanti di Babele, tuoi protetti, procura la libertà!


(1) Le stelle circumpolari, considerate spiriti celesti, che non scendono sotto la linea dell'orizzonte.
(2) "Casa dei giorni lontani", indica il tempio di Esagil.






Le Regine di Ur

Queste città, le più antiche della Babilonia, erano state fondate dai Sumeri, un popolo la cui origine etnica non è ancora ben stabilita, ma che veniva probabilmente dalla parte orientale dell'altipiano che si stende dalla Mesopotamia alla valle dell'Indo.
Fin dal loro arrivo nella pianura, secondo la loro tradizione, possedevano una cultura già formata e portavano con sé la conoscenza dell'agricoltura, del lavoro dei metalli e della scrittura. Erano così superiori agli abitanti di quelle terre che li ridussero subito in schiavitù. Le liste delle dinastie sumere contano i re, prima e dopo il diluvio (l'origine della tradizione del diluvio non è biblica, bensì sumera, e ha trovato un'espressione poetica nell'epopea babilonese di Gilgamesh)
"Venne allora il diluvio e dopo il diluvio i re scesero di nuovo dal cielo sulla terra", dicono le iscrizioni incise sulle tavolette di argilla.
Le tombe reali, scoperte in questo luogo, attestano il grado di civiltà già raggiunto. Nella tomba di una regina si trovarono vasi d'oro scanalati, di una perfetta eleganza di forme, paragonabili ai più bei vasi dell'epoca imperiale. Tuttavia la scoperta più sorprendente riguarda i ricchi ornamenti del capo della regina. Su una parrucca, divisa da una scriminatura nel mezzo e rigonfia ai lati, erano disposte tre file di lapislazzuli e di corniola: la fila inferiore era ornata da grossi anelli d'oro che scendevano sulla fronte; la seconda, di foglie di faggio d'oro; la terza, di foglie di salice e di fiori d'oro i cui petali erano incrostati di perle blu e bianche. La regina portava anche un "pettine spagnolo" d'oro, ornato di cinque punti terminanti con fiori d'oro, pure rivestiti di lapislazzuli. Spirali di fili d'oro si attorcigliavano ai riccioli della parrucca, sui lati, e pesanti orecchini d'oro, a forma di mezzaluna, ricadevano sulle spalle.













Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/le-pratiche-funerarie-dei-sumeri-la.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/arte-sumera-babilonese.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/introduzione-alla-mitologia-sumera.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/dumuzi-la-figlia-di-iefte-e-i.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/iraq-le-foto-piu-belle-e-qualche-gruppo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-dio-sumero-della-luna-e-i.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/lamashtu.html