"Le Luci di Atlantide" gli stralci più belli


In un tempo lontano, la Luce regnava sovrana nella splendente Città del Serpente Ricurvo e uomini e donne vivevano in quieta armonia. Ma un oscuro labirinto senza fine corre sotto la città, una ragnatela di tenebre da cui sorge una minaccia nera come ala di corvo, imprevedibile come il buio della notte più lunga, agghiacciante come un fuoco inestinguibile. Grandi sono i poteri che le forze del Male promettono a chi è disposto a rinunciare al benefico afflato della Luce, a chi non si appaga della vivificante energia positiva del Bene: il potere assoluto della Magia, il dominio delle forze della natura, l'asservimento totale della mente dell'uomo... Un richiamo cui la giovane Deoris - dagli occhi simili a violette e dalla limpida voce - non sa resistere, sedotta dal gelido sorriso e dalla mente fervida di Riveda, il Mago che non esita a infrangere ogni limite imposto dagli uomini e dagli Dei per soddisfare la propria smisurata sete di conoscenza. Per la conquista dello spirito ribelle di Deoris, le forze della Luce - incarnate in sua sorella Domaris e nel misterioso, tormentato, affascinante Micon di Atlantide - e quelle dell'Oscurità si scontrano in una battaglia disperata che rischia di sovvertire l'ordine della natura e del mondo intero, trascinando l'umanità verso l'apocalittica Notte del Caos. Allora, solo l'eterno, ciclico riproporsi  della ruota del karma riuscirà a ricomporre ombre e luci in un perfetto, immateriale mosaico, dove ogni gesto e ogni palpito del cuore troveranno spiegazione al di là delle semplici - troppo semplici? - categorie del Bene e del Male...
Marion Zimmer Bradley, Signora e Sacerdotessa del Fantasy, ci fa dono con le "Luci di Atlantide" di un nuovo, straordinario romanzo, in cui amore e morte, giustizia e menzogna, natura  e magia si intersecano in un gioco vorticoso ed emozionante, avvolgendoci ancora una volta nell'incantesimo di una storia in cui il mito rivela il suo volto eterno e quindi sorprendentemente moderno.
 

***

Il suo tono di voce non rivelava alcun sentimento e Rajasta chinò il capo davanti a quel volto impassibile. "Esistono alcuni individui chiamati Neri, dal colore delle loro vesti", disse amaramente il Sacerdote della Luce. "Si celano fra gli Adepti della setta dei Magi, i custodi del santuario del Dio Occulto, i cosiddetti Grigi. Ho sentito dire che i Neri giungono fino a torturare le loro vittime! Ma agiscono in segreto... Maledetti!" [...] "Abbiamo le mani legate", riprese Rajasta con voce atona. "Come dicevo, sospettiamo che si celino fra i Grigi. Ma tutti hanno lo stesso colore, nelle Tenebre!"
"Deoris, nessuna forza maligna può farci del male contro la nostra volontà!" [...] Quella era la Notte del Nadir, la notte in cui tutte le forze della terra, buone o malvagie, si trovavano in perfetto equilibrio, pronte a scatenarsi, e gli uomini potevano attingervi liberamente. "Artefice di ogni cosa mortale..." iniziò con voce bassa e arrochita dalla tensione. Tremula, la voce di Deoris si unì alla sua, e le sacre parole della vecchia preghiera le avvolsero entrambe. La notte, stranamente immobile fino allora, parve diventare in qualche modo meno minacciosa, e l'afa si fece meno opprimente mentre Domaris sentiva rilassarsi i nervi tesi e i muscoli irrigiditi.


In una remota notte dimenticata,
Sette erano le Sentinelle
che vegliavano dall'alto dei Cieli.
Trepide vegliavano, timorose,
del giorno cupo in cui
le stelle lasciarono i loro posti,
vegliavano la Nera Stella del Fato.
Sette le Sentinelle,
strisciano in punta di piedi,
Sette Stelle sgusciano via,
silenziose, dalla loro nicchia,
sotto la coltre
protettrice del cielo.
La Stella Nera si libra
silenziosa fra le ombre,
fra le ombre s'insinua,
in attesa che cali la Notte.
Sulla montagna
incombe, indugiando,
oscura: un corvo avvolto
in una nuvola cremisi.
A una a una le Sette
cadono come ombre.
Ombre di stelle, cancellate
in una vampa di sole senza stelle!
In una pioggia di fiamme,
Sette Stelle cadono
nere sulla Nera Stella del Fato!
Trema la montagna!
Il tuono scuote l'orizzonte,
il tuono sulla vetta!
Mentre le Sette Sentinelle
cadono come pioggia,
pioggia di stelle cadenti,
fiammeggianti comete cadono
sulla Stella Nera!
L'Oceano si agita per il tormento,
crollano, rovinano i monti!
Sommersa giace la Stella Nera.
Il Giorno del Giudizio è compiuto!
Sette Stelle cadute,
cadute dai Cieli,
cadute dalla corona dei Cieli,
sepolte là ove cadde la Stella Nera!
Manoha il Misericordioso, Signore di Splendore,
risollevò le sepolte,
la Stella Nera bandì
per l'eternità,
finché Egli si leverà nella luce.
Le Sette Buone Sentinelle
risollevò in splendore.
Coronando la montagna,
alte sulla Montagna Stellata,
ardono le Sette Sentinelle,
i sette Guardiani
della Terra e del Cielo.