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La musica è sempre stata una componente fondamentale del patrimonio culturale dominicano, al punto che nel paese la vita sembra muoversi sull'onda costante di un ritmo contagioso. Nonostante una storia caratterizzata da aspre divisioni, rivoluzioni e dittature (o forse in parte come reazione) la Repubblica Dominicana ha dato un contributo significativo alla musica mondiale, creando alcuni dei generi più noti e influenti della musica latina.
Il Merengue è la musica da ballo per antonomasia della Repubblica Dominicana. Dal momento del vostro arrivo a quello della partenza, il suo ritmo vi accompagnerà a tutto volume in ogni angolo del paese: al ristorante, sugli autobus, sui taxi, sulla spiaggia o per strada, il Merengue è dovunque. I gruppi che suonano Merengue sono moltissimi: fra i più acclamati spiccano Johnny Ventura, Coco Band, Wilfredo Vargas, Milly y Los Vacinos, Fernando Villalona, Joseito Mateo, Rubby Perez, Miriam Cruz, Juan Luis Guerra, probabilmente l'artista più famoso di tutti.
I dominicani ballano il Merengue con passione ed eleganza. è una musica molto ritmica che generalmente segue uno schema di battute di 2/4 o di 4/4, ma ciò che la distingue da altre forme musicali è l'uso di strumenti tradizionali assai caratteristici, per realizzare una struttura binaria o quaternaria. Solitamente il merengue si suona con un doppio tamburo chiamato "Tambora", una chitarra, una specie di fisarmonica detta "Melodeon" e una "Guira", un cilindro metallico che assomiglia vagamente ad una grattugia e viene strofinato con un plettro di metallo o di plastica. Il Merengue tipico, il genere di chiara provenienza popolare più legato alla tradizione, si balla a piccoli passettini sul ritmo uno-due uno-due stando molto vicini al proprio partner. Uno degli stili più amati di questo genere è il "Perico Ripiao", nato fra le valli della regione settentrionale di Cibao ancora molto diffuso. Il merito di aver fatto fare al Merengue il grande salto, da melodia di umili origini rurali a musica da grande orchestra destinata a diventare il simbolo della nazione è da ascrivere al presidente Rafael Leònidas Trujillo, che negli anni '30 fece comporre in suo onore molti pezzi di Merengue. (per un approfondimento sul dittatore, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/le-farfalle-assassinate-i-crimini-della.html)
Se le prime forme tradizionali contribuirono a definire le strutture del ritmo e le figure del ballo, fu l'esecuzione da grande orchestra, detta "Orquestra Merengue" o "Merengue de salon" a prevalere e a rilanciare il Merengue negli anni '80 facendone un degno concorrente della Salsa. Alla fine degli anni '90 il Merengue aveva già incorporato tamburi elettronici e sintetizzatori, producendo un nuovo sound contemporaneo che impazzava da Puerto Rico a New York. Sulle origini del Merengue ci sono varie opinioni. Il tema è uno di quelli che più appassionano i dominicani, che ne discutono come se si trattasse di un affare di Stato. Il Merengue dominicano si affermò come genere a sé stante solo verso la metà del XIX secolo. Prima ne esistevano versioni simili a Cuba e ad Haiti ma i dominicani non sono tanto propensi ad ammettere influenze africane e haitiane sulla loro cultura. Fra le varie teorie, molte indicano una possibile origine in alcune danze europee. Secondo un mito popolare, il Merengue sarebbe nato nel 1844, l'anno in cui fu fondata la Repubblica Dominicana per mettere in ridicolo un soldato dominicano che aveva abbandonato la sua postazione nel corso della battaglia di Talanquera, durante la guerra di indipendenza. I dominicani vinsero la battaglia e mentre festeggiavano la vittoria i soldati presero in giro il vile disertore con canti e balli. In buona sostanza, l'origine del Merengue cambia in base a chi ve la racconta: gli eurocentrici ne enfatizzano gli elementi europei, gli afrocentrici quelli africani e haitiani e i sostenitori dell'amalgama razziale ne evidenziano la natura sinergica. Ma su una cosa tutti sono d'accordo: il Merengue è un'espressione dell'identità dominicana.
Se per certi aspetti il Merengue può essere considerato una musica urbana, la Bachata è senza dubbio l'equivalente della musica "country". I temi dominanti sono le struggenti storie d'amore, i cuori spezzati e la vita nelle campagne. Nato nelle zone rurali del paese, in cui il termine "Bachata" indicava le feste informali organizzate in famiglia, verso la metà del XX secolo, questo stile musicale si diffuse nelle baraccopoli di Santo Domingo, dove le sue lente melodie intrise di romanticismo e tristezza erano suonate con la chitarra spagnola.
La parola "bachata" era considerata un'offesa all'elite urbana, che bollava questa musica come rozza e plebea. Le melodie Bachata dette anche "le canzoni dell'amarezza" non erano poi tanto diverse da molte ballate romantiche, come il Bolero cubano, ma erano percepite come sinonimo di basso livello sociale e non godevano dello stesso favore politico e sociale del Merengue. Di fatto la Bachata non venne nemmeno considerata uno stile musicale fino agli anni '60 e anche allora rimase praticamente sconosciuta al di fuori della Repubblica Dominicana. La Bachata ottenne finalmente l'interesse e il rispetto che meritava grazie al contributo fondamentale del musicista e compositore Juan Luis Guerra, che fece conoscere a un pubblico internazionale questo stile di musica ricca e sentimentale. Guerra, che già aveva avuto il merito di dare al Merengue una forma più moderna e socialmente consapevole, riuscì a far emergere la Bachata dall'oscurità quasi da solo, spianando la strada ai molti artisti dominicani che lo avrebbero seguito. Mentre il Merengue continua ad avere uno stile fondamentalmente popolare, la Bachata sta vivendo un momento di grande successo, soprattutto nella comunità dominicana di New York. Tra i grandi nomi della Bachata spiccano Raulin Rodriguez, Antony Santos, Joe Veras, Luis Vargas, Quico Rodriguez e Leo Valdez. La Bachata Roja è una rielaborazione moderna della forma classica sviluppatasi fra i primi anni '60 e la fine degli anni '80, quando la musica era interamente suonata con la chitarra acustica e attingeva a diverse tradizioni, fra cui la Ranchera messicana, il Jibaro portoricano, il Bolero cubano, la Guaracha e il Son. Questo genere è stato interpretato da musicisti leggendari come Edillio Paredes e Augusto Santos.
Come la Bachata, anche la Salsa è diffusa in molte isole caraibiche, compresa la Repubblica Dominicana. Prima ancora che prendesse il nome di "Salsa", molti musicisti di New York avevano già esplorato le diverse possibilità di miscelare i ritmi cubani con il Jazz. Negli anni '50 le orchestre di musica latina godevano di grande popolarità e verso la metà degli anni '60 il flautista, compositore e produttore Johnny Pacheco fondò la casa discografica Fania Records, esclusivamente dedicata alla musica latino-tropicale.
Quando Cuba tagliò i suoi legami politici e culturali con gli Stati Uniti, il termine afro-cubana, riferito alla musica, fu considerato troppo ingombrante e con una brillante operazione di marketing fu sostituito con la parola "Salsa" che definiva non soltanto la musica ma anche l'atmosfera, ed era un nome perfetto per indicare un genere musicale nato dalla mescolanza di vari stili: i ritmi cubani suonati da Portoricani, Dominicani, Africani e Afro-americani.
Negli anni '70 la Salsa visse un periodo di incredibile successo non soltanto negli Stati Uniti ma anche in tutta l'America centrale e meridionale. Persino gli Europei, i Giapponesi e gli Africani erano entusiasti di questo nuovo sound. Negli anni '80 quando esplose il boom del Merengue, la Salsa cercò di arginarlo ammorbidendosi in una forma più blanda, la cosiddetta "Salsa Romantica".
Nel decennio successivo fu però la "Salsa Dura" a riprendere il sopravvento e a diffondersi in tutto il mondo attraverso una nuova generazione di musicisti e ballerini.
Se amate questo genere musicale, questi sono gli artisti che riscuotono il maggior successo: Tito Puente, Tito Rojas, Jerry Rivera, Tito Gomez, Grupo Niche, Gilberto Santa Rosa, Mimi Ibara, Marc Anthony e Leonardo Paniagua.
Qualche ascolto:
Vabbè mettiamoci anche Ricky Martin xD
E in ambito Metal, i Puya!!! (sentite "Numbed" che figata!)
Se per certi aspetti il Merengue può essere considerato una musica urbana, la Bachata è senza dubbio l'equivalente della musica "country". I temi dominanti sono le struggenti storie d'amore, i cuori spezzati e la vita nelle campagne. Nato nelle zone rurali del paese, in cui il termine "Bachata" indicava le feste informali organizzate in famiglia, verso la metà del XX secolo, questo stile musicale si diffuse nelle baraccopoli di Santo Domingo, dove le sue lente melodie intrise di romanticismo e tristezza erano suonate con la chitarra spagnola.
La parola "bachata" era considerata un'offesa all'elite urbana, che bollava questa musica come rozza e plebea. Le melodie Bachata dette anche "le canzoni dell'amarezza" non erano poi tanto diverse da molte ballate romantiche, come il Bolero cubano, ma erano percepite come sinonimo di basso livello sociale e non godevano dello stesso favore politico e sociale del Merengue. Di fatto la Bachata non venne nemmeno considerata uno stile musicale fino agli anni '60 e anche allora rimase praticamente sconosciuta al di fuori della Repubblica Dominicana. La Bachata ottenne finalmente l'interesse e il rispetto che meritava grazie al contributo fondamentale del musicista e compositore Juan Luis Guerra, che fece conoscere a un pubblico internazionale questo stile di musica ricca e sentimentale. Guerra, che già aveva avuto il merito di dare al Merengue una forma più moderna e socialmente consapevole, riuscì a far emergere la Bachata dall'oscurità quasi da solo, spianando la strada ai molti artisti dominicani che lo avrebbero seguito. Mentre il Merengue continua ad avere uno stile fondamentalmente popolare, la Bachata sta vivendo un momento di grande successo, soprattutto nella comunità dominicana di New York. Tra i grandi nomi della Bachata spiccano Raulin Rodriguez, Antony Santos, Joe Veras, Luis Vargas, Quico Rodriguez e Leo Valdez. La Bachata Roja è una rielaborazione moderna della forma classica sviluppatasi fra i primi anni '60 e la fine degli anni '80, quando la musica era interamente suonata con la chitarra acustica e attingeva a diverse tradizioni, fra cui la Ranchera messicana, il Jibaro portoricano, il Bolero cubano, la Guaracha e il Son. Questo genere è stato interpretato da musicisti leggendari come Edillio Paredes e Augusto Santos.
Come la Bachata, anche la Salsa è diffusa in molte isole caraibiche, compresa la Repubblica Dominicana. Prima ancora che prendesse il nome di "Salsa", molti musicisti di New York avevano già esplorato le diverse possibilità di miscelare i ritmi cubani con il Jazz. Negli anni '50 le orchestre di musica latina godevano di grande popolarità e verso la metà degli anni '60 il flautista, compositore e produttore Johnny Pacheco fondò la casa discografica Fania Records, esclusivamente dedicata alla musica latino-tropicale.
Quando Cuba tagliò i suoi legami politici e culturali con gli Stati Uniti, il termine afro-cubana, riferito alla musica, fu considerato troppo ingombrante e con una brillante operazione di marketing fu sostituito con la parola "Salsa" che definiva non soltanto la musica ma anche l'atmosfera, ed era un nome perfetto per indicare un genere musicale nato dalla mescolanza di vari stili: i ritmi cubani suonati da Portoricani, Dominicani, Africani e Afro-americani.
Negli anni '70 la Salsa visse un periodo di incredibile successo non soltanto negli Stati Uniti ma anche in tutta l'America centrale e meridionale. Persino gli Europei, i Giapponesi e gli Africani erano entusiasti di questo nuovo sound. Negli anni '80 quando esplose il boom del Merengue, la Salsa cercò di arginarlo ammorbidendosi in una forma più blanda, la cosiddetta "Salsa Romantica".
Nel decennio successivo fu però la "Salsa Dura" a riprendere il sopravvento e a diffondersi in tutto il mondo attraverso una nuova generazione di musicisti e ballerini.
Se amate questo genere musicale, questi sono gli artisti che riscuotono il maggior successo: Tito Puente, Tito Rojas, Jerry Rivera, Tito Gomez, Grupo Niche, Gilberto Santa Rosa, Mimi Ibara, Marc Anthony e Leonardo Paniagua.
Qualche ascolto:
Vabbè mettiamoci anche Ricky Martin xD
E in ambito Metal, i Puya!!! (sentite "Numbed" che figata!)