Sindacaliste e attiviste nell'Ottocento


Intanto, prima di vedere un commento a Marx, che devo ancora trascrivere, riporto uno scritto che avevo fatto uscire diversi mesi fa inerente le donne sindacaliste e attiviste dell'Ottocento (epoca che mi piace molto dal punto di vista letterario e "di look", peraltro)



Il mio adorato Tarchetti...*.*

è utile far uscire una lista delle tante donne che nell'Ottocento si impegnarono in politica, nei moti rivoluzionari, nella scienza, scrivendo programmi per l'emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici.







Qui invece ho parlato della condizione della donna nell'antica Grecia: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/grecia-2-la-condizione-delle-donne.html

Peraltro anche i bambini lavoravano, e basterebbe semplicemente leggersi Giovanni Verga che in "Rosso Malpelo", in maniera magistrale, riporta le pessime condizioni di vita cui erano sottoposti anche i bambini. (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/07/giovanni-verga-1-i-romanzi-e-vita-dei.html)



[Sì, adoro Verga...]

N.B: questa è una lista solo parziale; ho evitato di riportare le rivoluzionarie prima, durante e dopo la Rivoluzione Francese, le Suffragette (altro argomento che ci porterebbe via diverse pagine di commento), le patriote e le partigiane italiane e le romanziere\poetesse del Medioevo, del Rinascimento, del Settecento e dell'Ottocento che trattavano temi non politici, come il romanzo gotico, il romanzo drammatico, la novella o la lirica, peraltro autrici già stimate e famose all'epoca e che venivano anche citate, come fonte d'ispirazione, dagli scrittori maschi venuti dopo di loro. Tutte cose che chi legge libri sa citare perfettamente e con dovizia di particolari.



Oltre a questi due libri, che suggerisco di leggere



ho consultato anche questa simpatica guida per adolescenti




DONNE SINDACALISTE E OPERAIE
(vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-condizione-delle-donne-operaie.html)

Mary Wollstonecraft (1759-1797) scrisse una "Rivendicazione dei diritti della donna" nel 1792. La sua maggiore preoccupazione era la necessità di un'adeguata istruzione femminile fondamentale per un'esistenza autonoma e dignitosa. 





Flora Tristan (1804-1844) fu la prima ad interessarsi ai sindacati e ai lavoratori in maniera complessiva. A Parigi colorava stampe con una paga molto bassa e inventò lo slogan ripreso poi da Karl Marx: "Lavoratori di tutto il mondo unitevi!"
Nel suo programma, Flora dichiarava fondamentali almeno tre tappe per il raggiungimento dell'armonia del genere umano: il diritto al lavoro di ogni uomo e di ogni donna; la necessità di una formazione etica, intellettuale e professionale per le lavoratrici; l'uguaglianza di fronte alla legge tra uomini e donne. Flora auspicava la costruzione di "Edifici per i Lavoratori" in cui si garantissero assistenza medica, istruzione scolastica per tutti e aiuti agli anziani. Per lei, la previdenza sociale era indispensabile per arrivare alla libertà delle donne.

Annie Besant (1847-1933) divenne famosa nel 1888 per la sua propaganda durante lo sciopero delle fiammiferaie di Bow, un sobborgo di Londra. In quella fabbrica, un'altra importante femminista, Millicent Fawcett, nelle vesti di azionista impose un uso limitato del fosforo, dannoso per la salute delle operaie.
La pubblicità di Annie Besant portò ad un aumento salariale e alla fine delle ammende. Altre donne furono incoraggiate: gli scioperi femminili si moltiplicarono, dalle sigaraie, alle pelatrici di cipolle fino alle sarte. Fondamentale fu la creazione di un nuovo sindacato, l'Associazione delle Donne Lavoratrici, che in poche settimane superò le duemila iscritte.



Eleanor Marx (1855-1898), figlia di Karl, nel 1889 fondò la sezione femminile del Sindacato dei gasisti. Ben presto sezioni femminili si unirono ai sindacati più importanti.




CAMPAGNE DI PROTESTA

Tutte le campagne per il progresso e la giustizia sociale videro sempre un'ampia partecipazione femminile.
In alcuni casi le proteste miravano esclusivamente al riconoscimento dei diritti delle donne.

Emma Paterson sosteneva che i sindacati maschili non comprendevano fino in fondo il problema delle lavoratrici e così diede vita alla Lega per la protezione e l'aiuto delle donne trasformata poi in Lega del sindacato delle donne.



In Inghilterra, durante il regno della regina Vittoria, l'intervento di Caroline Norton portò ad una riforma delle leggi sulla custodia dei bambini e sulle proprietà delle donne sposate.
Fino a quel momento, i figli erano "proprietà" paterna; Caroline e le sue seguaci lottarono finché non fu approvata una legge sull'affidamento alle madri dei figli di età inferiore ai 7 anni e qualche volta anche di quelli più grandi.
La stessa Caroline era stata privata dei suoi tre figli piccoli oltre che dei mobili portati in dote.

Anche Barbara Bodichon (1827-1891) e Bessie Parkes (1829-1925) scrissero una petizione per permettere alle mogli di conservare i loro beni e il loro reddito. Infatti, le donne dovevano consegnare i soldi guadagnati al lavoro ai mariti.


A partire dal 1857 le donne ottennero il diritto di divorziare in Gran Bretagna; fu anche riconosciuto il diritto di proprietà per le sposate.
In Italia la parità giuridica tra i coniugi fu sancita soltanto nel 1975.


Altra attivista molto importante fu Clara Zetkin (1857-1933) che lasciò una comoda vita borghese per unirsi al movimento operaio e partecipare a riunioni clandestine spesso interrotte dalla polizia. Tentò di spingere le donne a chiedere riforme e lottò per la rivoluzione, unica via per una definitiva liberazione femminile. Diresse anche un giornale femminile per ben 25 anni e convinse sindacalisti e socialisti a tener conto delle esigenze delle donne.



ISTRUZIONE FEMMINILE

Elizabeth Garrett Anderson (1833-1917) fondò la scuola di Medicina di Londra e divenne il primo sindaco donna d'Inghilterra.



Grazie alla sua battaglia, dal 1876 fu concesso anche alle donne di diventare medici (Nota di Lunaria: cosa che erano state fin dal IV secolo a.c e poi anche nel Medioevo, vedi approfondimento https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html)

Nel 1871 aveva cominciato a diffondersi l'istruzione secondaria femminile; a partire dal 1878 la London University concesse alle donne la possibilità di laurearsi.

In Italia, Anna Morandi Manzolini (1716-1744) tenne la cattedra di Anatomia all'Università di Bologna e il museo conserva ancora i suoi modelli anatomici in cera.



Dedicatasi all'anatomia insieme al marito, gli succedette dopo la sua morte e nel 1760 fu nominata "professore" di anatomia umana.

Maria Dalle Donne (1776-1842) fu invece una bambina prodigio. Di famiglia povera, fu istruita dallo zio prete e si laureò in medicina all'Università di Bologna sostenendo l'esame pubblico. 



Divenne "professore" di Ostetricia e "capo" di una scuola di levatrici.
In America, la prima donna medico fu Elizabeth Blackwell, che ispirò Elizabeth Garrett Anderson.

Un'altra italiana illustre... Anna Maria Mozzoni



Info tratte



Di tutto quello che è accaduto in Italia nel 1946 Anna Maria Mozzoni non ha mai saputo nulla, perché è morta nel giugno del 1920. Lei che in vita si era battuta strenuamente per il diritto al voto delle donne, e perché potessero studiare, lavorare e partecipare alla vita politica al pari degli uomini. In una delle rare immagini che la ritraggono, si vede Anna Maria portare al petto la medaglia della Lega promotrice degli interessi femminili, da lei fondata a Milano nel 1881.
Ma andiamo a scoprire chi era Anna Maria. Classe 1837, Anna Maria nasce a Rescaldina, in provincia di Milano. I suoi genitori, Delfina Piantanida e Giuseppe Mozzoni, sono benestanti e la giovane, fin da piccola, si troverà a fare i conti con le stravaganze del padre e a confrontarsi con la mentalità aperta della madre. Mentre il signor Mozzoni prende parte a sedute spiritiche, Anna Maria ascolta i discorsi della madre, con un'idea che le frulla per la testa: la parità fra uomini e donne.
"Non dite più che la donna è fatta per la famiglia, che nella famiglia è il suo regno e il suo impero!", scriverà un giorno all'indirizzo di certi mazziniani che vorrebbero la donna "angelo del focolare". Di più: "Il Codice Civile mantiene le cittadine nella minorità, nella servitù e nella schiavitù", riferendosi al Codice Napoleonico durante la sua partecipazione, nel 1878 a Parigi, al primo congresso internazionale per i diritti delle donne. Anna Maria non risparmia aspre critiche a Napoleone descrivendolo con queste parole: "Figlio della rivoluzione, questo despota insigne soffoca la propria madre. Soldato, egli intende ordinare la famiglia come avrebbe potuto fare di un battaglione; marito, sacrifica la moglie, intelligente e amante, alla ragione di Stato, o in termini meno convenzionali, ma più veri, al suo interesse individuale."

Mentre Anna Maria in pubblico accende gli animi delle donne, in privato si sposa con il conte Malatesta Covo Simoni e cresce Bice, non si sa se figlia naturale della coppia o figlia adottiva. Di sicuro c'è la sua passione per la causa dell'emancipazione femminile, che culmina nella fondazione della Lega promotrice degli interessi femminili. No all'ubbidienza cieca al coniuge, sì alla separazione dei beni fra marito e moglie e al diritto della madre di esercitare la propria tutela sui figli: sono questi i temi cari ad Anna Maria che non dimentica la questione del suffragio femminile, presentando, nel 1887, una petizione in Parlamento perché le donne possano finalmente avere diritto al voto: "Democratici! Cavatemi dai vostri libri, dai vostri principi, dai vostri filosofi una sola illazione che statuisca e dimostri la legittimità di una diminuzione personale della donna", affermerà Anna Maria durante un famoso discorso. E ancora: "No, o signori! Voi non potete rispondere - voi non possedete argomenti nel campo vostro. Siete obbligati di andarli a rintracciare in quel passato che non autorizza la vostra agitazione, che contraddice ai vostri principi, che rinnega la vostra qualità di cittadini". Le coraggiose battaglie di Anna Maria proseguono, ricevendo il sostegno di donne come Maria Montessori, ma non farà in tempo a veder concretizzato il suo sogno, che prenderà piede solo nel secondo dopoguerra.

"La rivendicazione dei diritti della donna e la redenzione di lei è la suprema, la più vasta e radicale delle questioni sociali; è quella che andrà a sfidare l'egoismo dell'uomo, la sua libidine di dominio e sfruttamento..." (Anna Maria Mozzoni, socialista del 1881, impegnata nella battaglia per il diritto al lavoro e la parità salariale e il diritto di voto per le donne, in Italia, quando sia lo Stato che la chiesa ritenevano la donna una sorta di minorata mentale, dipendente dal marito...)





Ah, e non dimentichiamoci di Anna Kuliscioff!






Qui abbiamo parlato di Lucy Stone ed Ernestine Rose: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/la-donna-moglie-e-madre.html

Altri libri utili da leggere:




Nota di Lunaria: vale la pena riportare anche altre donne che si dedicarono alla scienza, matematica, fisica, chimica, sicuramente con più competenza e dicendo meno idiozie del super vip intoccabile e adorato da tutti, mister aristotele. Che, parlando di scienza, non ne ha detta una che fosse giusta. 
















ABOLIZIONISTE E ATTIVISTE CONTRO IL RAZZISMO (*) E LA DISCRIMINAZIONE:

Sarayounya: capo-tribù del Mali addestrata fin da bambina all'arte della guerra. Nel XIX secolo guidò la rivolta contro i colonialisti francesi ottenendo notevoli successi.

Nota di Lunaria: sono attestate altre regine africane che guidarono rivolte contro i colonialisti o gli schiavisti; per esempio, Nzingha



Qui si può leggere qualcosa: https://answersafrica.com/5-powerful-african-queens-history.html

Per approfondimenti sulla storia africana e sul complesso simbolismo tribale e religioso, vedi:

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-significato-della-maschera-in-africa.html

Sojourner Truth (1797-1883) sfuggì alla schiavitù nel 1827 e si recò a New York per fare la cameriera. Quando i suoi figli furono cresciuti, cominciò a viaggiare, cantando e predicando.





Entrò in contatto con il Movimento per i diritti delle donne tramite gli Abolizionisti (contro la schiavitù). La sua fama è legata a un discorso pronunciato in risposta alle parole di un uomo che aveva definito le donne creature deboli e "troppo fragili per la vita pubblica":
"Ho lavorato quanto un uomo, ho sopportato la frusta allo stesso modo. Non sono dunque una donna?"

Sarah Mapp Douglass (1806-1882) e Lucretia Mott (1793-1850) erano due insegnanti, una nera e una bianca. 




Nel 1833 fondarono un gruppo chiamato "Società Femminile Antischiavismo" e assieme ad altre portarono avanti la loro battaglia nonostante i loro raduni fossero continuamente attaccati dai gruppi razzisti. Negli Stati Uniti la schiavitù venne abolita nel 1865.

In Giappone la legge impediva alle donne di partecipare alla vita politica e nel 1918 Ichikawa Fusae (1893-1981) fondò l'Associazione delle donne nuove.



Cominciò come maestra in un villaggio, ma ben presto organizzò campagne a favore delle donne lavoratrici per l'Organizzazione internazionale socialista. Ichikawa fu eletta al Parlamento giapponese nel 1952 e continuamente rieletta, grazie al sostegno delle donne e dei gruppi radicali, fino ad età molto avanzata.

(*) Ci si ricordi che il cristianesimo è sempre stato a favore della schiavitù e della disuguaglianza, perché nel Nuovo Testamento è legittimata; vedi Luca 12:41 e Efesini 6:5, 1 Pietro 2:18






Inoltre il cristianesimo, specie in America, si lega al "suprematismo bianco" che sostiene il razzismo e la schiavitù degli afro-americani (e più in generale, di chi non è cristiano come loro, contro cui organizzano attentati terroristici; leggete qualcosa inerente la "Christian Identity" https://en.wikipedia.org/wiki/Christian_terrorism).