I Ching !

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PITTURA DI PAESAGGIO E GIARDINI NELL'ANTICA CINA

Pittura paesaggistica e cura del giardino erano collegate, nell'antica Cina: rappresentavano entrambe l'armonia universale, raggiunta attraverso l'equilibrio di Yin e Yang. (*)
La roccia e l'acqua erano gli elementi essenziali della pittura cinese di paesaggio, integrati con costruzioni e il resto della flora. Panorami e piccole vedute si alternavano e formavano insieme la visione di un microcosmo nella sua interezza ed integrità. I giardini erano abbelliti di padiglioni e piccoli ponti, dai quali si poteva ammirare il paesaggio circostante. I ponti avevano anche una valenza simbolica, perché formando un cerchio, col riflesso nell'acqua, rimandavano al Cielo, simbolo fondamentale nella cultura cinese.  I tralicci in legno e bambù completavano l'insieme. Le piante coltivate erano il pino, il cipresso, il pruno, il bambù, le peonie, i crisantemi e le orchidee.

(*) APPROFONDIMENTO SULLO YIN E YANG

"I sei soffi sono Yin e Yang, vento e pioggia, oscurità e luce. Essi si distinguono in quattro stagioni e si ordinano in cinque articolazioni dell'anno" (commentario di Zuo)

Yin (Ombra) e Yang (Sole) indicavano, nel V secolo a.c, una serie di fenomeni naturali concreti in opposizione; nel III secolo a.c. compare il concetto dualista di Yin e Yan, nato dall'unità del soffio primordiale e responsabile del sorgere e del finire di ogni cosa. Yin e Yang sono di natura opposta ma complementari e la loro interazione crea il ritmo che dà vita all'universo. Tra il III e II secolo a.c si approfondisce il legame tra Yin e Yang e le Cinque Fasi (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua)
Le schema delle alternanze cicliche mandate ad effetto attraverso le Cinque Fasi venne applicato a tutto a partire dall'epoca Han: le Cinque Fasi erano applicate alle stagioni, ai punti cardinali, ai pianeti, ai cinque sensi, ai colori, agli animali, a parti del corpo umano. Il "Classico dei Mutamenti" è il libro di divinazione cinese più famoso, compilato nel III-II secolo a.c ed espone tutta la concezione cinese sull'uomo e l'universo e il rapporto che intercorre tra i due.

Altro approfondimento: I Ching - Introduzione alla Filosofia Yin e Yang


L' I Ching non indovina, ma deduce e i suoi responsi sono il risultato di un'osservazione comprendente il tempo, la situazione e la persona interessata.
Per la mentalità cinese dell'I Ching, un istante qualsiasi, in questo momento, comprende tutta la situazione generale, fino al minimo particolare. Questo istante è il totale di tutto ciò che compone la situazione generale del momento. L'I Ching crede al libero arbitrio e l'essere umano può agire nel suo destino: finché le cose stanno divenendo, si possono ancora guidare. La speranza nasce dal fare e nell'intervenire.
L'I Ching venne ideato circa 3000 anni fa, da quattro sapienti, Fu Hsi, il re Wen, il Duca di Chou, Confucio,  era una raccolta di segni che servivano da oracolo. A partire dal 1000 a.c re, eroi, filosofi, artisti, sapienti, modificarono l'I Ching. Sia il Taoismo sia il Confucianesimo (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/07/breve-introduzione-al-confucianesimo.html) vennero originati dall'I Ching, il Libro dei Mutamenti, che insegna a guardare il nostro futuro come se fosse presente.
Echi del filosofo greco Eraclito si ritrovano in Confucio, che osservando un fiume, comprese la legge dei mutamenti delle cose.
"Tutto fluisce e scorre come questo fiume, senza arresto, giorno e notte".
 
Nota di Lunaria: ovviamente ci vuole un post a parte per riportarvi il Tao e Lao Tzu, ma la connessione è tiranna :P 
Vi lascio comunque qui delle "pillole" di Tao.
Ovviamente appena mi sarà possibile riporterò anche Lao Tzu,


e vari approfondimenti sulla Cina e il Taoismo...











Intanto, per chi volesse approfondire il simbolismo orientale sugli alberi e gli animali: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/animali-e-alberi-nel-simbolismo.html
Filosofia orientale:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/qualche-concetto-di-filosofia-orientale.html
Matematica cinese: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/la-matematica-cinese-e-wang-zhenyi.html

Nel periodo preistorico Lungshan (4000 anni fa) era usato un metodo rudimentale per la divinazione: si bruciava la scapola di una vacca mentre si domandava ciò che interessava. Il calore produceva crepe nell'osso e un esperto ricavava la risposta dalla posizione e dalla forma delle crepe. Nel corso dei secoli, il metodo divenne più complesso, con la domanda scritta direttamente sull'osso, cui precedentemente era stato praticato un incavo; la punta riscaldata di un bastone in bronzo era applicata nell'incavo e le crepe che risultavano da una parte e dall'altra dell'osso venivano analizzate. Un altro metodo di divinazione era quello di bruciare il guscio di una tartaruga per poi interpretare le crepe che si erano formate.
La tartaruga simboleggiava la stabilità e la longevità, ed era venerata. Il suo guscio era un oggetto sacro e veniva usato per gli oracoli.
(Esempi di Divinizzazione della Tartaruga:

Dabage era la Dea Tartaruga, adorata in Polinesia. Era la madre del Gran Dio Ragno Aerop It Eonin.) 
La scoperta degli 8 segni viene attribuita a Fu Hsi, il leggendario  primo imperatore della Cina, che rappresenta l'era della caccia, della pesca e dell'invenzione della cottura. Additarlo come inventore dei segni del Libro dei Mutamenti significa attribuire a questi segni un'età molto antica. Questo è quanto viene narrato da un commentatore dell'I Ching:
"In tempi antichi, quando Fu Hsi governava tutte le cose sotto il cielo, guardò in alto e contemplò i disegni splendenti del cielo, quindi guardò in basso e considerò la forma della terra. Notò l'eleganza delle caratteristiche degli uccelli e delle bestie e le giuste qualità dei loro territori. Poi osservò il proprio corpo e anche le cose lontane. Da tutto ciò egli ideò gli otto trigrammi, allo scopo di svelare i processi celesti nella natura e di capire il carattere di ogni cosa."
Le linee intere e spezzate hanno lo scopo di rappresentare i principi fondamentali dell'esistenza. La linea intera ( _____ ) viene chiamata Cielo o Yang e significa il polo positivo, mascolino e attivo. La linea spezzata ( ___  ___ ) viene chiamata Terra o Yin e significa il polo negativo, femminile, passivo. Per mostrare i rapporti fra questi due opposti, le due linee vengono combinate in coppie allo scopo di formare il "maggiore" e il "minore" Yang e il "maggiore" e il "minore" Yin.
Il trigramma Ch'ien rappresenta il principio mascolino del Cielo o Yang puro, essendo composto da tre linee intere o solide.




Il trigramma K'un rappresenta il principio femminile detto Terra o Yin puro, ed è composto da tre linee spezzate o deboli.



Gli altri 6 trigrammi si compongono delle possibili combinazioni di questi due opposti, ma complementari, aspetti del Tao, la materia base dell'universo. In maniera appropriata sono stati pensati come una famiglia: padre, madre e i sei figli.

Riporto un breve stralcio per far capire cosa si intenda con Tao:

Di fronte alle emozioni, per quanto forti, tumultuose, l'essere umano deve essere come lo specchio: riflettere, ma non trattenere, così come lo specchio riflette tutto, ma nulla trattiene.
Valutare tutte le cose, ma senza subire l'influenza di un concetto rispetto all'altro; essere malleabili, fluidi, come lo è l'acqua (e curiosamente, secondo il Tao, è proprio la natura femminile, rispetto a quella maschile, "rocciosa" e "ferma" ad essere più funzionale).


In Laozi, nel "Libro della vita e della virtù" si legge:
"Il Tao è come l'acqua che sgorga.
La sua azione è inesauribile.
[...]
Egli smussa ciò che è affilato
districa ciò che è intricato
modera il suo splendore"

L'acqua pur essendo fluida, leggera, ha il potere di devastare tutto, di penetrare in qualsiasi frattura, anche la più piccola, disgregando la dura roccia che pare eterna ed invincibile.

E ancora:

"Se si vuole chiudere
bisogna prima aprire.
Se si vuole indebolire
bisogna prima rafforzare.
Se si vuole abbattere
bisogna prima innalzare.
Se si vuole ricevere
bisogna prima dare.
Questo è un concetto sottile.
La flessibilità vince la durezza
e la debolezza vince la forza."


"L'uomo quando nasce è tenero e debole
quando muore è duro e rigido.
Le piante quando nascono sono tenere e delicate
quando muoiono sono aride e secche.
Per questo il duro e il rigido
sono compagni della morte
mentre il tenero e il debole
sono compagni della vita."


"Un'arma troppo dura
si spezza
un albero troppo rigido si schianta.
Ciò che è duro e rigido inaridisce
ciò che è tenero e debole fiorisce"


Il "non essere utile" rende "invincibili". Un esempio è dato da una storiella: il legno di una quercia, non essendo adatto a niente, e di poco pregio rispetto ad altri legni, non viene falciato da nessun artigiano; il "non essere utile" della quercia, la rende "invincibile" e la fa prosperare nei secoli: se fosse stata utile a qualcosa, sarebbe stata falciata molto tempo prima.
Il Tao è inesprimibile. Non ha né forma né suono.
Non è un dio, non è un luogo.
Il Tao ritiene che niente sia statico, immutabile, tutto è relativo, e qualsiasi scelta/agire dipende dalle circostanze, non da idee o convinzioni a priori.
A livello di ideogramma, il Tao è una persona (vi è la stilizzazione di una faccia) che corre lungo un sentiero (tre linee diagonali e una stilizzazione di una gamba).

Il sentiero stesso è infinito e sconfinato. Non c'è un Tao preciso e da scoprire o da conoscere a tutti i costi o valido per tutti.

La Filosofia Occidentale ha cercato l'essere in domande fisse come "cosa è l'essere? cosa non lo è?" o "chi sono?"
per la Filosofia Cinese la domanda da porsi è "dov'è la Via?" "come agire o non agire?"

Così come il Vuoto, da noi collegato al Male, privazione di Dio, morte,
per la Filosofia Cinese è invece il punto di partenza, la potenzialità, l'energia.

Come si è visto, il punto di vista orientale è completamente differente dai nostri concetti di "forza" e "debolezza", "vuoto" e "pieno".

Secondo il Daodejing, il Libro del Tao e della sua Virtù,

"Nel mondo niente è più flessibile e debole
dell'acqua
ma nell'avventarsi contro ciò che è duro e forte
nessuno può superarla
nessuno può sostituirla.
Il debole vince il forte
il flessibile vince il duro.
Nel mondo tutti conoscono questo principio
ma nessuno riesce a praticarlo.
Per questo il saggio dice:
chi prende su di sé le vergogne del regno
diventa signore dei sacrifici della terra
chi prende su di sé le disgrazie dello stato
diventa re di tutto l'impero.
Le parole vere sembrano paradossali."


Per quanto riguarda il famoso simbolo



in cui ogni polo allo stato puro contiene il principio dell'altro, c'è da dire che anche in campo esoterico occidentale si era pervenuti ad una conclusione simile:
L'acqua è il fuoco sono due elementi in conflitto che finiranno col compenetrarsi e unirsi (come nel Magen David)





identico concetto espresso anche nel culto a Shiva:




Simbologia dell'I Ching

I cinque elementi Acqua, Fuoco, Legno, Metallo, Terra, non sono forze statiche ma principi dinamici in reciproca azione (Wu Hsing: il termine Hsing in cinese significa "agire")

La prima descrizione dei Cinque Elementi si trova nell'Hong Fan o Grande Norma, il quale è un piccolo trattato considerato generalmente il più antico libro di Filosofia Cinese e ha come oggetto le norme che un sovrano deve conoscere.
Questa somma saggezza è esposta in 9 punti. Il saggio si serviva dell'Hong Fan per meditare sulle strutture dell'Universo e da esso doveva ricavare i principi per ben governare. Nell'Hong Fan sono contenuti appunto i 5 Elementi.
Il primo è l'Acqua, che scende e inumidisce e corrisponde al Nord.
Il secondo è il Fuoco che sale e infiamma e corrisponde al Sud.
Il terzo è il Legno che si può curvare e raddrizzare e corrisponde all'Est.
Il quarto è il Metallo che è obbediente e che cambia forma e corrisponde all'Ovest.
Il quinto è la Terra che può essere seminata e mietuta e corrisponde al Centro.

La teoria dei Cinque Elementi illustra la struttura dell'Universo e la teoria Yin e Yang ne spiega l'origine.
A Yang veniva attribuito il significato del Sole, della Luce;
Yin simboleggiava l'assenza di Luce solare, l'ombra, il buio.
Successivamente vennero considerati due principi cosmici (*), Yang il principio maschile, dell'attività, del caldo, della lucentezza, della durezza; Yin, il principio femminile, della passività, del freddo, dell'oscurità, della morbidezza, dell'umidità.
Il pensiero cosmologico cinese si è sempre basato sulla concezione secondo cui tutti i fenomeni dell'universo risultano dall'azione reciproca di Yin e Yang. Più tardi la teoria Yin e Yang venne posta in relazione ai trigrammi e agli esagrammi del Libro dei Mutamenti. 


(*) Nota di Lunaria: concetto che per il cristianesimo sarebbe blasfemo: il cristianesimo ha ridotto le tenebre a concetto negativo, da associarsi al "Diavolo" e non certamente come concetto complementare e necessario al manifestarsi della luce (e viceversa). Il dualismo cristiano, che pure esiste, come in quasi tutte le culture, (Dio/Diavolo, maschio/femmina, attivo/passivo, materia/spirito) è un dualismo sbagliato, sbilanciato: non riconosce che l'attivo, per manifestarsi ed essere conosciuto, necessita del passivo (e viceversa) esattamente come "Dio" (Bene) necessita del "Diavolo" (Male) e viceversa, per essere conosciuto e manifestarsi. Ben prima di Hegel, Bohme (1575-1624) scriveva: "Ovunque uno è contro l'altro non perché suo nemico, ma proprio per potersi esso stesso muovere e rivelare": il mondo è costituito da opposizione e del resto alla luce occorre il buio, per manifestarsi come suo contrario, e viceversa; nessuna cosa si manifesta senza il suo opposto, in un'armonica lotta perenne. Anche per questo motivo, i cristiani hanno odiato e oppresso la donna: non potendo accettare un'armonizzazione egualitaria dei principi opposti, hanno caricato il polo femminile di elementi negativi e quello maschile di elementi positivi. Pur con tutte le sue limitazioni, Hegel aveva colto bene il concetto nella Tesi, Antitesi e Sintesi. Ricordo, tra l'altro, un'intervista ai Lacrimosa, anche se non ricordo per quale loro cd (forse "Lichtgestalt", ma non ne sono sicura), dove la band parlava proprio di questo concetto.
C'è da tenere presente che per il cristianesimo
Dio è sempre identificato col polo maschile, mentre il lato negativo ed inferiore del mondo e del corpo umano è femminile.
Diverse teologhe hanno fatto notare che la distanza tra Creatore e creatura è stato tradotta nei termini della dicotomia sessuale in modo che al maschio vengono attribuite caratteristiche “divine” e alla femmina caratteristiche “del mondo”. Ovvero “il concetto ontologico è utilizzato in modo sessista”.
Questo significa che tutto ciò che appartiene alla sfera del divino è declinato al maschile e tutto ciò che appartiene alla sfera del creato, la terra, la natura, il popolo di Dio, la chiesa, viene declinata al femminile. "

Del resto, per i cristiani, Dio si è incarnato unicamente nel maschio, in Gesù. Non esiste un'ipostasi femminile di questo loro Dio.
Come si vede una dicotomia di questo tipo introduce un'alterità alienante, e non solo per le donne, costantemente negate - vedi tutto lo studio di  Simone de Beauvoir - ma anche per gli uomini "costretti" ad impersonare una poca salubre "vita ascetica" ed una negazione di tutta la realtà materiale, caricata (non si sa bene il perché) di valenze negative e quindi associata alle donne. Il cristianesimo con le sue pretese ascetiche, angelicate, de-sessualizzate, la sua costante "adorazione della trascendenza divina" e di nessun panteismo nella dimensione immanente, a discapito della realtà terrena è lesivo non solo nei confronti delle donne (secondo l'ottica cristiana, associate alla materialità e al peccato) ma anche dei maschi, costretti ad essere sempre "spirituali, ascetici" a discapito del qui e dell'ora, che danno significato alla vita umana.
D'altraparte non si deve neanche cadere nell'opposto dell'ascetismo, ovvero il consumismo sfrenato, il godimento esasperato che degenera in forme eccessive e criminali a discapito della dignità o libertà altrui. L'importante è mantenere l'equilibrio tanto nello spirituale quanto nel carnale. Una vita totalmente improntata all'ascetismo e alla rinuncia è dannosa e lo è anche una vita totalmente improntata al consumismo e all'edonismo.

Una scrittrice così concludeva il suo libro:
"Forse c'è un equilibrio di luce e oscurità in ciascuno di noi", gli disse. "E forse riconoscere l'oscurità che abbiamo dentro può aiutarci a controllarla e ad apprezzare maggiormente la luce. Proprio come io ho sempre apprezzato te."
Una scrittrice, Evelyn Vaughn, così concludeva il suo libro:



"Forse c'è un equilibrio di luce e oscurità in ciascuno di noi", gli disse. "E forse riconoscere l'oscurità che abbiamo dentro può aiutarci a controllarla e ad apprezzare maggiormente la luce. Proprio come io ho sempre apprezzato te."

Combinando ogni trigramma con ciascuno degli altri 7, si hanno 64 possibili figure, cioè 64 esagrammi.
I Cinque Elementi vengono pure associati alle stagioni, che li caratterizzano e li governano. La primavera è governata dal Legno, l'estate dal Fuoco, l'autunno dal Metallo, l'inverno dall'Acqua. L'elemento Terra appartiene a tutte le stagioni e precisamente agli ultimi 18 giorni di ciascuna di essa.

I Cinque Elementi sono anch'essi in continuo mutamento, perciò possono alimentarsi o distruggersi.


⦁  L'Acqua produce il Legno (1). Se c'è troppa Acqua soffocherà il Fuoco, perciò l'Acqua danneggia il Fuoco.
⦁ Il Legno produce il Fuoco, ma se il Fuoco è troppo grande, consumerà il Legno, perciò il Fuoco esaurisce il Legno.
⦁ Il Fuoco produce la Terra (2), ma troppa Terra spegnerà il Fuoco, perciò la Terra esaurisce il Fuoco.
⦁  La Terra produce il Metallo (3), ma se c'è troppo Metallo, la Terra verrà sopraffatta, perciò il Metallo esaurisce la Terra.
⦁ Il Metallo produce l'Acqua (4). Ma se c'è troppa Acqua il Metallo sarà sommerso perciò l'Acqua esaurisce il Metallo.
⦁  Allo stesso modo l'Acqua distrugge il Fuoco. Se il Fuoco è troppo grande, l'Acqua evaporerà. Perciò il Fuoco esaurisce l'Acqua.
⦁ Il Fuoco distrugge il Metallo, ma se il Metallo è troppo forte, il Fuoco si spegnerà, perciò il Metallo distrugge il Fuoco.
⦁ Il Metallo distrugge il Legno, ma se il Legno è abbastanza robusto romperà il Metallo. Perciò il Legno danneggia il Metallo.
⦁  Il Legno distrugge la Terra (5), ma se la Terra è troppo dura romperà il Legno. Dunque la Terra danneggia il Legno.
⦁  La Terra distrugge l'Acqua (6), ma se c'è troppa Acqua la Terra sarà sommersa. Perciò l'Acqua danneggia la Terra.


(1) La pioggia fa prosperare la vegetazione e gli alberi.
(2) Il fuoco riduce tutto in cenere, che diviene parte della terra.
(3) Il metallo è estratto dalla terra.
 (4) Il metallo è solitamente rappresentato dal carattere cinese per "oro", ma in questo contesto il metallo significa un vaso o un recipiente per contenere l'acqua, e quindi, imprigionarla. Il metallo è l'unico elemento che si cambia in liquido quando viene scaldato.
(5) Gli alberi e le radici trattengono il suolo e traggono nutrimento da esso.
(6) I canali e le dighe domano l'acqua.

Dalla combinazione degli 8 trigrammi fra loro nascono i 64 esagrammi composti da 6 linee ciascuno. L'unione di 2 trigrammi rappresenta la fusione tra macro e microcosmo, fra divino e umano, tra Cielo e Terra.
Ogni esagramma è composto da due trigrammi primari (linea 4, 5, 6) e inferiori (linea 1, 2, 3)




Inoltre è possibile individuare anche i "nucleari superiori o inferiori"




che permettono una maggiore precisione nel giudicare la qualità dell'evento futuro in quanto rispondono con maggior accuratezza alle domande come, perché, chi, quando, dove e quanto.
Anticamente i responsi venivano forniti interpretando, prima separatamente, poi, successivamente, linea per linea, dalla prima alla sesta; oggi molti studiosi preferiscono badare a quello che è il significato finale e oggettivo dell'esagramma e al responso generale.


I TRIGRAMMI IN SINTESI












Sulla Cina vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/cina-antica-e-black-metal.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/lao-tzu.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/breve-introduzione-al-taoismo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/tantra-e-tao.html

ALTRO APPROFONDIMENTO tratto da




Anche i grandi cicli della storia dell'umanità, ovvero quelli descritti nella dottrina indù del Manvantara, potrebbero essere fatti rientrare in tale concezione ciclica, Yin e Yang, con riferimento all'antichissimo libro I King (I Ching, secondo l'altra variante. Nota di Lunaria).
In tale libro, formato da 64 esagrammi costituiti da linee intere, rappresentanti lo Yang, e da linee spezzate, rappresentanti lo Yin, vengono descritte, secondo l'antica saggezza cinese, tutte le principali fasi dei cicli, grandi e piccoli, che si rinnovano continuamente.
Di tali 64 esagrammi può essere significativo considerarne 4 in particolare: Ch'ien, K'un, Po e Fu.
Così ne parla Da Liu:
"L'esagramma Ch'ien formato da sei linee intere (Yang) rappresenta la luce, l'attività, la forza e lo spirito. Il suo momento nella giornata è il mezzodì, la sua stagione è l'estate; oppure può voler dire quel momento nella vita di una persona in cui essa possiede il vigore della piena maturità.
K'un, formato da sei linee spezzate è il completamento di Ch'ien; K'un rappresenta l'oscurità, l'inattività, la debolezza, l'arrendevolezza. La sua ora è la mezzanotte, la sua stagione l'inverno, oppure può significare la decripetezza della vecchiaia che avanza. In Po tutte le linee sono spezzate, tranne la linea Yang che sta in cima. Po rappresenta il declino e la disgregazione, un processo in cui le forze delle tenebre a poco a poco sopraffanno la luce e i forti. Può rappresentare l'imbrunire, il tardo autunno e lo scemare del vigore con l'avanzare degli anni. Il suo complementare è Fu, che ha un'unica linea Yang in basso sotto cinque linee spezzate. Fu rappresenta l'opposto, il ritorno, la svolta decisiva in cui la luce comincia ad apparire nel pieno dell'oscurità. Sta a significare il primo barlume dell'alba, i primi segnali dell'avvicinarsi della primavera alla fine dell'inverno, oppure il periodo dell'infanzia.
Considerati nell'insieme, questi quattro simboli descrivono un ciclo che si ripete continuamente. Fu rappresenta l'inizio di una crescita che giunge al culmine in Ch'ien, poi declina tramite Po fino ad un punto di sterilità assoluta, o K'un, cui fa seguito ancora una volta Fu, e così via. Il ciclo prosegue all'infinito.

Se poi volessimo analizzare altri esagrammi dell'I King, aventi particolari riferimenti al susseguirsi delle ere cosmiche, di particolare interesse sono l'esagramma Ttai, formato da tre linee spezzate poste sopra tre linee intere, e l'esagramma complementare Pi, formato da tre linee intere sopra tre spezzate.
Il primo, Ttai, la pace, può rappresentare le ere e i periodi buoni, ovvero l'Era dell'Oro e dell'Argento o anche quei periodi nel corso dei quali pur essendo già i primi decaduti, si cercò di vivere secondo le leggi primordiali sotto la guida di un sovrano sacro, che tali leggi poteva intuire, interpretare e amministrare.
Il secondo, Pi, il ristagno, rappresenta evidentemente i tempi ultimi, ovvero quelli attuali, in cui cielo e terra non comunicano più tra di loro e nei quali le persone, le idee, le forme di governo ignobili prevalgono su quelle nobili.


Ecco alcuni dei commenti a tali esagrammi, riportati nel libro I King:

TTAI - LA PACE

Il ricettivo, il cui moto cala verso il basso si trova sopra; il creativo, il cui moto ascende verso l'alto, si trova sotto. Le loro influenze quindi si incontrano, e stanno in armonia, così che tutti gli esseri fioriscono e prosperano. Il segno è coordinato al primo mese (febbraio-marzo), nel quale le forze della natura preparano la novella primavera.
La sentenza: "La pace. Il piccolo se ne va, il grande se ne viene. Salute! Riuscita!"
Il segno accenna alla natura in un'epoca nella quale, per così dire, vi è il cielo in terra. Il cielo si è posto sotto la terra. Così le loro forze si uniscono in intima armonia. Da ciò nasce pace e prosperità per tutti gli esseri.
Nel mondo umano questo è un tempo di concordia sociale. Gli alti si chinano verso i bassi, e i bassi e i piccini nutrono sentimenti amichevoli verso gli alti, cosicché ogni ostilità cessa.
Dentro, nel centro, al posto decisivo, sta il luminoso; l'oscuro sta fuori. Così il luminoso esercita un'azione vigorosa, e l'oscuro è cedevole. In questo modo ambo le parti hanno il loro tornaconto. Quando i buoi si trovano in posizione centrale nella società e tengono in mano il dominio, anche i cattivi subiscono la loro influenza e si emendano. Quando nell'uomo regna lo spirito disceso dal cielo, anche la sensualità finisce sotto la sua influenza e trova così il posto che le compete.
Le singole linee entrano da sotto nel segno e lo abbandonano di nuovo dall'alto. Cioè i piccoli, deboli, cattivi stanno andandosene, e i grandi, forti, buoni sono in ascesa. Ciò reca salute e riuscita.


L'immagine:

Cielo e Terra si congiungono:
l'immagine della pace.
Così il sovrano divide e compie
il corso di cielo e terra,
amministra ed ordina i doni di cielo e terra,
e così assiste il popolo.


Cielo e terra sono in comunicazione ed uniscono i loro effetti. Ciò produce un'epoca di generale fioritura e prosperità. Questo flusso di forze deve essere regolato dal sovrano degli uomini. Ciò avviene ripartendolo. Così il tempo sempre uniforme viene suddiviso dall'uomo, seguendo le sue apparenze, in stagioni e, per convenzione umana, lo spazio, ovunque onnipresente, nelle direzioni della rosa dei venti. In tal modo la natura con la sua traboccante abbondanza di fenomeni viene limitata e domata. D'altra parte la natura deve essere aiutata nella sua produzione. Ciò accade quando si adattano i prodotti del momento giusto al luogo giusto. Così si aumenta il reddito naturale. Questa attività che doma e aiuta la natura è quel lavoro fatto sulla natura del quale l'uomo si avvantaggia.

PI - IL RISTAGNO


Il segno è l'esatto contrario dell'altro. Il cielo, sopra, si ritira sempre più verso l'alto, la terra, sotto, scende sempre più verso il basso. Le forze creative stanno fuori rapporto. è il tempo del ristagno e della decadenza. Il segno è coordinato al settimo mese (agosto-settembre), quando l'annata ha sorpassato il suo culmine e si prepara l'avvizzimento autunnale.

La sentenza:
"Il ristagno.
Mala gente non è propizia
alla perseveranza del nobile.
Il grande se ne va, il piccolo se ne viene"












Altro libro consigliato:



Sull'Arte nell'Antica Cina vedi:
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/larte-nellantica-cina.html