Zemla\žemyna, la Madre Terra nelle radici linguistiche slavo-baltiche-greche

Vedi anche: 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/ziva-e-aqua-viva-nel-folklore-veneto.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/zeleni-jurij-luomo-verde-nel-folklore.html

Zemla, la Dea Madre Terra della Carantania precristiana: la sua immagine è stata preservata e conservata in diversi aspetti.

Uno scritto tratto da http://www.carantha.com/zemla__the_earth_mother_goddess.htm

Una mia Traduzione

Nota: del presente articolo, traduco in particolar modo la parte dedicata alla radice "Zem". Ometto le divisioni storiche dei vari periodi, limitandomi ad accennarli, e tutta la conclusione relativa a delle feste. Per l'articolo completo, vedi il link.

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Ricerche inerenti il periodo pre-cristiano della Carantania, il primo stato sloveno nella zona delle Alpi, verso l'est, sono state basate sul seguente assioma: in quest'area prima si stanziarono i celti; nell'età romana furono romanizzati e dopo la caduta dell'Impero Romano, essi si rifugiarono verso l'Istria e nel Friuli, prima dell'invasione degli Slavi. Questo però non è mai stato provato del tutto! Contrariamente, l'articolo seguente assume un punto di vista differente: ipotizza che gli abitanti delle Alpi verso est, che sono stati nominati come Noricani, Carantiani e Sloveni, erano delle genti autoctone discendenti dagli antichi Veneti. Da questo punto di vista, emerge un'immagine differente della mitologia e della tradizione.
Il pantheon della Carantania non era inerente "gli antichi Slavi", come viene supposto. è stato ipotizzato che gli antichi Slavi erano gli antenati dei Carantiani, gli antichi Sloveni, e questo sembrerebbe confermare che il pantheon pagano della Carantania dovrebbe essere identificato con quello russo. Tuttavia, una tale teoria delle origini slovene non è mai stato provata.
Le tracce che si sono conservate nella primigenia tradizione slovena rendono possibile individuare alcuni degli Dei carantiani, come Belin, Svetovid, Triglav, Jarnik. Un certo numero di queste tracce suggerisce l'esistenza della Dea Madre Terra, ma il suo nome in sloveno non è stato scritto; com'era chiamata? La risposta è molto semplice: poteva essere chiamata solo con il nome comune di Zemla, "Terra", termine attestato anche in forme dialettali come "Zem'la", "Zemele", "Zemle".

Nell'antica Europa, l'organizzazione sociale era basata sul matriarcato. Questo può essere testimoniato dai ritrovamenti risalenti al tardo Neolitico, prima del 2000 a.c In questo periodo, culture di cacciatori e allevatori, originari del Nord Africa si sparsero per tutta Europa fino ai Monti Urali. In queste culture, la Grande Dea aveva un ruolo di primo piano e nella mitologia dei differenti popoli appariva in forme diverse: pesce, farfalla, uccello rapace, in forme antropomorfe legate alla nascita ecc. [nota: aggiungo anche il serpente] Per esempio: una Dea con caratteristiche di uccello rapace e notturno, con le ali e gli artigli, è Lilith.
Attorno al 2000 a.c, dei gruppi nomadi iniziarono ad invadere l'Europa. Li abbiamo chiamati "Indo-Europei"; essi erano detentori e portatori di un altro tipo di organizzazione sociale, a sfondo patriarcale; nella loro mitologia un ruolo centrale era assunto dal Sole o dal Cielo, visti come divinità maschili.
[nota: concetto che poi viene mantenuto anche nel cristianesimo: "padre nostro che sei nei cieli"... di conseguenza, gesù assume il simbolismo solare]
Tra il 4200 e il 2000 a.c, le prime culture agrarie in Europa si svilupparono nei bacini dei fiumi, come Oder, Vistula e il Danubio; più tardi furono conosciute come "Culture della ceramica". La Grande Dea era personificata dalla terra, chiamata "Madre Terra". Questa idea è sopravvissuta anche nel periodo Indo-Europeo. La Madre Terra aveva diversi nomi: nella mitologia greca era nota come Demetra. I Frigi la chiamavano "Zemele", "Semele", ed era conosciuta come la madre di Dioniso.
è possibile che dalla radice indo-europea "dzem", si sia originato il nome "Dem(eter)", "Dem-etra" e "Zem(ele)", "Semele".

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/demetra-e-persefone.html
Il nome "Zemele" appare in varie forme nelle lingue slave e significa "terra" e "terreno". Le lingue slave derivano dal più vecchio gruppo linguistico Balto-slavo; era un gruppo linguistico indo-europeo, che iniziò a distanziarsi nei sottogruppi Slavi e Balti a partire dal 1500 a.c. Nelle lingue baltiche il termine "Zemele" esiste ancora. Nella mitologia dei Lituani era chiamata žemyna, figlia del Sole e della Luna. In Lettonia, era chiamata "Zemes mate", "Madre del terreno" ed era diffusa e adorata in tutta l'area baltica; le altre divinità erano considerate i suoi figli.




Questa Dea primigenia dei popoli slavi e baltici, il cui nome inizia con "Zem-", era diffusa anche presso gli antichi Veneti, anche noti come "Sloveneti", tipici della cultura Lusatiana, tra il 1500-1100 a.c.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/veneto-origini-castelli-e-black-metal.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/slovenia-pagana-parte-i-triglav-vesina.html

Un reperto molto famoso è il Carro: questo piccolo carro venne trovato in una tomba di Strettweg, vicino a Judenburg, VII sec. a.c. Raffigura una statua della Madre Terra circondata da altre figure. Si può notare che porta un calderone sulla testa. è probabilmente un simbolo della ricchezza che la Madre Terra concede.




C'è un altro elemento interessante. Nel periodo dell'occupazione romana, le fonti romane ci testimoniano che esistevano ben tre figure di Grande Madre, che rappresentavano le province statali: Reitia (Rhaetia, ora Tirolo), Histria, (Istria), Noreia (Noricum, più tardi conosciuto come Carantania, una zona che corrispondeva alle attuali Austria e Slovenia). Fu a seguito dell'occupazione romana che l'originale organizzazione sociale della Rhaetia e dell'Histria vennero distrutte e la loro mitologia decadde.




Noricum venne annessa all'Impero Romano e le sue leggi vennero chiamate "Ius gentium"; l'antica Madre Terra prima chiamata Zemla venne ridenominata Noreia e divenne una divinità locale riconosciuta dai Romani, che la identificarono come la Dea Madre di Noricum e dei suoi abitanti. Tuttavia, i Romani la chiamarono anche "Noreia Isis", identificandola con l'Iside egizia. Siccome Iside era una Dea Madre, compagna di Osiride, anche Noreia venne immaginata come "una Dea sposa", associata quindi come paredra di un dio maschile: Belin, il dio della luce e del cielo. [Nota: qui si può vedere il passaggio culturale: agli inizi la Dea era immaginata come potenza autonoma, non associata a divinità maschili, che peraltro avevano ruoli marginali o poco definiti; successivamente la Dea perde, progressivamente, potere e centralità e viene mantenuta come "moglie di un dio" e quindi "soggetta al marito"; questo suggerirebbe un inasprimento delle leggi statali che regolamentavano il matrimonio, visto come "compravendita" di una sposa che dal padre passava al nuovo proprietario: il marito. Peraltro, questo simbolismo, della "femmina soggetta al maschio divino" è rimasto anche nel cattolicesimo: maria è sottomessa e sottoposta al cristo, sotto la sua dipendenza, proprio perché femmina e madre,
nonché "sposa dello spirito santo" che ha valenze spermatiche-fecondative. maria, infatti, NON è SULLO STESSO PIANO DI CRISTO, come credono gli ingenui. La coppia maria-cristo, che tanto piace ai cattolici e a molte donne, è un simbolismo sessista: il maschio-cristo sta sopra, la femmina-maria sta sotto e "collabora con lui" in una posizione di subordinazione, "servendo al mistero della redenzione sotto di lui", per usare la frase ufficiale].


La statua della Dea Madre Iside-Noreia è stata trovata nelle rovine di Virunum, una città romana, al nord di Klagenfurt-Celovec, Carinzia: la Dea indossa un abito che risente dello stile abbigliamentario tipico di Noricum: mantello con nappe sul peplo, una cintura che pende, fibule. La cornucopia e la ruota (*) in mano erano attributi di Iside. In quelle zone sono state trovate stele con iscrizioni a Noreia e diversi altari; soprattutto sull'antico "Mons Caratanus", venne trovato un tempio dedicato a Noreia.




Nell'era cristiana, su questo monte venne eretta la chiesa di "San Ulric" [nota: sai che novità, che i cristianucoli abbiano costruito su templi pagani!!!]. Con l'arrivo del cristianesimo, il nome della Dea non venne più tollerato, eppure si sono conservati i luoghi che erano dedicati a Lei, e l'idea di "sacro suolo" venne dedicato al dio cristiano oppure gli attributi di Noreia passarono a maria. [Nota: il fatto che il tempio di Noreia venne costruito sulla cima di un monte fa pensare che Noreia fosse legata anche alle rocce e alle caverne e non solo al terreno coltivabile; in tal senso, io penserei anche a rituali di litolatria; infatti: "In riferimento alla "pietra" in sloveno esiste il termine "Ziva skala", "roccia vivente"; questa idea risente anche del concetto di "Petra genetrix", "roccia partoriente", ovvero di tutti quei miti e leggende che collegano la fertilità alla roccia." Per approfondimenti vedi "Trattato di Storia delle Religioni" di Mircea Eliade.

(*) Il termine originale è "one time steering wheel", ma non riesco a tradurlo; non è riportato sul dizionario; tuttavia potrebbe essere "ruota dentata" o "ruota del timone"; Iside aveva comunque un aspetto marittimo (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/iside.html), più tardi inglobato nel "culto mariano" di "maria stella maris", maria stella del mare che protegge i marinai e in senso figurato "che indica la via per raggiungere il cristo evitando le tempeste del peccato".


Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/le-dee-del-riso-e-del-grano.html