Omosessualità ed omofobia: riflessioni utili


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[...] L'infamia dell'omofobia, anche al di là dei quotidiani pestaggi, degli assalti ai locali gay, delle spedizioni squadristiche, degli insulti che infestano internet da Roma a Los Angeles, da Mosca a Madrid, sia lontano dall'essere superato.
Perfino la memoria della decimazione degli omosessuali nei lager di Hitler viene ancora oggi contestata, negata, ridicolizzata.
Nonostante le testimonianze. Come quella, raggelante, di un alsaziano che nel 1994, ormai vecchio, padre e nonno, ha raccontato nel libro "Moi, Pierre Sel, déporté homosexuel" la sua storia. Centrata sul giorno in cui, sotto i suoi occhi, fecero sbranare il suo amore dai cani:

"Due uomini delle SS portarono un giovane al centro del quadrato. Inorridito, riconobbi Jo, il ragazzo che amavo, appena 18enne. Non l'avevo ancora incontrato al campo. Era arrivato prima o dopo di me? Non ci eravamo visti nei giorni che avevano preceduto la mia consegna alla Gestapo. Ero raggelato dal terrore. Avevo pregato perché non fosse nelle loro liste, sfuggito alle retate, risparmiato dalle loro umiliazioni. E invece era lì di fronte ai miei occhi impotenti, colmi di lacrime. Gli altoparlanti trasmettevano musica classica a volume molto alto mentre le SS gli strappavano i vestiti di dosso lasciandolo nudo e gli ficcarono un secchio in testa. Poi gli aizzarono contro i loro feroci pastori tedeschi: i cani lo azzannarono all'inguine e tra le cosce e lo sbranarono proprio lì di fronte a noi. Le sue grida di dolore erano distorte e amplificate dal secchio sulla testa. Sentii il mio corpo irrigidito vacillare, gli occhi sbarrati dall'orrore, le lacrime mi correvano giù irrefrenabili, ho pregato perché la sua potesse essere una morte rapida. Da allora è accaduto spesso che mi sia svegliato urlando nel cuore della notte. Per cinquanta anni quella scena è passata e ripassata continuamente nella mia mente."

Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/pierre-seel-e-gli-omosessuale-deportati.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/nazismo-le-vittime-dimenticate.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/la-violenza-sessuale-su-uomini-e-donne.html

Ma quello che è meno noto è che anche le dittature comuniste hanno perseguitato i Gay:
"Quel che è certo è che furono in tanti a essere uccisi solo perché avevano un orientamento affettivo diverso. Così come in tanti, forse addirittura di più stando a Enrico Oliari, furono i gay scomparsi nei gulag dell'URSS o della Cina maoista. Certo, era diversa la prospettiva: per i comunisti la sodomia era una deviazione borghese, pericolosa perché distraeva il proletariato maschio e vigoroso dal percorso che portava al sol dell'avvenire."
"Nei paesi fascisti l'omosessualità, rovina dei giovani, fiorisce impunemente", denunciava lo scrittore Maksim Gor'kij. "Nel paese dove il proletariato ha audacemente conquistato il potere, l'omosessualità è stata dichiarata crimine sociale e severamente punita." [...] Tornando in URSS, il giudizio del commissario del popolo per la Giustizia Nikolaj Krylenko era netto: "L'omosessualità è il prodotto della decadenza delle classi sfruttatrici che non hanno niente da fare... in una società democratica, fondata su sani principi, per tali persone non c'è posto.
Nei lager di Mao, i gay reclusi al campo, scoperti ad avere avuto rapporti sessuali, venivano giustiziati per fucilazione, rei di aver "infangato la reputazione della prigione e la grande politica di Correzione Attraverso il Lavoro".

"C'era tuttavia un filo rosso a collegare i lager del Terzo Reich a quelli comunisti: la convinzione che l'omosessualità fosse una specie di virus in grado di passare dall'uno all'altro infettando come la varicella e che questi infetti potessero essere guariti attraverso i più feroci e strampalati esperimenti scientifici."
"Carl Peter Vaernet per "curare i gay", li castrava e impiantava una ghiandola artificiale iniettando un "ormone maschile cristallizzato". Il numero esatto degli omosessuali morti a causa degli interventi di Vaernet rimane sconosciuto. Nel 1960 questo "medico" era ancora in libertà e studiava lobotomie per omosessuali"
"Ma questa fissazione di "invertire gli invertiti" non è solamente nazista o peronista. Anzi. Lo dimostra non solo la scritta che campeggiava all'ingresso del campo di prigionia cubano a Cayo Diego Perez (El trabajo los harà hombres, il lavoro vi farà uomini) ma la storia di Karl Freund, un sessuologo boemo ebreo che dopo aver cominciato i suoi esperimenti nella Cecoslovacchia comunista, li avrebbe proseguiti in Canada."

Nota di Lunaria: e questa ossessione ributtante di "invertire e guarire i gay" ce l'hanno anche i cristiani, e gli psichiatri cattolici. Intanto, si leggano queste direttive in vigore in Inghilterra nel XIII secolo, fino al 1861 (In Scozia fino al 1889) e nel resto d'Europa:
"I sodomiti dovevano essere seppelliti vivi"
"Tutti coloro che sono usi condannare il proprio corpo virile, trasformato in fimmineo, a subire pratiche sessuali riservate all'altro sesso, e che non hanno nulla diverso dalle donne, espieranno un crimine di tal fatta fra le fiamme vendicatrici, dinanzi al popolo", stabilisce il Codice Teodosiano emanato a Costantinopoli da Teodosio nel 438 d.c: "I sodomiti siano passati per il fuoco cosicché muoiano all'istante, prima che la famiglia si sia allontanata dal luogo del supplizio", dicono gli Statuti di Cremona del 1387.
"Il maschio privo di ogni vestito, in piazza, impalato e con il membro infilzato, rimanga lì tutto il giorno e tutto la notte. Venga arso vivo il giorno seguente fuori dalle mura. La femmina invece, priva di vestiti, venga legata nella piazza ad un palo e lì rimanga per tutto il giorno e la notte e poi arsa viva il giorno seguente fuori dalla città."

Come sappiano, nei paesi islamici i gay sono ancora torturati.

Vedi anche i campi di concentramento per omosessuali in Cecenia. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/cecenia-informazioni-utili-sul-regime.html
Iran: https://www.gay.it/cultura/news/makwan-moloudzadeh-pena-di-morte-21-anni-gay-iran

Per approfondire i crimini della psichiatria, e le loro denigrazioni e discriminazioni contro omosessuali\chiunque abbia una sessualità "non etero-cristiana" e contro le donne (ma anche uomini "giudicati da raddrizzare") si consultino questi libri:



https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html

E in Italia, se anche non li si tortura sulla pubblica piazza sventolando croci e immagini della madonna, si va avanti a fomentare un clima di odio e di omofobia, di condanna; i cristiani fanatici non fanno altro che vessare i gay, farli sentire sbagliati, sudici, odiati dal loro dio, godono quando succedono catastrofi come terremoti, ringraziano dio per l'AIDS,



onde poi gridare allo scandalo, invocando la censura, accusandoci di "cristianofobia" quando una persona non ci sta ai loro spadroneggiamenti cristiani e reagisce.


Per approfondire vedi:



Uno studio antropologico: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/antropologia-etnologia-e-zoologia-che.html

Altre riflessioni tratte da



Pochi altri momenti, nell'esperienza genitoriale, sono più delicati del coming out, quando cioè un figlio\figlia ufficializza in famiglia la sua omosessualità e quasi sempre si trova di fronte dei genitori impreparati o delusi: "Non sei come pensavo che tu fossi\non sei come avrei voluto".
Questo libro è dedicato a loro, li aiuterà a superare il disorientamento, li accompagnerà nel loro cammino  verso la comprensione, la consapevolezza e l'accettazione.
Una serie di domande, accompagnate dalle testimonianze di ragazzi e adulti che raccontano la loro esperienza, sollevano molti temi che un genitore si trova ad affrontare: ho il sospetto che mio figlio sia gay: glielo chiedo apertamente? come devo reagire al suo coming out? è colpa mia? sarà felice? verrà discriminato o deriso per la sua omosessualità? come posso parlare con lui di sesso sicuro?
Intrappolati tra pregiudizi sociali, tabù di natura morale o religiosa, il sincero desiderio di sostenere e amare sempre e comunque il proprio figlio, molti genitori troveranno in questo libro la risposta attenta e sensibile che serve per non interrompere mai il dialogo.


Nota di Lunaria: questo libro è molto ben scritto e contiene consigli utili per il dialogo genitori-figli; tuttavia il capitolo sulle religioni è scritto malissimo: non è argomentato, non si parla nel dettaglio dell'omofobia fomentata dalle religioni (ma neppure della misoginia, e sì che il libro l'hanno scritto due lesbiche...) e ci si limita a concludere il tutto con un (falsissimo, perché inesistente nella bibbia) "dio è amore" quindi "i cristiani amino e accettino i gay". Il che è un'idiozia, perché nella bibbia\corano sta scritto tutto l'opposto e ostinarsi a difendere l'indifendibile è controproducente per gli stessi omosessuali. 

Qualche stralcio del libro:


"Non ti credo, non è vero, tu non sei così!"
Spesso la prima reazione, la più comune, di un genitore colto alla sprovvista dalla rivelazione dell'omosessualità del figlio, è il dubbio, la negazione. L'eterosessualità è data per scontata e non si è preparati a ricevere una confessione così rivoluzionaria.

La nostra società ha affrontato molti cambiamenti prima di diventare quella che conosciamo, ma nonostante i progressi, molte persone sono indotte a sentirsi inadeguate riguardo alcuni fattori, tra i quali anche la sessualità. Avrete sicuramente visto riportati in televisione o sui giornali episodi che si riferiscono ad atti di bullismo tra studenti, sia a scuola che su internet e potreste temere che l'identità sessuale di vostro figlio lo renda un bersaglio. (...) La cosa più importante è affrontare questi timori, analizzarli e parlarne apertamente.

Si tratta di una scelta?

"Personalmente, non credo di essere nata gay. Non penso nemmeno di aver scelto esplicitamente la mia identità sessuale. Credo di essere arrivata a conoscere me stessa e ciò che mi attrae basandomi su migliaia di fattori, alcuni insiti nella mia personalità e altri provenienti dal mondo esterno. So di non aver scelto per chi prendermi una cotta o di chi innamorarmi, ma non mi è mai sembrato di averlo sempre saputo. Quello che so di per certo è che, se dovessi scegliere oggi, sceglierei di nuovo questa vita, identità sessuale compresa. Amo profondamente la mia vita e la mia visione del mondo determinata da chi sono e da chi amo. Penso che ognuno di noi arrivi a comprendere la propria sessualità a modo suo" (Testimonianza di Kristin)

è bene essere cauti nel parlare dell'identità sessuale come di una scelta. La parola "scelta" è estremamente riduttiva per descrivere un'esperienza complessa. [...] ogni persona ha il proprio, personale, rapporto con la sessualità. Ci sono individui che pensano di aver saputo di essere gay fin dal loro primo ricordo, che credono che sia nel loro DNA e di essere, letteralmente, "nati così". Altri sono arrivati a comprendere la propria sessualità in una fase più avanzata della vita e sono convinti che i loro desideri e le loro inclinazioni siano state determinate da esperienze provenienti dal mondo esterno. Altri ancora si trovano in una posizione intermedia - quella parte della loro identità è comunque congenita, ma le diverse esperienze e interazioni hanno contribuito a indirizzare le loro inclinazioni. Semplicemente non è possibile addentrarsi nei complessi meandri del cervello che determinano e indirizzano i desideri e giungere a una risposta definitiva su come avvenga questo processo, perché è diverso in ognuno di noi. L'unico modo per comprendere l'esperienza di vostro figlio riguardo alla sessualità è fargli delle domande. Potreste scoprire che lo sapeva da quando aveva tre anni, o che non ci aveva mai pensato prima di quest'anno, non importa come ci sia arrivato, la sua conclusione è corretta, reale e vera.
Per coloro che vogliono sapere se l'identità sessuale sia una decisione o se sia qualcosa che si possa mutare la risposta è: no e ancora no. (...) Tentare di negare qualunque aspetto della vostra identità - sessuale o altro - è sicuramente problematico, emarginante e dannoso. Ogni volta che cerchiamo di rifiutare una parte di noi stessi, quella parte si espande e pretende l'attenzione che le è dovuta.


è solo una fase?

La vita della maggior parte di noi è caratterizzata da diverse fasi riguardo una gran varietà di temi, sessualità compresa. Proprio come i nostri gusti in fatto di cibo o di musica possono cambiare nel corso della nostra vita, così può accadere un cambiamento riguardo a chi esercita un'attrazione su di noi e al perché questo accade in base a diversi fattori come l'aspetto, la personalità, gli interessi e a volte il genere. [...] Vostro figlio potrebbe avere interessi decisamente diversi tra 2 o 5 o 10 o anche 20 anni. Può darsi che abbiate ragione e che dopo aver esplorato le proprie inclinazioni giunga a una conclusione diversa dall'attuale.

Nota di Lunaria: lungi da me dire ad un omosessuale cosa dovrebbe fare con se stesso, però voglio provare lo stesso a lasciare un commento: io credo che si debba sempre partire da se stessi.
Mary Daly aveva capito che non c'è emancipazione, per la donna, se non si parte dal ricostruire il proprio IO:




"Le donne sono state condizionate a considerare riprovevole ogni atto che affermi il valore dell'ego femminile. L'ambizione femminile può "passare" solo quando viene diluita nell'ambizione vicaria tramite il maschio o per conto dei valori patriarcali. Per controbattere questa autosvalutazione di massa le donne dovranno costruire l'orgoglio femminile, alzando i nostri standard relativi a quanto è bello essere donna. Il nostro fallimento è consistito nel non aver affermato attivamente l'ego femminile. Se dobbiamo vergognarci di qualcosa, è di questo."

Io penso che un omosessuale, transessuale e chiunque altro abbia fantasie sessuali "non convenzionali", dovrebbe fare la stessa identica cosa: smetterla di considerare riprovevole e vergognoso il proprio io, smetterla di ricercare il consenso "degli etero\della chiesa" supplicando che "si degnino di accettarci", e iniziare a proporre una visione omocentrica del proprio Io, proponendo ed inventando nuovi simbolismi che mostrino la bellezza dell'essere altro rispetto all'eterosessualità, di essere una sfumatura, tra le tante, della sessualità umana, che ha molteplici aspetti, esattamente come non esiste "una musica" ma tanti stili di musica, non esiste "un'arte" ma tanti stili diversi di arte, non esiste "una letteratura" ma tanti modi diversi di scrivere e raccontare, non esiste un unico aspetto estetico e un'unica corporeità, ma tantissime, infinite! Siamo tutti individui unici, irripetibili, con una propria diversità! 
Più si riesce ad edificare il proprio Io, più si riesce ad espellere tutti i colonialismi psichici che ci sono stati introiettati, tanto più si diventa liberi ed indipendenti dal giudizio altrui.



P.s  e questa resta sempre la mia immagine preferita a tema saffico



Copertina stupenda per un mini cd altrettanto bello che non ha perso un grammo di bellezza in tutti questi anni (uscì nel 2000) e che ascolto e riascolto sempre volentieri https://www.youtube.com/watch?v=yUbp8YI8w5o
Peccato che originale non l'ho mai visto in nessun negozio! ;(




I Darzamat poi però non li ho più seguiti dopo questo EP, avevo sentito qualche altra canzone ma mi è sembrata decisamente inferiore rispetto a questo loro debutto 

Nota bene: per una storia dettagliata dell'omosessualità vedi questo libro 



Penso che sia il più completo. Inoltre, ci sono anche dei capitoli inerenti l'omofobia nel monoteismo e l'Autore dice chiaramente le cose come stanno senza "prendere le difese, scusare" il monoteismo.

Per leggere qualcosa sui pionieri del movimento di liberazione omosessuale: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/pionieri-del-movimento-di-liberazione.html