Identità, Spersonalizzazione, Alienazione




Nota di Lunaria: trascrivo questa riflessione perché è interessante riflettere sul dolore esistenziale, che colpisce tutti (chi più, chi meno) Ovviamente, il mio approccio alla questione è antipsichiatrico, quindi termini come "schizofrenia", "schizoide" et similia sono del tutto irrilevanti. La riflessione è interessante, ma ci si ricordi che la psichiatria ha commesso dozzine di crimini, fin da quando è nata, con Benjamin Rush. Ne hanno fatte di cotte e di crude contro donne, omosessuali, uomini "che non erano conformi all'ordinamento vigente", per cui rimando ai miei tanti scritti a tema antipsichiatria (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/i-crimini-della-psichiatria-raccolta-di.html) e alla lettura di Szasz.



Di norma la gente non si chiede "Chi sono io?". La propria identità è data per scontata. Ognuno di noi porta documenti di identificazione nel portafoglio; a livello conscio, sa chi è. Tuttavia, sotto la superficie un problema di identità si pone: ai limiti della coscienza è insoddisfatto, indeciso, e tormentato dalla sensazione che qualcosa della vita gli sfugga. è in conflitto con se stesso, insicuro di ciò che sente, e l'insicurezza riflette il suo problema di identità. Quando l'insoddisfazione si muta in prostrazione e l'insicurezza arriva al panico ci si può porre la domanda "Chi sono io?"
è un segno che la facciata che ci serve da identità si sta sgretolando. L'uso di una facciata o l'adozione di un ruolo per avere una identità denota una scissione tra l'Io e il corpo. In questo consiste il disturbo schizoide alla base di ogni problema di identità.

L'esperienza della perdita della percezione del corpo, insieme a sensazioni di estraneità e irrealtà, è nota come spersonalizzazione. è sintomo di una frattura con la realtà e si verifica nel primo stadio di un episodio psicotico. Se continua, oltre al senso di identità se ne perde anche la consapevolezza.
Il senso dell'identità scaturisce dalla percezione del contatto col corpo. Per sapere chi siamo dobbiamo essere consapevoli di ciò che sentiamo, dell'espressione del nostro viso, del portamento, del modo in cui ci muoviamo. Se no ci scindiamo in spiriti senza corpo e corpi delusi.
La perdita totale del contatto corporeo è una caratteristica della condizione schizofrenica. In senso lato lo schizofrenico non sa chi è, ed è talmente estraniato dalla realtà che non può neanche porsi il problema. D'altro canto, lo schizoide sa di avere un corpo ed ha, perciò, un orientamento spaziale e temporale; ma dato che il suo io non è identificato col corpo e non lo percepisce come cosa viva, non si sente in rapporto col mondo e con gli altri. Allo stesso modo non c'è rapporto tra il suo senso di identità consapevole e quanto percepisce di sé. Questo conflitto non esiste nella persona sana in cui l'Io è identificato col corpo e la conoscenza dell'identità scaturisce dalla percezione del corpo.
L'alienazione nel mondo moderno - il distacco dell'uomo dal suo lavoro, dal suo prossimo, da se stesso - è stata descritta da molti autori ed è il tema centrale delle opere di Erich Fromm.

Il conflitto tra l'Io e il corpo produce una scissione della personalità che influenza ogni aspetto della vita e del comportamento.
Il conflitto schizoide è una lotta tra vita e morte che possiamo enunciare come "essere o non essere". Il conflitto nevrotico, invece, nasce dal senso di colpa e dall'angoscia che si prova riguardo al piacere. Non che lo schizoide sia privo di senso di colpa e angoscia, ma nella sua personalità questi sentimenti sono subordinati al bisogno imperativo di sopravvivere. La personalità schizoide paga un prezzo per esistere: la rinuncia al suo diritto a fare alla vita richieste esplicite. Questo porta necessariamente a qualche forma di sacrificio e a un'esistenza che trae soddisfazione solo dalla negazione. La negazione della vita, qualsiasi forma prenda, è sintomo di una tendenza schizoide e in questo senso ogni problema emotivo ha una radice schizoide.

Il termine "schizoide" ha due significati. Indica una tendenza a ritirarsi dalla realtà e una scissione nell'unità della personalità. Ogni aspetto è un riflesso dell'altro.
Nella schizofrenia la personalità è divisa e ritirata dalla realtà. Tra i due estremi si trova la vasta gamma di condizioni schizoidi in cui il ritiro dalla realtà si presenta con un certo grado di distacco emotivo e la personalità è tenuta unita dalla forza del pensiero razionale