Misoginia: i diversi tipi di misoginia nei vari contesti culturali

N.B: Personalmente ritengo che se una donna "sentisse il bisogno di spiritualità o simboli mistici" è meglio se si dirige subito nel mondo della Wicca Dianica esclusivamente femminile (e non wicca mista e con fonti maschili tipo "garderiana", "alexandriana" e via dicendo). Questo perché è l'unica forma di spiritualità o "trascendenza psichica" (anche perché poi di fatto si può essere atee e usare gli archetipi delle Dee per parlare di sé) fondata dalle donne e ginocentrica senza più nessuna zavorra misogina.

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Qui, in sintesi, i vari tipi di misoginia

1) Misoginia di tipo biologico: la donna è ritenuta "un difetto di natura", malriuscita, uno scarto di natura, un maschio malriuscito, che sarebbe dovuto nascere perfettamente maschio ma, per un qualche difetto di procreazione, è nato femmina, un essere difettoso tanto nel fisico quanto nel cervello. Questa misoginia è tipica del mondo greco e trova il suo apice in aristotele. Fu anche inglobata nel cristianesimo, soprattutto nel periodo della Scolastica; vedi tommaso d'aquino nella questione 92, anche se ovviamente il cristianesimo potenzia la misoginia aristotelica aggiungendo "il sesso di dio" che aristotele non aveva postulato.

METTIAMO LA PROVA CHE ARISTOTELE E TOMMASO D'AQUINO SONO STATI LETTI DALLA SOTTOSCRITTA PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "NON è VERO NIENTE! SONO TUTTE CALUNNIE E BUGIE! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!












2) Una misoginia di tipo giuridico-legislativo: quel tipo di misoginia che è basata su leggi inique e discriminatorie; per esempio leggi che mettono a morte l'adultera e\o la donna stuprata, che non permettono alla donna di possedere beni, che obbligano la donna a consegnare lo stipendio al marito o la obbligano a matrimoni combinati o a sposare il proprio stupratore ecc. è una misoginia tipica del contesto islamico, indù, confuciano o greco\romano antico.

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3) Una misoginia di tipo religioso; qui più che non motivi biologici si tirano in ballo il sesso di dio, il ruolo di certe femmine nei testi sacri in rapporto a questo dio e\o ai profeti di tale dio, un certo ordine di creazione, il ragionare per dualismo (maschio\bene - femmina\male; maschio \attivo - femmina\passiva). Scontato dire che è una misoginia tipica del monoteismo in tutte le sue versioni (cattolicesimo, protestanti, evangelici, sciti, sunniti ecc., sì la brodaglia è sempre misogina). Non sempre utilizza espressione come "sacco di escrementi\cloaca sopra un tempio\animale mestruato"; molto spesso - anzi, soprattutto al giorno d'oggi - si nasconde dietro bei santini multicolour floreali ed espressioni cuoriciose come "tutelare la dignità della donna\il genio della donna"

METTIAMO PROVE, PRIMA CHE QUALCUNO DICA "NON è VERO NIENTE! IL MONOTEISMO è LA RELIGIONE PIù FEMMINISTA DEL MONDO!!!"











4) Una misoginia di tipo "mentale", tipica del contesto psichiatrico, che tende ad etichettare i comportamenti altrui, a stigmatizzare certe persone e a reprimere il diritto di libera espressione; c'è da dire che la psichiatria però è dittatoriale anche contro gli stessi uomini soffocando anche il loro libero pensiero.
Comunque, la misoginia psichiatrica ha etichettato le donne come "isteriche" e ha approvato le mutilazioni genitali.




5) Una misoginia di tipo animista\tribale, tipica di contesti come l'Africa animista, l'Oceania in generale, la Melanesia, le Hawaii pre-cristiane, gli Aborigeni... attualmente quasi scomparsa o inglobata nell'islam nel contesto africano. Pratiche misogine animiste erano basate su mutilazioni o deformazioni corporali (infibulazione, mutilazione della clitoride, schiacciamento del seno, allungamento delle labbra vaginali), non solo sulle donne, ma anche per gli uomini (scarificazioni, tatuaggi, mutilazioni delle dita, deformazioni del cranio): avevano una valenza di prova di coraggio o ingresso nell'età adulta o marchio di appartenenza tribale (Aborigeni, Africani); segregazioni tra i sessi (tipiche della Melanesia, Aborigeni), impurità mestruale (segregare le donne mestruate, non toccarle, bruciare quello che toccano, vedi l'Africa e la Melanesia), impurità del coito con una vergine (il sangue della rottura dell'imene era temuto: a volte si faceva deflorare la vergine da uno straniero o con un fallo finto, vedi l'Africa) superstizioni legate agli spiriti che "potrebbero fecondarle o entrare nelle vagine delle donne" (l'infibulazione originariamente in contesto animista serviva anche a questo); nel contesto hawaiano precristiano le donne non potevano cucinare (era il marito a cucinare per loro) e mangiare certi alimenti; anche gli uomini erano soggetti a certi diktat; chi sgarrava, veniva messo a morte (legge del Kapu, antiche Hawaii)
C'è da dire però che queste pratiche cruente e - ai nostri occhi - senza senso non nascono tanto dall'idea di "schifo" per la donna, ma dalla superstizione che fare certe cose serva a tenere lontani "gli spiriti" o placare gli antenati. In questi contesti, anche gli uomini sono sottoposti a pratiche altrettanto cruente e sanguinarie. Il punto centrale di queste società è che "'l'appartenenza tribale" è fondamentale; per questo "esiste un razzismo" tra gli stessi africani: un africano del Burkina potrebbe odiare un Senegalese, e viceversa.
Inoltre, si ricordi che queste mutilazioni o altre pratiche cruente erano anche ritenute "molto sexy" e "potenziatori del rapporto sessuale"; si potrebbe citare anche il caso cinese dei "piedi di loto", orribili moncherini di piede femminile deformato, ritenuti super afrodisiaci ed eccitanti...
al di là del fatto che servivano ad evitare che le donne cinesi "se ne andassero in giro" e quindi erano funzionali alla segregazione domestica delle donne.
Idem dicasi per le vagine mutilate e cucite. Molti maschi africani le ritengono incredibilmente sexy perché per certa estetica africana la "clitoride penzolante" deforma la vagina, che è ritenuta "più sexy" quando è completamente liscia, e si è tolto del tutto "il rilievo della clitoride".
Purtroppo, anche tante donne africane "si sentono bombe sexy" solo se vengono mutilate, perché sanno che piaceranno moltissimo ai maschi del loro gruppo etnico.
Per questo non è raro che donne africane adulte (incluse femministe africane) o ragazzine chiedano insistentemente di essere mutilate.





6)  Una misoginia di tipo sessuale, dove la donna è vista semplicemente come "fic*\svuotapalle". è la misoginia che va per la maggiore qui da noi, e che è praticata anche e soprattutto da chi non è neanche religioso e neanche sa chi sono stati aristotele&tommaso d'aquino. L'unico interesse è solo quello di "f*ttere, f*ttere, f*ttere" possibilmente con "gran fich*" ma in mancanza di quelle vanno bene anche le "cozze" e soprattutto, le prostitute o le bambole gonfiabili.
C'è da dire però che non tutte le donne prenderebbero questa forma di misoginia come offensiva o grave, questo per due motivi:

- La maggior parte delle donne fa derivare la propria autostima psico-fisica dal sentirsi apprezzata dagli uomini o comunque dall'uomo che sceglie come fidanzato\marito ed entro certi limiti questo è più che naturale: si chiama attrazione sessuale e libido e può anche avere una valenza giocosa e frivola. Diventa dannosa quando una donna deliberatamente trascura i propri desideri, aspirazioni intellettuali e diventa un'oca frivola completamente soggiogata e plasmata ai desideri\capricci dell'altro e\o alle tendenze della moda, provocando un grave danno a se stessa.
- Anche le donne visionano la pornografia e hanno gusti sessuali parafiliaci, possono avere un'indole sessuale sboccata o trasgressiva, recitano in film pornografici o comprano sex toys e abbigliamento sexy e le più ricche possono scegliere di "andare con un gigolò".
- Anche le stesse femministe non la pensano allo stesso modo chi assume un atteggiamento censorio anti-sesso o è contraria ad alcune forme "ludiche" di sessualità riservate ai maggiorenni o autoerotismo (feticismo, esibizionismo consenziente, film porno, escort consenzienti ecc.) sta pericolosamente virando dentro il monoteismo (per intenderci "donna puritana di Salem"); altre che propongono il "vietato vietare" di fatto potrebbero avvalorare pratiche come l'infibulazione o il burqa islamico "se la donna è consenziente". 
La questione è molto complessa e in generale bisogna valutare caso per caso facendo sempre la corretta informazione sulle cose. 
Per esempio, si veda la diatriba contro "le veline"\showgirls; chi le critica spesso ignora che fa del pregiudizio sessista e discriminatorio, anzi persino "lombrosiano", contro la velina di turno (l'intelligenza non dipende dall'abbigliamento, come neanche la tendenza a commettere atti criminali; a dare valenze morali\peccaminose ad un certo abbigliamento sono i monoteisti; la minigonna in un contesto puritano e morigerato è un simbolo di rivolta; viceversa una gonna nera coprente indossata in contesti musicali come in quello Metal\Dark Wave non ha la stessa valenza che gli danno gli islamici; il make up ha diversi significati a seconda del contesto e del messaggio che si vuole trasmettere e via dicendo). Inoltre, è inevitabile "avere gusti estetici" così come la stessa estetica cambia da cultura a cultura e di anno in anno, sia per maschi sia per femmine. Se gli Indios trovano sexy infilarsi bastoncini dal naso per assomigliare al giaguaro,
è perché in quel contesto il giaguaro ha un'enorme importanza.
Se in un certo periodo storico a piacere sono le Rita Hayworth o le supermaggiorate bionde e in altri periodi storici a piacere sono le Twiggy filiformi,
o le donne bionde col "frontone" senza sopracciglia (le bellezze medioevali...) e in altri periodi ad essere apprezzate sono le donne dai capelli scuri
o con molti nei e le parrucche, se in certi contesti alternativi sono trovate sexy le donne rasate [gabber] o "robotiche" [cyber] e in altri contesti le donne vestite con abbigliamento cimiteriale o macabro, o esistono estimatori di donne obese, come le BBW o c'è chi impazzisce per quelle "lolitose" non si può sempre vedere dietro misoginia ad ogni piè sospinto: è legittimo avere gusti estetici; anche perché - ci piaccia o meno - siamo "programmati" per vivere in società e per piacere agli altri. Non mi pare che auto-segregarsi nella misantropia totale serva a risolvere i problemi; è molto più intelligente riflettere sulle cose e poi lavorare su se stesse, curando la propria persona e accettando i propri limiti, migliorando se stesse senza farsi plagiare "dai capricci dell'altro", enfatizzando i propri pregi, e soprattutto, essere sempre consenzienti nelle proprie scelte.
Comunque, facciamo notare che la stessa estetica maschile cambia a seconda delle epoche e dei luoghi.

Non mi pare ci sia in atto nessuna "coercizione" a vestirsi come delle Rita Hayworth o piuttosto come delle gabber, a sfoggiare gonne lolitose multicolour o face painting bianco\nero con croci rovesciate. Semplicemente una donna o un uomo scelgono una certa estetica in linea con i propri gusti, tendenze, indole. E idem dicasi per i gusti sessuali: ci sono donne che trovavano sexy i Take That, altre trovano sexy i Black Metallari; altre ancora trovano sexy gli androgini o gli "effemminati" alla Brian Molko\Ville Valo, altre i cyber, altre impazziscono per Lenny Kravitz, altre per Leonardo di Caprio nel periodo di "Titanic". E idem dicasi per gli uomini, non tutti impazziscono per Pamela Anderson, non a tutti piacciono le filiformi, c'è chi ama le rosse, chi le bionde ecc.
Scegliere un look o non scegliere un look non si può vedere sempre ed esclusivamente come "misoginia, disprezzo per la donna".
Per questo secondo me "campagne contro le veline, le showgirls che fanno i calendari" non hanno alcun senso visto che esistono centinaia di estetiche e di estimatori di altre estetiche. O almeno questo è quello che vedo io tutti i giorni da decenni.