La demonologia nel mondo mesopotamico era piuttosto complessa.
La Lamashtu, nella cultura mesopotamica, era un demonio (femmina) che sotto forma di demone incubo o di febbre perniciosa interrompeva le gravidanze e sottraeva gli infanti:
"Portatemi i vostri bambini (ella dice) affinché io li allatti, e le vostre bambine, affinché io ne sia la guardiana, alla bocca delle vostre figlioline voglio dare il seno".
Era allegoria della sterilità, considerata una vera e propria piaga dalle società antiche, dove il valore della donna si misurava in base alla sua capacità di grembo fecondo, di "essere riproduttrice".
Nota di Lunaria: il tema del demone femmina (o strega con poteri divini) che allatta è presente anche nell'Induismo, nella storia di Krishna, che viene allattato dalla perfida Putana; il dio bambino appena si accorge che Putana vuole allattarlo con veleno, "risucchia" tutta l'energia di Putana.
Latte e veleno sono elementi tipici presenti anche nell'idea induista degli Oceani.
In uno scongiuro del periodo neosumerico si legge: "Ha sottratto al poppante l'alimento, ha sottratto il mestruo alla donna, ha sottratto al giovane il potere virile"
Nota di Lunaria: ovviamente in un'analisi moderna e di archetipo alla figura di Lamashtu, potremmo vedere un simbolo di rifiuto della gravidanza, non necessariamente solo l'aborto (tema davvero delicato e controverso https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/storia-horror-dellaborto-parte-1.html) ma anche l'utilizzo dei semplici anticoncezionali (odiatissimi dal cristianesimo, ovviamente!, proprio perché liberano la donna dalla gravidanza non voluta e nello stesso tempo liberano anche l'uomo dal dover essere, cristianamente, per forza, padre dopo ogni coito... visto che la morale cristiana del "il piacere sessuale è lecito solo per l'apertura alla vita!" si rivolge tanto alle donne quanto agli uomini... obbligati anche loro, se sono cattolici, ad eiaculare solo se vogliono diventare padri!)
Ritornando a Lamashtu, in altre parole non ci sarebbe nulla di strano a vedere in Lamashtu l'archetipo di una donna che non voglia avere figli e che utilizza liberamente quanto la scienza medica mette a sua disposizione per evitare gravidanze (o anche per gestire e regolarizzare il ciclo mestruale).
Per proteggersi dalla Lamashtu si realizzavano anche molti amuleti; in uno si vede la demone che allatta un cane e un maialino, mentre tra le mani stringe due serpenti.
Scongiuro. Lamastu, "figlia di Anu", è il suo primo nome;
il secondo è "sorella degli Dèi delle vie",
il terzo, "Clava che fende il cranio".
Il quarto "Colei che accende il fuoco".
Il quinto: "Dea dal viso orrendo".
Il sesto: "Confidente e adottata da Irnina".
Il settimo: "Sii scongiurata per i grandi Dèi". Vola via con gli uccelli del cielo. Scongiuro!
I Sumeri conoscevano e praticavano anche la magia nera: nel codice di Hammurabi era punita con la morte. "Kashapu" era "procurare la morte con il veleno", "Kashu", "legare" connessa ai poteri nefasti e sinistri della saliva "Rakhu", da cui "Galukh-zu", l'uomo esperto di saliva.
Le pratiche di magia nera erano quelle che anche noi conosciamo: trafiggere figurine, bruciarle ecc.
La strega era la "Ba'arum sha mushi", la cacciatrice notturna.
Anche i morti non sepolti erano temuti: li si considerava "etimmu" (edimmu), cioè spettri.
Lo spettro era "Colui che giace nel deserto senza sepoltura"
"Colui che è caduto da una palma"
"Colui che è caduto nell'acqua da un vascello"
Lo scongiuro era un mezzo per difendersi, e consisteva in "parole di potenza"
Abbiamo visto che la Lamashtu era considerata un demone. Ma non potrebbe essere che molto prima fosse invece considerata una Dea, poi successivamente denigrata, come accadde a tutti i simboli pagani, sotto l'influsso cristiano? Come accadde alla stessa Lilith, la Dea-Donna-Civetta, legata alla giustizia ultraterrena e poi via via considerata personificazione del vento notturno del deserto e quindi demone, sotto l'influsso ebraico? https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/lilith.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gli-animali-e-le-dee-nella-mitologia.html
Per iniziare, la Lamashtu è femminile, e quindi connessa al "dare la vita"; inoltre Lamashtu è raffigurata mentre allatta un porcellino e (forse) un cane.
Il cane è associato anche ad Hadkai, una Dea induista ancora adorata, specialmente in Gujarat, oltre che ad Ecate e ad Artemide e qualche volta anche a Kali. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/totemismo.html
Anche il maiale era un animale associate alle Dee: Cerridwen, (associata alla scrofa bianca), Dea (a volte Triplice) della magia e dalla sapienza (il cui calderone non è altro che l'Utero Cosmico); Varahi è una Dea indù cinghialessa, legata alla notte.
Ma l'idea di maiale o meglio, di scrofa, è ancora più antica, come dimostrava Marija Gimbutas.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/cerridwen-henwen-baubo-e-il-maiale.html
Anche i Greci mantennero l'idea del maiale, associandolo a Circe, probabilmente ricalcata sulla Potnia Theron, la Signora degli Animali. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/circe-medea-il-serpente-e-il-veleno.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/todi-ragini-e-la-potnia-theron.html
Lamashtu stringe anche tra le mani dei serpenti con la doppia testa, che ricordano un po' il Caduceo, oltre che la posa della Dea di Creta. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/creta.html
Senza contare che esistono moltissime altre Dee associate al serpente: Manasa, Sadhi, Tara, Mami Wata… https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-serpente-domestico.html
Un altro particolare interessante è che Lamashtu cavalca un asino, esattamente come le Dee indù Shitala e Kalaratri.
Due Dee ovviamente molto temute e adorate; Shitala è la Dea del vaiolo: lo porta e lo toglie; viene quindi invocata come Dea della malattia e della salute.
Kalaratri deriva da "Kala", "Tempo" ma anche "Nero", e si riferisce alla Tenebra prima della Creazione e da "Ratri", "Notte"; è una forma di Kali. Cavalca un asino. Ha 4 braccia; le mani destre sono posizionate nei mudra Abhaya e Varada. Kalaratri è ricordata per aver ucciso il demone Raktabeej, bevendo tutto il suo sangue prima che toccasse terra (il sangue del demone aveva il potere di generare altri demoni); sebbene questa Dea sia terrifica di aspetto, sa essere molto protettiva con i suoi devoti proteggendoli da tutte le influenze negative. Governa Saturno ed è associata al chakra Sahasrara (l'Infinito), localizzato in testa; è il chakra della Pure Luce e della Coscienza Suprema.
Anche la tibetana Palden Lhamo cavalca un asino. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/tibet-2-il-bon.html
Il simbolismo dell'asino è stato scopiazzato anche nel contesto cristiano: infatti l'odioso nazareno ne cavalca uno e i primi cristiani vennero accusati di "adorare una testa d'asino" (accusa che lo stesso Tertulliano confuta). Venne anche ritrovato un inquietante graffito, il graffito di Alessameno, che mostra un uomo crocifisso con la testa asinina... ma non si sa sa sia una parodia o una satira al culto cristiano o non piuttosto una forma totemica presente nel primo cristianesimo, e poi cancellata.
METTIAMO ANCHE LE FOTO DELLE PAGINE, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI DICENDO CHE NON è VERO NIENTE, CHE è UN MIO DELIRIO, CHE NON HO MAI LETTO UN LIBRO, CHE SONO IO LA MENTECATTA:
è lo stesso Tertulliano (che, per chi non lo sapesse, è un nome fondamentale della storia cristiana) che scrive "Come già alcuni dei vostri scrittori, voi avete fantasticato che una testa d'asino sia il simulacro del nostro Dio. Fu Cornelio Tacito ad insinuare tale sospetto"
Infatti era una diceria che veniva detta sui cristiani: che adorassero un dio dalla testa d'asino o una testa d'asino.
"Su un muro della scuola dei paggi sul Palatino si scoprì nel 1857 un graffito, che si conserva al Museo Parco Nazionale delle Terme. Vi era raffigurato un uomo crocifisso con la testa d'asino e accanto a quello una figura in atto di adorazione. Sotto vi è la dicitura, in greco, "Alexamenos sebete theon", "Alessameno venera il suo dio". Si tratterebbe quindi di un graffito parodistico, che voleva prendere in giro i cristiani, oppure, più probabilmente, di un graffito che riportava una diceria pagana sul cristianesimo: che i cristiani praticassero l'onolatria, l'adorazione di un dio-asino.
L'asino poi era associato anche al Dio Seth e ad un aspetto di Giunone: Iuno Dolichena. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/lasino-e-seth.html
Come abbiamo visto il cane, il serpente, il maiale e l'asino erano animali collegati a Dee della fertilità, della potenza, del rinnovamento, della malattia e della salute. Per questo la mia ipotesi è che Lamashtu fosse una Dea molto potente e stimata, terrifica ma anche benevola, poi successivamente denigrata e detronizzata.
Tra l'altro, anche il suo volto, e la forma così terrifica, è un indizio di questo: infatti in Asia le Dee dalle espressioni irate sono Dee benefiche e protettive; l'espressione feroce serve proprio a cacciare via il male! Inoltre, la stessa Lamashtu allatta, come una Dea Madre.
Altri post sui Sumeri\Babilonesi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-matematica-al-tempo-dei-babilonesi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/arte-sumera-babilonese.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/le-pratiche-funerarie-dei-sumeri-la.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/ishtar.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/introduzione-alla-mitologia-sumera.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/il-dio-sumero-della-luna-e-i.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/inni-babilonesi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/dumuzi-la-figlia-di-iefte-e-i.html