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Nota di Lunaria: dato l'andazzo negazionista e revisionista in voga sui social network, su certi siti cristianoidi, del libro in questione saranno pubblicate anche le foto delle pagine, prima che qualche cristianucolo abbia da starnazzare che non è vero niente, è un mio delirio, me la sono inventata io, sono fantasiosi miraggi, sono io l'incattivita degenerata, l'analfabeta che non ha mai letto libri...
Il 17 ottobre del 1998 l'ex dittatore Augusto Pinochet Ugarte viene arrestato a Londra e attende di essere estradato in Spagna: deve rispondere di tortura e genocidio.
Se visitate il Cementerio General di Santiago in Cile, vi troverete un monumento: si tratta di un Muro della Memoria, eretto nel 1994, pochi anni dopo il ritorno della democrazia in Cile. La superficie in pietra reca incisi tantissimi nomi, oltre quattromila: tutte quelle persone sono morte per mano di Augusto Pinochet, sotto la sua dittatura, che è durata dal 11 settembre del 1973 all'11 marzo 1990. Accanto ai nomi di 1002 uomini e donne ricordati da quel muro manca la data di morte: sono i desaparecidos, gli scomparsi a cui i familiari non hanno potuto dare sepoltura. Su un lato c'è dello spazio libero, perché si è previsto che quello spazio potesse essere riempito con i nomi di altre vittime. Lentamente, le famiglie, ormai libere dal timore di ritorsioni, hanno deciso di rendere pubblica la scomparsa dei loro cari. In un villaggio mapuche, alle pendici delle colline del Cile, alcuni anziani dissero che non intendevano rendere nota l'identità delle vittime per timore che i militari potessero vendicarsi sui vivi. Quel muro non riporterà mai tutti i nomi che rimangono ancora sconosciuti.
Il libro è dedicato ad alcune persone: Freddy Taberna, fucilato dal plotone d'esecuzione, a Pisagua, il 30 ottobre 1973; Diana Aron, ferita dalla polizia segreta cilena il 18 novembre 1974 e torturata; Fernando Ortiz, arrestato il 15 dicembre 1976 e fatto sparire; Rodrigo Rojas Denegri, bruciato vivo il 2 luglio 1986 da uno squadrone di militari e abbandonato in un fosso, morto qualche giorno dopo in un ospedale; Claudio Jimeno, arrestato l'11 settembre 1973 e fatto saltare in aria con la dinamite.
Il monumento cileno non comprende i nomi di coloro che hanno perso il posto di lavoro, la casa, la previdenza sociale, la pensione, in seguito al colpo di stato del 1973: si stima che siano un milione di persone. Il monumento non menziona neanche gli abitanti della baraccopoli che sono stati rastrellati da pattuglie, picchiati, costretti a restare nudi in un campo da calcio mentre mogli, madri e bambini assistevano alla scena. A questi aggiungiamo anche gli esuli e i migranti, quasi un milione, che lasciarono il paese all'epoca del golpe dei militari.
Infine ricordiamo che lo Stadio Nazionale, la più grande arena sportiva del paese, venne trasformato in un enorme campo di concentramento: migliaia di dissidenti arrestati e torturati venivano ammassati lì.
Ricordiamo ancora qualche vittima, ammazzata dalla giunta cilena: Victora Jara, famoso per i suoi canti di protesta, Orlando Letelier, Enrique Parìs, Carlos Berger, Josè Manuel Parada, Carmen Gloria Quintana (bruciata viva). Solo durante il primo anno di dittatura, furono arrestate 180 mila persone; il 90% venne torturato. La popolazione era talmente povera e affamata che le bambine si prostituivano e la gente iniziò a mangiare i gatti per potersi sfamare. (Nota di Lunaria: niente di nuovo, nella Spagna franchista e cattolica mentre la gente crepava in miseria, il super cattolico Francisco Franco faceva erigere crocioni alti 150 metri)
E ADESSO METTIAMO FOTO CHE DIMOSTRANO CHE PINOCHET ERA CRISTIANO CATTOLICO E AMICO DI PAPA GIOVANNI PAOLO II:
La frase recita: "Tutto quello che ho fatto, tutte le mie azioni, tutti i problemi che ebbi, ho dedicato tutto a Dio e al Cile, perché ho evitato che il Cile diventasse comunista"
Nel 1993 papa Wojtyla dedicò una "benedizione apostolica" al dittatore Pinochet e a sua moglie in occasione delle nozze d'oro: "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, signora Lucia Hiriarte Rodriguez, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale"
PINOCHET E LA DINA: UGUALI ALL'INQUISIZIONE!
"Con il colpo di stato fascista dell'11 settembre 1973 il Cile era caduto in mano ai militari, che lo reggevano con pugno di ferro. Conducevano sul piano politico una spietata azione repressiva contro la sinistra, soprattutto contro i comunisti. Su quello economico sviluppavano un programma di risanamento ispirato alle ricette liberiste dei Chicago Boys [di Milton Friedman. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/il-fondamentalismo-capitalista-dei.html
Suggerisco di leggersi "Shock Economy" per farsi un'idea dell'operato di 'sto qui. Nota di Lunaria]
Avevano sì salvato il paese dal tracollo economico ma avevano a tal punto divaricato la forbice tra ricchi e poveri da ridurre la popolazione meno abbiente alla fame.
Il generale Pinochet esercitava sul paese un potere quasi assoluto (governando con l'aiuto di una Giunta composta da comandanti dell'Esercito, Marina, Aviazione e un temutissimo servizio segreto, la DINA, Direcciòn de Inteligencia Nacional, che aveva più volte violato i diritti umani).
Molte le vittime, molti i desaparecidos, torturati e morti sotto la tortura, arrestati o rifugiati nelle Ambasciate straniere.
I partiti politici non esistevano più. Di tanto in tanto la guerriglia organizzava attacchi contro obiettivi pubblici; e la Giunta inaspriva il controllo e moltiplicava le azioni repressive.
Povertà, sospetto, paura, terrore, prevalevano sul Paese. E la parte benestante, ignara o acquiescente era felice per lo scampato pericolo della "rivoluzione comunista".
La chiesa cattolica, con la figura dell'arcivescovo Silva Henrìquez era l'unica che poteva esercitare una qualche opposizione al governo militare
(Nota di Lunaria: in realtà Pinochet e i suoi alleati erano cattolici devoti. Basti ricordare che lo stesso Giovanni Paolo II era dalla parte di Pinochet)
In Italia, i partiti politici di centro e di sinistra tuonavano contro il colpo di stato militare cileno; i partiti di destra reagivano con imbarazzo; ogni giorno la stampa riportava violazioni dei diritti umani; si organizzarono manifestazioni a sostegno dei perseguitati cileni. Un gruppo musicale cileno, gli Inti Illimani e i fuoriusciti cileni rifugiati in Italia testimoniavano degli orrori commessi da Pinochet."
"Ma chi è il vero responsabile delle atrocità, delle violazioni dei diritti umani? Pinochet in prima persona?
(...) Pinochet agiva da padrone assoluto in Cile.
Il suo braccio operativo era il capo della DINA, il generale Manuel Contreras. (...) Tra i vari Servizi dello Stato, la DINA risultava essere il primo responsabile delle violazioni dei diritti umani: arresti indiscriminati, sequestri, detenzioni illegali, maltrattamenti, torture, morte e scomparsa di cittadini cileni e anche stranieri.
La DINA costituiva una temibile forza di polizia e di intelligence alle dirette dipendenze del generale Pinochet."
Nota di Lunaria: Pinochet (e i suoi fidi alleati) erano cattolici devoti, quindi i loro metodi "di indagine" sono palesemente identici a quelli dell'inquisizione. Infatti:
"Al detenuto venivano sequestrati l'agenda telefonica e il carnet degli indirizzi, poi era interrogato dagli agenti. Degli interrogatori era ben nota la brutalità: dalle pressioni psicologiche alle violenze fisiche di ogni genere, incluso l'uso di sostanze chimiche. Nel breve volgere di giorni, a volte solo di ore, il malcapitato veniva costretto a fornire una rosa di nomi di persone a lui vicine: compagni di partito o simpatizzanti o gente che nulla aveva a che fare con l'attività politica. Non c'era scelta, qualche nome lo si doveva fare per evitare di incorrere nella tortura. L'indagine si allargava a macchia d'olio, gli arresti si susseguivano agli arresti, gli interrogatori agli interrogatori. Il terrore della popolazione era tale che a un arresto o a un sequestro seguiva di regola la scomparsa di coloro che in qualche modo si sentivano collegati al detenuto. La gente si dileguava, si nascondeva, fuggiva, abbandonando il posto di lavoro, dandosi alla macchia, mimetizzandosi. Cambiando in casi estremi la propria residenza giorno dopo giorno, in una disperata corsa per sfuggire alle ricerche dei carabineros o dei Servizi."
"Violenze fisiche e psicologiche, attuate con ogni strumento immaginabile. Dove lo stupro delle prigioniere, con lo scopo di ammorbidire le vittime, spesso non rappresenta che l'anticamera della tortura. Mentre "il tuffo" dalla nave o il "volo" dall'elicottero in mare costituiscono la soluzione forse più auspicabile per molti malcapitati. Ho sentito di donne alle quali è stato introdotto in vagina un topo vivo, di uomini denudati e assaliti da cani addestrati a mordere i testicoli, di persone esposte d'inverno a temperature sotto zero fuori dalle baracche nei campi di concentramento dopo essere state irrorate d'acqua con gli idranti, di uomini e di donne sapientemente "trattati" ai genitali con scariche elettriche (la picana) o lentamente soffocati con la testa premuta in un secchio traboccante d'acqua e feci (il submarino), di genitori costretti ad assistere alla violenza fisica sui figli o sulle figlie per convincerli a parlare, di tutta una congerie di raffinate tecniche d'interrogatorio che quando non inducono le vittime a una rapida confessione, le portano spesso alla follia o alla morte."
Nota di Lunaria: MA SOPRATTUTTO ADESSO VOGLIO CHE TROVIATE UNA FOTO DI PINOCHET E DEI SUOI COLLABORATORI CHE SFOGGIANO UN CD, VINILE O UNA T-SHIRT BLACK METAL, DEATH METAL, BRUTAL DEATH METAL, THRASH METAL, GRINDCORE, ROCK ALTERNATIVO.
VOGLIO CHE MI TROVIATE ANCHE SIMBOLI SATANICI E PAGANI SFOGGIATI DA PINOCHET E DAI SUOI COLLABORATORI.
VISTO CHE A SENTIRE VOIALTRI CRISTIANI SOLO "METALLARI, SATANISTI, PAGANI, NON CRISTIANI" FAREBBERO CRIMINI, ADESSO TROVATEMI UNA FOTO DI QUALSIASI CD, VINILE O T-SHIRT METAL SFOGGIATI DA PINOCHET.
ALLORA? TROVATO NIENTE???
Nel 1993 papa Wojtyla dedicò una "benedizione apostolica" al dittatore Pinochet e a sua moglie in occasione delle nozze d'oro: "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, signora Lucia Hiriarte Rodriguez, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale"
E ADESSO RIPORTIAMO LE FOTO DELLE PAGINE, PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "NON è VERO NIENTE! NON CI SONO LE PROVE! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO! NESSUNO TI CREDERà!, EH EH EH!"
LE PAGINE Più BELLE TRATTE DA "L'AUTUNNO DEL GENERALE"
L'11 settembre 1973 il generale Augusto Pinochet, comandante dell'esercito, provocò un golpe con il sostegno degli Stati Uniti che prima del governo Allende avevano forti interessi economici in Cile. Il dittatore ridusse al silenzio tutti gli oppositori con il carcere, le torture, gli omicidi... si calcola che durante la feroce dittatura di Pinochet (1973-1990) siano state fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone. Per questo nel 1998 diverse organizzazioni internazionali chiesero che Pinochet fosse processato per crimini contro l'umanità. Il dittatore, però, non è mai comparso in tribunale (1) per ragioni di salute e di età; morì otto anni dopo, nel 2006
(1) Nota di Lunaria: come altri dittatori cattolici, del resto, crepati nei loro letti con tutti i comfort; vedi Franco e Salazar.
"Nella mia vita, Pinochet era tutto. Eppure era anche un nulla. Un giorno però... un giorno tutto ciò sarebbe cambiato, mi ripetevo, come tutti ci ripetevamo, in Cile e all'estero. Un giorno sarei rientrato trionfalmente nella mia patria e avremmo ottenuto la soddisfazione di vedere Pinochet giudicato per i suoi crimini, di sentire quella voce implorare misericordia, avremmo assistito allo spettacolo di quelle mani umiliate e ammanettate."
"(...) La nostra macchina era stata fatta fermare dallo stridulo suono di una sirena e da uno stormo di motociclette in frenata.
"è Pinochet, è Pinochet!" mormorò concitato Ignacio.
Un corteo di auto nere ci sfrecciò a fianco e appena ci ebbe superato, una mano guantata di bianco sbucò per un istante da uno dei finestrini e ci fece un cenno di saluto, nel tipico gesto dei potenti che prendono nota di una folla plaudente. (...) Ebbe la sensazione che il generale si stesse prendendo gioco di me, che la sua mano spettrale nel buio compisse un gesto di sfida: sono qui e ci rimarrò, tu e tutta la tua genia non mi avvicinerete mai più di così e questo è l'unico saluto che avrete mai da me. Sono lontano dalla giustizia quanto lo sono dai vostri occhi. (...) La mia sensazione era che quell'uomo fosse protetto da quei guanti evanescenti (...)"
"I dittatori aspirano al potere assoluto per trovare scampo dai demoni che hanno scatenato. Per mettere a tacere i loro fantasmi esigono di essere circondati da un baluardo di specchi adulatori e di consiglieri genuflessi pronti ad assicurare al tiranno che sì, sua eccellenza è il più bello di tutti loro, il migliore, il più sapiente."
[Parlando del processo a Pinochet] (...) nessuno stuprerà le sue figlie per estorcergli una confessione, né gli strapperà gli occhi per essere sicuro che non possa identificare i suoi carcerieri, né lo lascerà appeso per gli alluci cinquanta giorni e altrettante notti finché non implorerà pieta: nessuno gli tapperà la bocca con il nastro adesivo e gli farà saltare i denti perché non riesca a parlare in propria difesa. Non gli verrà negata l'assistenza legale, non si mentirà ai suoi parenti sul luogo della sua detenzione e non gli saranno negate le cure mediche.
(...) Come influenzerà l'imminente processo a Pinochet i tribunali che si stanno istituendo per giudicare le recenti atrocità nei Balcani e in Ruanda e, nei passati decenni, in Cambogia e in Etiopia? Come altererà le diverse azioni legali in corso a carico di altri dittatori che se la spassano nel loro esilio dorato grazie ai soldi rubati al loro popolo (personaggi come Hebré in Senegal, Duvalier in Francia, Idi Amin in Arabia Saudita, Stroessner in Brasile, Mengistu in Zimbabwe)?
Che cosa dire dei comandanti degli squadroni della morte salvadoregni?
(...) Mi compiaccio a figurarmelo lì ogni volta che ascolto lo stesso programma; a pensarlo rinchiuso e impossibilitato a spostarsi dai suoi appartamenti: proprio lui, l'uomo che poteva avere tutt'intorno a sé lacché pronti a ubbidire anche a un impercettibile movimento di un dito; bastava, infatti, che lui sollevasse il mignolo perché qualcuno morisse.
"(...) è comparso un assembramento d'altra natura: erano ben altre figure, quelle che marciavano lente e solenni su quella stessa strada. Erano le madri, le figlie e le mogli degli scomparsi, rappresentanti dall'associazione dei parenti dei prigionieri trucidati senza processo e del movimento contro la tortura (...) risolute a non dimenticare i loro cari assassinati e seviziati, a non smarrire la memoria di ciò che era stato fatto alle persone che amavano, in una qualche viscida e innominabile cantina di quella stessa città (...) Cantavano sommessamente, con le mani nelle mani, le fotografie dei loro morti appuntate sui vestiti (...) l'intollerabile dolore di quelle donne che non avrebbero dimenticato, una voragine della memoria che doveva essere attraversata, e su cui si doveva trovare il modo di costruire un ponte."
Qui di seguito riporto qualche tortura che veniva fatta su chi "finiva tra le grinfie della DINA", cioè la polizia speciale istituita da Pinochet:
1) legare le persone a un letto di metallo, costringendole ad appoggiare le mani su una piastra metallica elettrificata, procurando una scossa tale da scagliarle all'altro capo della stanza.
2) folgorare le persone con cavi elettrici, applicati al torace, al pene e alle dita dei piedi
3) legare le persone ad un albero e frustrandole, costringendole a percorrere corridoi lungo i quali veniva bastonato
4) portare il malcapitato in quota con un elicottero e spingendolo fuori dala carlinga, legato solo con delle corde ai pantaloni e trascinandolo per i rovi.
5) legandolo ad una corda e calandolo in un pozzo fino a quasi all'affogamento, tirandolo su e poi calarlo nuovamente se non rispondeva alle domande.
6) si costringeva una persona a violentare i suoi propri familiari (inclusi i bambini)
7) si apriva l'ano dei bambini tagliandoli con una baionetta
8) alle donne (denudate e stuprate) veniva applicata la corrente elettrica alla bocca, alla vagina e ai seni
9) le mani dei malcapitati erano immerse in sostanze chimiche e poi introdotte in macchinari; la vittima veniva anche messa in una buca in compagnia dei cadaveri
10) costringendo la vittima a nutrirsi di cibi putridi e resti umani (come orecchie umane che galleggiavano nella minestra)
FACCIAMO ANCHE NOTARE CHE IL SIGNOR PINOCHET ERA CRISTIANO CATTOLICO E AMICO DEL PAPA.
"Il generale Pinochet non soltanto crede in Dio. è anche convinto che Dio creda in lui. Che lo abbia salvato e continui a salvarlo per la sua missione divina e messianica. Nel settembre 1995 ha dichiarato che "In Cile non c'è stata dittatura. Siamo un esempio per il mondo intero (...) siamo stati i primi a sconfiggere il comunismo (...) Vorrei essere ricordato come il miglior presidente che il Cile abbia mai avuto"
Infine, per correttezza, riportiamo anche le argomentazioni di Pinochet (e dei suoi idolatri) per giustificare quanto hanno fatto.
Da parte mia, faccio notare che chi commette crimini deve essere processato e condannato ma ci devono essere prove a sostegno della sua colpevolezza, senza scatenare violenza e atrocità peggiori che andavano a colpire tutti, che si fosse o meno comunisti (o veri terroristi); bastava essere "sospettati" o essere stati citati da un qualcuno che era stato torturato, per subire esattamente la stessa cosa. Per cui Pinochet che si spacciava per "santo e immacolato" nel suo approvare torture aberranti contro i suoi "nemici" (veri o falsi) non era diverso dai peggiori dittatori e terroristi comunisti che diceva di voler combattere: era la stessa identica cosa.
Comunque, anche qui in Italia ci sono gli idolatri di Pinochet: ho avuto modo di parlare con uno di loro, e pure lui sosteneva che "ma Pinochet, ammesso che abbia commesso crimini, lo ha fatto per evitare che il Paese finisse in mano ai comunisti!", come a dire che essere ammazzati da un cileno ultraliberista e ultracattolico sia meno doloroso che essere ammazzati dal comunista terrorista, e che sia più grave essere stuprate dal comunista che non dal sergente della DINA.
"Io sono un soldato e in quanto capo di Stato ho la responsabilità nei confronti dell'intero popolo cileno. La piaga del comunismo ha invaso il paese. Per questo è necessario che io estirpi il comunismo. I più pericolosi sono gli estremisti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionario). Devono essere torturati, altrimenti non cantano, non so se mi spiego. La tortura è necessaria per estirpare il comunismo. Per il bene della patria"
Qui le parole di una "fan" di Pinochet: "Poi ha telefonato un'ascoltatrice. Ha detto che la colpa di tutto quel casino non era di Pinochet ma di Allende, quel criminale. Era stato Allende a dare inizio al periodo del terrore; Pinochet era stato costretto a salvare il paese dal comunismo, dalle migliaia di terroristi cubani che si erano infiltrati nel paese. Sosteneva che la proprietà di suo padre, una grande hacienda, era stata espropriata dagli allendisti e che questo costituiva una violazione dei diritti umani della sua famiglia che nessuno voleva ricordare (...) Il tentativo di Allende di espropriare i possedimenti della sua famiglia doveva essere stato un trauma per lei: doveva averlo vissuto come un attacco all'intimo nucleo della sua identità e qualunque cosa venisse fatto ai barbari che l'avevano perseguitata [fosse anche infilare un topo nella vagina o nell'ano della persona torturata] era pienamente giustificato. Sentiva di essere una vittima, salvata da Pinochet, che aveva recitato la parte di un patriarca ("Tata") garante del suo diritto di esistere."
Tra l'altro l'autore riporta la testimonianza di una donna che nonostante sapesse che la giunta di Pinochet torturasse chiunque gli capitasse a tiro, andava ancora avanti a sostenerlo perché "Lui non ne sa nulla. Basta guardarlo, il nostro Tata, ha degli occhi azzurri così meravigliosi"
PROVE:
Il 17 ottobre del 1998 l'ex dittatore Augusto Pinochet Ugarte viene arrestato a Londra e attende di essere estradato in Spagna: deve rispondere di tortura e genocidio.
Se visitate il Cementerio General di Santiago in Cile, vi troverete un monumento: si tratta di un Muro della Memoria, eretto nel 1994, pochi anni dopo il ritorno della democrazia in Cile. La superficie in pietra reca incisi tantissimi nomi, oltre quattromila: tutte quelle persone sono morte per mano di Augusto Pinochet, sotto la sua dittatura, che è durata dal 11 settembre del 1973 all'11 marzo 1990. Accanto ai nomi di 1002 uomini e donne ricordati da quel muro manca la data di morte: sono i desaparecidos, gli scomparsi a cui i familiari non hanno potuto dare sepoltura. Su un lato c'è dello spazio libero, perché si è previsto che quello spazio potesse essere riempito con i nomi di altre vittime. Lentamente, le famiglie, ormai libere dal timore di ritorsioni, hanno deciso di rendere pubblica la scomparsa dei loro cari. In un villaggio mapuche, alle pendici delle colline del Cile, alcuni anziani dissero che non intendevano rendere nota l'identità delle vittime per timore che i militari potessero vendicarsi sui vivi. Quel muro non riporterà mai tutti i nomi che rimangono ancora sconosciuti.
Il libro è dedicato ad alcune persone: Freddy Taberna, fucilato dal plotone d'esecuzione, a Pisagua, il 30 ottobre 1973; Diana Aron, ferita dalla polizia segreta cilena il 18 novembre 1974 e torturata; Fernando Ortiz, arrestato il 15 dicembre 1976 e fatto sparire; Rodrigo Rojas Denegri, bruciato vivo il 2 luglio 1986 da uno squadrone di militari e abbandonato in un fosso, morto qualche giorno dopo in un ospedale; Claudio Jimeno, arrestato l'11 settembre 1973 e fatto saltare in aria con la dinamite.
Il monumento cileno non comprende i nomi di coloro che hanno perso il posto di lavoro, la casa, la previdenza sociale, la pensione, in seguito al colpo di stato del 1973: si stima che siano un milione di persone. Il monumento non menziona neanche gli abitanti della baraccopoli che sono stati rastrellati da pattuglie, picchiati, costretti a restare nudi in un campo da calcio mentre mogli, madri e bambini assistevano alla scena. A questi aggiungiamo anche gli esuli e i migranti, quasi un milione, che lasciarono il paese all'epoca del golpe dei militari.
Infine ricordiamo che lo Stadio Nazionale, la più grande arena sportiva del paese, venne trasformato in un enorme campo di concentramento: migliaia di dissidenti arrestati e torturati venivano ammassati lì.
Ricordiamo ancora qualche vittima, ammazzata dalla giunta cilena: Victora Jara, famoso per i suoi canti di protesta, Orlando Letelier, Enrique Parìs, Carlos Berger, Josè Manuel Parada, Carmen Gloria Quintana (bruciata viva). Solo durante il primo anno di dittatura, furono arrestate 180 mila persone; il 90% venne torturato. La popolazione era talmente povera e affamata che le bambine si prostituivano e la gente iniziò a mangiare i gatti per potersi sfamare. (Nota di Lunaria: niente di nuovo, nella Spagna franchista e cattolica mentre la gente crepava in miseria, il super cattolico Francisco Franco faceva erigere crocioni alti 150 metri)
E ADESSO METTIAMO FOTO CHE DIMOSTRANO CHE PINOCHET ERA CRISTIANO CATTOLICO E AMICO DI PAPA GIOVANNI PAOLO II:
La frase recita: "Tutto quello che ho fatto, tutte le mie azioni, tutti i problemi che ebbi, ho dedicato tutto a Dio e al Cile, perché ho evitato che il Cile diventasse comunista"
Nel 1993 papa Wojtyla dedicò una "benedizione apostolica" al dittatore Pinochet e a sua moglie in occasione delle nozze d'oro: "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, signora Lucia Hiriarte Rodriguez, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale"
PINOCHET E LA DINA: UGUALI ALL'INQUISIZIONE!
"Con il colpo di stato fascista dell'11 settembre 1973 il Cile era caduto in mano ai militari, che lo reggevano con pugno di ferro. Conducevano sul piano politico una spietata azione repressiva contro la sinistra, soprattutto contro i comunisti. Su quello economico sviluppavano un programma di risanamento ispirato alle ricette liberiste dei Chicago Boys [di Milton Friedman. https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/il-fondamentalismo-capitalista-dei.html
Suggerisco di leggersi "Shock Economy" per farsi un'idea dell'operato di 'sto qui. Nota di Lunaria]
Avevano sì salvato il paese dal tracollo economico ma avevano a tal punto divaricato la forbice tra ricchi e poveri da ridurre la popolazione meno abbiente alla fame.
Il generale Pinochet esercitava sul paese un potere quasi assoluto (governando con l'aiuto di una Giunta composta da comandanti dell'Esercito, Marina, Aviazione e un temutissimo servizio segreto, la DINA, Direcciòn de Inteligencia Nacional, che aveva più volte violato i diritti umani).
Molte le vittime, molti i desaparecidos, torturati e morti sotto la tortura, arrestati o rifugiati nelle Ambasciate straniere.
I partiti politici non esistevano più. Di tanto in tanto la guerriglia organizzava attacchi contro obiettivi pubblici; e la Giunta inaspriva il controllo e moltiplicava le azioni repressive.
Povertà, sospetto, paura, terrore, prevalevano sul Paese. E la parte benestante, ignara o acquiescente era felice per lo scampato pericolo della "rivoluzione comunista".
La chiesa cattolica, con la figura dell'arcivescovo Silva Henrìquez era l'unica che poteva esercitare una qualche opposizione al governo militare
(Nota di Lunaria: in realtà Pinochet e i suoi alleati erano cattolici devoti. Basti ricordare che lo stesso Giovanni Paolo II era dalla parte di Pinochet)
In Italia, i partiti politici di centro e di sinistra tuonavano contro il colpo di stato militare cileno; i partiti di destra reagivano con imbarazzo; ogni giorno la stampa riportava violazioni dei diritti umani; si organizzarono manifestazioni a sostegno dei perseguitati cileni. Un gruppo musicale cileno, gli Inti Illimani e i fuoriusciti cileni rifugiati in Italia testimoniavano degli orrori commessi da Pinochet."
"Ma chi è il vero responsabile delle atrocità, delle violazioni dei diritti umani? Pinochet in prima persona?
(...) Pinochet agiva da padrone assoluto in Cile.
Il suo braccio operativo era il capo della DINA, il generale Manuel Contreras. (...) Tra i vari Servizi dello Stato, la DINA risultava essere il primo responsabile delle violazioni dei diritti umani: arresti indiscriminati, sequestri, detenzioni illegali, maltrattamenti, torture, morte e scomparsa di cittadini cileni e anche stranieri.
La DINA costituiva una temibile forza di polizia e di intelligence alle dirette dipendenze del generale Pinochet."
Nota di Lunaria: Pinochet (e i suoi fidi alleati) erano cattolici devoti, quindi i loro metodi "di indagine" sono palesemente identici a quelli dell'inquisizione. Infatti:
"Al detenuto venivano sequestrati l'agenda telefonica e il carnet degli indirizzi, poi era interrogato dagli agenti. Degli interrogatori era ben nota la brutalità: dalle pressioni psicologiche alle violenze fisiche di ogni genere, incluso l'uso di sostanze chimiche. Nel breve volgere di giorni, a volte solo di ore, il malcapitato veniva costretto a fornire una rosa di nomi di persone a lui vicine: compagni di partito o simpatizzanti o gente che nulla aveva a che fare con l'attività politica. Non c'era scelta, qualche nome lo si doveva fare per evitare di incorrere nella tortura. L'indagine si allargava a macchia d'olio, gli arresti si susseguivano agli arresti, gli interrogatori agli interrogatori. Il terrore della popolazione era tale che a un arresto o a un sequestro seguiva di regola la scomparsa di coloro che in qualche modo si sentivano collegati al detenuto. La gente si dileguava, si nascondeva, fuggiva, abbandonando il posto di lavoro, dandosi alla macchia, mimetizzandosi. Cambiando in casi estremi la propria residenza giorno dopo giorno, in una disperata corsa per sfuggire alle ricerche dei carabineros o dei Servizi."
"Violenze fisiche e psicologiche, attuate con ogni strumento immaginabile. Dove lo stupro delle prigioniere, con lo scopo di ammorbidire le vittime, spesso non rappresenta che l'anticamera della tortura. Mentre "il tuffo" dalla nave o il "volo" dall'elicottero in mare costituiscono la soluzione forse più auspicabile per molti malcapitati. Ho sentito di donne alle quali è stato introdotto in vagina un topo vivo, di uomini denudati e assaliti da cani addestrati a mordere i testicoli, di persone esposte d'inverno a temperature sotto zero fuori dalle baracche nei campi di concentramento dopo essere state irrorate d'acqua con gli idranti, di uomini e di donne sapientemente "trattati" ai genitali con scariche elettriche (la picana) o lentamente soffocati con la testa premuta in un secchio traboccante d'acqua e feci (il submarino), di genitori costretti ad assistere alla violenza fisica sui figli o sulle figlie per convincerli a parlare, di tutta una congerie di raffinate tecniche d'interrogatorio che quando non inducono le vittime a una rapida confessione, le portano spesso alla follia o alla morte."
Nota di Lunaria: MA SOPRATTUTTO ADESSO VOGLIO CHE TROVIATE UNA FOTO DI PINOCHET E DEI SUOI COLLABORATORI CHE SFOGGIANO UN CD, VINILE O UNA T-SHIRT BLACK METAL, DEATH METAL, BRUTAL DEATH METAL, THRASH METAL, GRINDCORE, ROCK ALTERNATIVO.
VOGLIO CHE MI TROVIATE ANCHE SIMBOLI SATANICI E PAGANI SFOGGIATI DA PINOCHET E DAI SUOI COLLABORATORI.
VISTO CHE A SENTIRE VOIALTRI CRISTIANI SOLO "METALLARI, SATANISTI, PAGANI, NON CRISTIANI" FAREBBERO CRIMINI, ADESSO TROVATEMI UNA FOTO DI QUALSIASI CD, VINILE O T-SHIRT METAL SFOGGIATI DA PINOCHET.
ALLORA? TROVATO NIENTE???
Nel 1993 papa Wojtyla dedicò una "benedizione apostolica" al dittatore Pinochet e a sua moglie in occasione delle nozze d'oro: "Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, signora Lucia Hiriarte Rodriguez, in occasione delle loro nozze d'oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale"
E ADESSO RIPORTIAMO LE FOTO DELLE PAGINE, PRIMA CHE QUALCUNO RAGLI CHE "NON è VERO NIENTE! NON CI SONO LE PROVE! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO! NESSUNO TI CREDERà!, EH EH EH!"
LE PAGINE Più BELLE TRATTE DA "L'AUTUNNO DEL GENERALE"
L'11 settembre 1973 il generale Augusto Pinochet, comandante dell'esercito, provocò un golpe con il sostegno degli Stati Uniti che prima del governo Allende avevano forti interessi economici in Cile. Il dittatore ridusse al silenzio tutti gli oppositori con il carcere, le torture, gli omicidi... si calcola che durante la feroce dittatura di Pinochet (1973-1990) siano state fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone. Per questo nel 1998 diverse organizzazioni internazionali chiesero che Pinochet fosse processato per crimini contro l'umanità. Il dittatore, però, non è mai comparso in tribunale (1) per ragioni di salute e di età; morì otto anni dopo, nel 2006
(1) Nota di Lunaria: come altri dittatori cattolici, del resto, crepati nei loro letti con tutti i comfort; vedi Franco e Salazar.
"Nella mia vita, Pinochet era tutto. Eppure era anche un nulla. Un giorno però... un giorno tutto ciò sarebbe cambiato, mi ripetevo, come tutti ci ripetevamo, in Cile e all'estero. Un giorno sarei rientrato trionfalmente nella mia patria e avremmo ottenuto la soddisfazione di vedere Pinochet giudicato per i suoi crimini, di sentire quella voce implorare misericordia, avremmo assistito allo spettacolo di quelle mani umiliate e ammanettate."
"(...) La nostra macchina era stata fatta fermare dallo stridulo suono di una sirena e da uno stormo di motociclette in frenata.
"è Pinochet, è Pinochet!" mormorò concitato Ignacio.
Un corteo di auto nere ci sfrecciò a fianco e appena ci ebbe superato, una mano guantata di bianco sbucò per un istante da uno dei finestrini e ci fece un cenno di saluto, nel tipico gesto dei potenti che prendono nota di una folla plaudente. (...) Ebbe la sensazione che il generale si stesse prendendo gioco di me, che la sua mano spettrale nel buio compisse un gesto di sfida: sono qui e ci rimarrò, tu e tutta la tua genia non mi avvicinerete mai più di così e questo è l'unico saluto che avrete mai da me. Sono lontano dalla giustizia quanto lo sono dai vostri occhi. (...) La mia sensazione era che quell'uomo fosse protetto da quei guanti evanescenti (...)"
"I dittatori aspirano al potere assoluto per trovare scampo dai demoni che hanno scatenato. Per mettere a tacere i loro fantasmi esigono di essere circondati da un baluardo di specchi adulatori e di consiglieri genuflessi pronti ad assicurare al tiranno che sì, sua eccellenza è il più bello di tutti loro, il migliore, il più sapiente."
[Parlando del processo a Pinochet] (...) nessuno stuprerà le sue figlie per estorcergli una confessione, né gli strapperà gli occhi per essere sicuro che non possa identificare i suoi carcerieri, né lo lascerà appeso per gli alluci cinquanta giorni e altrettante notti finché non implorerà pieta: nessuno gli tapperà la bocca con il nastro adesivo e gli farà saltare i denti perché non riesca a parlare in propria difesa. Non gli verrà negata l'assistenza legale, non si mentirà ai suoi parenti sul luogo della sua detenzione e non gli saranno negate le cure mediche.
(...) Come influenzerà l'imminente processo a Pinochet i tribunali che si stanno istituendo per giudicare le recenti atrocità nei Balcani e in Ruanda e, nei passati decenni, in Cambogia e in Etiopia? Come altererà le diverse azioni legali in corso a carico di altri dittatori che se la spassano nel loro esilio dorato grazie ai soldi rubati al loro popolo (personaggi come Hebré in Senegal, Duvalier in Francia, Idi Amin in Arabia Saudita, Stroessner in Brasile, Mengistu in Zimbabwe)?
Che cosa dire dei comandanti degli squadroni della morte salvadoregni?
(...) Mi compiaccio a figurarmelo lì ogni volta che ascolto lo stesso programma; a pensarlo rinchiuso e impossibilitato a spostarsi dai suoi appartamenti: proprio lui, l'uomo che poteva avere tutt'intorno a sé lacché pronti a ubbidire anche a un impercettibile movimento di un dito; bastava, infatti, che lui sollevasse il mignolo perché qualcuno morisse.
"(...) è comparso un assembramento d'altra natura: erano ben altre figure, quelle che marciavano lente e solenni su quella stessa strada. Erano le madri, le figlie e le mogli degli scomparsi, rappresentanti dall'associazione dei parenti dei prigionieri trucidati senza processo e del movimento contro la tortura (...) risolute a non dimenticare i loro cari assassinati e seviziati, a non smarrire la memoria di ciò che era stato fatto alle persone che amavano, in una qualche viscida e innominabile cantina di quella stessa città (...) Cantavano sommessamente, con le mani nelle mani, le fotografie dei loro morti appuntate sui vestiti (...) l'intollerabile dolore di quelle donne che non avrebbero dimenticato, una voragine della memoria che doveva essere attraversata, e su cui si doveva trovare il modo di costruire un ponte."
Qui di seguito riporto qualche tortura che veniva fatta su chi "finiva tra le grinfie della DINA", cioè la polizia speciale istituita da Pinochet:
1) legare le persone a un letto di metallo, costringendole ad appoggiare le mani su una piastra metallica elettrificata, procurando una scossa tale da scagliarle all'altro capo della stanza.
2) folgorare le persone con cavi elettrici, applicati al torace, al pene e alle dita dei piedi
3) legare le persone ad un albero e frustrandole, costringendole a percorrere corridoi lungo i quali veniva bastonato
4) portare il malcapitato in quota con un elicottero e spingendolo fuori dala carlinga, legato solo con delle corde ai pantaloni e trascinandolo per i rovi.
5) legandolo ad una corda e calandolo in un pozzo fino a quasi all'affogamento, tirandolo su e poi calarlo nuovamente se non rispondeva alle domande.
6) si costringeva una persona a violentare i suoi propri familiari (inclusi i bambini)
7) si apriva l'ano dei bambini tagliandoli con una baionetta
8) alle donne (denudate e stuprate) veniva applicata la corrente elettrica alla bocca, alla vagina e ai seni
9) le mani dei malcapitati erano immerse in sostanze chimiche e poi introdotte in macchinari; la vittima veniva anche messa in una buca in compagnia dei cadaveri
10) costringendo la vittima a nutrirsi di cibi putridi e resti umani (come orecchie umane che galleggiavano nella minestra)
FACCIAMO ANCHE NOTARE CHE IL SIGNOR PINOCHET ERA CRISTIANO CATTOLICO E AMICO DEL PAPA.
"Il generale Pinochet non soltanto crede in Dio. è anche convinto che Dio creda in lui. Che lo abbia salvato e continui a salvarlo per la sua missione divina e messianica. Nel settembre 1995 ha dichiarato che "In Cile non c'è stata dittatura. Siamo un esempio per il mondo intero (...) siamo stati i primi a sconfiggere il comunismo (...) Vorrei essere ricordato come il miglior presidente che il Cile abbia mai avuto"
Infine, per correttezza, riportiamo anche le argomentazioni di Pinochet (e dei suoi idolatri) per giustificare quanto hanno fatto.
Da parte mia, faccio notare che chi commette crimini deve essere processato e condannato ma ci devono essere prove a sostegno della sua colpevolezza, senza scatenare violenza e atrocità peggiori che andavano a colpire tutti, che si fosse o meno comunisti (o veri terroristi); bastava essere "sospettati" o essere stati citati da un qualcuno che era stato torturato, per subire esattamente la stessa cosa. Per cui Pinochet che si spacciava per "santo e immacolato" nel suo approvare torture aberranti contro i suoi "nemici" (veri o falsi) non era diverso dai peggiori dittatori e terroristi comunisti che diceva di voler combattere: era la stessa identica cosa.
Comunque, anche qui in Italia ci sono gli idolatri di Pinochet: ho avuto modo di parlare con uno di loro, e pure lui sosteneva che "ma Pinochet, ammesso che abbia commesso crimini, lo ha fatto per evitare che il Paese finisse in mano ai comunisti!", come a dire che essere ammazzati da un cileno ultraliberista e ultracattolico sia meno doloroso che essere ammazzati dal comunista terrorista, e che sia più grave essere stuprate dal comunista che non dal sergente della DINA.
"Io sono un soldato e in quanto capo di Stato ho la responsabilità nei confronti dell'intero popolo cileno. La piaga del comunismo ha invaso il paese. Per questo è necessario che io estirpi il comunismo. I più pericolosi sono gli estremisti del MIR (Movimiento de Izquierda Revolucionario). Devono essere torturati, altrimenti non cantano, non so se mi spiego. La tortura è necessaria per estirpare il comunismo. Per il bene della patria"
Qui le parole di una "fan" di Pinochet: "Poi ha telefonato un'ascoltatrice. Ha detto che la colpa di tutto quel casino non era di Pinochet ma di Allende, quel criminale. Era stato Allende a dare inizio al periodo del terrore; Pinochet era stato costretto a salvare il paese dal comunismo, dalle migliaia di terroristi cubani che si erano infiltrati nel paese. Sosteneva che la proprietà di suo padre, una grande hacienda, era stata espropriata dagli allendisti e che questo costituiva una violazione dei diritti umani della sua famiglia che nessuno voleva ricordare (...) Il tentativo di Allende di espropriare i possedimenti della sua famiglia doveva essere stato un trauma per lei: doveva averlo vissuto come un attacco all'intimo nucleo della sua identità e qualunque cosa venisse fatto ai barbari che l'avevano perseguitata [fosse anche infilare un topo nella vagina o nell'ano della persona torturata] era pienamente giustificato. Sentiva di essere una vittima, salvata da Pinochet, che aveva recitato la parte di un patriarca ("Tata") garante del suo diritto di esistere."
Tra l'altro l'autore riporta la testimonianza di una donna che nonostante sapesse che la giunta di Pinochet torturasse chiunque gli capitasse a tiro, andava ancora avanti a sostenerlo perché "Lui non ne sa nulla. Basta guardarlo, il nostro Tata, ha degli occhi azzurri così meravigliosi"
PROVE:
Nota di Lunaria: alla vergognosa amicizia del papa col dittatore, i Litfiba dedicarono una canzone: "Santiago", contenuta nell'album "Litfiba 3" (1988).
"Santiago del Cile\Natale di sangue\no, non lo scorderò\e l'uomo in bianco scese dal cielo\ma era al di là delle barricate\e l'uomo in bianco vide la muerte\ma era al di là delle barricate\e dittatura e religione\fanno l'orgia sul balcone"
POVERTà E TORTURE NEL CILE DI PINOCHET
Nell'ottobre del 1998 il generale Pinochet fu fermato nel Regno Unito. La notizia del suo arresto destò l'interesse internazionale portando alla ribalta il problema degli ex dittatori politici "erranti". L'autore viveva in Cile all'epoca del golpe militare che sovvertì il governo di Allende e fu costretto a fuggire quanto l'11 settembre 1973 la sede della presidenza di Stato fu messa sotto assedio e bombardata.
In parte memoria di viaggio, in parte reportage "Io e Pinochet" racconta con tensione drammatica e narrativa i momenti decisivi del governo di Allende, il terrore del golpe di Pinochet e l'arresto del generale.
"Questa mia produzione la definisco di proposito un anti-memoriale. Il memoriale cerca di ricomporre i pezzi di un passato che è sul punto si svanire o che è già caduto nell'oblio. Ma in Cile non c'è stato oblio; in Cile il passato è stato sistematicamente negato, e spesso soffocato con la violenza. La memoria collettiva del Cile è stata cancellata, come se i suoi magneti interni preposti alla registrazione della storia fossero stati danneggiati da una potente scarica elettrica.
Non si tratta perciò di una lavoro nostalgico. In Cile il passato non è stato dimenticato: piuttosto, non è mai stato riconosciuto. E senza una coscienza del passato, una società non ha futuro. Questo anti-memoriale è un umile tentativo di costruire sia l'uno che l'altro"
In tutto il paese più di 100 cinematografi chiusero i battenti: la rigida censura governativa impediva la visione di film dal contenuto sociale, giudicati "filocomunisti".
Il famigerato Stadio Nazionale, che poteva avere capienza di 80.000 persone, venne usato come campo di concentramento dalla giunta di Pinochet.
Economicamente, il 1975 fu l'anno peggiore per il Cile. Consigliato da Milton Friedman, il governo dittatoriale, limitò i salari, distrusse i sindacati, incarcerò e uccise i capi; la produzione era inferiore del 20%, le importazioni primarie scesero del 100%, il potere d'acquisto dei consumatori calò del 55% e il tasso di disoccupazione superò il 17%, anche se altre fonti davano il 25%. I prezzi subirono un'impennata del 70-100% e i salari aumentati appena del 32%, portando un'ondata di proteste. Mai prima di allora era accaduto che tanti s'impoverissero così rapidamente e arrivassero nello stesso momento al tracollo.
Santiago era presieduta da poliziotti e soldati in uniforme, ma la gente temeva i servizi segreti militari come la DINA, la Gestapo cilena agli ordini di Pinochet.
"Rotos" significa "rottami", in senso figurato, i "ne*ri", sono l'enorme massa lavoratrice cilena, che viveva in una segregazione economica e sociale. La denutrizione era un problema cronico nel settore più povero della popolazione cilena. Bambini e adulti vagavano per la baraccopoli con lo sguardo perso nel vuoto, un sintomo dovuto alla carenza di vitamina D.
Questa è la testimonianza di un uomo "interrogato dalla DINA":
"Alle sette di mattina sei poliziotti in divisa sono venuti a prendermi abbattendo la porta... In un attimo mi hanno ridotto quasi privo di sensi, rompendomi anche una costola; quindi, dopo avermi messo una benda sugli occhi, mi hanno scaraventato sul sedile posteriore di un'auto, affiancato da due agenti... Dopo un viaggio di una ventina di minuti mi hanno tirato fuori sbatacchiandomi sempre in malo mondo, poi mi hanno ficcato in una cella, bendato e sanguinante com'ero.
Li ho passato cinque ore, prima di essere trascinato in una stanza, dove finalmente sono stato sbendato e mi sono ritrovato davanti a due individui [della DINA] in borghese. (...) Dopo cinque minuti mi hanno spogliato e legato alla rete di un letto, mi hanno versato addosso dell'acqua e mi hanno fissato degli elettrodi ai capezzoli. Così si è svolto l'interrogatorio: alternando le minacce alle domande, e intanto aumentando sempre il voltaggio. Dopo mi hanno applicato le scariche anche alle orecchie e alla lingua, che è stata la cosa più dolorosa, e naturalmente ai genitali. (...)
Avrei voglia di piangere ma in fondo che motivo ho? C'era lui e non io legato alla parilla, ovvero alla "griglia" come la chiamano indistintamente i torturatori e le vittime. (...) La "griglia", naturalmente, è solo una delle forme di tortura che il Cile ha perfezionato e istituzionalizzato dopo averle mutuate dalla passata dittatura brasiliana. Esiste anche il "sottomarino", un sistema che consiste nel portare quasi al punto di annegamento; ed esiste la "pertica" in cui le vittime vengono appese in una posizione che produce la rottura dei nervi. E poi ci sono gli elettrodi nel naso, nella bocca, nella vagina. I topi vivi introdotti nella vagina. Lo stupro dei figli e delle mogli in presenza dei congiunti. Le dita spezzate, le costole fratturate, le gambe e i gomiti fracassati. (...) Chiunque venga fermato può svegliarsi la mattina e trovarsi deferito a una corte penale, o a un tribunale militare dotato di tutti i poteri o può perfino non svegliarsi affatto. Può essere gettato in carcere o restare a languire in una prigione clandestina ovvero un centro tortura della DINA. Il suo cadavere può essere ritrovato dai familiari sulla soglia di casa, oppure può essere gettato in mare o in una tomba senza nome, in una fossa di calce frettolosamente scavata, in una miniera abbandonata o può svanire semplicemente nel nulla."
"Ma soprattutto, il dominio di Pinochet si basa sulla diffusione del terrore (...) Oggi, la forza politica più importante, in Cile, non sono i partiti di destra che si opponevano ad Allende: è la DINA di Pinochet. (...) Pinochet e i rappresentanti delle forze armate, con il plauso della destra cilena e con il tacito incoraggiamento dell'amministrazione Nixon, hanno inscenato il golpe del 1973 con la pretesa di liberare il Cile dal socialismo marxista. Ma durante il governo socialista di Allende la Costituzione era ancora in vigore."
[...] Il dato più evidente di come si sia mosso il regime militare nei primi due anni di governo, il tragico monumento alla sua ferocia, è costituito dal cumulo delle vittime.
[...] In effetti, la politica economica di Pinochet - dieci anni di monetarismo ispirato all'Università di Chicago - ha trascinato il Cile alla rovina.
[...] Villa Grimaldi venne utilizzata dal regime come luogo di tortura; oggi, funge da monumento alla memoria delle vittime: incisi nel muro, i nomi di più di 200 cileni trucidati o scompasi, passati da Villa Grimaldi nel 1974-1978.
E ADESSO METTIAMO LE FOTO DELLE PAGINE, A MO' DI PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI CHE "SONO IO L'INCATTIVITA CHE INVENTA MENZOGNE"
Vignette che ho trovato su internet:
PETIZIONE: https://www.change.org/p/via-i-soldati-dalle-strade-del-cile-noestamosenguerra
PETIZIONE: https://www.change.org/p/via-i-soldati-dalle-strade-del-cile-noestamosenguerra