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è la forma archetipa della coscienza ricettiva femminile - la coscienza interiore del cuore. è l'umidità e il far piovere, la notte, l'utero, il seno, la vulva e il cuore, l'occhio interiore della saggezza. Mentre la Maga ha bisogno della luce del giorno per comprendere, la Sacerdotessa conosce nell'oscurità. Legata all'eterno ciclo della luna, i suoi misteri erano i riti sacri originari eseguiti dal gruppo femminile durante il ciclo mestruale.
Le trasformazioni della Maga, governate dal Sole e da Marte, avvengono nel mondo esterno, cosicché tutti possono vederle; le trasformazioni della Grande Sacerdotessa, invece, sono interiori: l'uovo diventa embrione, il feto bambino.
Il corpo femminile alterna la fase ricettiva a quella attiva durante ogni ciclo mensile, come il flusso e riflusso delle maree.
La Maga e la Sacerdotessa simboleggiano le modalità alternanti di percezione e attività.
La Luna Nuova indica nascita e crescita. La Luna Piena illuminazione e luce, la Luna Calante morte e potere guaritore.
Queste tre, la Figlia, la Madre e la Vecchia Saggia, rappresentano le fasi archetipe nella vita di una donna.
La Grande Sacerdotessa è Artemide la Figlia giovane e libera, la Vergine;
è Selene la Madre, Pasifae la Luna Piena ("Lei che risplende per tutti"), ed è Ecate, la Saggia Vecchia.
Nota di Lunaria: scontato dire che in molte civiltà troviamo una Triplice Dea o Tre Dee di età differenti. Infatti: Abbiamo una Trinità Induista formata da Lakshmi + Durga + Sarasvati o da Lalitha Tri-purasundari che comprende Tre Aspetti, tra i quali quello della Bambina Divina (Balambika); abbiamo anche Dhumavati, la Vecchia Vedova; nel pantheon pre-islamico abbiamo Al Uzza (Vergine/Cacciatrice) Allat (Madre/Fecondità), Manat (la Crone Vecchia, Dea del Fato e della morte); nel mondo celtico/britannico c'è Brigit, che comprende l'aspetto di Madre oltre che di Fanciulla Immacolata e Oscura Ctonia. (Le) Morrigan, altra Dea Triplice; Ecate, le Parche/Moire.
Nel mondo slavo si potrebbe citare Mokosh (la Madre), Vesna (la Vergine di Primavera), Morana (la Terribile Crone Invernale); anche Cailleach è una Dea Crone invernale. Persino in Indonesia troviamo statuette di "Tre donne tutte attaccate".
La Grande Sacerdotessa è la "guardiana del cancello", il Femminino Mediale che siede tra i pilastri degli opposti offrendo equilibrio e guida.
è la Veggente che vede attraverso l'oscurità. è la coscienza onirica, il "Dream Time" (Tempo del Sogno) degli Aborigeni Australiani (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/aborigeni-storia-miti-credenze.html)
Nell'immagine la donna nera africana raffigurata come la Grande Sacerdotessa incarna i più alti valori spirituali (Nota di Lunaria: si tenga anche presente in questo contesto l'idea archetipa della Grande Madre Cosmica e Terrifica, che è Nera; nell'Induismo esistono ancora dozzine di Dee Nere)
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/lartemide-di-efeso-e-la-palma.html
I pilastri tra i quali siede la Sacerdotessa sono coperti di incisioni degli Aborigeni come i primi intagli su pietra, che rappresentavano calendari lunari e simbologia geometrica.
La parola greca "delphi" è collegata a "utero" e connette la Grande Sacerdotessa e le donne alla profezia e agli oracoli.
"Ovunque le donne erano le originarie mantiche - le sciamane, le veggenti, le poetesse visionarie... Il Mantismo è l'arte naturale di profetizzare, divinare, ricevendo e canalizzando l'energia psico-biologica della luna" (Monica Sjöö)
La Grande Sacerdotessa è la Sibilla Originaria la cui capacità di entrare in uno stato di trance e divinare il futuro la rende portavoce della Dea (*)
Nota di Lunaria: suggerisco di approfondire leggendo il simbolismo dei Tarocchi sulla carta della "Papessa" o meglio "Sacerdotessa" (https://intervistemetal.blogspot.com/2024/08/la-sacerdotessa-nei-tarocchi.html)
La Grande Sacerdotessa rappresenta il segno astrologico del Cancro, segno d'acqua, che governa il seno. Il seno è il simbolo per eccellenza dell'amore materno e del mistero della trasformazione del liquido corporeo in latte.
Le corna a mezzaluna della fertilità, che la Grande Sacerdotessa indossa come copricapo la connettono al ciclo della luna. La Dea Hathor veniva rappresentata con le corna di una mucca
Ogni animale apparteneva alla Signora degli Animali (Potnia Theron https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/todi-ragini-e-la-potnia-theron.html). Gli animali con le corna, in particolare, appartengono ad Artemide https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gli-animali-e-le-dee-nella-mitologia.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/artemide.html
(Nota di Lunaria: invece Ishtar indossa una tiara con le corna ramificate https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/ishtar.html)
Le corna sono un simbolo di trasformazione, legato alla caduta e alla crescita. L'immagine della sacerdotessa con le corna (o falce di luna che ricorda due cornini) è un tema antico, noto in tutto il mondo.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/le-dee-con-la-corna-e-la-falce-di-luna.html
Quando, in una lettura, esce la carta della Grande Sacerdotessa, significa che il tuo intuito agisce più intensamente del tuo intelletto; la Saggezza è dentro di te. Apriti al tuo corpo e alle tue emozioni; prestando molto attenzione al tuo corpo e ai suoi ritmi naturali, giungerai all'armonia con la saggezza interiore. Se sei in una fase della tua vita in cui cerchi una risposta, la Sacerdotessa ti invita a rilassarti e ad ascoltare il tuo intuito (1).
Respira profondamente, e immagina uno spazio aperto al centro del tuo petto dove risiede la saggezza e lascia che la risposta giunga fino a te.
(1) Difatti Mary Daly osservava che:
"Le donne sono state condizionate a considerare riprovevole ogni atto che affermi il valore dell'ego femminile. L'ambizione femminile può "passare" solo quando viene diluita nell'ambizione vicaria tramite il maschio o per conto dei valori patriarcali. Per controbattere questa autosvalutazione di massa le donne dovranno costruire l'orgoglio femminile, alzando i nostri standard relativi a quanto è bello essere donna. Il nostro fallimento è consistito nel non aver affermato attivamente l'ego femminile. Se dobbiamo vergognarci di qualcosa, è di questo."
(*) Riporto questo approfondimento tratto da
"Una donna conscia del suo ciclo e delle sue energie acquisisce consapevolezza dei livelli invisibili della vita.
Ella mantiene un collegamento intuitivo con le energie della vita, della nascita e della morte, e percepisce la divinità nella terra e in se stessa.
Per mezzo di questa consapevolezza la donna interagisce non solo con ciò che è visibile e di questo mondo, ma anche con gli aspetti invisibili e spirituali della vita.
Era attraverso questo stato alterato di coscienza mensile che le Sciamane, le Donne di Medicina e più tardi le Sacerdotesse, portavano energia, ispirazione e unione tra il Divino, il mondo manifesto e la comunità. Guarigione, magia, profezia, insegnamento, ispirazione e arte della sopravvivenza provenivano dalla sua capacità di percepire entrambi i mondi, di viaggiare e fare esperienze nell'uno e nell'altro.
L'aumento del predominio maschile nelle società e nella religione portò al declino dello status della Donna Sciamana e della Sacerdotessa, al punto che gli uomini si sostituirono completamente in questi ruoli. Nella società occidentale la figura della Sacerdotessa fu repressa in modo così sistematico e completo che la posizione attiva della donna nelle religioni istituzionalizzate sparì completamente. Il lavoro di queste donne sagge, o streghe, continuò in modo sotterraneo rappresentando l'ultimo legame con le antiche religioni matriarcali. La strega del villaggio conosceva la magia della natura, l'arte di guarire e delle giuste relazioni ed era in grado di interagire con il suo ciclo mestruale, il periodo del suo sé intuitivo e interiore. Ella offriva aiuto e guida nel passaggio della vita alla morte, iniziava e trasformava attraverso riti di passaggio e conduceva rituali estatici per attirare e trasmettere fertilità, ispirazione e unità alla sua gente. La strega del villaggio bilanciava la società e la religione dominate dai maschi con la coscienza e l'energia femminile. Sfortunatamente i poteri femminili erano visti come una chiara minaccia alla struttura maschile della società infatti le persecuzioni medioevali distrussero quasi completamente la tradizione magica delle "donne sagge" o streghe. Attaccando le streghe i persecutori si resero conto che esse avevano realmente dei poteri; ma la vera distruzione della loro tradizione derivò, piuttosto, dalla negazione, che avvenne in seguito da parte della società, di questi poteri.
La strega divenne oggetto di scherno, ritratta nei libri per bambini.
Le punizioni inflitte nei tempi antichi, e in seguito, l'indottrinamento indotto con la paura e la vergogna, indussero le donne a non mostrare le capacità e le aspirazioni che avrebbero potuto portare a un risveglio della tradizione femminile.
Le conseguenze della caccia alle streghe si ritrovano ancora oggi nella mancanza pressoché totale di insegnamenti istituzionalizzati nella società che facciano conoscere alle donne la natura e le energie cicliche femminili. Il risultato derivante dall'aver negato alle donne la pratica attiva della spiritualità è l'accettazione, da parte delle stesse donne, della religione strutturata e dominata dai maschi, senza più aver alcun riferimento o una vaga idea della loro innata spiritualità.
Nel ventesimo secolo il riconoscere alle donne uno stato sociale sempre più parificato a quello dell'uomo ha portato con sé un accresciuto bisogno di esprimere la spiritualità femminile in una forma riconosciuta. A causa della pressione delle donne, alcune Chiese cristiane le hanno accettate nel ruolo di sacerdote, ma, anche se ciò riconosce a esse la coscienza spirituale, nega loro la femminilità. L'uso del termine "donna sacerdote" invece di quello di "sacerdotessa" rende la donna un "maschio onorario", non tenendo in considerazione la natura femminile e i poteri che incarna. Una donna non può essere come un prete in virtù della sua femminilità ma è proprio questa che la lega alla coscienza del divino.
Esistere come essere spirituale è una qualità innata nella natura e nel corpo di una donna.
LA CAPACITà DELLA SACERDOTESSA, DELLA DONNA SAGGIA, DELLA SCIAMANA O DELLA STREGA DI MEDIARE I POTERI DEL DIVINO è POTENZIALMENTE INSITA IN TUTTE LE DONNE E DERIVA DALLA COSCIENZA DI Sé.
DIVENTARE SACERDOTESSA SIGNIFICA "CERCARE DENTRO".
Nel passato la natura lunare delle donne era riconosciuta come dimostrazione del legame tra queste e l'universo. Attraverso il suo corpo la donna sperimentava inconsciamente l'unità di tutto il creato, la mancanza di distinzione tra il Divino e la creazione e i cicli della vita, della morte e della rinascita."
Nota bene: Abbiamo parlato di sacerdotesse e simboli spirituali femminili anche qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/limperatrice-e-la-dea-in-trono.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/sciamane-e-sacerdotesse.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/che-cose-la-wicca.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/culto-della-quercia-sacerdotesse.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/le-sacerdotesse-della-luna-in-tessaglia.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-magia-da-una-prospettiva-femminile.html
"Una donna conscia del suo ciclo e delle sue energie acquisisce consapevolezza dei livelli invisibili della vita.
Ella mantiene un collegamento intuitivo con le energie della vita, della nascita e della morte, e percepisce la divinità nella terra e in se stessa.
Per mezzo di questa consapevolezza la donna interagisce non solo con ciò che è visibile e di questo mondo, ma anche con gli aspetti invisibili e spirituali della vita.
Era attraverso questo stato alterato di coscienza mensile che le Sciamane, le Donne di Medicina e più tardi le Sacerdotesse, portavano energia, ispirazione e unione tra il Divino, il mondo manifesto e la comunità. Guarigione, magia, profezia, insegnamento, ispirazione e arte della sopravvivenza provenivano dalla sua capacità di percepire entrambi i mondi, di viaggiare e fare esperienze nell'uno e nell'altro.
L'aumento del predominio maschile nelle società e nella religione portò al declino dello status della Donna Sciamana e della Sacerdotessa, al punto che gli uomini si sostituirono completamente in questi ruoli. Nella società occidentale la figura della Sacerdotessa fu repressa in modo così sistematico e completo che la posizione attiva della donna nelle religioni istituzionalizzate sparì completamente. Il lavoro di queste donne sagge, o streghe, continuò in modo sotterraneo rappresentando l'ultimo legame con le antiche religioni matriarcali. La strega del villaggio conosceva la magia della natura, l'arte di guarire e delle giuste relazioni ed era in grado di interagire con il suo ciclo mestruale, il periodo del suo sé intuitivo e interiore. Ella offriva aiuto e guida nel passaggio della vita alla morte, iniziava e trasformava attraverso riti di passaggio e conduceva rituali estatici per attirare e trasmettere fertilità, ispirazione e unità alla sua gente. La strega del villaggio bilanciava la società e la religione dominate dai maschi con la coscienza e l'energia femminile. Sfortunatamente i poteri femminili erano visti come una chiara minaccia alla struttura maschile della società infatti le persecuzioni medioevali distrussero quasi completamente la tradizione magica delle "donne sagge" o streghe. Attaccando le streghe i persecutori si resero conto che esse avevano realmente dei poteri; ma la vera distruzione della loro tradizione derivò, piuttosto, dalla negazione, che avvenne in seguito da parte della società, di questi poteri.
La strega divenne oggetto di scherno, ritratta nei libri per bambini.
Le punizioni inflitte nei tempi antichi, e in seguito, l'indottrinamento indotto con la paura e la vergogna, indussero le donne a non mostrare le capacità e le aspirazioni che avrebbero potuto portare a un risveglio della tradizione femminile.
Le conseguenze della caccia alle streghe si ritrovano ancora oggi nella mancanza pressoché totale di insegnamenti istituzionalizzati nella società che facciano conoscere alle donne la natura e le energie cicliche femminili. Il risultato derivante dall'aver negato alle donne la pratica attiva della spiritualità è l'accettazione, da parte delle stesse donne, della religione strutturata e dominata dai maschi, senza più aver alcun riferimento o una vaga idea della loro innata spiritualità.
Nel ventesimo secolo il riconoscere alle donne uno stato sociale sempre più parificato a quello dell'uomo ha portato con sé un accresciuto bisogno di esprimere la spiritualità femminile in una forma riconosciuta. A causa della pressione delle donne, alcune Chiese cristiane le hanno accettate nel ruolo di sacerdote, ma, anche se ciò riconosce a esse la coscienza spirituale, nega loro la femminilità. L'uso del termine "donna sacerdote" invece di quello di "sacerdotessa" rende la donna un "maschio onorario", non tenendo in considerazione la natura femminile e i poteri che incarna. Una donna non può essere come un prete in virtù della sua femminilità ma è proprio questa che la lega alla coscienza del divino.
Esistere come essere spirituale è una qualità innata nella natura e nel corpo di una donna.
LA CAPACITà DELLA SACERDOTESSA, DELLA DONNA SAGGIA, DELLA SCIAMANA O DELLA STREGA DI MEDIARE I POTERI DEL DIVINO è POTENZIALMENTE INSITA IN TUTTE LE DONNE E DERIVA DALLA COSCIENZA DI Sé.
DIVENTARE SACERDOTESSA SIGNIFICA "CERCARE DENTRO".
Nel passato la natura lunare delle donne era riconosciuta come dimostrazione del legame tra queste e l'universo. Attraverso il suo corpo la donna sperimentava inconsciamente l'unità di tutto il creato, la mancanza di distinzione tra il Divino e la creazione e i cicli della vita, della morte e della rinascita."
Nota bene: Abbiamo parlato di sacerdotesse e simboli spirituali femminili anche qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/limperatrice-e-la-dea-in-trono.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/sciamane-e-sacerdotesse.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/che-cose-la-wicca.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/culto-della-quercia-sacerdotesse.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/le-sacerdotesse-della-luna-in-tessaglia.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-magia-da-una-prospettiva-femminile.html
ALTRO APPROFONDIMENTO: LA VERA ORIGINE DELLE FATE
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Anticamente, si credeva che le fate frequentassero boschi, luoghi impervi, fontane, fonti, vecchi alberi.
Spesso le si vedeva ballare nei cerchi delle fate, ovvero negli anelli formati dai funghi. https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/i-cerchi-delle-fate.html
In Bretagna le fate frequentavano i dolmen e fino al diciottesimo secolo le si poteva scorgere nei pressi di quelle pietre antichissime.
A volte rapivano i bambini o rapivano gli uomini.
Le fate sono ciò che resta delle antiche credenze pagane nelle Parche (Cloto, Lachesi, Atropo), nelle Fatae\Matres\Matrones dei Galli, nelle Dee lunari cacciatrici, nella Terra Madre (ecco perché sono immaginate vestite di bianco e all'interno dei boschi e sono chiamate "Buone Signore" https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/la-bianca-signora-e-le-dee-immacolate.html).
La parola "Fata" viene dal latino "Fata", plurale di "Fatum", destino; come la Banshee, (https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html) erano anche quanto restava della figura delle Sacerdotesse pagane, delle Druidesse, delle Menadi, delle Pizie e delle Profetesse che officiavano i loro riti (poi proibiti con l'arrivo del cristianesimo) nei boschi e nelle grotte e avevano profonde conoscenze erboristiche.
Il termine Sacerdotessa sembra aver significati diversi per ciascuna persona, ma sostanzialmente la sua funzione è quella di rendere "canale" per le energie e le forze - una vaso per far entrare il potere. Una Sacerdotessa della Dea è una donna che apre se stessa, e per un certo periodo di tempo, incarna la presenza femminile di natura divina nel suo corpo. In questo lasso di tempo, per mezzo delle sue parole e delle sue azioni, manifesta la presenza della Dea.
Passato questo momento, torna ad essere nuovamente mortale e normalmente umana, mantenendo però dentro di sé la consapevolezza di tale mistero.
La Dea Madre (Venere, Ariadne, Astarte, Brigit, Ishtar, Iside, Kali ecc.) è l'archetipo della Luna Piena e una Sacerdotessa sa convogliare le energie lunari dell'acqua (emozioni) e un fuoco interiore. Una Sacerdotessa può essere qualunque donna che raggiunga la pienezza della propria capacità espressiva.