Nota di Lunaria: l'Autrice ha disegnato una sua rielaborazione della celebre carta della Ruota della Fortuna, nei Tarocchi: https://cartedeitarocchi.blogspot.com/2015/03/la-ruota-della-fortuna.html
L'Autrice ne ha disegnata una al femminile, associando ad ogni casella un significato astrologico in rapporto ad una celebre Dea/statuetta femminile del passato.
Trovo assolutamente geniale questo modo di procedere, tra archeologia, mitologia e simbologia femminile, anche perché è uno sguardo a 360 gradi sul nostro Femminile. Ho scelto di riportare Asherah, l'Artemide di Efeso, Argimpasa e Arianrhod, che ho già trattato negli scritti precedenti.
L'Albero della Vita e l'Albero della Conoscenza presenti nella bibbia sono tarde versioni delle forme più antiche della Dea.
Il culto degli alberi dei Semiti era una forma di culto di Asherah ("Dea che dava rifugio, protezione e nutrimento al mondo animale") nella forma del Grande Albero del Mondo. è possibile seguire l'evoluzione della venerazione per la Dea dai boschetti dei suoi alberi sacri, all'Asherim biblico o alle colonne che somigliano agli alberi (che rappresentano anche le sacerdotesse).
Visto qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/alberi-sacri-femminili-nellantico.html
L'Autrice ha raffigurato Asherah sotto forma di albero, contornato dalle due caprette saltellanti, come si vede nella celebre raffigurazione di Astarte:
Abbiamo già parlato di Asherah qui
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/la-dea-madre-nelle-diverse-culture.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-5-gli-alti-luoghi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/gerico-e-il-culto-della-dea.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/eva-heba-come-magna-mater.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/palo-di-calendimaggio.html
La capra era un animale associato alle Dee in ben tre tradizioni culturali: nel pantheon romano, afghano pre islam, indù.
Infatti, i Romani la associavano a Giunone: la Dea indossava una pelle di capra sulla testa; gli stessi Etruschi avevano una Dea-capra, Uni, probabile "ispirazione" per la Giunone romana.
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/il-caprone-2-i-veri-significati.html
Per quanto riguarda gli afghani pre-islamici, adoravano ben tre Dee (e forse anche di più) con le corna e/o associate alle capre/animali con le corna: Disni, Krumai, Weshi
Le stesse donne portavano un copricapo cone le corna che ricordano quelle di una capra: ne abbiamo testimonianza da uno dei primi esploratori europei che mise piede in Afghanistan nel 1800: Robertson.
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/11/7-cose-sullafghanistan-che-quasi.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/pakistan-le-tante-etnie-i-kalash-e-la.html
CHI HA LETTO LIBRI, LO SA BENISSIMO COSA C'ERA IN QUESTI PAESI PRIMA CHE ARRIVASSE L'ISLAM. E IO QUESTO SPONSORIZZO.
Gli afghani politeisti erigevano questi tempietti all'aperto, ornati con alti pali:
Il tempietto di Dizane, la Dea Madre, celebrata con fuochi stagionali |
I Kalash scolpivano delle teste di capra o comunque animale con corna; offrivano anche sacrifici di capre, questo perché la capra era l'animale più importante di tutta quella zona e fondamentale alla sussistenza. è logico che l'associassero ad una Grande Dea della fertilità.
Tra tutti i popoli che ho studiato, i Kalash (che si situano tra Afghanistan e Pakistan) erano quelli più "fissati" con la simbologia caprina.
Per quanto riguarda gli Indù, in Gujarat (che è sul confine col Pakistan) si adora ancora una Dea associata alle capre nere: Meldi Maa
Scontato dire che il cattolicesimo associa la capra al loro "diavolo" costruito sulla figura di Pan...
L'undicesima casa è dominata dall'Acquario, segno d'aria. La Dea ritratta è l'Artemide di Efeso, "dai molti seni" https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/lartemide-di-efeso-e-la-palma.html
Artemide dai Mille Seni era conosciuta in particolare per la sua facoltà di guarire le malattie. La sensazione che dà questa statua è insolita se paragonata a quelle dove è raffigurata come una forte guerriera. L'Artemide di Efeso esprime perlopiù una qualità nutritiva.
Nota di Lunaria: avevo già spiegato che l'Artemide di Efeso in origine era una Dea-Albero: una palma da dattero divinizzata; i molti seni sono il grappolo di datteri.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/lartemide-di-efeso-e-la-palma.html
La dodicesima casa è dei Pesci, segno mutevole d'acqua delle antiche Dee pesce, che richiamano l'immagine della più tarda Afrodite "nata dalla schiuma del mare".
Nota di Lunaria: il pesce, altro simbolo femminile... Dee-pesci (sirene) sono Atargatis, Sedna, Erzulie la Siren, Partenope…
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-sirena-di-napoli-partenope.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/05/simbolismo-del-pesce.html
La Dea indù Chandrasini ha orecchie a forma di pesce. Maa Chandrasini (è una Dea adorata non lontano da Chandrapur, nella zona di Chhatisgarh), una Dea che ricorda molto, esteticamente, le prime rappresentazioni della Gorgone.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/medusa.html
Si noti come la bocca di Chandrasini ricordi una falce di luna e una piccola luna ne orni anche la testa
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/11/la-luna-simbolismo-9.html
Purtroppo, su queste Dee indù locali è praticamente impossibile trovare più informazioni. Probabilmente non esistono neppure studi europei, su queste forme rurali di devozione indù. E tuttavia, visionando un video su Chandrasini, caricato su youtube ("Chandarpur Ki Kahani Full Story Maa Chandrahasini Jasgeet Song New Chhattisagrhi Jasgeet"), ad un certo punto, ho notato che poco dopo che il cantante ha indicato con dei gesti le nuvole e l'acqua, si vede la Dea arrivare su una grande mezzaluna (notate che levita sui campi - forse Chandrasini è collegata anche alla fertilità dei raccolti); ipotizzo che Chandrasini (legata alla falce di Luna) sia anche legata alla fertilità, quindi anche alla pioggia e forse alle maree. Può essere che la gente del posto la preghi sia per la prosperità dei campi (ma non solo, anche la procreazione umana), ma anche per la pioggia.
Nel video compaiono anche un bebè e poco dopo delle acque in movimento, associando le due cose, forse…?
Altro particolare interessante: il canto a Chandrasini è accompagnato non solo dal ballo delle donne
ma anche da uno strumento musicale, a forma di disco che mi ricorda il disco portato da Cibele. Poco dopo la Dea appare in sovraimpressione sulle acque: e le donne ballano sotto un cielo nuvoloso.
Non ho più trovato il link di quel video, ve ne metto uno che è abbastanza simile:
Certo, le mie sono semplici ipotesi, non posso assicurare che siano giuste; eppure, se "ci ho azzeccato", anche il culto a questa Dea locale indù ancora praticato oggigiorno dimostrerebbe che la Luna era connessa a culti della fertilità e della pioggia. Sembra, da quanto è dato da capire dal video, che a questa Dea venissero affidati anche i bambini: infatti sul finale del video si vede un uomo che getta un bambino nelle acque (forse, memoria di antichi sacrifici umani?), ma la Dea, svegliando un pescatore che accorre in suo aiuto, salva il bambino.
Certo che questa iconografia qui ci ricorda molto Kwan Yin sulla luna… che ovviamente i cattolici scopiazzano alla grande!
L'immagine è una sirena, la Dea Scita dalle gambe di Serpente [Argimpasa]
Nota di Lunaria: ho già trattato gli Sciti… https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/gli-sciti-prima-parte.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/gli-sciti-e-la-menorah.html
Argimpasa era simile ad Afrodite, ma l'iconografia ricorda molto la Kali indù: Argimpasa, infatti, tiene in mano una testa mozzata e da lei "fuoriescono teste serpentate e/o animali cornuti/uccelli", a mo' di braccia o ali. Peraltro, la stessa figura della biblica Salomè sembra ricalcata su questa figura di Dea… è plausibile che gli Sciti avessero subite influenze persiane e indù, nel loro pantheon.
Il tema della sirena è molto diffuso nel tempo e nello spazio.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-sirena-di-napoli-partenope.html
Graves collega il termine "sirena", "mermaid" in inglese, a "merry maid", ovvero "fanciulla felice", e alla Dea dei Misteri Eleusini in Grecia, alla Dea Eurinome, l'originaria Dea Pelasgica di tutte le cose, e anche la sumera Nammu "Colei le cui acque formano l'universo intero"
Dea acquatica + Serpente… https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-serpente-domestico.html
Nota di Lunaria: abbiamo un paio di Dee sirene: Erzulie laSiren (origine africana) e Sedna (inuit https://intervistemetal.blogspot.com/2017/11/arte-e-cultura-inuit.html)
Sembra che anche i Giamaicani avessero una loro Dea sirena: Muma
Una figura mitologica nel folklore giamaicano è Muma (Rivah Mumma), che è la madre del fiume. è una creatura che potrebbe ricordare la sirena, ma che per le sue qualità è più simile alle ninfe/Dee acquatiche nella mitologica caraibica. è una Dea che concede prosperità e salute, ferilità e felicità nel matrimonio.
Comunque, purtroppo, non ho fonti cartacee a sostegno di ciò. Non so effettivamente se la mitologia caraibica/giamaicana sia mai stata trattata qui in Italia... dobbiamo farci bastare la risicata nota in inglese che ho tradotto io... :P
Della Giamaica ne ho parlato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/la-giamaica-che-non-ti-aspetti.html
Per quanto riguarda la Ruota (ovvero il Cerchio), è uno dei più antichi simboli femminili;
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-magia-da-una-prospettiva-femminile.html
sembra che fosse associato ad Hathor, e la carta della Ruota della Fortuna, e quindi i Tarocchi, sarebbero associati proprio ad Hathor.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/introduzione-al-pantheon-egizio.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/gli-dei-e-le-dee-del-pantheon-egizio.html
Gli storici dei Tarocchi credono che lo stesso termine "Tarocchi" derivi dal latino "rota", "rotazione", e che vada visto come una ruota in movimento. Anche lo zodiaco è connesso ad una ruota così come i calendari
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/arianrhod-cailleach-blodeuwedd.html
La Ruota del Destino può anche essere un orologio, che ritrae le trasformazioni che attraversiamo durante il corso della nostra vita.