Balambika, Dhumavati e Tiamat

Info tratte da



Nota: qui viene riportato il simbolismo femminile della "Matta" con dei collegamenti prettamente wiccan dianici; chi volesse leggersi l'analisi "classica" al Matto dei Tarocchi la trova qui: https://cartedeitarocchi.blogspot.com/2015/03/il-matto.html

Rappresentata dal numero zero, La Matta è un simbolo del vuoto, lo stato di pre-creazione contenente tutte le possibilità, che non si è manifestato in nessuna cosa particolare. In molti miti della Creazione questo stato viene chiamato Caos ed è considerato Femminile.
La Dea di ogni cosa emerse nuda dal Caos e non trovò spazio dove poggiare i piedi. Separando il mare dal cielo, covò sulle acque fino a far nascere la vita: Se Stessa.
La Coscienza sospesa sulle acque è anche un concetto biblico che simboleggia lo Spirito Santo nella sua originaria forma femminile: il soffio di vita. (1)

Nelle parole dell'analista junghiana Marie Louise von Franz la Matta è un simbolo "dell'interezza psichica... prima che emerga la consapevolezza dell'ego e di qualsiasi tipo di consapevolezza divisoria"
Da qui l'idea che il Matto, nei Tarocchi sia una personaggio spensierato in procinto di precipitare dal precipizio (nota di Lunaria: o che se ne va "a zonzo" senza neanche accorgersi che un cane gli morda la gamba)


Nella Matta c'è un elemento del Briccone Divino; la Matta ha la capacità di allontanarsi nei dirupi, nel vuoto, senza restare uccisa; non sa quello che fa ma è spinta da un impulso che emerge dalle infinite possibilità viventi nello stato embrionale. è la parte di noi connessa alla totalità universale. è una Bambina che cammina sulle sue mani completamente inconsapevole dei pericoli che la circondano, felice di essere viva. La bambina è simbolo dell'anima che non medita su se stessa; tiene anche in bilico, sul piede, la "borsa del Matto", ovvero "l'inconscio collettivo", i simboli e gli archetipi che evocano la coscienza cosmica: è proprio questa carta che contiene in forma embrionale tutte le altre; l'occhio disegnato sulla borsa rappresenta il risveglio dell'anima: quando apriamo la Borsa della Matta possiamo ricominciare a "ricordare vite passate", a comprendere una più ampia realtà. La Matta si muove di attimo in attimo, senza analisi intellettuale, ed è perennemente giovane (come l'innocenza) senza chiedersi cosa è successo prima o cosa succederà: è senza forma, soggetta al Presente; il suo andare incontro all'acqua sta a significare che va incontro al Futuro senza timori o dubbi, e ci va incontro di impulso, facendo un salto mortale, guardando il mondo alla rovescia
(Nota di Lunaria: personalmente interpreterei la "Ragazzina che guarda il mondo alla rovescia" come quella donna che spostandosi dalla prospettiva interiorizzata del monoteismo, che ci viene imposta fin da piccole come "unica via a cui conformarsi", riesce a capire i perché delle cose, e quindi ha uno spettro di visione più ampio).
Anche l'Appesa è una figura che guarda il mondo da un'altra prospettiva, sottosopra, ma a differenza della Matta, è piena di apprensione. Il fiume d'acqua, comunque, può anche rappresentare il costante flusso di pensieri.

(Per una versione più "classica" dell'Appeso, vedi qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/esoterismo-16.html )

A vegliare sulla Bambina, c'è il grifone della Dea Maat, Dea della saggezza e verità.
Il coccodrillo invece rappresenta i pericoli e l'inconscio istintivo, ma in questa circostanza non rappresenta un pericolo per la Bambina perché la Matta è connessa al coccodrillo in virtù della condivisione della stessa coscienza primordiale, e perciò non ne teme i meccanismi; non è neanche limitata dalle convinzioni sociali ordinarie. Anche il gatto è un compagno psichico, quello che poi sarà demonizzato come "famiglio delle streghe".

Nell'immagine, ci sono anche i funghi magici "Amanita muscaria" (2) conosciuti nei tempi antichi per la loro qualità di indurre in uno stato di trance, ma velenosi se non si ha una conoscenza appropriata.
  
Il fiore di loto invece ricorda che l'Alto e il Basso sono connessi e che la bellezza può crescere anche dalle radici, nel fango. Simboleggia anche il chakra della corona, il più elevato dei sette punti focali o centri energetici del corpo umano. 
La Matta desta la personalità dal letargo, spingendola verso l'illuminazione e la trasformazione senza timore del futuro: "Ogni volta che un essere umano compie un progresso concreto nella consapevolezza, per i suoi occhi il mondo intero è cambiato: i rapporti sono cambiati e cambia il punto di vista sul mondo esterno e sulla propria situazione. Vi è una totale rinascita del mondo" (Marie Louise Von Franz)

Come il giullare alla corte del re, la Matta è la Bambina libera di dire la verità senza punizione o censura, come il bambino della celebre favola che annuncia alla folla che "il re è nudo!".
Al giorno d'oggi "La Matta" è chi dice la verità sulla nostra civiltà ("corsa alle armi nucleari, guardare la tv per sei ore al giorno" ecc.).

Quando emerge questa carta, nella lettura dei Tarocchi, è giusto far emergere la Bambina che c'è in te. Se si rimane bloccate e aggrappate alla logica, alla razionalità, si resterà bloccate.
La Matta è spontaneità pura e ci invita ad entrare in contatto con i nostri impulsi e reazioni non preordinate. La Matta è felice perché avverte che ogni energia è positiva. La Matta raccoglie piume e sassi speciali sulla spiaggia, perché sa che sono magici, legge il futuro nelle carte, sente l'influenza della Dea; non si cura di quello che gli altri pensano o di come appaiono le cose; è l'irreprimibile impeto di energia che ci spinge a far qualcosa, è l'impulso irrazionale, è la giovinezza dello spirito incurante dell'età biologica.


Nota di Lunaria: e ovviamente, il cristianesimo ha soppresso la Dea Fanciulla o la Divina Bambina  (anzi, ha sì un bambino divino, ma appunto solo di sesso maschile!)


Ne abbiamo traccia però nell'Induismo, con Balambika, la Dea Bambina, di 9 anni, adorata nell'India del Sud. 



è una manifestazione di Lalitha Tripura Sundari che stringe la canna da zucchero e a sua volta è Triplice ("Lalitha" significa "Colei che gioca" e Tripurasundari" vuole dire appunto "La Bellezza delle Tre Città", Oro, Argento, Ferro, ovverossia anche cieli/aria, terra/corpo, mente/spirito)



Lalitha è chiamata anche con molti altri nomi nomi (ne ha circa mille, raccolti nel "Lalita Sahasranamam" e organizzati come inni): Shri Mata (Madre Riverita, Grande Madre), Shri Maharajni (Imperatrice Venerabile), Shrimat Simhasaneshwari ("La Dea sul trono più onorato" o anche "la Dea che siede su un trono a forma di leone"), Udayatbhanu Sahasrabha ("Colei che è luminosa come i raggi di mille soli nascenti"), Chaturbahu Samavita (Colei che ha quattro braccia), Lilavati/Leelavati (Giocosa, Graziosa), Tajarajesvari (Regina delle Regine). Ovviamente, Lalita è un aspetto di Parvati (sposa di Shiva) e quindi anche di Durga/Kali. Tra l'altro, è menzionata anche nell'Astrologia indù, dove presiede alla Luna Nera. Balambika, che è l'aspetto infantile di Lalitha, è adorata per la sua sapienza, saggezza, innocenza, coraggio, capacità di battaglia e bellezza.

Da notare come, con tutto che è misogino, anche il cattolicesimo "della devozione popolare" (e non tanto della teologia ufficiale) non ha resistito a ritirare fuori "l'archetipo della Bambina Divina" e lo ha fatto con "maria bambina":




anche se ovviamente non viene adorata lei in quanto Dea, ma piuttosto viene ritenuta "la futura madre del Divino Salvatore, qui nella sua forma di bambina non ancora in grado di venir fecondata". Ovviamente, come al solito, il cristianesimo non rinuncia ad infilarci la solita idolatria fallica anche in questa stramberia popolare del culto di "maria bambina" che di fatto, pur bambina, viene già "bollata" come madre...

Peraltro c'è da far notare che pure l'iconografia non brilla per "particolare emancipazione", infatti in queste immagini:
 


sembra piuttosto di vedere un cagnotto tutto imbozzolato :P (paradossalmente più che ispirare "gioiosità della fanciullezza" - perché i bambini piccoli non stanno mai fermi! - sembra di vedere piuttosto un cadavere immobile già avvolto nel sudario); ma chi ha letto libri come questi:


sa già che "maria tutta chiusa e imbozzolata", dal punto di vista iconografico, serve a rimarcare il fatto che appunto lei rappresenta la "femminilità perfettamente chiusa" (ovvero un'idea totalmente anti-biologica del vero femminile), come descriveva alla perfezione Ida Magli (quando ancora aveva un cervello che le funzionava, ovviamente, e non quando, prima di schiattare, si è convertita al cristianesimo rinnegando le sue idee!)

Peraltro la stessa idea che lei "sia di imene intatto" serve a bollarla come "femmina proprietà privata di un Dio, e solo di lui, che, unico maschio, l'ha fecondata"...

METTIAMO LE PROVE FOTOGRAFICHE, PRIMA CHE QUALCUNO INIZI A "SBRANARE" LA SOTTOSCRITTA, INSULTANDOMI, DENIGRANDOMI E DICENDO CHE "SONO I MIEI DELIRI!"




Ma vabbè, mi rendo conto che il 99% delle donne ovviamente andrà sempre avanti a pensare che maria è un bel modello, che non è ideologia misogina malata, che dio è amore ecc. ecc. ecc. BLABLABLA, per cui la chiudo qui l'analisi teologica. 

Tanto chi ha cervello (e non c'è bisogno di studiarsi tomi su tomi di teologia per attivarlo), il punto della questione lo capisce subito, come l'ho capito io a 13 anni e solo leggendo due righe di intervista alle Rockb*tch sulla famosa intervista a "Psycho!", per cui…


Francamente, dal mio punto di vista, chi ha voglia di adorarsi una Dea Bambina già la trova in Balambika... che ha ben altro aspetto, rispetto a 'sta cosa qui


tutta imbozzolata a mo' di cagnotto, ma vabbè…

(1) proprio perché è l'Inizio, che le figurine femminili diffuse ovunque sono sempre nude:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/veneri-senza-volto.html
La Verità, infatti, psicologicamente parlando, nella mente umana, viene percepita come "nuda", ovvero senza alcun orpello, perché la Verità basta a se stessa e sta in piedi da sola.
Da notare che Dee come Tiamat (mitologia sumero-babilonese) e Dhumavati (mitologia indù), parecchio antiche, siano all'origine del Caos e della Creazione. 


Riporto qui qualche info su Tiamat, tratta da



Tiamat, era la personificazione del Mare, l'Oceano Salato, che insieme ad Absu, dà vita a quattro generazioni di Dei:
"Gli Dei di quella generazione si riunirono  e disturbarono Tiamat, e il loro chiasso rimbombava. Essi fecero rimescolare il ventre di Tiamat, la infastidivano giocando in Anduruna [la Sede degli Dei] Absu non riusciva a calmare il loro rumore..."

Absu si consulta con Tiamat, la quale proclama: "I loro modi sono diventati per me insopportabili, di giorno non posso riposare, di notte non posso dormire. Abolirò i loro giochi e li disperderò! Che la pace prevalga e noi si possa dormire." 

Quando Absu muore durante lo scontro, per vendicarsi della morte di Absu, Tiamat crea un esercito di mostri:  "Essa generò un serpente cornuto, un drago mushussu, un eroe lahmu, un demone ugallu, un cane rabbioso, un uomo-scorpione, degli aggressivi demoni umu, un uomo-pesce, e un uomo-toro" (questo è in sintesi l'assortimento di mostri tipici del pensiero mitologico babilonese)

Inizia la battaglia e Marduk, Dio, appunto, maschile, giunto davanti a Tiamat, inizia lo scontro:  "Tiamat e Marduk, il campione degli Dei, si fronteggiarono. Si fecero vicini e ingaggiarono battaglia. Il Signore gettò la rete sulla Dea, sulla sua faccia lanciò il vento imhullu, che gli stava dietro: Tiamat aprì la bocca per ingoiarlo, ed egli vi infilò il vento in modo che la Dea non potesse chiudere le labbra. Feroci venti le riempirono il ventre; le sue interiora si gonfiarono, ed essa spalancò la bocca. Marduk scagliò una freccia che le forò il ventre, la trapassò a metà e le trapassò il cuore. La vinse e le tolse la vita. Egli gettò a terra la carcassa e le si mise sopra."
"Il Signore calpestò il corpo di Tiamat, con la sua mazza spietata le schiacciò il cranio, le tolse il sangue delle arterie..."


Quindi la divide a metà: con la prima metà costruisce il cielo, e con l'altra parte la terra. In seguito, crea le leggi dell'universo, le costellazioni, la Luna, e con la saliva di Tiamat crea le nuvole, il vento e la pioggia, mentre con il suo veleno crea la nebbia; con gli occhi della Dea, Marduk crea il Tigri e l'Eufrate."
è proprio da questa Dea smembrata, che nasce il mondo.


Per approfondimenti sui Babilonesi vedi https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/introduzione-alla-mitologia-sumera.html

Altre Dee Smembrate sono Coyolxauhqui, la Dea Azteca della Luna (il cui corpo, in realtà, segna proprio la "geografia lunare") https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/il-serpente-coatl-il-pantheon.html
e Sati dal cui corpo smembrato nascono altre Dee. Chinnamasta invece è una Dea che si auto-decapita. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/gli-shaktipeetahas.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-8-il-culto-delle-teste.html



Paradossalmente, l'idea di smembramento di un corpo femminile non manca neanche nella bibbia. Difatti "la concubina del levita" viene fatta a pezzi, e poi ciascun pezzetto di corpo viene mandato alle tribù di Israele.
Sorvolando sul fatto che se la vicenda fosse vera, qui avremmo un orribile massacro compiuto su una donna che prima viene violentata da una gang di stupratori, ridotta in fin di vita e poi fatta pure a pezzetti e dissacrata, mandata in giro per tutto Israele a mo' di pacchetto postale:

"E gli uomini non lo vollero ascoltare. Per cui l'uomo afferrò la sua concubina e la condusse loro di fuori; ed essi avevano rapporti con lei e abusavano di lei per tutta la notte fino al mattino." (Giudici 19:25)
"Più tardi la mattina il padrone di lei si levò e aprì la porta della casa e uscì per avviarsi, ed ecco, la donna, la sua concubina, caduta all'ingresso della casa con le mani sulla soglia! Dunque le disse: "Levati, e andiamo". Ma non ci fu nessuno che rispondesse. Allora l'uomo la caricò sull'asino e si levò e andò al suo luogo. Entrò quindi nella sua casa e, preso il coltello da scannare, afferrò la sua concubina e la tagliò secondo le ossa in 12 pezzi e la mandò a ogni territorio d'Israele. E accadde che ognuno che lo vide disse: "Una cosa come questa non è mai stata compiuta né si è vista dal giorno che i figli d'Israele salirono fuori del paese d'Egitto fino a questo giorno. Ponetevi il cuore, prendete consiglio e parlate". (Giudici 19:27-28-29-30) 


Senza contare che successivamente ci sarà il rapimento delle "vergini alle vigne", segregate in schiavitù come concubine,
"Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini dei più valorosi e ordinò: Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i bambini. Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece risparmierete le vergini. Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad 400 fanciulle vergini, che non avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan." 

(Giudici 21:10-11-12)
"Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: andate, appostatevi nelle vigne e state a vedere: quando le fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e ve ne andrete nel paese di Beniamino." (Giudici 21:20-21)

Peraltro queste vicende bibliche sono così mostruose, tanto più che vengono spacciate per "verità unica e universale" da parte di un supposto "dio d'amore", per la creduleria popolare cristiana, che la studiosa Anne Michele Tapp, parlando di queste storie bibliche, conia una nuova parola, "Ginosadismo": "Suggeriscono che le donne vivevano soltanto come oggetti che venivano scambiati, violentati, e sacrificati dagli uomini."

Ma vabbè, più probabilmente la macabra vicenda era ricalcata su quache mito pre-esistente, probabilmente Tiamat, e serviva a dare un po' di "colore mitologico" a qualche guerra combattuta per questioni territoriali o anche solo, più probabilmente, in questo caso, di mero possesso di donne raccattate e rapite "agli avversari".

Quanto a Dhumavati, la Dea Crone, 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/dhumavati-una-dea-molto-doom-metal.html
il suo nome significa "La fumosa", "Colei che è fumo" e la Dea si manifesta proprio come fumo e gradisce offerte di fumo (incenso). Il fumo, come la nebbia, non ha barriere, non ha corpo, non ha peso, si diffonde ovunque e tutto offusca.
è la Dea di coloro che hanno perso tutto, la Dea dei Nichilisti e dei Profeti del Nulla.
Predilige i forni crematori, dove i corpi sono dissolti in polvere. Per questo è immaginata anche come ricoperta di cenere mentre siede su un cadavere. Si dice anche che il suo abito sia proprio un sudario.
è la Dea della Dissoluzione Cosmica (Pralaya).
è il Vuoto, che esiste prima e dopo la Dissoluzione.
è fumo, perché solo il fumo si alza, dopo la Distruzione.
è accompagnata dai corvi e siede su un carro senza cavalli.

Nelle raffigurazioni più antiche, Dhumavati cavalca un corvo e ha la pelle completamente nera. 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/simbolismo-del-corvo.html
Ricorda molto Morrigan, la Dea Celta dei corvi e delle battaglie. è legata soprattutto alle stagioni piovose. 
Dhumavati è tutto ciò che infausto; appare come povera, lebbrosa, moribonda; dimora nelle "ferite del mondo", come i deserti, le rovine, le case abbandonate, i cimiteri. è spesso associata anche alle streghe e soprattutto alla magia nera: si pensava che bruciare un corvo mentre si cantava il mantra di Dhumavati, spargendo le ceneri nella casa del nemico, fosse sufficiente ad affatturarlo. Chi desidera onorare la Dea, per un giorno intero dovrebbe restare in silenzio.
è anche la personificazione dell'Ignoranza: l'Ignoranza è necessaria, perché serve a manifestare la Sapienza, come la Tenebra manifesta la Luce e il Male serve a manifestare il Bene. Per la sua valenza di Distruttrice Cosmica, è spesso associata a Kali, anche lei Senza-Tempo e adorata nei forni crematori.
Può anche essere considerata l'aspetto di Kali nei crematori (propriamente detto Smashana-Kali).   
Dhumavati potrebbe derivare anche dalla vedica Nirriti, Dea della miseria e della malattia, e da Jyestha, anche Lei legata al corvo e alla carestia. Verrebbe da pensare quasi alle Parche o alle Norne, ma anche a figure come Rangda o Baba Yaga, altre figure che identificano la Madre (Vecchia) Terrifica.

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-crone-laspetto-terrifico-e-saggio.html


https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/gli-slavi-7-il-lesij-la-rusalka-morozko.html (Baba Yaga)
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/indonesia-mitologia-tatuaggi-e-metal.html (Rangda)
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/le-origini-pagane-della-befana-1.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/le-origini-pagane-della-befana-2.html

"Al di là del nome e della forma, al di là delle categorie umane, solitaria ed indivisibile, come la Grande Dissoluzione, Lei, Dhumavati, rivela la natura della sapienza ultima, che è senza forma e non conosce le divisioni di bene o male, puro e impuro, fausto e infausto"
(David Kinsley)


BALAMBIKA - DHUMAVATI - TIAMAT

Come si è visto, all'Origine spesso troviamo una figura femminile che personifica in sé il Caos che porta - tramite smembramento o fumo che si contrae, condensa e disperde - la Creazione.
Per maggiori approfondimenti, vedi Mircea Eliade.

Quanto al riferimento allo "Spirito Santo", è vero, nella bibbia troviamo:

"Ora la terra risultò essere informe e vuota e c'erano tenebre sulla superficie delle acque dell'abisso, e la forza attiva di Dio si muoveva sulla superficie delle acque"
o in traduzioni cattoliche (visto che i geovisti non credono allo spirito santo personificato in una trinità): "Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque"

Peraltro il testo originale rimanda molto di più all'idea di Tiamat, infatti, citando dallo studio di George Barton:


"Nel racconto del frammento di Berosso così come in quello delle Tavole della Creazione, non è difficile trovare la ragione di questa associazione con l'origine del male al chaos primordiale delle acque. L'orrida femmina di un racconto, e il mare universale dell'altro, dovevano essere conquistati dalle divinità affinché il mondo iniziasse a esistere. Perciò le divinità e il mare furono messe in conflitto. Il mare era malvagio poiché nemico degli uomini, quindi gli dei divennero coloro che al mare si opposero e, di conseguenza, i portatori del bene; e la personificazione del mare, la dragonessa, divenne la popolare concezione del male. Una volta che l'idea di malvagità fu associata al mare, e il mare quindi si ritirò per far emergere la terra rimanendo comunque a esistere, cosa vi fu di più naturale che pensare tra coloro che consideravano la dragonessa l'opposizione della creazione e delle divinità,  che i mostri vi potevano ancora abitare all'interno ed essere ancora portatori di malvagità e nemici dell'umanità? In Babilonia vi erano rappresentate sia le divinità che i dragoni, e i babilonesi adoravano entrambi. Dato che abbiamo visto l'alto posto che Tiamat occupava nella Cosmogonia Babilonese e che nella quarta Tavola della Creazione viene chiamata "la dea che porta in sé il male", possiamo dire che tutto ciò è alquanto strano. Indica ancora di più che Tiamat era elevata a divinità. Questa adorazione della regina del male mi ricorda l'adorazione dei cristiani ofiti (Naasseni) per il serpente della Genesi come benefattore della razza umana. Avendo chiarito la concezione della forma e dell'origine del mito di Tiamat, procediamo ora a indagare se nel Nuovo e Vecchio Testamento vi siano tracce simili o simili idee.  Esaminiamo per prima cosa l'idea Ebraica della Cosmogonia. Gen.i.2 -10: " la terra era informa e vuota, e l'oscurità coprivano la faccia dell'abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: sia la luce e la luce fu. E Dio vide che la luce era buona e Dio separò la luce dalle tenebre. E Dio chiamò la luce giorno e l'oscurità notte. Così fu sera e poi fu mattina: e fu il primo giorno. Poi Dio disse: ci sia il firmamento tra le acque, e che le acque vengano divise dalle acque. E Dio fece il firmamento e divise le acque che erano sotto il firmamento dalle acque che erano sopra il firmamento, e così fu. E Dio chiamò il firmamento cielo; e fu sera e fu mattina: e fu il secondo giorno. E Dio disse: che le acque sotto i cieli si ritirino insieme e che la distesa asciutta emerga, e così fu. E Dio chiamò la distesa asciutta terra e le acque, mari." Abbiamo, poi, fra gli Ebrei, la seguente concezione. La condizione primordiale dell'universo era Theom, un abisso, una massa d'acque. In questa massa vi aleggia lo spirito o vento di Dio. Poi la luce viene creata; le acque del Theom vengono divise dal firmamento, e quelle sopra il firmamento sono chiamate cielo, e quelle sotto, terra. Più tardi Enoch dirà che le acque dei cieli sono maschili e quelle della terra femminili. Mettendo a confronto le concezioni degli Ebrei e dei Babilonesi, troviamo i seguenti punti in comune:
1 L'assunzione dell'esistenza di una massa d'acque come punto iniziale della creazione, una massa che entrambi i popoli chiamano con lo stesso nome, gli Ebrei Theom  e i Babilonesi Tiamat.
2. L'azione del vento sopra queste acque durante il processo creativo.
3. La divisione delle acque in due parti.
4. La formazione dei cieli da una di queste parti e della terra da un'altra. 5. La credenza per entrambi i popoli della differenza di genere nelle acque."







Potrei proseguire riportando tutto l'articolo, ma penso che anche così si sia capito che la genesi ebraica (e quindi l'idea cristiana che poi ne è derivata) è stata comunque basata sull'idea pre-esistente di Tiamat; per inciso, anche il Leviatano, in realtà, è femminile, come anche - non a caso - animali come serpenti, coccodrilli, ippopotami, rospi e draghi sono sempre stati associati a Dee, proprio perché animali legati alle profondità marine, che vengono percepite come insidiose, animali ctoni e umidi, viscidi o dal grande ventre prominente: Manasa (serpenti) e Khodivar (coccodrillo) Tauret (Dea Ippopotamo) Kwan Yin e il dragone; si noti come anche in Kwan Yin si unisce l'idea di liquido, di terra, con l'idea di vapore che si condensa, di grandi nuvole e di foschia; a far da mediatrice tra acqua e cielo e terra, Lei, in piedi sul dragone.



Poi vabbè, le teologhe "femministe ma non troppo" come la Ruether, la Green o la Andrée Roy si attaccano, tanto per salvare il salvabile, all'idea che lo spirito santo sia "la Dea", vedi per esempio le analisi e i commenti raccolti in questo libro di "femminismo cristiano"


ma dal mio punto di vista sono cose davvero risibili, se non dannose. Francamente non so che senso abbia inventarsi pseudo analisi esegetiche tese a dimostrare che gesù era mezzo femmina (!), se non tutta femmina (!!) come strillano i cristiani di 'sto gruppo (parodistico??) o che era personificazione di una chioccia e quindi mezzo femmina/invasato da Sophia (!!!) per credere che questo piccione bianco che svolazza sopra due maschi sia femminile…



ma vabbè... :P con tutto il rispetto non mi pare che queste teologhe femministe cristiane siano molto convincenti nel dimostrare che il piccione bianco della trinità è una Spiritessa Santa e la si potrebbe rappresentare anche così, nelle chiese...


anche perché francamente se devi credere alla corbelleria cristiana, così com'è, è un punto di vista oggettivo che tale gesù (divino o messia che sia) è maschio e che annuncia che dio è padre. PUNTO. Non c'è "altra interpretazione possibile" della cosa. è così. Per cui, a che diamine serve inventarsi deliri di gesù eunuchi e piccioni femmine?! Non si fa prima ad andarsene nella wicca, senza star lì ad avere la pretesa demente di poter cambiare una religione che è totalmente maschile, è nata già così, e pur ammesso che il loro dio esista davvero, è lui stesso che gradisce esclusivamente il simbolismo maschile, e NON quello femminile, per cui...!

Ma vabbè, se proprio dovete restare cristiane tanto vale che inseriate in questa maledetta trinità cristiana il piccione femmina, per cui, per approfondire "il cristianesimo femminista", vedi queste letture:




sempre meglio che aver letto solo questo, come libro cristiano:


(2) Approfondimento sull'Amanita, tratto da 


Quello che l'occidente moderno etichetta come "droga" in altre culture, molto più in armonia con la Natura, era prassi religiosa, anzi, porta di accesso al Divino. Vorrei riportare qualche notizia su questo argomento che è sbrigativamente etichettato sotto il termine di "intossicazione da funghi".
Come sappiamo, esistono funghi velenosi ed allucinogeni, non commestibili (o per via del loro "veleno", o per via di un loro pessimo sapore, anche se non mortali). I funghi velenosi più noti sono le Amanite (è da notare che uno dei racconti neri più surreali che tratta di avvelenamento da funghi, lo dobbiamo allo scrittore esoterico Gustav Meyrink!) che si suddividono in "Phalloides", "Pantherina" e "Virosa"; 


tali funghi (mortali) causano un avvelenamento ritardato (per 8, 12 o 40 ore non succede nulla!) mentre la durata dell'avvelenamento può raggiungere anche i 20 giorni!
Esistono poi altre Amanite, che venivano consumate a scopo religioso, perché generano effetti allucinatori, che si pensava, fossero "dilatazione della coscienza": oltre le barriere del visibile per raggiungere il Divino; in effetti, erano utilizzati a scopo "mistico" (per indurre l'estasi) e vennero riscoperti (nel nostro Occidente) a partire dagli anni '60-'70, con l'avvento del fenomento Hippy, che partiva dall'idea (materiale e spirituale) del viaggio (già presente nella Beat Generation degli anni '50).
Nell'Amanita sono presenti alcune sostanze "psichedeliche" come la bufotenina (presente perfino sulla pelle dei rospi: ecco perché secoli fa si utilizzava il rospo nei "filtri delle streghe"). La bufotenina si trova anche in una pianta sudamericana, usata dagli indigeni, che ne ricavano una polvere da fiuto, anche se c'è da notare che le varietà europee di Amanite non contengono bufotenina.
L'Amanita Muscaria è l'Amanita più nota, per gli effetti allucinogeni: contiene delle sostanze tossiche (muscimolo, muscazone e l'acido ibotenico) che causano allucinazioni. Le allucinazioni da Amanita (che compaiono dopo qualche tempo) riguardano la distorsione degli oggetti (che appaiono più grandi o piccoli) e la comparsa di sogni molto colorati.
Una cosa davvero strana, è che il muscimolo (che a seconda del dosaggio causa spossatezza, euforia e distorsioni visive) viene escreto intatto per via urinaria, sicchè bevendo (come alcuni facevano, in passato) le urine di chi ha mangiato Amanite, l'effetto allucinogeno è lo stesso!

Questi sono gli effetti dell'Amanita:
Inizia ad agire dopo 15, 20 minuti, e i suoi effetti durano per ore. Dapprima è soporifera, causando un sonno - con sogni particolari, molto colorati - di circa due ore; al risveglio, il senso di euforia è lo stesso.
Contrariamente a quello che si pensa, gli avvelenamenti mortali da Amanita Muscaria sono rari, (anche se ovviamente si sta parecchio male!). Per raggiungere la dose letale di muscarina (componente velenoso dall'Amanita Muscaria) bisognerebbe mangiarne circa 15 kili! In realtà, a livello di pericolosità, non è tanto l'Amanita Muscaria ad esserlo, quanto la sua "sorella" Amanita Pantherina, decisamente più perniciosa.
L'Amanita Muscaria è sicuramente un fungo leggendario; sebbene non sia propriamente citata (probabilmente, perché le fonti originali sono state distrutte dalla stessa Inquisizione) nei processi contro le streghe (mentre conosciamo altre piante "magiche" come la mandragora, la belladonna, l'aconito, la cicuta, lo stramonio...) è quasi certo che venisse utilizzata.

Uno studioso, Allegro, nel 1980, scrisse che l'Amanita Muscaria è nota fin dagli albori dell'umanità, e che, sulla base di un affresco rinvenuto in una chiesa francese di Plaincourt, del XII sec., "è chiaramente visibile un serpente arrampicato all'Albero del Bene e del Male nel giardino dell'Eden, rappresentato da un'Amanita Muscaria", l'autore giunse ad affermare che il frutto proibito non fosse una mela, ma proprio il fungo! Persino Bacco, secondo alcuni, non sarebbe il dio del vino, bensì dell'Amanita Muscaria.

Un altro studioso, Wasson, ipotizza che il leggendario succo inebriante, il Soma del Rig-Veda (antichissimo testo sanscrito), sia proprio l'Amanita Muscaria!
"Abbiamo bevuto il Soma lucente e siamo divenuti immortali, abbiamo visto la luce, abbiamo trovato gli Dèi", dice un'ode del Rig-Veda; del resto, gli effetti che dà l'Amanita sono proprio una grande euforia e delle luci colorate; è da notare che l'Amanita Muscaria cresceva anche nelle valli del fiume Indo, dalla quale provenivano gli Arii. Nel Rig-Veda, parlando del Soma, non si fa mai menzioni a radici, frutti, foglie o arbusti, quindi è quasi certo che sia proprio l'Amanita Muscaria!

A ogni modo, in Siberia, l'Amanita Muscaria era ampliamente diffusa e utilizzata dagli sciamani nei riti religiosi. Era un ingrediente molto costoso, riservato agli sciamani o ai ricchi; per questo i poveri si sedevano accanto alle capanne dei ricchi, e aspettando che essi urinassero, raccoglievano le urine e le bevevano; come ho detto, le sostanze allucinogene dell'Amanita vengono escretate al 100% nelle urine, tanto che mangiare Amanite o bere le urine di chi le ha mangiate, produce gli stessi effetti; pensate che le sostanze allucinogene continuano a persistere anche dopo tre o quattro volte che sono state espulse con l'urina! Ecco perché in Siberia "si reciclava" l'urina dei ricchi.
L'Amanita è diffusa anche in Italia; viene chiamata in gergo "ovolo malefico", "uovolaccio". In effetti, sia al Nord che al Centro-Sud, risulta che spesso i contadini lo mangiassero, per motivi legati alla mancanza di cibo, dopo averlo "de-avvelenato" con alcuni accorgimenti: bollitura con aceto, conservazione sotto sale; l'uso di cibarsi di questo fungo è durato fino all'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Comunque, il sapore dell'Amanita, sia che venga consumata cruda che secca, non è decisamente buono!
Più dal punto di vista di pratica religiosa, come altre "droghe" (hashish, oppio, marihuana, peyote...) utilizzate a fini mistici/artistici (è una dato di fatto che la droga agisca "liberando la creatività" così come quello che oggi chiamiamo "schizofrenia", in passato o in contesti religiosi è vissuta come "comunione col Divino") anche le Amanite sono state spesso usate in tal senso (soprattutto in Siberia, mentre in Messico si usavano funghi con psilocina e psilocibina).
L'Espansione della Coscienza provocata da queste sostanze viene chiamata "sindrome psichedelica" o "psicodislettica"; in realtà, esistono degli studi che hanno dimostrato che queste sostanze oppure l'LSD se somministrate su persone religiose (come indubbiamente lo erano gli sciamani) provocano degli stati d'estasi, in cui le persone descrivono una grandissima Luce, l'Unione con il Divino, il dissolvimento di se stessi nel Cosmo, una grande gioia o euforia; sembrerebbe quindi che queste sostanze interagiscano in simbiosi con il carattere conscio e/o inconscio del "consumatore": una persona con forti sensi di colpa o sofferente avrà visioni mostruose, mentre una persona rilassata o con una forte sensibilità religiosa vedrà dischiudersi "il Paradiso". Un'altra cosa che conferma questa tesi, è che gli eremiti, nel deserto, spesso avevano visioni (quasi sempre, appariva il Demonio in forme mostruose o donne diaboliche, ovviamente, estremamente sensuali...); nutrendosi prevalentemente di radici - probabilmente con qualche derivato allucinogeno -, oltre che a patire sete, fame, caldo, non è da escludersi che tali visioni riflettessero appunto l'incoscio oscuro e tormentato, se non represso o paranoico, di questi santi ed eremiti.
In effetti, altri studi hanno confermato che l'uso di allucinogeni cambia anche in base al gruppo etnico: sembrerebbe che persone europee siano soggette ad allucinazioni visive (l'Occidente dà grande importanza alla vista, nonchè all'aspetto estetico!), mentre persone appartenenti a gruppi etnici afro-caraibici hanno principalmente allucinazioni uditive (da qui, l'importanza fondamentale del tamburo e della musica nella mistica Voodoo o Brasiliana, per esempio) mentre invece sarebbero i giapponesi ad avere delle allucinazioni tattili!
Effettivamente ci sono stati degli studiosi che hanno ipotizzato che potrebbero verificarsi allucinazioni olfattive negli eschimesi, perchè hanno una cultura puramente olfattiva.      
In realtà, di per sé, l'uso "mistico" di sostanze allucinogene, è ben diverso dallo "sballo del sabato sera", tipicamente occidentale, anche se quasi certamente chi condanna per sentito dire questa o quella droga, probabilmente sta facendo confusione con questo uso occidentale assolutamente sbagliato e superficiale di sostanze allucinogene.
L'uso sciamanico di droghe, in realtà, mira all'unione con questo o con quel Dio, al contatto col mondo dei morti, all'uso divinatorio utile all'intera comunità della tribù.
A tal riguardo, per esempio, gli Aztechi, all'incoronazione di Montezuma, nel 1502, consumarono dei funghi allucinogeni (chiamati "la carne degli Dei") in una sorta di "prima comunione".