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Oggigiorno si discute molto di eutanasia, ma fino a qualche decennio fa (1), in Sardegna, veniva praticata, per volontà dell'intera comunità, proprio una forma di eutanasia: la donna che "portava la dolce morte" era la "sa femina accabadora" (o "agabbadòra", "colei che finisce", dalla parola sarda "s'acabbu", "la fine") che, dopo essere stata chiamata dalla famiglia del moribondo, arrivava di notte. Era completamente vestita di nero, col volto coperto ed entrava nella stanza della persona malata, e servendosi di un rudimentale martello fatto di legno di olivo, il "su mazzolu", colpiva il moribondo in testa (ma poteva anche strangolarlo prendendogli la testa tra le gambe o soffocarlo con il cuscino).
Dopo averlo ucciso, la donna se ne usciva senza parlare con nessuno. La "femmina accabadora" non veniva pagata, perché era immorale, per le superstizioni del tempo, farsi pagare per aver ucciso un moribondo.
(1) gli ultimi casi documentati sono successi nel 1929 a Luras e ad Orgosolo nel 1952
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Comunque, queste forme di eutanasia rurale che metteva fine alla vita di malati incurabili e anziani sono tipiche di villaggi di pastori e agricoltori che spesso dovevano sopportare periodi di carestie; analogamente, potevano anche essere le persone malate e anziane in questione a chiedere di "essere suicidate" per non pesare sulla collettività.
Per questo motivo chi, materialmente, compiva il gesto non veniva considerato un omicida, ma una persona che, a nome di tutta la comunità, si assumeva l'incarico di alleviare il trapasso.
Ci si potrebbe chiedere perché erano le donne ad occuparsene: forse perché la donna, potendo diventare madre, diventa simbolo della vita, ma anche della morte (i dolori del parto sono atroci come gli spasimi della morte; la donna partorisce esseri viventi, che sono destinati a morire, però). Riecheggia l'antico simbolismo della Dea Madre, feconda ma anche terrifica, della Parche che tessono ma tagliano anche il filo della vita. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/le-dee-filatrici.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-crone-laspetto-terrifico-e-saggio.html https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/intreccio-di-corda-e-la-tessitura-nel.html
Non dimentichiamoci che in Sardegna c'è un personaggio del carnevale sardo, la Filonzana, ovvero "la Filatrice". è l'unica figura femminile del carnevale sardo ma viene interpretata dagli uomini, esattamente come i Mammuttones e i cavalieri della Sartiglia. Tutti questi personaggi hanno la loro origine nella civiltà precristiana, quella ancestrale dei Nuragi.
La Filonzana è simile alle Parche della mitologia greca: è una vecchia vestita di nero, inquietante, con una maschera sul viso (o il viso coperto da un velo nero) che ha un fuso tra le mani. Esattamente come le Parche, tesse il filo della vita.
A quanto mi è stato raccontato da una persona sarda, la Filonzana si avvicina ad alcune persone, durante le sfilate, taglia il filo di lana e glielo porge, come augurio di sventura. A volte può apparire con un'altra Filonzana, con la pancia gonfia, come se fosse incinta, e insieme mimano la scena del parto.
Nel folklore e nelle religioni politeiste esistono molte figure di Vecchie, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/01/la-vecchia-strega-nel-folklore.html che rappresentano il terzo aspetto della Dea, la Crone\Luna Calante: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/la-crone-laspetto-terrifico-e-saggio.html
Dhumavati (pantheon indù), https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/dhumavati-una-dea-molto-doom-metal.html una Dea Vedova che indossa una sari-sudario bianco, Frau Holle\Berchta, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/perchta-holda-diana.html Baba Yaga, https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/gli-slavi-7-il-lesij-la-rusalka-morozko.html Cailleach, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/arianrhod-cailleach-blodeuwedd.html Rangda, https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/indonesia-mitologia-tatuaggi-e-metal.html Anna la Nera, la Giöbia https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/la-giobia-la-dea-crone-della-lombardia.html la Befana, la Marantega... https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/le-origini-pagane-della-befana-1.html https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/le-origini-pagane-della-befana-2.html
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