Quando gli Aragonesi presere il potere sulla Sardegna, assoggettando il territorio e suddividendolo tra le famiglie più in vista, un giudicato riuscì a sopravvivere e ad opporsi, diventando il simbolo della lotta nazionale sarda: era il giudicato d'Arborè, guidato da una donna, Eleonora d'Arborea, risoluta e determinata a salvare la sua terra dall'invasione straniera.
Eleonora, durante gli anni della sua reggenza, promulgò la Carta de Logu (1392), una raccolta di leggi ispirate a valori come la giustizia e l'equità.
Queste norme vennero estese nel 1421 in tutta la Sardegna, restando in vigore fino al 1827.
La lotta per l'indipendenza della Sardegna dal dominio straniero durò decenni e si concluse con la sconfitta solo quando lei morì.
Eleonora entrava nell'immaginario collettivo sardo come emblema della forza delle donne e dei valori di questa isola.
E ORA METTIAMO UNA PROVA, PRIMA CHE QUALCHE SOMARO RAGLI ROBA DEL TIPO "TE LA SEI INVENTATA TE! NON è MAI ESISTITA ELEONORA D'ARBOREA, LE DONNE NON HANNO MAI FATTO NIENTE NELLA STORIA! NON è VERO NIENTE, NON HAI MAI LETTO UN LIBRO!"
RICORDIAMO ANCHE UN'ALTRA DONNA SARDA FONDAMENTALE NELLA STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA (CHE NON è STATA FATTA SOLO DA MANZONI E DANTE, CITATI OGNI 2X3 SOLO PERCHé GRADITI AL REGIME CATTOLICO...)
GRAZIA DELEDDA
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/grazia-deledda.html
E non mi accontento di trattare solo lei, proprio no, perché sto già selezionando il materiale su altre donne italiane dell'Ottocento:
grandi scrittrici, direttrici di giornali, ribelli, attiviste, sindacaliste, tipo lei
Quindi nessuno si illuda di poter fare disinformazione storica negando la Storia delle Donne; sarà sempre preso a metaforici calci in c*lo (dati con scarpe con tacchi) e gli saranno sbattuti i libri davanti al grugno.
Qui trovate altri approfondimenti sulla storia delle donne nel Medioevo: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/hildegarda-di-bingen-e-trotula.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/sapienti-come-la-sibilla-donne.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/gli-unni-e-santa-genoveffa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/i-longobardi.html
APPROFONDIMENTO: GLI INFLUSSI LATINI E SPAGNOLI NEL DIALETTO SARDO
Il Sardo ("sardu") è derivato dal latino diffuso sull'isola dai Romani nel III secolo a.c, e comprende quattro dialetti principali: il Logudorese (a nord-ovest), il Campidanese (nel sud), il Gallurese (nord-est), il Sassarese (a Sassari).
Il dialetto del popolo sardo, così isolato nel Mediterraneo, è così particolare da essere una lingua vera e propria: ogni zona e paese ha le proprie intonazioni e varianti; l'aspro territorio sardo per secoli non ha permesso scambi e integrazioni.
Per esempio, sull'isola di San Pietro, nella costa sud-occidentale,
la parlata ha una sua caratteristica, dovuta all'insediamento di una colonia di liguri, richiamati dal re Carlo Emanuele III nel 1737... si parla una variante cinquecentesca del genovese!
In Gallura sono forti le inflessioni corse, come per il dialetto di Sassari.
Gli abitanti di Alghero parlano una varietà di catalano, dopo più di 600 anni da quando il re aragonese stabilì la propria base in città e invitò molti catalani a risiedere lì.
L'influsso spagnolo permea i vari dialetti sardi: l'isola fu una colonia spagnola per tre secoli; importante anche l'apporto del latino, lascito della dominazione romana.
Per esempio, "fiume" è reso con "riu", dallo spagnolo, "casa" è reso col latino "domus".
"Il, lo, la", nel Nord della Sardegna, sono resi con "Su, Sa", per il singolare, "Sos e Sas" per il plurale, come le desinenze latine.
A sud, "il" è "is", dal latino "ipse"; è il dialetto di Lodudoro che ricorda maggiormente il latino.
Le province di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e le realtà regionali di Campidano, Arborea, Logudoro, Gallura, Iglesiente e Barbagia hanno ciascuno una propria tradizione e unicità.
LA CARTA DE LOGU DI ELEONARA
Il più importante retaggio di Eleonora d'Arborea, una delle regine più famose della Sardegna, è la Carta de Logu, da lei promulgata nel 1392.
Basato sul diritto romano, il codice in questione era più avanzato ed evoluto rispetto alla legislazione sociale dell'epoca.
Venne redatto dal padre della giudicessa, Mariano, ma fu Eleonora a revisionarlo e ampliarlo.
Fu pubblicato in sardo, creando la formazione della coscienza nazionale sarda.
Questioni come l'utilizzo delle terre e la facoltà di appellarsi alla giustizia venivano regolamentate e alle donne era riconosciuta una serie di diritti, tra cui quello di rifiutare il matrimonio e il diritto alla proprietà.
Alfonso V, nel 1421, estese l'applicazione del codice a tutta l'isola, e restò in vigore fino al 1871.
Nota di Lunaria: prima di ricevere i commenti dei soliti somari bibliofobi, che non leggerebbero un libro manco se fossero pagati per farlo, metto qui la prova, per dimostrare che "non sono io che mi sono inventata che Eleonora d'Arborea promulgò un codice più avanzato di altri codici legislativi e che le donne ebbero maggiori diritti"
Non che sia l'unica, del resto, visto che basta leggere questo libro qui
per trovare dozzine di donne regnanti e scrittrici vissute nel Medioevo... ah già, ma nelle scuole italiote si parla solo di Dante\Petrarca\Boccaccio, per cui il 99% delle persone della massa è convinto che nel Medioevo siano esistiti solo loro, punto e stop.
GALLERIA DI IMMAGINI
Andate a ripescarvi anche questo post:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/sardegna-le-origini-pagane.html
e l'intervista a questa band molto interessante:
https://intervistemetal.blogspot.com/2014/11/ierru-black-metal.html
La Sardegna la tratterò ancora con altri approfondimenti :D
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/gli-unni-e-santa-genoveffa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/i-longobardi.html
APPROFONDIMENTO: GLI INFLUSSI LATINI E SPAGNOLI NEL DIALETTO SARDO
Il Sardo ("sardu") è derivato dal latino diffuso sull'isola dai Romani nel III secolo a.c, e comprende quattro dialetti principali: il Logudorese (a nord-ovest), il Campidanese (nel sud), il Gallurese (nord-est), il Sassarese (a Sassari).
Il dialetto del popolo sardo, così isolato nel Mediterraneo, è così particolare da essere una lingua vera e propria: ogni zona e paese ha le proprie intonazioni e varianti; l'aspro territorio sardo per secoli non ha permesso scambi e integrazioni.
Per esempio, sull'isola di San Pietro, nella costa sud-occidentale,
la parlata ha una sua caratteristica, dovuta all'insediamento di una colonia di liguri, richiamati dal re Carlo Emanuele III nel 1737... si parla una variante cinquecentesca del genovese!
In Gallura sono forti le inflessioni corse, come per il dialetto di Sassari.
Gli abitanti di Alghero parlano una varietà di catalano, dopo più di 600 anni da quando il re aragonese stabilì la propria base in città e invitò molti catalani a risiedere lì.
L'influsso spagnolo permea i vari dialetti sardi: l'isola fu una colonia spagnola per tre secoli; importante anche l'apporto del latino, lascito della dominazione romana.
Per esempio, "fiume" è reso con "riu", dallo spagnolo, "casa" è reso col latino "domus".
"Il, lo, la", nel Nord della Sardegna, sono resi con "Su, Sa", per il singolare, "Sos e Sas" per il plurale, come le desinenze latine.
A sud, "il" è "is", dal latino "ipse"; è il dialetto di Lodudoro che ricorda maggiormente il latino.
Le province di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e le realtà regionali di Campidano, Arborea, Logudoro, Gallura, Iglesiente e Barbagia hanno ciascuno una propria tradizione e unicità.
LA CARTA DE LOGU DI ELEONARA
Il più importante retaggio di Eleonora d'Arborea, una delle regine più famose della Sardegna, è la Carta de Logu, da lei promulgata nel 1392.
Basato sul diritto romano, il codice in questione era più avanzato ed evoluto rispetto alla legislazione sociale dell'epoca.
Venne redatto dal padre della giudicessa, Mariano, ma fu Eleonora a revisionarlo e ampliarlo.
Fu pubblicato in sardo, creando la formazione della coscienza nazionale sarda.
Questioni come l'utilizzo delle terre e la facoltà di appellarsi alla giustizia venivano regolamentate e alle donne era riconosciuta una serie di diritti, tra cui quello di rifiutare il matrimonio e il diritto alla proprietà.
Alfonso V, nel 1421, estese l'applicazione del codice a tutta l'isola, e restò in vigore fino al 1871.
Nota di Lunaria: prima di ricevere i commenti dei soliti somari bibliofobi, che non leggerebbero un libro manco se fossero pagati per farlo, metto qui la prova, per dimostrare che "non sono io che mi sono inventata che Eleonora d'Arborea promulgò un codice più avanzato di altri codici legislativi e che le donne ebbero maggiori diritti"
Non che sia l'unica, del resto, visto che basta leggere questo libro qui
per trovare dozzine di donne regnanti e scrittrici vissute nel Medioevo... ah già, ma nelle scuole italiote si parla solo di Dante\Petrarca\Boccaccio, per cui il 99% delle persone della massa è convinto che nel Medioevo siano esistiti solo loro, punto e stop.
GALLERIA DI IMMAGINI
Andate a ripescarvi anche questo post:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/sardegna-le-origini-pagane.html
e l'intervista a questa band molto interessante:
https://intervistemetal.blogspot.com/2014/11/ierru-black-metal.html
La Sardegna la tratterò ancora con altri approfondimenti :D