Iseo, Castello Oldofredi
Il complesso fortificato rappresenta uno degli esempi meglio conservati di architettura militare basso-medievale della provincia di Brescia. Il Castello è detto tradizionalmente Oldofredi per la presenza in Iseo di questa nobile famiglia di parte ghibellina, favorevole ai Visconti e agli Scaligeri e acerrima avversaria della Repubblica Veneta.
XII-XIII secolo: il corpo di fabbrica più antico è costituito da un grande torrione, non più visibile dall'esterno, posto nell'ala meridione, i cui resti si possono ammirare unicamente al primo piano dell'attuale sede della Biblioteca.
L'imponente struttura a pianta quadrata misura quasi dieci metri di lato, muri spessi due metri e altezza conservata di circa 12 metri dalla base.
La torre era quasi sicuramente un "mastio" che sorgeva isolato all'interno di una palizzata difensiva della quale non è rimasta alcuna traccia. Le caratteristiche formali della struttura consentono una datazione tra la fine del XI secolo e l'inizio del XIII.
XIII-XIV secolo: sul sito della fortificazione più antica, di cui venne mantenuto solo il mastio, fu eretto nel corso del XIII o del XIV secolo il nuovo Castello a pianta rettangolare di 47 per 28 metri circa di lato. Esso era costituito da cortine rettilinee, difese ai quattro angoli da torri scudate a canna quadrangolare su base scarpata, poggianti direttamente sul banco roccioso.
Il Castello era circondato da un profondo fossato scavato nella roccia viva, ancora oggi visibile sui versanti sud e ovest se pur parzialmente colmato, e vi si accedeva sia da nord sia da sud attraverso due ingressi con arco a sesto acuto nelle cui chiavi di volta era raffigurata l'arma dei Della Scala, potente famiglia veronese che nei primi decenni del Trecento dominò il Bresciano intessendo stretti rapporti politici con gli Oldofredi e l'abitato di Iseo.
Le caratteristiche strutturali e la netta separazione dall'abitato identificano la fortificazione quale vera e propria rocca, cioè una struttura autonoma con funzioni prettamente belliche, concepita come caposaldo strategico della difesa del territorio e come apparato di controllo militare del corpo urbano.
XV - XIX secolo: quando si affermò il dominio veneziano, il Castello di Iseo perse la sua importanza militare divenendo proprietà della famiglia Celeri; verso la fine del XVI secolo la sua manutenzione divenne un peso insostenibile anche per quest'ultima nobile stirpe e la cittadinanza iseana chiese al Senato della Repubblica Veneta che l'immobile fosse donato ai frati francescani cappuccini.
Nel 1585 il Castello fu adattato a convento e di questa nuova destinazione si conservano il corpo a tre piani con portico e loggia situato sul lato meridionale del cortile (databile attorno alla metà del XVII secolo) e la chiesa di S. Marco (iniziata probabilmente alla fine del XVI secolo e consacrata nel 1629) attualmente adibita a sala civica.
Ai secoli XVII-XVIII sono attribuiti gli affreschi che decorano in varie parti le murature degli edifici: tra i maggiori si trovano un'Annunciazione, posta nell'androne di ingresso, un grande crocefisso nel cortile, nelle scale site in lato sud\est una Madonna della Misericordia e un dipinto di S. Bonaventura con angeli.
Nel 1797 in seguito agli editti napoleonici che confiscavano i beni degli enti religiosi, i frati furono costretti ad abbandonare il convento; il castello, divenuto proprietà privata, fu trasformato in appartamenti mentre alla cortina meridionale della rocca fu addossata una filanda.
Il complesso fu acquistato dal Comune di Iseo negli anni Sessanta del Novecento e da allora iniziarono le opere di recupero e restauro.
La Rocca Scaligera (Sirmone, Lago di Garda)
Il complesso castellano, fatto erigere a partire dal 1277 da Mastino I della Scala, presenta una tipologia architettonica analoga ai coevi fortilizi scaligeri del territorio veronese, come denotano la presenza dei merli ghibellini a coda di rondine e la tecnica muraria delle cortine realizzata in pietra e ciottoli di fiume intervallati da due fasce orizzontali di corsi di mattoni. Anche la finitura dei paramenti interni, ad intonaco graffito a simulare blocchi di pietra regolari, richiama modelli veneti.
Situata in posizione strategica all'ingresso del borgo, in corrispondenza del massimo restringimento della penisola, completamente circondata da un fossato, la rocca si attesta come un articolato baluardo con due ponti levatoi. L'ingresso avviene attraverso un corridoio coperto, che immette al mastio, dotato di una sala con soffitto ligneo a travi a vista e al cortile centrale, attornato da alte cortine murarie con tre torri angolari.
Particolarmente suggestiva è la darsena a pianta quadrangolare, preceduta da un piccolo cortile e difesa, in prossimità del lago, da due torri dotate di camminamenti. Considerata la funzione militare dell'edificio, utilizzato a scopi difensivi dalle origini fino in epoca napoleonica, la visita privilegia gli spazi esterni, le torri e i camminamenti da cui si colgono in ogni periodo dell'anno suggestive panoramiche sul lago e sui litorali gardesiani.
Nessun commento:
Posta un commento