Trama: Torrey Tunet, giovane traduttrice americana, è in Irlanda per lavoro. Desmond Moore è proprietario di un castello nei pressi di Dublino. Winifred Moore, sua cugina, scrive poesie. Brian Coffey è un dipendente di Moore. Fergus Callaghan deve ricostruire l'albero genealogico dei Moore. Lars Kasvi ha il difetto di bere troppo. Maureen Devlin, vedova e Finola, la figlia, vivono in un cottage non lontano dal castello. Di queste persone qualcuna ucciderà, qualcun'altra sarà uccisa.
Gli stralci più belli: "Seicento acri di campagna collinare, vallate solcate da ruscelli costeggiati da felci, terreni con fitti boschi di pini e querce, altri destinati a pascolo per pecore, il lago fatto a forma di balena (...) Castle Moore era fatto in pietra grigia. Non aveva torrioni né archi rampanti. Era una combinazione di stili e periodi."
"Dall'angolo a nord svettava una torretta risalente al Sedicesimo secolo. Ai piedi della torre, rose ed edera ricoprivano un pezzo di muro diroccato, tutto quello che restava del forte del dodicesimo secolo. (...) Alle quattro, Torrey ritornò a Castle Moore, (...) uscì per farsi una passeggiata nel bosco (...) Attraverso gli alberi si accorse che c'era un vecchio cottage malridotto, dall'aria triste e romantica (...) respirando a pieni polmoni l'odore di caprifoglio e di pino. Poi, attirata dall'ombra, si addentrò nel bosco. Non aveva percorso più di dieci minuti a piedi che il terreno cominciò a cedere e a diventare spugnoso sotto i suoi piedi. Nell'aria si sentiva l'odore acido della vegetazione marcia. Paludi. Meglio tornare indietro, trovando terreni più asciutti e l'odore di pino fresco. Si voltò per evitare un pantano e vide qualcosa che la lasciò di stucco, qualcosa che, naturalmente, non poteva essere, ma... si avvicinò. Una mano. Sulla superficie bruna della palude, pareva stranamente come un esotico fiore rosato che fosse cresciuto da quel terreno spugnoso e fradicio. Una mano. Non era possibile. Ma era così (...) sul polso peloso che spuntava appena dall'acqua, c'era un orologio. (...) sotto quel terreno fradicio c'era il cadavere di un uomo. Indietreggiò, inorridita. Il tanfo della palude le arrivò fino alle narici. Lì sotto c'era un cadavere."
Ho letto molti di più romanzi Rosa a tinte gialle
Comunque, qui trovate le recensioni: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/06/ricordati-di-me-trama-e-stralci.html
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