Jack London e Zanna Bianca

Info tratte da


è la fine di luglio del 1903. Il sole sta tramontando a Glen Ellen, un piccolo posto di villeggiatura nella Valle della Luna, presso San Francisco in California. Tra il verde degli alberi, lungo la riva di un ruscello, al lume di una lanterna, un uomo sta leggendo ad alta voce. Intorno a lui, seduti in terra, bimbi e adulti ascoltano in silenzio. I loro occhi brillano per l'interesse e la commozione; non sentono il sonno: quando la lettura sta per finire li sorprende l'alba. Un attimo di completo silenzio, poi scoppia un applauso: il romanzo è "Il Lupo dei Mari" che Jack London ha letto agli amici... comincia così il suo cammino verso il successo.

L'infanzia e l'adolescenza del futuro scrittore trascorrono serenamente a San Francisco, la città in cui è nato il 12 gennaio 1876. 




Jack è un bambino come tutti gli altri, vivace, allegro, intelligente; legge molto, studia volentieri, i suoi maestri sono contenti di lui. Purtroppo nel 1889 suo padre si ammala e non può più provvedere alla famiglia: Jack deve quindi lasciare la scuola e cercarsi un lavoro. Fa il garzone in una bettola, poi trova un posto in una fabbrica di conserve; ma è una vita infernale: 15-18 ore di lavoro al giorno per dieci cents all'ora!
Jack ha solo 14 anni, sente la mancanza della vita all'aperto, dei compagni di gioco, delle letture preferite; solo alla domenica riesce a fare una corsa al porto per ammirare le navi che salpano. Sogna a occhi aperti le terre che si stendono al di là dell'oceano e invidia i marinai che partono: vorrebbe imbarcarsi anche lui, ma è ancora troppo giovane.

Devono passare altri tre anni perché Jack possa imbarcarsi su una goletta che parte alla caccia delle foche e che toccherà la Corea, il Giappone, la Siberia. I suoi 17 anni danno poco affidamento; ma una notte, durante una tempesta, l'avventuroso ragazzo si guadagna i galloni di marinaio.
è di guardia, solo, al timone, quando la nave è investita dalla bufera. Jack regge la barra con tutta la sua forza, superando il momento critico e portando in salvo la nave.
Da allora i compagni lo rispettano malgrado la sua giovane età; sa lavorare come loro e guadagna come loro. Però, purtroppo, da loro impara anche ad ubriacarsi e a sperperare il denaro nelle bettole e nei ritrovi dei porti cui la nave fa scalo.



Torna a casa alla fine del 1893; ma c'è una grave crisi economica, e non gli riesce di trovare lavoro. Un giorno, mentre scorre gli annunci su un giornale, legge di un premio offerto per un racconto. Jack ha letto molto, ha visto terre lontane, ha vissuto momenti drammatici; siede a tavolino e fa rivivere sulla carta le emozioni e le avventure del suo primo viaggio per mare. Ci riesce molto efficacemente e il racconto vince il primo premio, ma è un successo passeggero e presto London deve ricominciare a cercare un lavoro. Non riesce a star fermo in un posto, ha bisogno di muoversi, così quando sente che nel Klondike in Alaska hanno trovato l'oro parte deciso ad affrontare anche questa avventura. Ha 21 anni e non gli fanno paura né il viaggio né i disagi a cui va incontro.
Dopo sei mesi di cammino e un inverno trascorso in un campo di fortuna con altri cercatori, giunge a Dawson, cittadina sorta nel nuovo bacino aurifero.
Ma non è l'oro che gli interessa: preferisce guardarsi intorno e osservare i cercatori, uomini di tutti i ceti ed età, che di giorno cercano la ricchezza e di sera se la giocano nel saloon.

Quando, dopo alcuni mesi, torna a San Francisco, non ha neppure un soldo in tasca, ma porta con sé una ricchezza che nessuno potrà mai togliergli: tutto quanto ha visto e provato in quei lunghi mesi trascorsi con i cercatori d'oro.
Le sue avventure in Alaska prendono la forma di avvincenti racconti che Jack spedisce ad alcune riviste; i suoi racconti piacciono e gli editori glieli pagano bene.


Due romanzi "Il Richiamo della Foresta" e "Il Lupo dei Mari" gli hanno dato celebrità e ricchezza.







Nel 1904 scoppia la guerra russa-giapponese.
è un richiamo a cui non sa resistere e Jack parte per Tokio come corrispondente di un grande quotidiano.
Supera il Mar Giallo e arriva alla zona delle operazioni. 
Da lì invia al giornale notizie dettagliate e tempestive.
Ritorna a casa e nel 1907 compie un viaggio nelle Isole del Pacifico; mentre attraversa l'oceano comincia a scrivere "Martin Eden", il suo romanzo autobiografico.
Durante il viaggio, Jack viene colpito dalla malaria e da una malattia che si aggrava sempre di più: la pelle gli cade a pezzi e nessuna cura gli giova.
Per lenire le sofferenze, inizia a bere. 
Ritorna a San Francisco convinto di morire, invece guarisce: lontano dal sole tropicale la sua pelle si cicatrizza e si riprende.
Pubblica ancora racconti, ma l'intenso girovagare e la malattia lo hanno stroncato; l'alcool gli provoca allucinazioni e cade in stati di incoscienza.
Parte ancora per le Hawaii ma neppure il clima di quei luoghi gli giova.

Torna in patria, e una mattina il suo cameriere lo trova agonizzante sul letto: una dose troppo forte di morfina lo ha stroncato. Jack London muore a 40 anni il 21 novembre 1916.





 APPROFONDIMENTO SU ZANNA BIANCA


TRAMA: "Zanna Bianca" è la storia avventurosa e commovente di un lupo; di un animale che siamo abituati a definire "feroce". In realtà la ferocia di "Zanna Bianca" è il frutto di una lotta spietata, quella per la sopravvivenza nell'ambiente ostile del Grande Nord. Il suo primo incontro con gli Dei (come definisce gli uomini, per la loro capacità di asservire la natura) è tutt'altro che felice, e finisce col rafforzare in lui un senso di desolata solitudine e di diffidenza nei confronti di tutto e tutti.

Ma, proprio quando Zanna Bianca sembra irrecuperabile a qualsiasi sentimento di solidarietà e affetto, l'amore di un buon padrone compie il miracolo...

 Oltre al capolavoro "Zanna Bianca" (1906), di Jack London ricordiamo "Il richiamo della foresta" (1903)


UN COMMENTO INTRODUTTIVO


 L'epoca in cui accadono i fatti narrati in "Zanna Bianca" è il finire del XIX secolo, dopo la scoperta dei giacimenti d'oro in Alaska. La "febbre dell'oro" spinse gli uomini di ogni categoria a rischiare il tutto per tutto alla ricerca dell'oro, e quelle terre, che erano state incontaminate per millenni, vennero invase da uomini spietati e violenti. Sorsero citta e ferrovie ma nella landa ghiacciata erano i cani che trascinavano le slitte; mentre gli animali temevano gli uomini, solo i lupi osavano avvicinarsi ad essi. 

"Cupe foreste di abeti, fiumi ghiacciati, vento, interminabili distese di neve, alberi stecchiti presi nella morsa del ghiaccio o ricoperti di brina e silenzio, tanto silenzio, rotto di tanto in tanto solo dall'ululare dei lupi affamati: ecco il Klondike, la terra tra Alaska e Canada. Qui nasce, cresce e trascorre la sua vita White Fang, il lupo Zanna Bianca"

Ma è l'ambiente circostante (al quale nel romanzo viene dato un ruolo predominante) che determina le azioni dei personaggi: per sopravvivere bisogna uccidere, per non essere uccisi bisogna uccidere. La violenza è presente, soprattutto negli uomini che dissacrano la santità della Terra, mentre gli Indiani sono immuni a questa bramosia di possesso: da secoli cacciano e pescano seguendo il corso delle stagioni; nel romanzo, fondamentale è il personaggio indiano di Castoro Grigio.

Ma nel Nord non ci sono solo uomini vili e rozzi, ma anche uomini che hanno messo il sapere e la loro esperienza a favore del progresso: è proprio uno di questi uomini che "conquisterà" il cuore di Zanna Bianca, rendendolo obbediente e fedele come un cane.

La vicenda inizia con una slitta che attraversa il paesaggio nevoso, trainata dai cani, mentre via via si fa sempre più prossima la presenza dei lupi guidati da una lupa rossa. Arriva la primavera, spuntano i fiori e la terra si riempie di cuccioli; anche la lupa, Kiche, partorisce un lupacchiotto e una cucciolata; protegge e custodisce i suoi cuccioli mentre il padre, One Eye, è in giro a cacciare per lei e i lupacchiotti: la fame è il loro peggiore nemico. One Eye è costretto ad andare sempre più lontano e un giorno sparisce senza più tornare. I lupacchiotti muoiono uno dopo l'altro, e solo uno tra loro sopravvive: Zanna Bianca. Trascorrerà ore da solo, nel chiuso della tana, mentre la madre è a caccia. Un bel giorno, Zanna Bianca esce dalla tana e si trova di fronte il mondo esterno. Nel libro, si descrive con toni bellissimi la sua prima esperienza da cacciatore, quando si trova davanti ad un nido di pernice. 

Ma la fame tormenta Zanna Bianca e mamma lupa, e così Kiche si avvicina di nuovo agli umani. Anche Zanna Bianca farà conoscenza dell'uomo, scoprendo, con timore reverenziale, le meraviglie di cui l'uomo è capace. Nel campo vivono tanti cani che non accettano Zanna Bianca, e cercano di scacciarlo, percependo in lui il lupo: Zanna Bianca imparerà a trainare la slitta, correndo con gli altri cani.

Ma la diceria del lupo addomesticato si diffonde in giro, e un certo Beauty Smith, avido e malintenzionato, penserà di usare Zanna Bianca per arricchirsi organizzando combattimenti tra cani... Da qui in poi per Zanna Bianca ci sarà solo dolore e crudeltà, ferocia e sadismo, fino a che Weedon Scott compra Zanna Bianca, curandolo e salvandolo. Progressivamente, Zanna Bianca si affezionerà a Scott, lasciandosi alle spalle la ferocia, tanto da seguirlo addirittura su un battello per la traversata verso la California.

Nel romanzo "Zanna Bianca" troviamo molti temi: l'amore materno, l'avidità umana che sfrutta gli animali ma anche la bontà e l'amore verso di loro.

"Zanna Bianca" inizia così...

La buia foresta di abeti incombeva minacciosa sui due lati del corso d'acqua gelato. Di recente il vento aveva spazzato via dagli alberi la bianca copertura di brina, e ora sembravano inclinarsi uno verso l'altro, neri e sinistri, nella luce che svaniva. Un profondo silenzio avvolgeva il paesaggio. Era un paesaggio desolato, privo di vita, immobile, così solitario da non suscitare nemmeno tristezza. C'era piuttosto in esso come una risata appena accennata, più spaventevole di qualsiasi tristezza, una risata senza gioia simile al sorriso della sfinge, gelida come il ghiaccio e severa come l'infallibilità. Era l'imperiosa e incomunicabile sapienza dell'eternità che rideva dell'inutilità della vita e dei suoi sforzi. Era il Nord selvaggio, il Nord dal cuore di ghiaccio. Ma la vita c'era, un po' ovunque, a sfidare quella terra. Lungo il corso d'acqua gelato si affannava una muta di cani lupo. Le ispide pellicce erano striate di brina. Il fiato gelava nell'aria non appena usciva dalle bocche, schizzando in avanti in nuvole di vapore schiumoso che ricadevano sui peli del corpo diventando cristalli di ghiaccio.




Gli stralci più belli: 

"Era troppo impegnato nella lotta per accorgersi che era felice. Emozione ed esultanza erano del tutto nuove e ad un tale grado di intensità, quale mai aveva provato fino ad allora. (...) L'eccitazione era in lui al sommo grado. Il sangue combattivo della sua razza si era svegliato e lo pervadeva. Questa era la sua vita, anche se non lo sapeva. Stava comprendendo il significato del suo essere al mondo; stava facendo ciò per cui era nato, uccidere per il cibo e combattere per uccidere. 

Stava giustificando la propria esistenza, e la vita non può fare nulla di più grande; perché la vita raggiunge il suo scopo quando compie ciò per cui è stata creata."

"Weedon Scott si era proposto di redimere Zanna Bianca, o meglio, di redimere il genere umano del male che aveva fatto a Zanna Bianca. Era una questione di principio e di coscienza. Sentiva che il Male fatto a Zanna Bianca era un debito per gli uomini, e andava pagato. Ogni giorno si faceva un dovere di accarezzare e coccolare Zanna Bianca, e di farlo a lungo." 

"Si fermò, a testa alta, vicino a una macchia di abeti, e studiò con la vista e l'odorato i due uomini che la osservavano. Sembrava loro stranamente malinconica, alla maniera dei cani; ma nella sua assorta malinconia non c'era nulla dell'affetto del cane. Era una malinconia figlia della fame, crudele come le sue zanne, spietata come il ghiaccio."

"Se Zanna Bianca non si fosse mai avvicinato ai fuochi dell'uomo, il Nord l'avrebbe plasmato in un vero lupo. Ma gli Dei l'avevano immesso in un ambiente diverso, e lui era stato plasmato in un cane che era abbastanza lupo, ma che era un cane e non un lupo."

"Smith il Bello godeva a picchiarlo. Provava un piacere maligno davanti alla sua vittima, e gli occhi gli fiammeggiavano sinistri mentre roteava la frusta o il bastone e ascoltava gli urli di dolore di Zanna Bianca e il suo inutile ringhiare e azzannare... Tutti amano il potere, e Smith il Bello non faceva eccezione. Essendogli negato di manifestare il potere con la sua razza, si rivolgeva contro le creature più piccole, e con loro rivendicava il potere a cui aspirava. Era venuto al mondo con un corpo deforme e un'intelligenza bruta."

"Aveva visto in passato dei cani cambiare padrone, e aveva visto i fuggitivi picchiati e lui stesso era stato picchiato. Lui era saggio, e tuttavia nella sua indole c'erano delle forze più potenti della saggezza. Una di queste era la fedeltà. Non amava Castoro Grigio; ma gli era fedele, perfino contro la sua volontà e nonostante la sua ira. Non poteva farci niente. La fedeltà era la qualità della sua razza, la qualità che distingueva la sua specie da tutte le altre, che rendeva il lupo e il cane selvatico capaci di diventare compagni dell'uomo."

Questa copertina del demo degli Helgrindr mi fa venire in mente Zanna Bianca

Nota di Lunaria: "Zanna Bianca" l'ho letto a nove o dieci anni, ma non me lo ricordo più; l'ho riletto di recente. Ho vaghi ricordi anche del cartone "Balto", mi ricordo di questi cani che trascinavano una slitta con dei medicinali... mi pare che fosse stato ispirato ad una storia vera.

A tema "romanzi con protagonisti gli animali", consiglio di leggere anche:


 (un altro libro che aveva per protagonista un ragno era "Spid, il ragno ballerino", che prima o poi mi ricomprerò... l'ho visto l'altra volta alle bancarelle dei libri ma purtroppo non mi bastavano i soldi per comprarlo! L'avevo letto da bambina)



https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/il-regno-dei-gufi-romanzo-fantasy.html

 https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/la-collina-dei-conigli-i-fotogrammi-e.html

e questo romanzo Rosa che parla di una tematica drammatica (lo stupro coniugale).  https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/02/luomo-del-cuore-di-lindsay-mckenna.html

Oltre ai due protagonisti, l'Autrice ha dato spazio anche alle aquile minacciate dai bracconieri (perché l'ex marito di Dahlia oltre che un criminale violento contro le donne, è violento anche contro gli animali) 

Per approfondire il tema della violenza contro gli animali, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/09/animalismo-antianimalismo-ed.html


Nessun commento:

Posta un commento