Il Simbolismo del Cervo

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 Su Cernunnos, vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/la-civilta-della-valcamonica-e-cernunnos.html

Sugli altri Dei dei boschi e pastorali: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/gli-dei-pastorali-silvani-e-montani.html

Stambecco, renna e cervo, mezzi di trasporto magici per lo sciamano, sono considerati mediatori tra cielo e terra e spesso anche i messaggeri degli Dei.

Le corna rappresentano rigenerazione e crescita e sono associate all'Albero Sacro, alla Morte e alla Rinascita. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/lalbero-cosmico-nelle-mitologie-e-nelle.html)

Le prime immagini di corna risalgono addirittura al Paleolitico: immagini simboliche di cervi e scheletri di esseri umani con le corna furono trovate in Inghilterra, Francia, Iran, Asia minore, Cina. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/il-simbolo-delle-corna.html  https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/le-dee-con-la-corna-e-la-falce-di-luna.html

In Asia il cervo è associato al Sole e alla Luce e gli Sciti lo definivano "l'animale d'oro che avanza nell'aria diffondendo luce".


Il cervo, oltre che animale sacro, per popoli come gli Huichol e gli Hopi rappresenta anche la bellezza, la grazia, la pioggia e l'abbondanza.

Gli Huichol associavano il cervo anche al peyote, che provocava visioni mistiche.

Nel contesto buddista, un cervo su ciascun lato del cerchio della Ruota della Legge rappresenta la predicazione del buddha nel parco dei cervi a Sarnath che mise in moto la ruota; il cervo denota meditazione, mitezza e dolcezza.

Nel contesto cinese, rappresenta il "mal d'amore" ma anche la longevità e la ricchezza; il cervo bianco rappresentava Shou-hsien, Dio dell'immortalità; il drago era chiamato "cervo celeste" 

Nella cultura celtica i cervi sono le bestie soprannaturali del mondo della magia; le corna e le pelli erano accessori rituali.

Flidass, (1) la Dea della caccia, si spostava su un carro trainato da cervi. Il cervo era attributo del Dio cacciatore Cocidius. Il cervo era sacro ad Iside e a Phocis.

(1) Flidas\Flidais, chiamata anche con l'epiteto Foltchaín ("bellissimi capelli") Dea del bestiame e della fecondità, nella mitologia irlandese

In Giappone, denotava solitudine e malinconia se associato all'acero.

In Grecia, era sacro ad Artemide, Atena, Afrodite e Diana, in quanto Dee della luna, e all'Apollo delfico.

Nella cultura scandinava, i quattro cervi dell'Yggdrasill sono i quattro venti.

Il cervo maschio è un simbolo solare di rinnovamento, di fuoco.

Il cervo in lotta con il serpente ctonio rappresenta il conflitto degli opposti, il positivo contro il negativo; se il cervo calpesta il serpente, simboleggia la vittoria dello spirito sulla materia, del Bene sul Male.

In Alchimia, il cervo maschio rappresenta la natura duale di Mercurio, il mercurio dei filosofi, il Nous.


LUNA, ECATE, CERVO, NEL COMMENTO DI BACHOFEN

Devo forse ricordare anche la natura triplice di Ecate, (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/ecate.html) e il duplice rapporto dell'acqua - così strettamente connessa alla luna - con la vita e la morte? Ecate unisce nella sua natura femminile la polarità di ogni vita, la nascendi et vivendi e la moriendi potestas (il potere di nascita, di vita e di morte), entrambe considerate sia nel loro stadio tellurico, che in quello lunare. Del resto anche l'acqua - l'elemento dispensatore di vita, che trascina nelle sue onde il fallo di Osiride - protegge l'uovo di Afrodite, caratterizza Dioniso come Poseidone Genesios e spesso esprime in suo nome l'idea della forza generativa maschile - è connessa con la tomba e la morte: le tombe vengono edificate, di preferenza, sulla riva delle acque. Nelle paludi intorno a Babilonia, Alessandro vede le tombe regali dei dinasti del luogo; il sepolcro di Acca Larenzia si trova fra i terreni paludosi del Velabro. L'elemento generatore di vita diviene il fiume della morte e il lamento eterno e uniforme delle sue onde diviene il canto di lutto delle Nereidi sulla morte precoce di Achille. Così canta il coro nel Prometeo di Eschilo: "E lamentandosi scroscia la risacca dal vasto mare, l'abisso sospira, rimbomba lontano l'abisso oscuro dell'Ade, le zampillanti fonti dei sacri fiumi piangono il tuo dolore". Ovunque appare la stessa idea di fondo: nella vita è presente la morte; Venere è anche Libitina; Afrodite è anche omicida; la luna è fonte allo stesso tempo del divenire e del perire, ed è amabile e bianca quando svolge la prima funzione; odiosa, terrificante e nera quando adempie alla seconda; in ambedue i casi è affine all'acqua, in cui trova nutrimento: la fa sgorgare dalla terra, ristora con essa i campi assetati, spargendo la rugiada notturna, suscita le maree, immagini del mutamento, col suo influsso che opera potente su ogni aspetto del mondo tellurico. Questo lato notturno è espresso anche, in modo molto chiaro, dall'apparenza esteriore della luna. In un modo che corrisponde a suo duplice potere sulla vita e sulla morte, essa appare eternamente mutevole, sempre sul punto di ricondurre al nulla la pienezza della vita. Come nell'uovo ci sono due colori, così nel suo disco ci sono due colori: il bianco e il nero. Macchie nere deturpano la sua chiara superficie. La pelle del cervo ha lo stesso aspetto screziato, e ciò conferma la sua affinità con Diana. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/06/perchta-holda-diana.html) Ma la sua connessione con la donna lunare non si fonda solo su questa somiglianza. Essa traspare anche dalle sue corna ramificate e dalla sua usanza di farle cadere e nasconderle nella terra, che è qui un'immagine della terra materna, la quale fa crescere dal suo seno gli alberi della foresta: questo rapporto è anche sottinteso dall'appellativo "dama" che si può connettere con Damia, damium (sacrificio in onore della Dea Bona), Damiatrix (Sacerdotessa della Dea Bona), Damascus, rappresentata sulle monete da un Heros Askos nutrito da una cerva - con il tedesco Damm. Come la luna è attirata dall'acqua così il cervo desidera la fonte. Per queste caratteristiche in epoca cristiana il cervo verrà associato ai battisteri. Per il suo rapporto con la notte, la Luna è la stella della morte. Essa porta la quiete, il sonno, il silenzio, connesso al caos originario, al sepolcro che ad esso riporta e ai misteri; la Luna cede al Sole, come la notte al giorno. Gli antichi interpretano questo fenomeno come la nascita della luce dalle tenebre e vi riconoscono la ripetizione quotidiana di un grande evento della cosmogonia. Anche qui il principio materiale-femminile rivendica il suo predominio sull'universo. Esso è il Primo, ciò che è dato originariamente [...] Nella cosmogonia di Acusilao, Notte, (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/la-notte-nella-mitologia-nella.html) come principio femminile, è congiunta con Erebo, che è quello maschile.











CERNUNNOS




La band Black Metal Drutentus ha omaggiato Cernunnos mettendolo sulla copertina del loro demo ^_^



Anche nel pantheon vedico compare un Signore degli Animali: Pashupati. Da Pashupati derivò Shiva
















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