"Pet Sematary"

Trama: in una limpida giornata di fine estate, la famiglia Creed si trasferisce in un tranquillo sobborgo residenziale di una cittadina del Maine. Non lontano dalla loro casa, al centro di una radura, sorge Pet Sematary, il cimitero degli animali, un luogo dove i ragazzi del circondario, secondo un'antica consuetudine, usano seppellire i propri animaletti. Ma ben presto la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti e dall'improvviso ridestarsi di forze oscure e malefiche... Prima viene sepolto il gatto Church... che dopo poco torna in vita. Ma non è più un gatto normale... e quando in quel terreno maledetto verrà sapolto il piccolo Gage, travolto da un tir, per la famiglia Creed l'Orrore si svelerà in tutta la sua terrificante distruzione. 

Gli stralci più belli:

"I Micmac credevano che questa collina fosse un luogo magico", spiegò. "Anzi, che l'intera foresta, dalla palude a nord e ad est, fosse magica. Crearono questo spiazzo, e qui seppellivano i loro morti, lontano da tutto il resto. Altre tribù preferivano starne alla larga: i Penobscot dicevano che questi boschi erano pieni di fantasmi. In seguito, i cacciatori di animali da pelliccia cominciarono ad asserire suppergiù la stessa cosa. Immagino che qualcuno di loro avesse visto un fuoco di Sant'Elmo, nella Palude del Piccolo Dio, e avesse creduto di vedere degli spettri. Con il passare del tempo, nemmeno i Micmac ci vennero più. Uno di loro asseriva di aver visto un Wendigo, (1) qui, e che il terreno si era inquinato."

"Probabilmente sbaglia chi crede che vi sia un limite all'orrore che la mente umana può sperimentare. Al contrario, per quanto possa dispiacere ammetterlo, l'esperienza umana tende, per molti aspetti, a confermare che, quando l'incubo diventa sufficientemente cupo, orrore dà origine a orrore, un male fortuito genera altri e spesso più deliberati mali, finché la tenebra sembra ricoprire tutto. E l'interrogativo più agghiacciante potrebbe essere, forse, quanto orrore la mente umana può sopportare pur conservando un equilibrio vigile, attento, implacabile." 

Su Stephen King vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/recensione-locchio-del-male-thinner-di.html https://intervistemetal.blogspot.com/2022/05/misery.html

Nota di Lunaria: mi erano piaciuti entrambi i film: "Cimitero Vivente" e il sequel (col cane al posto del gatto!)

Ho visto anche il remake uscito qualche tempo fa al cinema, ma, sarà perché sono una matusalemma, preferisco sempre e in ugual modo la versione originale anni Novanta... gli horror che escono "adesso"... mah, non riescono a comunicarmi granchè.


La "versione italiana" dell'idea di "defunto vivente" (che in realtà precede di molto "Cimitero Vivente") è "Zeder"



Chi ama il punk rock ricorda la celebre canzone dei Ramones...

Coverizzata anche dai nostrani Bloody Mary

(che insieme agli Svenia, sono il mio gruppo Gothic Rock italiano preferito)

e dai Rammstein

A proposito, un romanzo (in realtà, il primo episodio di una trilogia) che mi era piaciuto e ha per protagonista una "non-morta" è "Non mi Uccidere": https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/02/non-mi-uccidere-recensione.html


Ci sono rimasta molto male quando ho saputo che l'autrice era deceduta a causa di un brutto male ;(


(1) Il Wendigo (o Windigo) è un leggendario essere maligno della mitologia dei Nativi Americani Algonchini, antropofago. Sulle sue origini vi sono diverse ipotesi: si pensa sia figlio dell'Inverno e della Fame oppure, una volta, era una persona, un nativo americano o un cacciatore, che durante una carestia invernale divenne cannibale. Ha un corpo scheletrico, gigante (potrebbe arrivare anche a 3 metri), con artigli e denti enormi; può avere corna da cervo oppure un teschio da cervo al posto del volto. 


è molto veloce e rincorre le sue vittime. Si può essere trasformati in Wendigo se si viene morsi da lui o se si mangia carne umana. Secondo certi criptozoologi, il Wendigo potrebbe essere un animale non ancora studiato. Probabilmente, all'origine del mito, vi è il tabù dei nativi americani contro il cannibalismo, tentazione che poteva essere presente durante gli inverni, particolarmente cruenti in quelle zone settentrionali del Nord America. Il Wendigo è stato citato più volte nel film e nei libri horror, ed è celebre il Wendigo che compare nel libro "Pet Sematary", dove il Wendigo si aggira per i boschi che precedono il terreno di sepoltura dei MicMac: una zona di sepoltura tremenda, capace di far resuscitare i morti, trasformandoli in esseri maligni e assassini.

Ecco come viene descritto il Wendigo in "Pet Sematary" alle pagine 365-366-367-368

"Infine, il sentiero prese a scendere in modo più ripido e più costante. Poco dopo, finì con un piede nell'acqua e s'impantanò nella melma sottostante. (...) Guardò giù e vide l'acqua stagnare tra ciuffi di canne e bassi cespugli dalle foglie talmente larghe da far pensare a piante tropicali. (...) La palude era viva, ma non per i suoni che vi si udivano (...) Poi vi fu un suono, ed egli ricordò di averlo già udito: una risata acuta e sguaiata che terminava in un singhiozzo. Seguì un silenzio, poi la risata si ripeté, stavolta in un crescendo simile a uno stridulo grido maniacale che raggelava il sangue. Intorno, la nebbia creava un'atmosfera di irrealtà. La risata si spense, lasciando soltanto il mormorio monotono del vento, che ora si udiva, ma non si avvertiva più. (...) La voce - se di questo si trattava - si fece riudire, stavolta da sinistra. Qualche momento dopo, risuonò alle sue spalle, proprio dietro di lui... (...) D'improvviso la nebbia perse la sua luminosità e Louis si rese conto che nell'aria di fronte a lui era sospesa una faccia, sogghignante e farfugliante. Gli occhi, tagliati all'insù, come in un dipinto cinese, erano di un intenso grigio giallastro, infossati, lucenti.  La bocca si apriva in un ghigno; il labbro inferiore, tutto rovesciato in fuori, scopriva denti macchiati di colore bruno e quasi completamente consumati. Ma quello che colpì Louis furono le orecchie, che non erano orecchie, ma corna ricurve... e non corna come quelle del diavolo: corna d'ariete. (...) La lingua della testa fluttuante prese a penzolare, lunga, appuntita e di colore giallo sporco. Era ricoperta di scaglie. (...)  Qualcosa si avvicinava. Louis si arrestò del tutto, tendendo l'orecchio a quel suono... un suono che si avvicinava, inesorabile. (...) un suono vivente, un suono immenso. In qualche punto là intorno, e sempre più vicino, dei rami si spezzavano e c'era un rumore di vegetazione calpestata da inimmaginabili piedi.  (cos'è che si avvicina attraverso questa nebbia?)(...) ora tutto taceva e nell'aria greve di umidità si diffuse un odore misterioso e nauseabondo. Qualsiasi cosa fosse, era enorme. (...) La cosa veniva pesantemente verso di lui e si udiva, ora, vicinissimo, il fragore di un albero - non un ramo, ma un intero albero - che rovinava al suolo. Louis vide qualcosa. Per un attimo, la nebbia si macchiò di un grigio spento, ma quell'ombra diffusa e indefinibile era alta almeno una ventina di metri. (...) Louis sentiva che l'aria veniva smossa dal passaggio di quella presenza, udiva il tonfo di piedi da mammuth che calpestavano il terreno, seguito da un risucchio del fango. Per un momento, ebbe la certezza di scorgere, alti sopra di lui, due identici scintilli d'un giallo arancione. Scintillii come di occhi.  Poi, il suono cominciò ad affievolirsi. Via via che si allontanava, la palude si riempiva nuovamente dei suoni consueti. (...) Il Wendigo, quello era il Wendigo: quell'essere che si muove attraverso le zone del Nord, che può sfiorarti e trasformarti in un cannibale. Ecco cos'era.  Il Wendigo è appena passato ad una cinquantina di metri da me." 

Nota di Lunaria: qui trovate diverse band che hanno citato il Wendigo nei loro testi:

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/il-wendigo.html


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