Scythan
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Affascinanti e in parte misteriosi come molti "popoli delle steppe", gli Sciti, tribù iraniche provenienti da Oriente, compaiono agli inizi del I millennio avanti cristo nella zona a nord del Mar Nero e nell'Asia anteriore. Le guerre con Utartei e Assiri, e più tardi, la colonizzazione greca del Ponto Eussino, li metteranno in contatto con le grandi civiltà del Vicino Oriente e con il mondo classico.
Proprio Erodoto e in parte Luciano ci offrono così le informazioni più abbondanti e dettagliate sulla religione, le strutture sociali, i costumi, consegnandoci episodi o tradizioni originali: i doni aurei caduti dal cielo, i sacrifici umani alla morte del re, la soppressione dei vecchi, la nevicata di piume del Grande Nord...
Frammenti di un disegno più vasto, e colorato come i loro inimitabili feltri, che appena si lascia intravedere, illuminato anche dallo splendore degli oggetti e di gioielli di bronzo e oro, "l'oro degli Sciti", appunto - che via via i tumuli ci hanno restituito.
Narto Batraz: Dio/Eroe degli Sciti che Erodoto chiama Ares. Sarebbe più simile al vedico Indra piuttosto che ad Ares. Nelle sue qualità di eroe, ha conservato caratteristiche del guerriero indoeuropeo quale la comparazione fra l'India, la Grecia, la Scandinavia, l'Irlanda ha permesso di configurarlo. A livello teologico, nella credenza popolare degli Osseti moderni, la "funzione di Indra" è occupata da due personaggi di origine differente: da una parte sant'Elia, giunto dal cristianesimo bizantino in veste di signore dei temporali.
Nota di Lunaria: anche per gli Slavi, che lo sincretizzarono con Perun - vedi i miei post sugli Slavi (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/gli-slavi-6-gli-antichi-dei.html)
"A volte ci si accontentava di dare nuovi nomi a vecchi Dei. Veles, patrono del bestiame, divenne san Vlasij, che nelle icone appare circondato da mucche, pecore, capre. Perun fu sostituito dal profeta Elia, che secondo l'antico testamento poteva far piovere o scendere fuoco dal cielo. Fino a poco tempo fa, i contadini ancora affermavano che Elia correva per il cielo sul suo carro di fuoco inseguendo i diavoli."
Dall'altra un genio indigeno, Tyxost, che è senza dubbio l'erede diretto e rinsavito dell'Ares scitico, insieme nel dominare il temporale e la pioggia (aspetto dove rimane l'ausiliario di sant'Elia) e nel difendere il villaggio. Guerriero terribile nella battaglia, e anche oltre la battaglia, è appunto nella sua essenza Batraz e proprio questo significa il suo nome, l'"Osso Eroico" (donde anche lo slavo "Bogatyr", eroe e il mongolo "Baatyr").
La sua spada fu gettata nel Mar Rosso, che porta quel nome a causa del sangue che la ricopriva e che si mescolò alle acque del mare. Gli Osseti credono che la spada si trovi ancora nel Mar Rosso e quando vedono lampeggiare dall'Ovest, attribuiscono lo scintillio alla spada di Batraz che balza verso il cielo per massacrare gli spiriti impuri e i demoni.
***
Sembra che le donne portassero i loro neonati alla forgia. Il fabbro li immergeva nella vasca dell'acqua che serviva a temprare il ferro, chiedendo a Tleps (il Dio fabbro) di rinforzare la salute del neonato. Secondo N. Zardenskaja, le donne incinte si recavano alla
fucina dove venivano spruzzate con acqua mescolata a carbone. In caso di parto difficile, si faceva bere alla partoriente un po' dell'acqua che era servita a temprare una spada.
Nota di Lunaria: curiosamente, anche nel libro di Marion Zimmer Bradley, "Il Giglio Nero",
la regina Kalanthe, in travaglio (e quasi prossima alla morte) riesce a partorire con facilità dopo aver bevuto dell'acqua contenente il leggendario Giglio Nero, che l'arcimaga Binah, la Bianca Signora, prepara per la regina. Nascono tre bambine, Haramis, Kadiya e Anigel, destinate a grandi imprese.
Altri Dei: i nomi ci sono pervenuti da Erodoto. Ecco qualche Divinità
Argimpasa\Artimpasa: simile alla nostra Afrodite.
Si noti la somiglianza con la persiana Anahita e con Kali, nella posa e nel portare la testa:
(gli Sciti decapitavano i nemici)
che siano la stessa, antica, Dea, poi differenziatesi in ambito iranico-scita?
Argimpasa era la Dea della fertilità. Si pensava che vivesse in una caverna, in Crimea. Era considerata una donna bellissima, ma con i serpenti al posto delle gambe; successivamente divenne la moglie di Ercole, generando tre figli; il più forte nel manovrare la corda dell'arco fu chiamato Scyth ed è il capostipite degli Sciti.
Tra l'altro, il fatto che Argimpasa abbia due serpenti/code al posto delle gambe,
ricorda molto Melusina:
Curiosamente, esisteva anche una creatura, con due serpenti al posto delle gambe: la Dracanae.
Oltre a un possibile collegamento con Argimpasa (che, similmente ad altre Dee dell'amore, potrebbe essere stata associata anche alla guerra: vedi l'esempio di Ishtar), rimanderebbe anche al dio gnostico, l'Anguipede
Anguipede e Dracanae. |
Qualcuno collega Argimpasa addirittura a Salomè, spesso confusa con Erodiade!
Potremmo chiederci se la figura di Salomè, nei vangeli, non sia stata ispirata dalla scita Argimpasa, e la si sia in un certo senso voluto denigrare, facendola apparire come nemica del cristo (e compagnia che gli stava appresso)...
è interessante che questo coronamento per carro (in bronzo) ritrovato in Ucraina (probabilmente del IV inizio III sec. a.c) abbia una forma femminile
avvalorerebbe l'ipotesi che Argimpasa (o qualche altra Dea) fosse comunque associata alla battaglia.
Api: corrisponde a Gaia.
Tabiti: corrisponde ad Estia; era anche associata agli animali, specialmente al corvo e al cane.
è legata anche alla Tapati indiana, figlia del Sole. Nel Mahabharata è la protagonista di un racconto prossimo a quello che gli Osseti hanno costruito intorno a una donna meravigliosa chiamata Acyruxs, "Luce Soprannaturale", figlia del Sole.
Il rapporto stretto del Sole osseto con il fuoco, e specialmente il fuoco del focolare, lascia pensare che questa concordanza non è frutto del caso.
Tapati era "tutta luce. Il suo corpo brillava come la fiamma, mentre la gentilezza della sua anima, visibile sul suo viso faceva pensare al volto purissimo della Luna. Ella stava immobile sulla montagna, simile a una sfavillante statua d'oro, e la montagna, con i grandi alberi e la vegetazione rampicante, pareva tramutata nello stesso metallo."
"Il mio nome è Tapati [La Riscaldante]. Sorella minore di Savitri, io sono, o ottimo fra gli ksatriya, la Figlia del Sole, Illuminatore dell'universo."
(Stralci tratti dal "Libro dei Re", conservato nel primo canto del Mahabharata)
Tapati aveva anche una sorella maggiore, Savitri, e un racconto ancora più antico nomina una terza figlia del Sole, Surya. Avremmo quindi Tre Dee del Sole.
N.B: per la maggior parte delle fonti però Surya è maschile, mentre Dumézil chiama il Dio Sole Savitar.
Nel mito, Tapati "dalle belle sopracciglia che discende come il lampo discende dalle nubi" sposa Samvarana (un principe devoto del Dio Sole), e il principe ormai re e consorte della figlia del Sole è talmente innamorato di Lei che per vent'anni si dimentica di curare il suo regno; intanto, Indra, per punire il re, non manda più la pioggia. Questo provoca una grande carestia. è Vasistha (un Brahmano) a convincere Samvarana a tornare nel suo regno e a ricordarsi del suo popolo.
è interessante notare che Tapati è il femminile irregolare del participio presente del verbo "Tàpati", riscalda, parola antica la cui radice è anche quella del russo "Teplyi", caldo, come dell'irlandese "Tene", fuoco, e sopravvive ancora indebolita attraverso il latino "Tepidus", e nel nostro italiano "Tiepido".
Altre due figlie del Sole, presenti nei racconti Osseti, sono Acyruxus e Azan-Han.
è interessante notare che Tapati/Acyruxus/Azan-Han possono ascendere al cielo e volare via a loro piacimento. I cattolici, con il loro inesistente dogma dell'"assunta in cielo" non si sono proprio inventati niente... visto che già la vedica Tapati ascendeva al cielo... secoli prima che i cattolici scopiazzassero questa idea per la loro inesistente "vergine maria" ricalcata sulle antiche Dee!!!
I santini di maria "tutta luminosa" non sono solo uno scopiazzamento della Dea del Sole, Amaterasu (o una dozzina di altre Dee solari presso gli Africani o gli Aborigeni...), ma anche dalle Figlie del Sole della mitologia vedica/scita.
"Da parecchio tempo il nome di Acyruxs, Figlia del Sole ha attirato l'attenzione dei linguisti [...] il secondo termine , ruxs, significa "luce", il primo altro non è che l'elemento ac(y) modificazione di wac(y) [...] "Luce Santa, Luce Meravigliosa". Questa denominazione, applicata nell'epopea a una figlia del Sole, il cui corpo risplende, probabilmente è stato alle origini l'epiteto di una figura divina dei tempi pagani chiamata altrimenti."
(fotografiamo, prima che i cattolici pensino di averla inventata loro, la Signora Luminosa che è assunta in cielo....)
Ritornando alla Figlia del Sole, curiosamente un proverbio osseta diceva:
"La donna dev'essere il piccolo sole della sua casa, una parte del zaed (spirito guardiano) di questa, colei che riscalda intorno a sé"
Da Tapati deriva quindi Tabiti, e Erodoto la chiama "Regina degli Sciti", collocandola in cima al pantheon. Sembra che gli Sciti proferissero i più grandi giuramenti proprio sui focolari. Tuttavia, Erodoto non indica che Tabiti sia "figlia di", quindi è probabile che per gli Sciti Lei fosse semplicemente la Grande Dea Primordiale. Il re Idantirse, parlando della sua genealogia, dice: "Io riconosco solo Zeus, mio antenato e Histìe, regina degli Sciti": è palese il riferimento a Hestia.
Comunque, se Tabiti era simile a Vesta/Hestia, Vesta aveva le Vestali. Che anche Tabiti avesse un suo ordine di Sacerdotesse?
Vediamo anche gli Dei maschili:
Papaios corrisponde a Zeus
Thagimasidas corrisponde a Poseidone
Agin corrisponde ad Ares
C'era poi Oitosyros, corrispondente ad Apollo.
"Io non penso che si possa parlare di classe sacerdotale presso gli antichi Sciti, e neppure di sciamani polivalenti. Esistevano però degli indovini. Gli antichi hanno descritto con precisione le loro tecniche: gli Sciti, dice Erodoto, "hanno molti indovini, che operano con verghe di salice; (*) essi portano fasci di verghe, li posano a terra, li slegano e, quando hanno messo ogni verga al suo posto, vaticinano. Mentre enunciano le loro predizioni, riprendono le verghe una ad una e le rimettono insieme." Da parte sua, Ammiano Marcellino dice degli Alani: "Essi predicono il futuro con uno strano procedimento: tagliano dei ramoscelli ben dritti e, a un determinato momento, li dispongono in un modo speciale, con formule segrete: in questo modo apprendono quello che deve succedere"
Ora, presso gli Osseti, gli stregoni godono di grandissima stima. Ci si rivolge a loro soprattutto per conoscere la causa e il rimedio di una malattia.
"Gli Enarei, che sono uomini-donna (**), dicono di aver ricevuto l'arte della predizione da Afrodite. Si servono di un pezzetto di corteccia di tiglio; essi lo dividono in tre, lo attorcigliano alle dita, lo svolgono e vaticinano."
è poi attestato che le donne praticassero la magia. Vsevolod Miller ha descritto [probabilmente sul finire del 1800] una pratica da lui stesso osservata: "la maga di Ossetia si avvicina al malato, chiede un pezzetto di tela, lo annoda in un punto e, a partire da questo nodo, misura il pezzetto di tela in cubiti. Supponiamo che abbia trovato 5 cubiti. Si mette a enumerare i nomi dei geni suscettibili di aver provocato la malattia e, ad ogni nome, ricomincia a misurare. Ogni volta ritrova la stessa cifra, 5 cubiti. Quando però viene il turno del genio che lei vuol rendere responsabile, si arrangia per trovare una misura superiore o inferiore - per esempio 4 cubiti e mezzo, o 5 cubiti e mezzo. Così la causa del male e di conseguenza il rimedio sono scoperti. Ci sembra, dice Miller, che presso gli Sciti l'arrotolamento e lo srotolamento dei pezzetti di corteccia di tiglio intorno al dito dello stregone dovette basarsi sullo stesso principio. La lunghezza dei pezzetti di scorza doveva senza dubbio aumentare o diminuire a volontà dello stregone. Si rileverà pure che, come presso gli Sciti questo genere di predizione è riservato agli Enarei, analogamente presso gli Osseti la "divinazione con la tela", è praticata soltanto da donne."
(*) Così Phyllis Curott parlava del salice:
Il salice è una pianta enigmatica, perché i suoi poteri uniscono come un ponte reami opposti dell'esistenza. Rappresenta la morte e il Mondo Sotterraneo ma è sempre stato usato anche per le magie d'amore, gli incantesimi di guarigioni, la divinazione e l'evocazione degli spiriti. Sin dai tempi antichi, è stato usato per fornire protezione e allontanare il male e ora lo usiamo come ingrediente base dell'aspirina. Il salice viene usato per legare le scope delle streghe e spesso per fabbricare le bacchette magiche. La corteccia di salice veniva bruciata come offerta alla Dea della Luna, e le sue foglie e il suo legno venivano impiegati per la magia lunare. Sedendo sotto quell'albero, avevo accidentalmente unito quei regni di morte e divinazione, gli Inferi e la Luna, evocando spiriti e amore? Quali forze avevo inconsapevolmente scatenato, traendo energia dall'albero?
(**) Si pensava che questo popolo fosse un popolo di castrati o impotenti, e quindi non-maschi, e fossero stati maledetti così da Afrodite (a cui avevano saccheggiato un tempio). In realtà, praticando lo sciamanesimo, giravano con abiti femminili: lo sciamanesimo prevede infatti il travestimento: i maschi si vestono da femmine, le femmine da maschi; ma potrebbe anche essere che gli Enarei praticassero una sorta di "cova", ovvero i maschi mimassero e simulassero i parti delle donne per attirare su di sé (e non sulla madre e sul piccino appena nato) gli eventuali malefici dei demoni.
Nota di Lunaria: questi riti per scongiurare i malefici del parto che potevano colpire i bambini sono (erano) presenti anche presso i Rom, anche se non praticavano questa "strana cova" dove i maschi emulassero le partorienti.
Per saperne di più, vedi questo ottimo libro:
Si tenga poi presente che nella mitologia Osseta, la donna "proietta l'embrione" nel corpo dell'eroe suo sposo. Di questa strana gravidanza maschile (che poteva anche avere una finalità apotropaica, come si è visto sopra) attestata nelle mitologie, la vicenda più celebre è quella di Zeus che "partorisce" Athena.
Gli abiti sciti |
P.s a scavare bene nella galassia Pagan Metal probabilmente qualche band proveniente da queste zone del mar Nero avrà anche dedicato qualche cd o canzone agli Sciti... appena potrò vado un po' a spulciare su youtube alla ricerca di qualche band che abbia trattato gli Sciti... ;)
Per un altro approfondimento, vedi qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/02/gli-sciti-e-la-menorah.html
Infine, una parola di ricordo anche per le numerose guerre che coinvolgono la Georgia-Russia-Ossezia-Cecenia
e che rendono queste terre così martoriate dalla follia umana che genera guerra e terrorismo.
Non posso trattare l'argomento e sapere "di chi è la colpa" di tutto questo, ma pur sottolineando fortemente la mia ignoranza per tutto ciò che è politica ed economia, faccio notare che soprattutto la Cecenia è legata all'islam.
https://it.wikipedia.org/wiki/Strage_di_Beslan
Sulla questione dell'Ossezia: https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_in_Ossezia_del_Sud
Sul terrorismo\nazionalismo ceceno:
https://www.skuola.net/storia-contemporanea/guerra-di-cecenia.html
http://www.eastjournal.net/archives/78868
Altre violazioni dei diritti umani in Cecenia: campi di concentramento per gli omosessuali:
https://www.corriere.it/esteri/17_aprile_11/cecenia-gay-rinchiusi-un-campo-concentramento-1aaa0a50-1e89-11e7-a4c9-e9dd4941c19e.shtml
https://www.change.org/p/stop-campi-di-concentramento-per-gay-in-cecenia-italymfa-giuseppeconteit-federicamog
Condizione della donna in Cecenia:
https://www.lettera43.it/it/articoli/societa/2017/09/19/cecenia-il-piano-anti-divorzi-e-la-discriminazione-femminile/213457/
https://blog.uaar.it/2011/03/15/cecenia-velo-imposto-denuncia-human-rights-watch/
Da un commento postato:
Il secondo capitolo del rapporto HRW parla di come le donne vengono convinte a indossare il velo. Chi osa passeggiare per le strade d Grozny con gonna sotto il ginocchio, maglietta sopra il gomito e senza velo può essere colpita con paintball (proiettili di gelatina contenente vernice, sparate ad aria compressa), tra grida di approvazione del tipo “ben vi sta” dei passanti.
Poi ci sono i volantini.
Come questo (maiuscole come nell’originale):
Come questo (maiuscole come nell’originale):
“Care Sorelle!
Noi vogliamo ricordarvi che, in accordo con le regole e le tradizioni dell’Islam, ogni donna cecena è OBBLIGATA A INDOSSARE IL VELO.
Non siete disgustate quando ascoltate “complimenti” indecenti e proposte che vi sono rivolte perché vi siete vestite in modo provocante e non vi siete coperte la testa? PENSATECI!!!
Oggi noi vi abbiamo spruzzato di vernice, ma questo è solo un AVVERTIMENTO!! NON OBBLIGATECI A RICORRERE A METODI PIÙ PERSUASIVI!!”
Noi vogliamo ricordarvi che, in accordo con le regole e le tradizioni dell’Islam, ogni donna cecena è OBBLIGATA A INDOSSARE IL VELO.
Non siete disgustate quando ascoltate “complimenti” indecenti e proposte che vi sono rivolte perché vi siete vestite in modo provocante e non vi siete coperte la testa? PENSATECI!!!
Oggi noi vi abbiamo spruzzato di vernice, ma questo è solo un AVVERTIMENTO!! NON OBBLIGATECI A RICORRERE A METODI PIÙ PERSUASIVI!!”
O questo:
“Cara sorella nell’Islam! Oggi la Cecenia vuole difendere la decenza e la moralità. Il tuo abbigliamento, sorella, dovrebbe essere la dimostrazione della tua purezza e della tua moralità, ma soprattutto della tua fede. I tuoi abiti e la tua moralità conservano il tuo onore e quello dei tuoi familiari!
Purtroppo bisogna ammettere che nelle strade si assiste a uno spettacolo orribile. Non stiamo accusando le donne. Lo sbaglio più grande è da parte degli uomini. Una donna non perde il lume della ragione se suo marito non perde il suo. Uomini, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Di tutto ciò che possiamo vedere, la cosa peggiore è il modo in cui si vestono le donne. Ma quello che è ancora più terribile è che i maschi permettano a sorelle, mogli e figlie di vestirsi in questo modo e che non lo considerino sbagliato.”
Purtroppo bisogna ammettere che nelle strade si assiste a uno spettacolo orribile. Non stiamo accusando le donne. Lo sbaglio più grande è da parte degli uomini. Una donna non perde il lume della ragione se suo marito non perde il suo. Uomini, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Di tutto ciò che possiamo vedere, la cosa peggiore è il modo in cui si vestono le donne. Ma quello che è ancora più terribile è che i maschi permettano a sorelle, mogli e figlie di vestirsi in questo modo e che non lo considerino sbagliato.”
Nel luglio 2010 il primo ministro ceceno Kadyrov ha dichiarato di essere pronto “a dare un premio” agli uomini responsabili degli attacchi con paintball, che le donne colpite si erano meritato il trattamento subito e che dovrebbero “sparire dalla faccia della terra”. In un’intervista a Newsweek ha dichiarato che “il mio sogno è che tutte le donne cecene indossino il velo”.