Simbolismo del Pesce


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Pesce: fallico; fecondità, procreazione, vita rinnovata; potere delle acque in quanto origine e preservazione della vita; associato a tutti gli aspetti della Dea Madre in quanto genitrice e a tutte le Dee Lunari.

Nota di Lunaria: onde evitare i soliti ignoranti che commentano con cose del tipo "non è vero niente! è un tuo delirio e non hai mai letto un libro!", qui di seguito pubblico la prova:





Il pesce, insieme con il pane e il vino, era il pasto sacramentale delle religioni misteriche; pasti e sacrifici a base di pesce erano solennizzati nell'adorazione rituale di tutti gli Dei dell'oltretomba, di tutte le Dee lunari delle acque, (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/sirene.html) dell'amore e della fecondità come Atargatis, il cui figlio Ichtys era il Sacro Pesce; anche di Ishtar, Nina, Iside e Venere. Il giorno a loro sacro era il venerdì, nel quale il pesce veniva mangiato in loro onore, ma anche con lo scopo di partecipare della fecondità del pesce.


La Potnia Theron, Signora degli Animali, con il pesce 
e la svastica come simbolo di rinnovamento e fertilità

I pesci simboleggiavano anche i fedeli e i discepoli che nuotavano nelle acque della vita. I pesci raffigurati con gli uccelli sono ctonii e funerari e rappresentano la speranza della resurrezione; le divinità a forma di pesce e gli Dei del mare che cavalcano pesci o delfini simboleggiano la capacità di muoversi autonomamente nell'acqua.

Il pesce che nuota verso il basso raffigura il movimento dell'involuzione dello spirito nella materia, e verso l'alto l'evoluzione dello spirito-materia che ritorna al Primo Principio. Due pesci sono il potere temporale e spirituale, tre pesci con una sola testa raffigurano l'unità della Trinità: questo simbolismo si trova nell'iconografia egiziana, celtica, indiana, mesopotamica, birmana, persiana e francese.
Nel mondo celtico, salmone e trota erano associati alle sacre sorgenti come simboli della preveggenza degli Dei. Nodon era un dio pescatore.
Nella cultura cinese, il pesce rappresenta l'abbondanza (pesce e abbondanza sono omofoni); rappresenta anche i sudditi dell'Imperatore; una coppia di pesci simboleggiano l'unione e il matrimonio; è un emblema di Kwan Yin e della dinastia T'ang.



Nota di Lunaria: sui Cinesi e la loro antica religione vedi questi approfondimenti: https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/cina-antica-e-black-metal.html
Per un'analisi alla "Sirena di Napoli"  vedi: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-sirena-di-napoli-partenope.html
 

Per gli Egizi, il pesce rappresentava il fallo di Osiride; due pesci erano il principio creativo e quindi anche emblema di Iside e Hathor.
Per i Greci, il pesce era un attributo di Afrodite in quanto amore e fecondità, e anche di Posidone.



Il pesce era un'offerta per i morti nel culto di Adone.
Per l'Induismo, il pesce è associato a Vishnu, in quanto Salvatore nella sua prima incarnazione (Nota di Lunaria: Vishnu è un dio che si è presentato sotto diverse forme: pesce, donna, tartaruga ecc.)


quando salvò l'umanità dall'inondazione e fondò una nuova razza all'inizio del ciclo attuale.
Due pesci che si toccano la testa con la coda raffigurano la yoni (vagina)

Nota di Lunaria: una Dea indù che ha orecchie a forma di pesce è Chandrahasini, il cui "faccione" ricorda molto la Gorgone (e viceversa)




Esiste anche una Dea, Bentakumari: una Dea dell'Acqua, del periodo assamese dell'India (una Dea minore): la Dea è la legittima proprietaria di tutti i pesci, delle tartarughe e coccodrilli. Il primo pesce catturato nella rete del pescatore, veniva offerto a Lei. Ha similitudini con tutte le Dee acquatiche indù: Ganga, Kaveri, Khodiyar...
Si noti come gli indù associno l'acqua anche a Lakhsmi, Dea della prosperità, fertilità, bellezza:


Nel contesto mandeico, il pesce era consumato durante i pasti sacramentali ai banchetti per i morti (1). Anche per i Romani, il pesce era un simbolo funerario; era anche emblema di Venere e di Nettuno. Per gli Scandinavi, il pesce era attributo di Frigg, in quanto amore e fertilità.
Nella cultura sumerica-semitica, la pelle di pesce era usata come abito teriomorfo dai sacerdoti di Ea-Oannes, Signore delle profondità, che è anche raffigurato come pesce-capra o pesce-ariete. Il copricapo a forma di pesce dei sacerdoti di Ea in seguito divenne la mitra dei vescovi cristiani.
In Assiria il pesce appare con l'ascia, forse come potere lunare e solare e per denotare i poteri degli Dei delle acque e del cielo; appare con l'ascia anche a Creta.





APPROFONDIMENTO SU DAGON: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/israele-esoterico-3-il-serpente-dagon-e.html

Nota di Lunaria: Anche Erzulie Lasiren (origine afro-haitiana) e Sedna (cultura Inuit) sono Dee con la coda di pesce (ovvero sirene): https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/sirene.html




Anche Atargatis aveva una forma da sirena. Infatti:








in Fenicia, Frigia e Assiria i pesci erano il cibo eucaristico dei sacerdoti di Atargatis, che aveva peschiere sacre. Era un emblema delle divinità dell'amore e significava buona fortuna.

Un'altra figura femminile con due code di pesce è Melusina:


https://intervistemetal.blogspot.com/2020/12/sirene.html

Altro approfondimento

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Lo schietto carattere sacramentale del pesce come simbolo del Cristo eucaristico, è ritenuto da Ermanno Usener un carattere derivato, che presupponeva la concezione di Cristo sotto le spoglie di un pesce divino, ed egli vede l'origine nella concezione pagana del Pesce Salvatore, che guida le anime, al pari di Ermete psicopompo.
A me [cioè Pestalozza. Nota di Lunaria] sembra evidente che il pesce simbolo di Cristo eucaristico trovi la sua origine immediata nelle fonti evangeliche.
Nel quarto e nel terzo Evangelo dobbiamo essenzialmente ricercare l'origine del simbolismo del pesce: tutto il sesto capitolo del quarto Evangelo è dominato dall'idea del Cristo Pane di Vita.

Il racconto della moltiplicazione dei pani ne è il simbolo; alla moltiplicazione dei pani va aggiunta quella dei pesci, come simboli di nutrimento di vita.
Gesù si ripresenta ai discepoli dopo l'apparizione di Emmaus. "E poiché, nella loro gioia, essi esitavano ancora a credere e rimanevano stupiti, egli disse loro: avete qualche cosa da mangiare? Ed essi gli presentarono un pezzo di pesce arrostito; avendolo preso lo mangiò davanti ad essi." 
In alcuni manoscritti al pezzo di pesce era aggiunto un favo di miele.
è poi nota la celebre interpretazione acrostica del vocabolo greco indicante "pesce": "Iesous Christos Theou Huios Soter", Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. 
Alcuni suggriscono che alla diffusione del simbolismo cristiano del pesce può aver contribuito la pre-esistenza di un culto del pesce in Siria (Nota di Lunaria: con la Dea Atargatis)

Da vari passi dei Padri, risulta che i cristiani, a somiglianza di Cristo, erano chiamati "pesci", e dalle due note epigrafi di Pettorio e Abercio, è detto "Sazia la tua fame, tenendo nelle tue mani il pesce" e "La fede... mi fornì dovunque il nutrimento: il pesce d'una fontana assai grosso e puro, pescato da una vergine santa"
Secondo questa interpretazione i cristiani si sarebbero chiamati "pesci" come le sacerdotesse di Demetra "api", quelle di Artemide Brauronia "orse" e quelle di Zeus "colombe".
L'acqua, dove i pesci vivono, sarebbe quindi l'acqua del battesimo, e così si conferma l'interpretazione eucaristica del pesce-Cristo.
I discepoli di Cristo, perciò, sono "anche pescatori" non solo di pesci ma soprattutto di uomini.
Anche nel culto a Vishnu e nel Buddismo compare il simbolo del pesce, come Dio e salvatore.