Marilyn French
Nella visione popolare della storia dell'umanità, gli esseri umani sono progrediti da uno stato "selvaggio" nel quale vivevano come predoni e le donne venivano trascinate per i capelli nelle caverne, fino a un grado di "civiltà" dove gli uomini aprono alle donne la portiera dell'auto.
Ma la realtà potrebbe essere l'esatto contrario. I documenti giunti fino a noi suggeriscono che per mezzo milione di anni gli esseri umani sono vissuti in piccole comunità dove i sessi godevano dell'uguaglianza, ma dove le donne forse ricoprivano una posizione più elevata e prestigiosa degli uomini. Vestigia archeologiche risalenti a diecimila anni fa dimostrano l'esistenza di comunità che veneravano divinità femminili e vivevano in un'armonia egualitaria e nel benessere materiale. La guerra è forse cominciata verso quell'epoca, ma soltanto nel quarto millennio a.c probabilmente in medio oriente gli uomini iniziarono a edificare quello che è diventato il patriarcato - una supremazia maschile difesa con la forza; gli dei sostituirono le Dee, mentre sacerdoti-re cominciarono a governare comunità un tempo autonome.
Nota di Lunaria: ovviamente non c'è una singola prova una che avvalori "per vero" quanto detto qui dall'Autrice. Abbiamo solo "le statuette femminili" (queste sì https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/la-dea-madre-nelle-diverse-culture.html) che testimoniano che qualsiasi cosa ci fosse prima dell'arrivo del monoteismo era sicuramente un tipo di religione CHE COMPRENDEVA UNA O Più DEE. Quanto allo stabilire con certezza cosa si facesse nei riti, se esisteva la guerra, il ruolo della donna ecc. si possono solo avanzare ipotesi, più o meno probabili.
Da allora, alle donne è andata di male in peggio. Esse furono probabilmente i primi schiavi sebbene le donne dell'elite conservassero un notevole potere negli stati che andavano formandosi, rimanevano sempre sottoposte agli uomini della loro classe. Da allora, non solo le donne non sono progredite, ma sono state sempre più spodestate, degradate e assoggettate.
(ma qualcuna che "faceva eccezione" la troviamo persino nelle culture maschiliste per definizione: greci e romani: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/grecia-2-la-condizione-delle-donne.html)
Col progredire della scienza, si gettarono le basi di una nuova tecnologia che fu all'origine della rivoluzione industriale. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/i-fattori-della-crescita-economica-il.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/08/economie-preindustriali-e-rivoluzione.html)
L'industrializzazione portò a dei benefici, ma sprofondò anche l'umanità in nuovi baratri di povertà e miseria. La rivoluzione industriale cominciò in Inghilterra e grandi masse di contadini lasciarono la terra. Nell'Ottocento, la maggior parte degli esseri umani erano operai o indigenti sottomessi ad una piccola elite (gli industriali) https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/la-condizione-operaia-sul-finire.html
e quasi tutte le donne erano sottomesse agli uomini: non potevano né esprimersi in politica, né ereditare o possedere proprietà, né fare affari in proprio; non avevano nemmeno diritti sul proprio corpo. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-condizione-delle-donne-operaie.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/rivoluzionarie-del-novecento-rosa.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/ottocento-le-grandi-rivolte-per-i.html
Ma la sottomissione suscita risentimento e gli ultimi due secoli sono stati contrassegnati da rivoluzioni. Nell'Ottocento e nel Novecento i movimenti per i diritti dei lavoratori e delle donne sommersero l'Europa e gli Stati Uniti. Il movimento dei lavoratori si ispirava alle idee socialiste, ma pochi socialisti si occupavano della condizione delle donne.
[qui trovate un'analisi all'Italia del Sud: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/litalia-meridionale-nel-1861-e-lunita.html]
Nell'Ottocento, i disagi economici e la mancanza di rappresentanza politica spinsero le donne a ribellarsi - le donne della classe media attraverso il femminismo, quelle della classe lavoratrice attraverso agitazioni ispirate dai principi anarchici, socialisti o comunisti https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/breve-introduzione-al-marxismo.html
(Nota di Lunaria: sì, il primo femminismo veniva visto come un qualcosa creato da "le mogli dei borghesi", per forza di cose, perché erano le uniche a saper leggere, scrivere e a poter farsi sentire. Anche nel femminismo ottocentesco italiano le prime donne coinvole erano marchese e contesse come Clelia Pellicano, Maria Malliani o Cristina di Belgioioso. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/alle-origini-dellanticristianesimo.html
Piano piano, però, le idee femministe postulate da donne delle classi "alte" si diffusero anche tra le operaie, che inizialmente erano più attratte dalle idee socialiste e marxiste https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/sindacaliste-e-attiviste-nellottocento.html)
I governi capitalisti e i sindacati dominati dai maschi unirono i loro sforzi per mantenere le donne nei posti di lavoro meno pagati e qualificati. Il diritto delle donne a lavorare per un salario decente veniva negato col pretesto che gli uomini le mantenevano, ma poiché non tutti lo facevano, le donne e i loro figli erano condannati alla povertà.
Le idee femministe erano state sostenute per secoli da scrittrici come Christine de Pisan,
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/letteratura-medioevale-maschile-e-anche.html
Mary Wollstonecraft, George Sand
e molte altre, e ci fu un movimento femminista anche durante la rivoluzione francese.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/le-prime-attiviste-nel-settecento-le.html
Ma il femminismo come organizzazione politica risale al 1848, al movimento di Seneca Falls negli Stati Uniti.
Nota: nell'immagine, alcune attiviste per i diritti delle donne e contro la schiavitù: Anna Manzolini, Annie Besant, Caroline Norton, Eleanor Marx, Emmeline Pankhurst, Elizabeth Garrett Anderson, Emma Paterson, Flora Tristan, Maria dalle Donne, Clara Zetkin, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/rivoluzionarie-del-novecento-rosa.html
Sojourner Truth, Sarah Mapp Douglass, Lucretia Mott. Per approfondimenti, vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/sindacaliste-e-attiviste-nellottocento.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/per-la-liberta-la-ragione-e-il.html
Era considerato più minaccioso del movimento dei lavoratori, perché sfidava gli uomini nel loro modo di definire se stessi (e di definire le donne). In questo secolo il femminismo ha ottenuto successi spettacolari nell'aprire alle donne la strada dell'istruzione, dei diritti politici, nell'eliminare le leggi che imponevano criteri discriminatori nei loro confronti. (Nota di Lunaria: e pensare che certa gente è convinta che questi diritti per le donne "li abbia portati il cristianesimo"...)
Il femminismo ha forme così diverse che molti studiosi preferiscono parlare di femminismi.
(Nota di Lunaria: sì, è meglio usare al plurale la parola e specificare di che tipo di femminismo si sta parlando; difatti ne esistono molti, e spesso sono anche in antitesi tra loro; ne elenco qualcuno: ecofemminismo, femminismo della differenza, femminismo anarchico, femminismo radicale ginocentrico, femminismo individualista, transfemminismo, postfemminismo, femminismo cristiano, femminismo islamico ecc.)
Io definisco "femminista" ogni tentativo di migliorare la condizione di qualsiasi gruppo di donne attraverso la solidarietà femminile e in una prospettiva femminile. Considerando la potenza e la complicità delle forze mobilitatesi contro di loro, il successo ottenuto dalle femministe nel conseguire un miglioramento della condizione femminile in un tempo così breve è stupefacente.
Gli uomini patriarcali però continuano nella loro guerra per sconfiggere il femminismo, cancellando o intaccando le sue vittorie, relegando le donne nei livelli impiegatizi più bassi, fondando movimenti il cui unico intento è quello di ricacciarle in una posizione totalmente subordinata (fondamentalismi religiosi). Lo scopo di questa guerra è di riaffermare o di rafforzare il controllo degli uomini sul corpo della donna (sulle capacità sessuali e riproduttive https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/la-donna-moglie-e-madre.htmlhttps://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/la-misoginia-di-freud-di-talcott.html)
Sono convinta che il patriarcato sia nato e si sia diffuso come guerra contro le donne.
Poiché la sola base della solidarietà maschile è l'opposizione alle donne, l'affermazione di una solidarietà maschile implica una certa forma di brutalità: si insegna ai ragazzi a disprezzare, a negare le proprie caratteristiche femminili, si insegna loro l'ubbidienza verso "maschi superiori" (Nota di Lunaria: questo tema è stato trattato anche da Pierre Bourdieu https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/un-po-di-sociologia-1.html)
Le donne non si sono mai definite come casta in opposizione agli uomini, inoltre mancavano di solidarietà femminile, poiché il legame principale è con i propri figli (nota di Lunaria: e anche perché si innamorano degli uomini.)
Per assicurarsi una linea di discendenza maschile, in alcuni posti (come l'Africa) gli uomini ridussero le donne in schiavitù: persino così, per poter rivendicare la paternità, l'uomo doveva sorvegliare la sessualità della donna. (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/infibulazione-e-clitoridectomia.html)
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/verginita-e-patriarcato.html
Tutti gli Stati antichi promulgarono leggi che facevano del corpo delle donne una proprietà degli uomini e impedivano alle donne di possedere o trasferire proprietà.
Il patriarcato nacque probabilmente in Mesopotamia intorno al IV millennio a.c; il femminismo è la prima rivoluzione che abbia sfidato il patriarcato in sé. In quasi tutti i paesi del mondo, le donne si stanno organizzando ed esigono che vengano loro riconosciuti i diritti propri di ogni essere umano: il diritto ad avere un proprio salario, il diritto alla custodia dei figli dopo il divorzio, il diritto alla proprietà, all'educazione, il diritto alla partecipazione nelle decisioni pubbliche, il diritto al matrimonio libero e all'integrità fisica. Esigono che gli uomini non si sentano più autorizzati a picchiarle, violentarle, mutilarle e ammazzarle. Le teoriche del femminismo si oppongono al culto patriarcale della dominazione. Le donne stanno ponendo le basi per una definizione alternativa di se stesse, della natura umana e dell'esperienza.
Gli uomini impregnati di valori patriarcali stanno radunando tutte le loro forze per combattere questa sfida. Ovunque e comunque gli uomini abbiano soggiogato le donne, hanno giustificato il loro operato dicendo che un dio o la natura hanno fatto le donne per essere subordinate all'uomo perché erano state date all'uomo e non alla donna, alcune caratteristiche (ragione, logica, intelletto, anima)
Oggi, quando i governi e le autorità religiose formulano programmi estremamente nocivi nei confronti delle donne, menzionano raramente le donne in modo diretto, ma usano eufemismi; uno dei più frequenti, adoperato per avallare la subordinazione femminile è "protezione della famiglia"
Il libro "La guerra contro le donne" è diviso in quattro parti. La prima descrive la guerra sistematica contro le donne e come queste siano messe in condizione di inferiorità dai sistemi internazionali e religiosi, che scaricano sulle donne l'onere della cura dei figli e\o svantaggia economicamente le donne (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/la-misoginia-di-freud-di-talcott.html) traducendosi inevitabilmente in discriminazione politica. Per tenere fuori le donne dalla vita politica, molto spesso si cancella la storia delle donne.
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/le-donne-non-hanno-mai-fatto-niente.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html
Le religioni rappresentano uno strumento fondamentale per il soggiogamento della donne.
Per impedire loro di avere un potere politico, le religioni si concentrano sul corpo della donna considerandola come il ricettacolo della moralità dell'intera razza umana. Così alcune religioni insistono sul modo di apparire delle donne, sul modo di vestire, o sulla maternità della donna.
Molto spesso gli Stati in alleanza con la religione promulgano una legislazione che governa il corpo femminile.
Alla nozione che le donne sono responsabili della moralità sessuale è legato l'uso della mutilazione genitale femminile, incoraggiato dalle religioni. In alcune parti del mondo si pratica l'infanticidio femminile: si abortiscono i feti femmina o si lasciano morire di fame le neonate.
La terza parte del libro offre alcuni esempi di misoginia rintracciabili nel costume, nella lingua, nelle arti. La quarta parte è una discussione delle aggressioni fisiche contro le donne nella vita quotidiana e domestica. Gli atti di violenza di individui isolati sono parte integrante di un preciso contesto culturale, come la tolleranza di istituzioni quali i tribunali.
In molti paesi del mondo gli uomini sono ancora autorizzati dalla legge a percuotere, torturare, sequestrare o ammazzare le donne. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/10/bangladeshpakistan-donne-sfigurate-con.html
Ogni discussione sulla repressione delle donne è complicata da vari fattori: la circolarità dei problemi femminili, la difficoltà di dimostrare la discriminazione, l'ossessione degli uomini per la riproduzione femminile.
Vedi anche: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/taslima-nasreen.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/riforme-progressiste-e-integralismo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/blog-post.html
NOTA BENE: nei contesti teocratici anche gli uomini "non religiosi" sono vittime della violenza degli integralisti: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/01/junaid-hafeez-condannato-morte-perche-e.html