E dopo "Piccole Donne" riscopriamo anche "Il Giardino Segreto"!

Probabilmente la versione cinematografica di "Piccole Donne", uscita di recente al cinema,


porterà "il trend" di mettere bene in evidenza sugli scaffali di biblioteche e librerie altre ri-edizioni nuove fiammanti di classici dell'infanzia (che poi, in realtà, sono libri che possono benissimo leggersi gli adulti) come "Heidi", "Bambi", "Pollyanna", "Il Giardino Segreto"... e quindi anche di dare visibilità ad altre scrittrici di fine Ottocento, tanto per turare la bocca a chi, forte del suo seguito di followers tonti e somari che ragliano per celebrare il loro "guru", ancora va avanti a insozzare il web con quella frase che solo un mentecatto e pure spocchioso può sostenere con tanta convinzione: 
"Le donne non hanno mai scritto niente, per duemila anni!"



Ecco qui alcune immagini che celebrano un altro classico del genere, "Il Giardino Segreto",
manco a dirlo, scritto pure questo da una donna, Frances Hodgson Burnett


Mi ricordo che fecero un cartone (ma ho vaghi ricordi); 


fecero anche il film, ma pure questo, se mai l'ho visto, ho vaghi ricordi.
















Qui vedete alcune delle copertine inglesi per i romanzi di Frances Hodgson Burnett, "La piccola principessa" e "Piccolo Lord" (pure questi, trasformati in cartoni)




Qui la trama e il primo capitolo di "Il Giardino Segreto", che vi ho "condensato" ^.^

A volte i grandi trascurano i bambini e la solitudine influisce negativamente sul carattere dei piccoli. Mary è una bambina scontrosa, dispettosa e incapace di amare. Nata in India da due aristocratici inglesi, è allevata dalle bambinaie; rimasta orfana, viene mandata in Inghilterra. Ma scoprirà il "giardino segreto", un luogo incantato dove rifugiarsi.
Qui, insieme ai fiori, sboccerà una nuova Mary, dolce e altruista al punto da aiutare Colin, un bambino malato, ad amare la vita e a guarire. Un romanzo delicato e commovente, ambientato sullo sfondo di un magico scenario naturale.


Dal primo capitolo…

Quando Mary Lennox fu mandata in casa dello zio al castello di Misselthwaite, tutti dissero che era una bambina antipatica e dall'aspetto scostante. E non si poteva dar loro torto. Aveva una faccetta minuta, un corpo gracile, i capelli biondicci e un'espressione dispettosa. Mary era nata in India, aveva sempre avuto poca salute ed era cresciuta pallida e malaticcia. Suo padre, un ufficiale dell'esercito inglese, era stato sempre troppo indaffarato per occuparsi di lei. La mamma era stata una bellissima donna che non pensava ad altro che alle feste e ai ricevimenti. Non aveva desiderato affatto di avere una figlia, e quando Mary era nata, l'aveva subito affidata ad una bambinaia indiana e con l'ordine di fargliela vedere il meno possibile. Così Mary era cresciuta bruttina, gracile e scontrosa. (...) siccome tutti le obbedivano e la contentavano perché la signora non voleva essere disturbata dai suoi strilli, a sei anni era diventata una bambina egoista e prepotente.
(...) Poi successero altre cose terribili, e il mistero di quella mattina fu svelato anche a Mary. Era scoppiato il colera nella sua forma più violenta, e la gente moriva come le mosche. La bambinaia di Mary si era sentita male la notte prima, ed era a causa della sua morte che i domestici si lamentavano nelle loro capanne.
(...) Molte cose successero durante il lungo e pesante sonno di Mary. I lamenti e il rumore sordo di qualcosa di pesante che veniva trascinato fuori del bungalow non riuscirono a svegliarla. Quando si destò, rimase distesa sul letto e guardò la parete. La casa era immersa nel silenzio più assoluto. Non l'aveva mai sentita così silenziosa. Non si sentivano né passi né voci. Sperò che tutti fossero guariti dal colera e che tutti i guai fossero finiti. Ora che la sua bambinaia era morta, le avrebbero mandato una bambinaia nuova che forse le avrebbe raccontato delle storie nuove. Ormai quelle vecchie le erano venute a noia. Non aveva pianto per la morte della sua bambinaia indiana. Mary era una bambina poco affettuosa che si interessava pochissimo alle persone che le stavano intorno.
(...) Un attimo dopo sentì dei passi sulla ghiaia del giardino e poi sulla veranda. Erano i passi di due uomini che entrarono in casa parlando a bassa voce tra loro.
(...) "Barney!", gridò. "C'è una bambina! Una bambina sola in un posto come questo! Santo cielo, ma chi può essere?"
(...) "Perché mi hanno dimenticata?", protestò Mary pestando i piedi "Perché non viene nessuno?"
(...) "Povera piccina! Non può più venire nessuno."
Fu così, in questo modo strano e improvviso, che Mary conobbe la verità. Il babbo e la mamma non c'erano più: erano morti durante la notte ed erano stati portati via. I pochi servi indigeni rimasti vivi erano fuggiti appena possibile dimenticandosi che in casa Lennox esisteva anche una bambina. Per questo la casa era così silenziosa.    



Per approfondimenti:

la mia scrittrice ottocentesca preferita: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/ann-radcliffe.html

"Pollyanna" scritto da Eleanor H. Porter: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/pollyanna.html

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