Serpenti e Lucertole!

Sì, dopo i ragni io adoro anche i serpenti e le lucertole ^-^ 

Qui di seguito alcune immagini bellissime! 

Il Serpente è uno degli animali della Dea! 
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/nu-wa-e-il-serpente.html
Non a caso è stato DENIGRATO dal monoteismo!




















I SERPENTI IN AMAZZONIA

Info tratte da


Con  i suoi oltre due milioni di specie viventi, la Foresta Amazzonica è un inferno verde, dove ci si perde, dove si muore di fame, oggetto di cupidigia e di sfruttamento per l'uomo occidentale. 
Ed è proprio in questa grande foresta che si sono sviluppati i serpenti: ne sono state contate 53 specie in Amazzonia equatoriale, 79 intorno a Belem e 76 nella Guyana francese.

La specie più leggendaria è l'Anaconda, specie acquatica che divide con alcune altre (Helicops, Hydrops, Hydrodynastes, Micrurus) l'habitat fluviale.
I serpenti acquatici dell'Amazzonia sono tutti vivipari o ovovipari: le femmine depongono le uova pronte per la schiusa.
Ci sono molte dicerie sulla lunghezza dell'Anaconda, secondo alcuni arriverebbe a 22 metri... in realtà, la sua lunghezza massima è di 12 metri.
L'Anaconda vive nell'acqua o nelle sue immediate vicinanze e si nutre di animali, sia acquatici sia terrestri; uccide le prede soffocandole; la femmina può partorire da 14 ad 82 piccoli, di 75 cm di lunghezza; dopo i tre anni saranno lunghi tre metri.
I più comuni serpenti velenosi sono i crotalidi, specialmente il Bothrops atrox, che ha una coda affilata e la testa larga e triangolare: per questo è chiamato trigonocefalo; un altro serpente è il Lachesis Muta; sono attivi sopratutto di notte. 
Molto temuti anche i serpenti corallo, con una colorazione vivace e una sequenza di anelli neri, bianchi e rossi: possono uccidere un uomo anche con un solo morso.
Altri serpenti che hanno colori simili a quelli dei serpenti velenosi sono poco velenosi.
Il Boa uccide le prede per soffocamento ma è abbastanza inoffensivo per l'uomo. 
I serpenti-liana (Leptophis e Oxybelis) sono arboricoli e cacciano lucertole e piccoli mammiferi.















Nota di Lunaria: per approfondimenti sul culto italico della Vipera (o del serpente a due teste, l'Anfisbena), vedi questo libro


VIPERA DELL'ORSINI: come altre vipere, quella dell'Orsini (Vipera ursinii) non è veramente pericolosa se non quando la si manipola senza precauzioni o quando la si urta senza averla vista; ma non è molto frequente che capiti questo, perché è un serpente molto raro, limitato a qualche piccola zona che circonda il Mediterraneo. Somiglia all'Aspide in misura ridotta e il suo morso non è obbligatoriamente mortale: doloroso, certamente, con un edema locale impressionante, sudori, vertigini, nausee, ma raramente di più.
Comunque, per persone abitanti in regioni infestate dalle vipere è necessario tenere sempre in casa l'occorrente per l'iniezione del vaccino antivipera.
Anche i cani possono essere morsi (sovente sul muso).

La vipera comune è una specie meridionale. La Vipera berus vive nel nord dell'Europa, compresa la Gran Bretagna e i paesi scandinavi.
Tutte le vipere si riconoscono per la loro dimensione sempre inferiore ai 75 cm per la pupilla verticolare dei loro occhi e per due denti cavi, che iniettano il veleno che armano la loro mascella superiore.
La vipera comune, inoltre, ha la testa ornata da piccole scaglie simili a quelle che ha sul corpo e il suo "naso", visto di profilo, è rivolto verso l'alto.
Come tutte le vipere, l'Aspide può essere bruna, rossastra, grigiastra, a volte molto chiara. Il suo dorso porta delle macchie scure disposte a quinconce e la sua testa una V più o meno ben fatta o più o meno visibile. La sua coda è nettamente più sottile del suo corpo ed essa mette al mondo i suoi piccoli vivi, poiché le uova si aprono all'interno della madre.
I piccoli della vipera hanno il veleno fin dalla nascita e sanno immediatamente servirsi dei loro denti. Tutte le vipere sono animali utili che distruggono un gran numero di piccoli roditori nemici dei raccolti. Le vipere preferiscono vivere in cortili, tra le fascine, nelle catapecchie, tra i muri di pietra, nella boscaglia ed evitano l'umidità e i corsi d'acqua.  

L'Europa possiede una collezione di serpenti modesta, se si pensa alla stupefacente diversità di forme che si trova tra questi animali in America, in Africa e in Asia.
Infatti abbiamo tre varietà di vipere: l'Aspide e la piccolissima Vipera d'Ursini e la Vipera berus o Marasso;
ci sono anche decine di bisce, come la biscia d'acqua, la piccola Coronella e la bella biscia di Esculapio, diffusa un tempo dai Romani ovunque essi elevarono dei templi al loro Dio della medicina.



La Vipera berus o Marasso è un serpente scuro, rigido e lento nei suoi spostamenti, ma rapido quando scatta in avanti con la testa per mordere. Di dimensioni equivalenti a quelle dell'Aspide, il Marasso è forse più pericoloso e più aggressivo; si trova anche nel Nord Europa come Norvegia e Scozia; il Marasso lo si riconosce dal muso che non è rialzato e dalle placche che esso ha sulla testa, mentre quella dell'Aspide è ricoperta di scaglie identiche a quelle del suo corpo. Anche il Marasso ha la pupilla dell'occhio ridotta ad un tratto verticale, la stessa V più o meno apparente sulla testa triangolare e le stesse macchie scure disposte a quinconcia sul dorso. Come l'Aspide, la Berus svolge un ruolo assai utile nella natura, distruggendo piccoli roditori; inghiotte anche rospi, rane e uccellini.
La grande e bella vipera meridionale, il Colubro lacertino, è un serpente a denti velenosi posteriori: sulla sua mascella superiore porta non solo dei piccoli denti inoffensivi e ricurvi come le altre vipere, ma anche un dente più lungo e cavo, capace di inoculare il veleno delle sue ghiandole mascellari, che paralizza i muscoli della respirazione causando quindi la morte per asfissia, anche se le probabilità che il Colubro lacertino riesca a mordere un essere umano sono basse. Il Colubro lacertino maschio e adulto può arrivare a due metri di lunghezza.
Il Colubro leopardino è noto più per la sua bellezza che per la dimensione: raramente supera il metro di lunghezza.
Le parti superiori del corpo sono di tinta giallastra, con una vivace macchiettatura: il capo presenta alcune strisce trasversali bruno scure, mentre sul dorso spicca una serie di macchie grandi e tondeggianti, di colore rosso bruno, circondate di nero.
In Italia si può trovare questo rettile nella parte nord-orientale e nella parte meridionale, inclusa la Sicilia.
è attivo durante il giorno, molto agile nei movimenti e ottimo arrampicatore. 


I Cervoni sono noti per la parte che sostengono durante la festa di S. Domenico, che si svolge ogni anno nel piccolo paese di Cocullo, in Abruzzo.
Il primo giovedì di maggio i serpenti sono tra i principali attori della cerimonia: per giorni e giorni i giovani di Cocullo battono le colline attorno al paese alla ricerca dei serpenti che chiudono in sacchi. Il giorno della festa la statua di san Domenico viene portata in processione, tutta ricoperta di serpenti; la seguono e la precedono giovani donne che recano sul capo canestri vivacemente decorati e contenenti pane in forma di ciambelle e uomini che portano avvolti sulle braccia o intorno al collo Cervoni in gran numero.
Alla fine della cerimonia, che avrebbe lo scopo di ottenere dal santo protezione contro la morsicatura dei serpenti (*)
i rettili vengono portati fuori dal villaggio e rimessi in libertà; un tempo venivano uccisi e seppelliti.

Bisogna riservare una menzione speciale al Colubro viperino. Questo piccolo serpente, che ama l'acqua corrente dei fiumi e torrenti ricchi di trote, si nutre di avanotti, trotelle di preferenza, e dei buoni, piccoli ghiozzi che esso spia a lungo, sotto l'acqua e al riparo di una grossa pietra.
La reazione del Colubro viperino, quando è attaccato, stupisce. Esso si acciambella, il collo irrigidito e pronto a distendersi, la testa piatta e triangolare, il corpo gonfio di furore. Si indietreggia, persuasi di avere di fronte una vipera. In effetti esso non è che una biscia totalmente inoffensiva, non morde e nasconde la testa sotto le pieghe del suo corpo.
Se lo si guarda più da vicino, si può constatare che la pupilla del suo occhio è rotonda, che la testa è coperta da grandi scaglie e che non è armato di alcun dente pericoloso.
Il Biacco o Milordo è una biscia gialla meridionale, soprannominato "frusta sibilante", tanto sembra rapido.
è un bellissimo serpente, ammirevolmente variopinto, attivo, gran cacciatore di roditori, ottimo arrampicatore; ha capo lungo e ben distinto dal tronco, muso arrotondato, occhi grandi con pupilla rotonda, coda lunga e sottile, terminante con un'acuta punta.
La colorazione è molto elegante: le parti superiori del capo sono nere con due o tre sottili strisce trasversale gialle; nella prima parte del corpo il colore di fondo è giallo arancio con macchie nere o verde scuro così numerose e vicine l'uno all'altra che il giallo del fondo si riduce a sottili strisce.
Nella seconda metà del tronco e sulla coda le macchie diventano meno scure ed il fondo è verdastro; la parte laterale del capo è gialla con macchie nere e le parti inferiori sono giallastre o verde chiaro con una grossa macchia nera ai lati di ogni squama.
L'occhio, giallo con la pupilla nera, ha un'espressione molto vivace e leggermente feroce. Questi agilissimi ed elegantissimi serpenti vivono nelle boscaglie o nei boschi radi, nelle zone sassose e nei prati, in vicinanza di rocce preferendo i luoghi in cui la temperatura rimane mite anche durante l'inverno. La loro attività si svolge esclusivamente durante il giorno: quando il sole è già alto essi escono dai loro rifugi costituiti da una buca nel terreno o da una fessura tra le pietre e, con la testa e la prima parte del tronco leggermente sollevate, strisciano velocemente sul suolo.
I Milordi sono abilissimi cacciatori di topolini, di arvicole, di piccoli uccelli che sorprendono nei nidi sul terreno o sugli alberi, di rane, rospi, lucertole o serpentelli.
Hanno un temperamento irritabilissimo e aggrediscono anche senza la minima provocazione.
Scattano con tale rapidità che afferrarli senza essere morsicati è quasi impossibile, anche se i Milordi non hanno ghiandole velenose.
Anche in cattività questi rettili conservano la loro indole aggressiva: basta avvicinarsi per essere azzannati.


(*) Nota di Lunaria: ovviamente tutto questo è uno SCOPIAZZAMENTO DEL CULTO PAGANO DELLA DEA ANGITIA O ALTRE DEE ASSOCIATE AL SERPENTE.

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Alcune delle Dee associate ai serpenti: Manasa, Mogal Mataji, la Dea di Creta, Sadhi, Tara, Shantadurga, Renuka, Nagneshwari, Saibini, Mami Wata, Nagbai
 




















Aggiungo anche questi disegni usati per i tatuaggi: