Esoterismo (7) Astrologia e Nodi


L'Astrologia si sviluppò originariamente in Mesopotamia, dove ogni città-stato aveva il suo dio patrono e ogni cambiamento nell'equilibrio del potere fra le città era considerato un riflesso diretto dei mutamenti nelle relazioni fra gli Dei. L'Astrologia moderna nasce dalla stessa credenza, con i pianeti che sostituiscono le divinità antiche, in quanto Babilonesi e Assiri mettevano in relazione le loro divinità principali con gli astri.

Nota di Lunaria: per approfondimenti vedi questo libro:




Ad esempio, una congiunzione di Giove, pianeta della salute, con i due astri malevoli Saturno e Marte, è presagio di epidemia. Nel Medioevo si pensava che la terribile Peste Nera fosse stata preannunciata da una di queste congiunzioni, che precedette anche l'ingresso della sifilide in Europa.

In genere, vale il principio "Come in alto, così in basso" ma anche il contrario, "come in basso, così in alto" è importante; gli eventi nel cielo segnalano gli eventi della terra, ma è vero anche che le circostanze terrestri sono indizi delle condizioni dei cieli.

Gli antichi traevano auspici dagli organi interni degli animali, dai sogni, dai dadi, forme disegnate dall'olio o farina lasciati cadere dall'acqua, dai movimenti di animali o uccelli. Plutarco diceva che gli Egizi predicevano il futuro osservando le voglie dei neonati; la divinazione mediante i nei si chiama "neosofia"; l'astrologo e mago del Tredicesimo secolo Michele Scoto credeva che gli starnuti annunciassero l'avvenire: se starnutite 2 o 4 volte quando siete impegnati in una certa impresa commerciale, e immediatamente dopo vi alzate e vi mettete a camminare, gli affari andranno bene; se stendete un contratto e starnutite 3 volte, sarà rotto; starnutire due volte di notte per tre notti di seguito è presagio di morte nella casa.

Nota di Lunaria: per approfondimenti, vedi:










Eliphas Levi scriveva: "Le superstizioni sono istintive, e tutto ciò che è istintivo è basato sulla natura stessa delle cose: fatto cui gli scettici di ogni tempo non hanno prestato sufficiente attenzione"

Quando uno stregone raccoglie tutta la sua forza di volontà ed agisce in un certo modo, è convinto di costringere le forze esterne dell'universo ad agire nello stesso modo. è un'estensione della regola "come in alto, così in basso": come il mago si comporta "in basso" così le forze universali si comporteranno "in alto"; per fare un esempio, i nodi sono molto usati nella magia perché fare un nodo significa legare magicamente e impedire. Un esempio di terribile talismano di morte è costituito da una corda con nove nodi, chiamato "laccio delle streghe": nel legare la corda si concentra al massimo il proprio odio contro il nemico restando nascosti in un luogo non lontano da lui. I nodi lentamente ne "soffocano la vita". L'unico rimedio è trovare il laccio e scioglierlo.

Nota di Lunaria: roba che i cattolici hanno scopiazzato con la loro "maria dei nodi"




fare un nodo per ogni problema o dopo ogni preghiera, che "la mamma celeste scioglie"! Secondo una modalità scopiazzata alla magia!!! Ah, ma se dici queste cose, i signorini cattolici pestano i piedini, fanno i capricci, ti danno della deficiente! Seeh, "sarei io la deficiente"... non loro, COMPLETAMENTE IGNORANTI non solo sulla loro bibbia e sulla loro teologia ma anche su tutto quello che riguarda esoterismo&religioni degli altri!!!
 

Riporto il simbolismo del Nodo, tratto da


Lacci e nodi sono un simbolo da porsi in rapporto al gesto dello sciogliere e del legare. La loro qualità fondamentale è l'unione, che ha sia la funzione di tenere insieme, sia quella di allontanare, mentre lo scioglimento evoca la liberazione di forze particolari o di poteri nascosti. L'immagine del taglio del nodo si riferisce originariamente alla via più veloce e al di fuori delle regole per raggiungere lo scopo prefissato: la liberazione che ne consegue avviene di solito attraverso una potenza che era stata bandita. Il più noto simbolo di questo genere è sicuramente il nodo gordiano, che si trovava in un forte della capitale della Frigia, Gordio, e tramite una cinghia annodata più volte teneva insieme, sul carro di battaglia del leggendario re Gordio, il timone al giogo. Forse raffigurava il legame tra l'asse del mondo e la Terra o il firmamento celeste, simboleggiato da un un oggetto di culto.


La tradizione narrava che chi avesse sciolto il nodo avrebbe comandato sul mondo e la storia racconta che Alessandro Magno nell'inverno del 334-333 a.c lo tagliò con la sua spada. L'espressione "tagliare il nodo" significa, da allora, che qualcuno ha trovato una soluzione inaspettata e radicale a un problema difficile.

Nodi molto saldi, secondo le antiche credenze popolari, possono tenere legati non solo i demoni maligni ma anche innamorati: "nodi d'amore" sono i simboli di un fidanzamento che non lega come l'anello e può ancora essere sciolto. Nel tempio di Giunone era proibito l'accesso a chi portava dei nodi. Plinio (23-79 dc) racconta che il futuro padre, a Roma, legava la moglie gravida con una cinghia e poi la liberava pronunciando una formula rituale al fine di favorire il parto. Nell'antica Grecia i simulacri di molte divinità venivano legati per impedire agli essere superiori, che si credeva vivessero nelle statue, di abbandonarle.
In ambito cristiano l'ornamento romano del nastro intrecciato è associato all'idea che "divini sono i nodi intrecciati dal destino" e risale alla tradizione germanica.


Nell'arte anglosassone, solo cristo è capace di liberare l'uomo dai legami terreni. I nodi sui vestiti servono a tenere lontane le disgrazie, e non di rado vengono riprodotti in metallo o in legno. Nei riti nuziali è consuetudine fare nodi agli abiti degli sposi. Presso i monaci il cordone annodato indica i tre voti di povertà, castità e obbedienza. Alle streghe veniva attribuita la facoltà di fare nodi che avevano un potere malefico sugli uomini: generalmente legare i pantaloni degli uomini sposati significava renderli impotenti.

Nell'antico Egitto il nodo compare con valore simbolico come "nodo di Iside", un nastro intrecciato a formare un anello, simbolo di eternità 




Nota di Lunaria: per approfondimenti, vedi questo libro



anche Lilith e Pattini portano un anello - e forse anche la croce ansata. Il cartiglio ovale in cui è inscritto il geroglifico con il nome del faraone, ha la forma di una corda annodata. Nodi con funzione magica sono stati ritrovati nelle incisioni rupestri alpine assieme a un'infinità di nodi ornamentali, che probabilmente avevano lo scopo di proteggere dalle divinità erranti delle montagne.

Nell'induismo i nodi dei penitenti raffigurano l'atto di devozione. Nel Buddismo "il nodo mistico" è uno degli "otto tesori" e simboleggia la durata della vita spirituale che consiste in infinita sapienza e attenzione.

Nella simbolica massonica i nodi (come il nastro dell'unione, la corde d'union, un nastro intrecciato) sono simbolo dell'unità e del legame che unisce ai doveri, riconducibili al mondo simbolico della costruzione edile. Le due colonne romaniche del duomo di Würzburg, chiamate con il nome delle colonne del tempio di Salomone, Jakin e Boaz, 



sono, rispettivamente, ornate da un laccio annodato 8 volte e da uno intrecciato due volte e stretto 4 volte.    

Grande rilievo ha la simbolica dei nodi dei lacci che risale all'antica Cina. Il nodo che ritorna su se stesso, il nodo infinito (p'un chang) è un noto simbolo buddhista definito anche "nodo della fortuna". Nella tradizione indiana il nodo è posto in relazione simbolica con le interiora dei nemici uccisi. L'infinito, in matematica, si indica con un otto messo in orizzontale.

Il nodo con sei intrecci, sopra un quadrato centrale viene spesso usato nell'artigianato come figura ornamentale. Generalmente, nelle antiche civiltà, l'atto del legare e dello sciogliere nodi era più importante del nodo come simbolo in sé.

Nota: ovviamente i cattolici scopiazzano anche il nodo di Iside, che è un Ankh camuffato, con questa inesistente "santa lucia", peraltro ricalcata su Giunone Lucina, ma vabbè: