Recensione a ''L'invasata''




 "L'invasata" di Dan Britt [pseudonimo di Renato Carocci]


Trama:  Babe, una bella giovane, ha tutto ciò che vuole dalla vita fuorché un uomo, Karl. Ma mentre pensa di poterlo ottenere, qualcosa di strano le accade. Una sensazione di disgusto alla bocca, poi... Il suo corpo è diventato preda di qualcosa di diverso, ma lei non lo sa. Ottiene l'uomo del quale si era incapricciata, ma è solo il principio di una storia di sangue... Babe inizia ad uccidere. Ma chi e perché le spinge la mano? Chi o cosa si è insediata dentro di lei?

Le pagine più belle: 4-5-7

"Passandosi un ombretto argentato sulle palpebre, la ragazza ebbe l'impressione che la vista le si offuscasse, come presa da un lieve giramento di testa. Chiuse gli occhi e li riaprì subito, fissando la propria immagine nello specchio. Un urlo le uscì dalla bocca, dalla gola, rimbombando nella stanza, percuotendole i timpani. La faccia che lo specchio rifletteva non era il suo volto bellissimo, ma quello grinzoso e maligno di una vecchia! (...) Dovette attendere qualche minuto, sempre con il cuore in gola per la paura di vedere riapparire quel volto di vecchia al posto del suo, prima di poter usare normalmente la mano destra. Si stava passando il rossetto sulle labbra quando ancora una volta provò quella specie di senso di vertigine e la sua immagine scomparve dallo specchio per lasciare il posto all'altra, ghignante, orribile!"
"Non c'era nessuno, eppure qualcuno era entrato nella sala da bagno e le si stava avvicinando... La ragazza fece due passi indietro e si trovò con la schiena contro la parete, fra la vasca e il lavandino. Non poteva più arretrare e si rese conto che stava lentamente scivolando a terra, con le gambe che le si aprivano, i talloni che non riuscivano a mantenersi uniti e accostati alla parete fredda. Qualcosa cercava di penetrarle in bocca. Qualcosa di invisibile ma di disgustoso! (...) Babe improvvisamente morse, con tutta la sua forza, e sentì quel qualcosa in bocca, sputandolo subito via. Udì una specie di gemito, poi improvvisamente, la "cosa" diresse altrove il suo attacco (...) Le sue gambe vennero allargate. La ragazza ora sapeva che la "cosa" la stava possedendo, era come partorire alla rovescia perché "la cosa" che penetrava in lei era enorme! Urlando di dolore e per il terrore che ormai regnava nel suo spirito, nella sua mente, vide che il ventre le si gonfiava, gonfiava... Diventava qualcosa di enorme, molto più che se fosse stata incinta di nove mesi! Poi, di colpo, con un sibilo, la "cosa" si sgonfiò, sparendo in tutto il corpo, diluendosi nelle vene, nelle arterie, in ogni cellula del suo essere... Babe svenne."