Il Cannibalismo

Ah, argomento che non manca mai nei testi Death Metal e soprattutto Brutal Death Metal!!



Articolo da leggersi con sottofondo di Cannibal Corpse!








Fonte consultata
 

Esistono vari tipi di cannibalismo: riporto qualche informazione basilare.

Il cannibalismo era diffuso in diverse culture: etnie africane quali i Gbale, Tikar, Momwu, in Nuova Zelanda, nelle Isole Fiji, in Sudamerica. Gli esseri umani destinati al pranzo erano nemici catturati in guerra ma anche persone che si erano resi colpevoli di qualche crimine (cannibalismo di tipo giuridico): venivano degradati ad essere considerati "carne da banchetto" allo stesso rango degli animali, per saziare i membri della comunità. Il cannibalismo infatti era una pratica svolta collettivamente e non da singoli individui.

Il cannibalismo di tipo magico invece era praticato per la convinzione che cibandosi di carne umana si sarebbe potuto acquisire certe qualità; era un tipo di cannibalismo praticato sui nemici in guerra: consumando le loro carni o i loro organi ci si impadroniva di una particolare forza. In Africa, presso gli Ibo, durante rituali di magia nera si mangiavano dei bambini; la carne umana veniva considerata uno strumento efficace per stregare le persone. In Australia gli stregoni consumavano grasso umano.
Anche nel folklore occidentale (fiabe, leggende...) è rimasta l'idea della strega antropofaga che privilegia bambini (si veda la vicenda di Hansel e Grethel o l'orco di Pollicino). In Irlanda, Anna La Nera era una strega antropofaga, probabilmente una forma denigrata di antica Dea Crone dell'inverno.

Nota di Lunaria: qui abbiamo parlato del Wendigo https://intervistemetal.blogspot.com/2020/11/il-wendigo.html

Il cannibalismo rituale, caratterizzato da cerimonie, invece si accompagnava al culto degli Dei (tipico degli Aztechi),  a festività del raccolto e dei cicli stagionali; tipica anche la patrofagia, cioè il consumo delle ceneri o delle carni paterne, e l'endocannibalismo, ovvero persone divorate in virtù della loro appartenenza alla tribù (potevano essere parenti o amici defunti).
La patrofagia si avvicinava molto al culto degli antenati.
In certi contesti, solo un gruppo ristretto di individui, come i sacerdoti aztechi, poteva cibarsi di carne umana.
Altre volte, la carne umana veniva consumata diversi mesi dopo la loro sepoltura: venivano polverizzate tramite il fuoco, e miscelate a delle bevande: si pensava che le buone qualità del morto sarebbero state trasmesse ai vivi.
In certe società era la stessa vittima (molto spesso già malata e vicina alla morte) ad offrirsi spontaneamente chiedendo ai parenti di mangiare le sue carni per poter vivere così nei discendenti. Anche durante le carestie o periodi di gelo si praticava il cannibalismo, ed erano gli stessi membri malati ad offrirsi come carne che avrebbe saziato il gruppo e permesso a tutta la comunità di sopravvivere; questo tipo di cannibalismo era tipico degli Inuit ed è stato una costante anche sotto le dittature comuniste che affamavano i contadini requisendo tutte le derrate alimentari.

C'era poi un cannibalismo praticato probabilmente per carenza di carne, tipico delle popolazioni mesoamericane che vivevano quasi esclusivamente di mais: la carne umana serviva anche per integrare ciò che il mais non poteva fornire dal punto di vista alimentare.
Sebbene in certe culture venissero mangiati solo i prigionieri maschi (la carne femminile non era ritenuta degna), anche le donne, insieme ai bambini, partecipavano al banchetto antropofago: agli uomini spettavano il tronco e parti esterne, mentre alle donne e ai bambini veniva permesso di cibarsi di organi interni, oltre al brodo chiamato "mingao" che era ottenuto dalla bollitura della testa e delle viscere. Gli arti venivano mangiati sia dagli uomini sia dalle donne. Molto spesso le donne afferravano gambe e braccia e correvano in giro, per favorire la prosperità del gruppo; i bambini erano incaricati di sviscerare la vittima, srotolando gli intestini. La mano sinistra della vittima, con la quale si impugnava l'arco, veniva riservata ad un bambino di sesso maschile, affinché acquisisse la forza e il coraggio del nemico. Non siamo certi se gli organi genitali venissero consumati; ma da certe testimonianze, potrebbe essere che fossero riservati alle donne, forse in connessione con il vigore sessuale o allusioni alla fertilità (una donna che avesse divorato un pene sarebbe diventata feconda)
La carne umana comunque veniva consumata o arrostita (su un supporto chiamato "babracot") o bollita.




Il cannibalismo è sicuramente un fenomeno che ha sempre provocato la repulsione e l'orrore negli europei; ma anche in Occidente si pratica ancora il cannibalismo. Un primo cannibalismo, di tipo varbale o metaforico, è spesso basato su espressioni come "ti mangerei di baci" o "buono come il pane", con relativo confronto tra desiderio sessuale e appetito. Come l'atto sessuale, anche il cannibalismo permetteva di realizzare una comunione profonda tra gli esseri umani.
Il cannibalismo, in effetti, è ritualizzato ed istituzionalizzato nella forma simbolica parlando di Eucaristia: "prendete e mangiate: questo è il mio corpo. Poi, preso un calice, rese grazie, e lo diede loro dicendo: bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza che è sparso per molti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me"
(Matteo, 26, 26-28).
La transustanziazione, la presenza reale di cristo nell'eucarestia, è un vero atto di cannibalismo mistico: la comunione tra l'umano e il divino passa per un atto di teofagia, il "mangiare dio": la sua carne è il pane, il suo sangue è il vino. (la teofagia è comunque un'idea che era presente anche in altre religioni; presso gli Aztechi, per esempio, le vittime sacrificate diventavano identiche alle divinità, ed erano quindi "le divinità" ad essere immolate e poi divorate)
Il secondo tipo di cannibalismo è quello legato al fenomeno dei serial killer: Ottis Toole, Henry Lee Lucas, Andrej Chikatilo, Jeffrey Dahmer, Albert Fish, Friedrich Haarmann, hanno consumato tutti carne umana (spesso di bambino) con motivazioni legate all'eccitazione e al sadismo sessuale.
Un caso di "cannibalismo consenziente" è stata la vicenda shock di Armin Meiwes, che "raccattava" su internet persone consenzienti a farsi uccidere e divorare: riuscì a banchettare con la carne umana uccidendo un uomo consenziente, che prima di morire mangiò parte del suo pene (Meiwes lo aveva evirato) in compagnia di Meiwes. 


Libri per approfondire l'argomento: