Esoterismo (5): Dottrina degli Opposti


Un'altra importante teoria magica sull'universo è la dottrina degli opposti. Gli antichi filosofi greci furono colpiti dall'esistenza in Natura di coppie di opposti. Essi notarono che la vita sembra svolgersi quasi secondo le oscillazioni di un pendolo. Il giorno cede alla notte, l'estate all'inverno, la quiete segue la tempesta, ciò che nasce dovrà prima o poi morire. Ma essi non pensavano che l'intero universo potesse essere spiegato in questi termini. Credevano che vi fosse qualcosa di più fondamentale degli opposti, il misterioso Uno, che nell'unità riconciliava tutte le differenze. Il sentiero che conduce all'Uno, passa attraverso la riconciliazione degli opposti. Sperimentare e dominare tutte le cose significa sperimentare e riconciliare gli opposti: bene e male, spirito e materia, libertà e necessità, ragione e passione, risa e lacrime.
Nella magia, come nella dialettica hegeliana, il progresso avviene grazie alla riconciliazione di due opposti, tesi e antitesi, in una sintesi che li trascende.
Per riconciliare gli opposti vi deve essere fra essi perfetto equilibrio. Il mago non potrà mai riconciliare le forze dell'amore e dell'odio nella sua stessa natura, senza prima portarle entrambe al medesimo livello: altrimenti, una delle due avrebbe il sopravvento sull'altra, impedendo qualsiasi sintesi.

Il Mago deve cercare di riportare tutte le forze che fluiscono in lui al giusto equilibrio. Non deve dedicarsi interamente alla ragione e all'intelligenza a spese dei suoi impulsi, delle passioni e delle emozioni. Molte cerimonie hanno lo scopo deliberato di evocare  e liberare gli impulsi animali dalle profondità della natura umana. è l'uomo completo che si solleva sino ad attingere l'infinito.

Una delle applicazioni occulte della teoria degli opposti e dell'equilibrio si ha nella sfera del sesso: l'unione del maschio con la femmina




Nota di Lunaria: c'è da dire che comunque questa teoria è viziata, in partenza, da un approccio patriarcale: "l'uomo è attivo", "la donna è passiva". Ora, attività fa rima con "azione, andare avanti, predominanza" e passività fa rima con "essere sottomesse, ricettive, secondarie". Quindi suggerisco di evitare un'interpretazione letterale della cosa. Anche perché oggigiorno dovremmo essere andati oltre il trito e ritrito cliché, per giunta monoteistico, del "i maschi sono sempre attivi, predominanti, le femmine sempre passive"

Eliphas Levi osservò: "La generazione è un'opera dell'androgino umano; divisi, uomo e donna rimangono sterili"; non si tratta solo di sterilità fisica: per la Magia, uomo e donna divisi sono anche spiritualmente sterili.
Secondo un'antica tradizione, l'uomo in origine era bisessuale. Una leggenda ebraica afferma che Adamo ed Eva erano in origine uniti per le spalle, schiena contro schiena e Dio li divise. Queste storie volevano riconciliare l'esistenza dei due sessi con il dogma dell'uomo fatto ad immagine di Dio. Dio, cioè l'Uno, non può essere descritto come "maschio o femmina": l'Uno lega tutti gli opposti insieme nell'unità e riconcilia il maschile con il femminile; se l'uomo è fatto a sua immagine, doveva in origine essere bisessuato. (*)
Il Mago, di conseguenza, non può divenire Uno se non diviene anch'egli bisessuato. Un metodo per arrivare a ciò è per il Mago maschio il coltivare la parte femminile della sua natura, senza però compromettere la sua virilità; l'opposto per una donna.
Un altro sistema è la copula, "la bestia con due schiene" sono l'uomo e la donna nel rapporto sessuale. L'idea che il sesso sia qualcosa di peccaminoso, impuro e indegno di ciò che è spirituale è del tutto estranea alla magia ma anche alle religioni pagane; moltissimi miti descrivevano il mondo quale frutto di un amplesso divino tra una Dea e un Dio; fra i Sumeri, il re celebrava ogni anno il rito della sacra unione con una sacerdotessa di Inanna
per assicurare fertilità alla terra e prosperità. [difatti gli Dei maschili avevano le paredre, INCLUSO LO JAVè DEGLI INIZI, LA CUI MOGLIE ERA ASHERAH. Nota di Lunaria]

Il cristianesimo ha abolito questo concetto [anche se dio feconda maria, ma maria non è una Dea] ma il concetto è stata mantenuto in maniera degradata: pensando alla stregoneria, si pensava che il Diavolo avesse rapporti sessuali con le streghe.]



(*) Nota di Lunaria: sì vabbè, per i cristiani non è mai stato questo, il concetto. Difatti l'ipostasi di cristo considera gesù "maschio e dio"; se non bastasse questo, c'è la rivelazione che "dio è padre", pur se "asessuato", ma sempre "padre":








Si noti come il concetto di "ipostasi di cristo" sia un'idolatria fallica di un corpo maschile e come sfoci anche nelle pretese di superiorità e di dominio; è il maschile che salva, e salva anche la donna, "assorbita" nella virilità cosmica di cristo, misura perfetta di tutte le cose:



Difatti, la cristologia e la cristolatria sono idolatrie del fallo e della potenza e sono anche la negazione della Dottrina degli Opposti (perché non vi è nessun concetto femminile "in antitesi e sullo stesso piano" col maschile-cristico).

Mary Daly osservava che:



"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità."

"L'ideologia cristiana presenta una distorsione prodotta dalla gerarchia sessuale e che la convalida, palese non solo nelle dottrine relative a Dio e alla Caduta ma anche in quelle relative a Gesù [...] Una logica conseguenza della liberazione della donna sarà la perdita di credibilità delle formule cristologiche che riflettono ed incoraggiano l'idolatria verso la persona di Gesù [...] Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti di fronte al discorso della liberazione della donna, traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende a giustificare tali conclusioni. Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il consenso delle donne alla supremazia maschile, questi tradizionali presupposti cominciano a traballare.
(Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel "Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato")

"Ho già osservato che il testo paolino "in Cristo non c'è... maschio né femmina", funziona in questo modo, perché semplicemente e palesemente ignora il fatto che Cristo è un simbolo maschile e perciò a tale livello esclude la femmina."

"Io ritengo che un altro ribaltamento sia l'idea dell'incarnazione redentrice unica nella forma di un salvatore maschio perché questo è precisamente impossibile. Una divinità patriarcale, o suo figlio, non è in grado di salvarci dagli orrori di un mondo patriarcale."


NOTA BENE: che la teologia cristiana sia misogina lo riconoscono anche quei pochi libri cristiani che sono onesti:



o vedi anche questo (incredibilmente!) libro di mariologia onesto 

 
che "si degna" di riportare in due righe striminzite un paio di frasi di Mary Daly e Rosemary Radford Ruether (considerato che i mariologi di casa nostra queste due signore non le riportano mai e fanno finta che non siano mai esistite) tanto per far sapere al lettore che non abbia mai visionato questi libri


e non si sia mai letto l'intervista alle Rockbitch https://intervistemetal.blogspot.com/2015/10/inizio-tutto-da-qui.html


 CHE Sì, IL DISCORSO CONCETTUALE "CRISTO MASCHIO - MARIA FEMMINA" è UN ENORME PROBLEMA PARLANDO DI "MASCHI E FEMMINE SULLA TERRA"


Infatti, le teologhe più sveglie se ne rendono benissimo conto che la figura di gesù è problematica:





 

Seeee, vabbè. Senza contare che comunque anche la storiella della genesi è problematica:






gira che ti rigira, la brodaglia cristiana misogina è sempre questa e sempre la stessa.

Hai voglia di illudersi su bazzecole del genere:




Tanto per dare il contentino alle donne che il cervello per capire il punto della questione ce l'hanno...

"aspetti materni e femminini del dio cristiano"... Seeee, campa cavallo ché l'erba cresce.