Gli Unni e santa Genoveffa

Prima di leggere il post, andate a leggere la recensione di questo libro 
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html
dove evidenziavo i pregi e i difetti. Perché sui siti cristiani che recensiscono questo libro (che comunque consiglio a tutti di leggere) OMETTONO, ANZI NEGANO il discorso della misoginia cristiana.

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Info tratte da


"Ebbene, se a Parigi c'è una personalità celebre, questa è proprio la vergine di Nanterre, Genoveffa.
Nata verso il 422, Genoveffa ha quasi 70 anni al momento in cui la regina Clotilde (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/i-longobardi.html) sposa Clodoveo, ma morirà soltanto un anno dopo lo stesso Clodoveo, il 3 gennaio 512, a 89 anni. Clotilde e Clodoveo incontrano Genoveffa in una casetta vicino al vecchio battistero di Saint-Jean-Le Rond (...) Nell'anno 451, quando Genoveffa ha 28 anni, al momento in cui la popolazione di Parigi, terrorizzata all'approssimarsi degli Unni si preparava ad abbandonare la città, è proprio lei ad incitare i suoi concittadini a resistere.

Gli Unni erano degli invasori terrificanti: facevano parte di quei Mongoli contro cui i Cinesi edificarono la Grande Muraglia; davanti a loro era fuggita la maggior parte di quei popoli barbarici che nel V secolo erano disseminati su tutto il territorio francese e il loro vasto movimento migratorio si attribuisce proprio alla spinta dei Mongoli.
Gli Unni, dunque, al seguito di Attila, si dirigevano verso Parigi, dopo aver bruciato, il 10 aprile precedente, la città di Metz.
Genoveffa, davanti alla porta del suo battistero, esorta la popolazione a non fuggire, promettendo a tutti che gli Unni non sarebbero entrati nella loro città.
Sul momento, la profezia della santa sembrò così insensata che alcuni se la presero con Genoveffa, minacciando di gettarla nella Senna; la santa li fronteggia, impedisce alla popolazione di correre verso quel che sarebbe stato il suo disastro e gli avvenimenti le danno ragione.
Gli Unni, respinti di fronte ad Orléans e di fronte a Troyes grazie alla decisione dei vescovi Aignan e Loup, che hanno sostenuto il coraggio degli assediati, sono definitivamente sconfitti nella famosa battaglia del Campus Mauriaci (probabilmente Méry-sur-Seine).
Da quel momento, in tutto il mondo conosciuto, si parla di Genoveffa... persino in Siria, dove Simeone Stilita, l'eremita che stava su una colonna, ha incaricato dei mercanti siriani di salutare per lui la vergine Genoveffa quando fossero giunti a Parigi."



Altra donna importante nel Medioevo: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/una-patriota-del-medioevo-eleonora.html

Su Hildegarda di Bingen: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/hildegarda-di-bingen-e-trotula.html

Ai dementi bibliofobi che starnazzano, ricordiamo che nel Medioevo LA DONNA SCRIVEVA E SI OCCUPAVA DI MEDICINA E DI MUSICA:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/letteratura-medioevale-maschile-e-anche.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-1-musiciste-e-danzatrici.html
esattamente come nei secoli successivi: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/03/il-seicento-nella-poesia-nella-musica-e.html

Infatti non ho ancora finito di riportare tutto quello che ho in mente di riportare sul Medioevo… (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/sapienti-come-la-sibilla-donne.html)

Certo, questo non deve diventare la scusante per dire 
"siccome tutte queste donne che hanno scritto e fatto cultura erano cristiane, allora è stato il cristianesimo a portare i diritti per le donne!" (come potrebbero dire i cristianelli che vedono sempre la misoginia "degli altri", mai la loro...)
Assolutamente no. Erano donne cristiane (o che fingevano di essere cristiane, in pubblico) e facevano cultura, ma non era di certo perché "vedi Lunaria, com'era dalla parte delle donne, la chiesa!", 
anzi, è vero il contrario, erano donne che spesso pagarono con ostracismi e pure con la vita il loro "aver fatto cultura", come dimostra la vicenda di Margherita Porete o il movimento delle beghine, soffocato e spazzato via da "santa madre chiesa" non appena queste cristiane "troppo indipendenti, facevano troppo di testa loro"...

Ad onor del vero, dobbiamo anche riportare che la prima università del mondo islamico, Qarawiyyin in Fez, venne ideata da una donna tunisina musulmana, Fatima al-Fihriya 
https://it.wikipedia.org/wiki/Fatima_Al-Fihriya


e che soprattutto nel mondo degli islamici sufi, qualche donna si distinse e venne ammirata e rispettata in quanto Maestra, prima tra tutte, Rabia al Basri.


Comunque no, allo stato attuale non tratterò anche "una storia della condizione femminile nei paesi islamici", per vari motivi:
1) sono affaccendata in altro (che giudico più utile) e il tempo non mi basta mai per trattare tutto quanto mi sono prefissata di trattare.
2) per ovvi motivi, sono argomenti così di nicchia che diventa molto difficile reperire fonti cartacee.


Per cui, ci facciamo bastare questo striminzito riferimento di "storia islamica della condizione femminile" che vi ho riportato, solamente per onestà culturale e anche perché avevo promesso ad una persona che mi contattò per commentare i miei scritti sull'islam, che avrei citato il discorso "donne sufi" visto che fece notare, a ragion veduta, che io non avevo mai citato manco di striscio la faccenda.

E prima che qualcuno starnazzi dicendo "è esistita la femmina Fatima Al-Fihriya che ha fondato l'università e sapeva leggere e scrivere ed è esistita la femmina sufi Rabia al Basri che era giudicata sapiente, allora significa che l'islam ha portato i diritti alle donne!" (come credono certe signorine: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/wiccislam-si-hanno-inventato-anche.html )
ricordiamo che abbiamo già parlato a lungo della misoginia islamica: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/blog-post.html
e non saranno un paio di femmine (o qualche altra femmina in più, probabilmente a scavare bene tra le fonti si troveranno anche altre concubine o sultane che hanno fatto "qualcosa di culturale") a cancellare la misoginia islamica già insita nella loro ideologia.
Come non sono le singole "donne cristiane che fecero qualcosa di importante" a cancellare la misoginia cristiana già insita nella loro ideologia. 

Tuttavia, essere ignoranti - o peggio ancora, negazionisti - non è qualcosa che approvo, per cui già che c'ero, oltre a Genoveffa ho colto occasione pure di citare un paio di donne della storia islamica che erano giudicate "sapienti" e che sapevano leggere e scrivere o comunque almeno disquisire di argomenti culturali venendo ascoltate anche da un uditorio maschile 
(e non erano considerate solo sgravafigli, come invece prevede l'ideologia islamica, anzi, Rabia non si sposò mai, passando tutta la vita da sola per sua propria scelta)