Fernand Léger

Diventa sempre più difficile avere fiducia. Penso che molti siano già debilitati anche e soprattutto dal punto di vista psicologico (del resto, siamo tutti impauriti al pensiero di essere contagiati e\o di vedere morire qualcuno). 
Ho letto le notizie di cronaca dei primi suicidi per disperazione causata dal Coronavirus.
Sono successi anche degli omicidi e dei pestaggi nei supermercati, visto che la gente è nervosa e sotto stress.

Ad essere onesta, non so neppure io cosa fare, mi trovo impreparata, proprio dal punto di vista razionale, visto che ho un tipo di approccio "culturale" ai problemi. 
Conoscere bene un problema è già una mezza soluzione. Si teme molto di più ciò che è ignoto e allo stato attuale questo tipo di virus è ancora ignoto, anche se non passa giorno senza che ci sia almeno una notizia positiva, perché tanti scienziati lo stanno studiando e stanno mettendo in atto una serie di strategie e idee per sconfiggerlo.

Più che altro vivo questa emergenza dal punto di vista cioraniano, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/io-sono-orgogliosamente-cioraniana-per.html
(come alla fin fine faccio dal 2004, e siamo nel 2020, quindi il metodo funziona)
il che è un bene, cercando di distaccarmi con quel distacco filosofico atarassico (anche enfatizzato dal senso di catastrofe nichilista, alla Cioran, appunto; tra l'altro in realtà riesco a tenere a bada abbastanza il senso di paura del Coronavirus semplicemente pensando, paradossalmente, a cose peggiori, e anche questo serve abbastanza ad esorcizzarlo) 
Il più delle volte è un metodo che serve molto a sopravvivere, per inerzia, almeno, anche per decenni. 

Da buona Esistenzialista ho sempre presente l'acuta osservazione sartreiana che "fare o non fare in fondo è la stessa cosa" (anche se poi, alla prova pratica mi contraddico, come si contraddiceva pure Sartre, e su certe questioni "faccio molto" per principio… vuoi per senso di empatia verso cose che giudico discriminazioni, vuoi per mero orgoglio culturale e bibliomane, vuoi perché qualche cristianucolo mi ha provocato e fatto inc*zzare e allora reagisco mitragliandolo sfoderando centinaia di libri che NON avrei sfoderato se non fossi stata provocata… andate a chiedere a quell'aristotelico che qualche anno fa mi irritò oltremodo punzecchiandomi e provocandomi sul "Dice aristotele, il nostro supremo filosofo perfettissimo, che la donna è inferiore all'uomo, in tutto e per tutto, sia biologicamente sia intellettualmente", e io per ripicca mi sono messa a studiare una storia della medicina, della matematica e della scienza solo per dimostrargli - dopo un mese di letture su un tema che ignoravo e che non mi aveva interessato mai più di tanto - che in quanto donna non avevo "meno neuroni" di lui…E quante minch*ate avesse scritto aristotele, e sto ancora aspettando la sua "replica" che avrebbe dovuto demolire tutto il mio lavoro… il signorino era partito in quarta vantandosi di avere "più neuroni" perché aristotele aveva detto così… ma io sto ancora aspettando di vedere il suo "genio aristotelico così perfetto"... che sappia demolire il mio lavoro...)

Mi tengo impegnata andando avanti a leggere e scrivere, e le ore passano, ma quando sento il notiziario mi vengono gli occhi lucidi, anche se più che il pianto a prevalere è più il senso di svuotamento o la mancanza di senso, appunto. Poi mi dico che non fare niente è dargliela vinta a quel virus merd*so, e dargliela vinta col silenzio in totale atrofia sarebbe pure fare contenti certi personaggi di mia conoscenza che stanno godendo gustandosi il flagello che ci ha colpito perché "Finalmente l'ira di Dio ha castigato i peccatori! Presto tornerà Gesù! Questo è ancora niente rispetto all'arrivo dell'Apocalisse!" e che non vedono l'ora che tutta l'umanità sia spazzata via perché odiano tutto quanto sia cultura, grandezza dell'essere umano e bellezza.
Stare zitti e non fare più niente sarebbe arrendersi, e IO il NON SERVIAM, non solo lo applico nei confronti del dio monoteista e di qualsiasi dittatore suo rappresentante in terra, ma lo applico pure nei confronti del virus. 

Andiamo avanti, prima o poi passerà questa emergenza, le pestilenze prima o poi passano anche se noi non facciamo nulla, né nel bene né nel male, di fronte ad esse.   

E comunque passata questa emergenza, io tornerò a fare tutte le cose belle che facevo prima.
E anche voi tornerete a farle. Più di prima.

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Fonte consultata


Fernand Léger è un pittore che mi piace molto (anche se non come Franz Kline, in assoluto il mio preferito https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/astrattismo-surrealismo-metafisica.html).
Léger aveva uno stile molto particolare: dipingeva volumi e corpi massicci, tagliati obliquamente, con spigoli (dando l'idea di robot). Rispetto ai cubisti accentua i volumi anziché trattarli per giustapposizioni e sovrapposizioni di piani.

"Con tutte le mie forze, volevo andare agli antipodi dell'Impressionismo. Ero stato preso da una vera ossessione, volevo "disarticolare" i corpi (...) Non era che una battaglia di volumi." (Léger)

L'esperienza della guerra inaugura una nuova ricerca e stile nella sua pittura, ispiratagli dalla vita militare:
"Ho palpato il corpo del metallo e il mio orecchio ha scorazzato lungo la geometria dei tagli. è proprio nelle trincee che ho afferrato l'oggetto" (Léger)
L'arte di Léger è stata definita "apologia della modernità sotto la specie della meccanicizzazione", tra volumi, forme squadrate, dischi e cubi.
Per l'artista è importante mettere in scena l'avvento dell'era della macchina, esattamente come per l'artista Francis Picabia, con i suoi meccanismi e l'ordine geometrico preponderante. "Ogni creazione meccanica e industriale umana dipenda dalle volontà geometriche" (la definizione è sempre di Léger) anche se Picabia, rispetto a Léger, mettevano in ridicolo "l'età delle macchine" mentre invece Legér ne è un entusiasta ammiratore (in certi suoi dipinti parti meccaniche sono dipinte con colori vivacissimi); l'interesse per Léger per il mondo dei lavoratori è anche legato alle sue idee politiche: nel 1945 si iscrive al partito comunista francese: dipinge operai sospesi sulle travi, architetture metalliche con ferraglie e bulloni, officine in costruzione, anche se questa serie di dipinti non viene molto apprezzata dagli... operai stessi! (criticarono Léger facendogli notare che i suoi operai sospesi non hanno mezzi di protezione)
Celebre anche la sua serie di dipinti ispirati a dei giovani tuffatori da lui osservati a Marsiglia e i suoi dipinti ispirati al variopinto mondo del circo.


Blaise Cendrars elogerà la pittura di Léger con questi versi:
Colore, colore e colori...
Ecco Léger che cresce come il sole dell'epoca terziaria
(...)
La geometria nuvolosa
Il filo a piombo che si riassorbe
Ossificazione
Locomozione
(...)
La pittura diventa questa cosa enorme che si muove
La ruota
La strada
La macchina
L'anima umana


Infine, un breve accenno ai nudi e alle figure femminili dipinte da Léger: carnagioni dai colori metallici, corpi possenti e poderosi che stringono tra le mani fiori che sembrano rigidi utensili.
 




















Qui trovate Francis Bacon: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/francis-bacon.html