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Nota di Lunaria: in un paese veramente progredito, studiare (fin dalle scuole medie) una Storia delle Donne nell'Arte, nella Scienza e nella Letteratura dovrebbe essere cosa di tutti i giorni, nota a tutti, a prescindere che si sia avvocati o operai.
Allo stato attuale, questo argomento viene negato e chiunque osi trattarlo sui social network (SPECIALMENTE SE HA UN APPROCCIO ANTI-MONOTEISTA, COME LA SOTTOSCRITTA) viene spesso lapidato virtualmente se non brutalmente sf*ttuto.
PERCIò, ONDE EVITARE CHE CI SIA GENTE CHE MI INSULTI DICENDOMI CHE "NON HO MAI LETTO UN LIBRO\SONO IO CHE MI INVENTO LE COSE\NON è VERO NIENTE\SONO I MIEI DELIRI", SULL'ARGOMENTO "DONNE SCRITTRICI NEI IX-XIV SECOLI" SARANNO RIPORTARE LE FOTO DELLE PAGINE SOTTOLINEATE IN ROSSO, A MO' DI PROVA, PER ZITTIRE TUTTI I MISOGINI NEGAZIONISTI CHE ABUSANDO DEL LORO VANTAGGIO NUMERICO (SONO UNA LEGIONE) PRENDONO DI MIRA CHIUNQUE OSI DISSENTIRE DALLA LORO "VISIONE STORICA DELLA CIVILTà" CHE DEVE ESSERE UNICAMENTE MASCHILE: SE NON è DANTE, è MANZONI, SE NON è ARISTOTELE è UNO DEI MEFITICI TEOLOGI CRISTIANI "PADRI DELLA CHIESA\DOTTORE DELLA CHIESA" TUTTO IL RESTO NON ESISTE E NON DEVE NEANCHE ESSERE MENZIONATO.
Avevo già recensito il libro in questione,
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html
che, a tutti gli effetti, è un libro pro-cristianesimo (secondo l'Autrice, sarebbe stato il cristianesimo a portare i diritti per le donne). OVVIAMENTE IL LIBRO SE NE GUARDA BENE DAL RIPORTARE NEL DETTAGLIO LA MISOGINIA CRISTIANA, (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/06/schifezze-misogine-cristiane-nei-secoli.html) e cerca di glissare abilmente, riportando giusto una qualche frasettina, proprio dove non può "far finta di niente" (E CIOè PARLANDO DI TOMMASO D'AQUINO) ma se ne guarda bene dal commentarlo come avrebbe fatto la sottoscritta.
A parte questo difetto (che è una vera e propria trappola, se una lettrice a monte non conosce teologia cristiana e storia del cristianesimo, si convince che sia stato il cristianesimo ad emancipare le donne...) il libro è ottimo, visto che riporta dozzine di nomi di scrittrici medievali che OVVIAMENTE NELLE SCUOLE ITALIANE NON VENGONO MINIMAMENTE CITATE.
Poi, intendiamoci bene: io non sostengo che autrici come Herrade, Hildegarda (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/hildegarda-di-bingen-e-trotula.html), Roswita e santa Geltrude La Grande (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html) "siano state donne a favore dell'emancipazione femminile", OVVIAMENTE NON POTEVANO ESSERLO, IN QUANTO CRISTIANE DEVOTE, e non devo neppure condividere quanto loro abbiano scritto di lode e di apologia "al cristo maschio dio redentore", ma quello che mi fa infuriare è che PUR DI GETTARE M*RDA SULLE DONNE, NEGANDOLE TUTTE, DEVONO FAR SPARIRE DONNE CHE ERANO PURE CRISTIANE, E CHE SCRISSERO QUALCOSA SECOLI FA. La misoginia di questi personaggi (che hanno dalla loro parte TUTTI I POTERI, ECONOMICI E POLITICI, OLTRE CHE ESSERE "INFLUENCER VIRTUALI" con miliardi di followers che io non vedrò neanche tra 20mila anni luce) è tale che non solo negano le prime donne attiviste che andarono contro il cristianesimo per ottenere i diritti per le donne, ma sono pure capaci di negare e annullare anche le stesse donne cristiane che erano a favore "di un cristo maschio redentore" (e quindi ininfluenti dal punto di vista di emancipazione femminile) ma che scrissero qualche poesia o qualche testo teatrale, più o meno a favore del cristianesimo.
Neanche questo, sono disposti a far visionare, sono pure capaci di cancellare le stesse donne che, tutto sommato, erano a favore del cristianesimo, pur di sostenere che "Le donne non hanno scritto niente per duemila anni!" (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/le-donne-non-hanno-mai-fatto-niente.html)
Non che io possa apprezzare suore e badesse che idolatravano "la vergine maria serva obbediente" e "cristo maschio dio redentore",ma il punto non è "promuovere le donne che piacciono a me" ma dimostrare che anche nei secoli IX-XIV c'erano donne scrittrici e "chi dovrebbe farlo sapere in giro" (cioè chi ha un'enorme visibilità e potere, non come me, che sono una signorina nessuno con pochissime persone che si interessano ai miei scritti e zero potere effettivo) TACE O PERSINO LO NEGA.
E così, il volgo, spesso pure tontolone, del Medioevo conosce sì e no tre nomi di scrittori maschili (sempre i soliti tre: Dante, Petrarca, Boccaccio), le tante donne che scrissero anche nel Medioevo (e pure prima dei nomi in questione) e nel Rinascimento sono sconosciute alla gran massa, e sono solo quattro gatti in tutta Italia ad impuntarsi di renderle note almeno sui social network trovandosi di fronte ad un muro di disinteresse se non palese cyberbullismo, di gente che può metterti a tacere e schiacciarti come un moscerino, SPECIALMENTE SE SEI UNA DONNA, perché l'arma che usano è sempre quella, il denigrarti pure per come sei fisicamente (se hai osato "metterci la faccia" sui social network). PERCHé VIVIAMO IN UNA SOCIETà DOVE SE SEI DONNA E OSI MOSTRARE LE PORCATE DI ARISTOTELE E TOMMASO D'AQUINO (CHE AGGREDì UNA DONNA BASTONANDOLA CON DEI TIZZONI ARDENTI) E TI RIFIUTI DI PROSTRARTI DI FRONTE A QUESTI DUE (CELEBRATI COME DELLE DIVINITà SUPREME DA TUTTO IL SISTEMA ACCADEMICO) ECCO CHE VIENI OFFESA CON I PEGGIORI EPITETI CHE PRENDONO DI MIRA LA TUA FEMMINILITà, IL TUO CORPO, OLTRE A FARTI PASSARE COME UNA MENTECATTA DELIRANTE.
(IL SIGNOR FEMMINICIDA IN QUESTIONE NON VIENE MINIMAMENTE CRITICATO, ANZI, è PURE DIFESO, è CHI LO CONTESTA CHE VIENE LINCIATO) https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-questione-92-per-integrale.html
E comunque, io non sono "accomodante e bon ton" come sono le altre "femministucole odierne" che a voialtri vi trattano con i guanti di velluto "per non far polemiche" e vi vengono pure incontro "fondando i femminismi cristiani, islamici, confuciani, buddhisti".
Io i libri ve li sbatto sul grugno, a voialtri negazionisti storici.
E non mostro alcuna pietà, dovete essere umiliati pubblicamente e sepolti sotto un cumulo di LIBRI (CHE IO LEGGO, A DIFFERENZA VOSTRA)
Per cui, adesso rendiamo noto mettendo queste informazioni sul Medioevo a disposizione di tutti e GRATUITAMENTE (e non solo a disposizione di chi "si iscrive alle università costose, per farsi una cultura sul Medioevo"), che persino nel IX secolo CI FURONO DONNE SCRITTRICI.
E chiunque oserà negarlo (MAGARI PURE FACENDOMI PASSARE COME UNA MENTECATTA VISIONARIA), sarà preso a calci in c..., visto che IO INSERISCO PURE LE PROVE A SOSTEGNO DI QUELLO CHE DICO.
I LIBRI VE LI SBATTO SUL GRUGNO!
E RICORDO AI TEMERARI CHE VOGLIONO SFIDARMI PARLANDO DI "DONNE E CRISTIANESIMO", CHE IO, IN UN DUELLO TEOLOGICO, SFODERO DIRETTAMENTE QUESTO, E IN FORMATO INTEGRALE. https://intervistemetal.blogspot.com/2019/07/la-questione-92-per-integrale.html
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Nel Medioevo, le donne dell'alta società dedicavano parte del loro tempo libero alla lettura.
Dhuoda, moglie di Bernardo di Settimania, tra l'841 e l'843, scriveva il "Liber Manualis" per il figlio maggiore di 16 anni che entrava al servizio di Carlo il Calvo. è lei l'autrice di questa opera, e non un chierico.
Dhuoda appartiene ad una famiglia aristocratica, ed è lì che ha acquisito le sue conoscenza; non indica gli autori che l'hanno influenzata, ma cita, con allusioni, le sue letture, dicendo che ha composto la sua opera a partire dai libri che aveva a disposizione; menziona un autore, Donato, e due opere "Synonymorum" di Isidoro di Siviglia e la "Regula Pastoralis" di Gregorio Magno; cita anche il "Liber Cathemerinon" di Prudenzio e altri poeti precarolingi. Conosce anche l'opera di sant'Agostino, oltre che Gregorio Magno. Altri passi, provengono da glossari e manuali sconosciuti. Dhuoda ha letto testi agiografici, opere di morale, libri di preghiere; ha letto anche la Bibbia, che cita di frequente, soprattutto i libri sapienziali, il libro di Giobbe, il vangelo di Matteo, le lettere di san Paolo.
(Nota di Lunaria: e chissà che pensava nel leggere le infami schifosate misogine di paolo a "corinzi" ed "efesini"... Comunque, è curioso far notare che anche questo demente aveva, con tutta probabilità, visto o sentito dire che le donne "leggevano e scrivevano"; difatti, se le donne non avessero letto e scritto anche allora, perché il cialtrone ordina alle donne di non insegnare? è evidente che per ordinarlo, doveva sapere fin troppo bene che le donne insegnavano eccome... Altrimenti che senso avrebbe avuto vietare "alle donne di insegnare"? Se nessuna donna insegnava, non c'era neanche motivo di ordinarlo così esplicitamente di non insegnare...)
Per approfondire la donna nel Medioevo e demolire le idiozie tipo "le donne non hanno mai lavorato", "le donne per duemila anni non hanno creato niente", vedi questi post:
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/03/le-donne-non-hanno-mai-fatto-niente.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/il-roman-de-la-rose-e-christine-de-pisan.htmlNon sono molte le testimonianze che riguardano le donne contemporanee di Dhuoda, ma ne sono state menzionate alcune: Eadburga, badessa di Minster nell'isola di Thanet (che scrisse a san Bonifacio), Fausta (badessa di Saint-Jean d'Autun) a cui un sacerdote, Gundohinus, compose un'opera risalente al VIII secolo (terzo anno del regno di Pipino); Girbalda, Gislildis, Agleberta, Adruhic, Altildis, Gisledrudis, Eusebia, Vera, Agnese, ovvero le nove suore che copiarono un manoscritto del IX secolo.
I poeti del XII secolo hanno dedicato più volte delle lodi alle qualità intellettuali delle donne loro contemporanee: Baudri de Bourgueil, per esempio, scrive l'epitaffio di una certa Costanza, "sapiente come la sibilla" ed elogia una certa Muriel "che recita versi con voce dolce e melodiosa".
Per curiosità: le "chansons de toile", cioè le canzoni popolari, erano chiamate così perché a quanto sembra erano cantate dalle donne che filavano. Una di queste canzoni, "Belle Doëtte", del XII secolo, contiene un verso: "Belle Doëtte as fenetre se sied, lit en un libre, mais au coeur ne l'en tient", che lascia intendere che le donne leggevano sedendo davanti alle finestre; anche il monumento funebre di Eleonora d'Aquitania la raffigura con un libro tra le mani.
Sono molte le dame nobili, le regine o principesse che si sono fatte copiare dei salteri: Margherita di Scozia (morta nel 1093), Giuditta di Fiandra (1094), Matilde di Toscana (1115), Cristina l'eremita che viveva nei pressi del monastero di Saint-Albans e per la quale venne composto il salterio d'Albani conservato nella biblioteca di Hildesheim. Il più antico monumento conservato della storia letteraria di Laon nella biblioteca della città ha una firma femminile, una certa Dulcia, in margine ad un manoscritto di Isidoro di Siviglia.
Basandosi su constatazioni del genere, visto che le opere erano commissionate e copiate per nobildonne, lo studioso Karl Bartsch, nel 1883, scriveva che "Nel Medioevo le donne leggevano più degli uomini".
Le donne non si accontentavano solo di leggere, ma scrivevano, e i manoscritti sono stati spesso copiati da mani femminili: tra i copisti un buon numero è costituito da donne che non soltanto sapevano leggere ma anche scrivere.
Abbiamo diversi nomi di donne alfabetizzate: in Germania, XII secolo, diverse Ermengarde, un'Agnese, badessa di Quedlinburg, un'Agnese e una Regelindis, ad Admont, un'Agnese del XIII secolo e una Mechtilde Wolders del convento di san Pietro di Padova, mentre in un convento di Cistercensi, una certa Elisabetta scrive, nel 1260: "Orate pro scriba que scripsit hunc librum: Nome eius Elisabeth\Pregate per la copista che ha scritto questo libro: il suo nome è Elisabetta".
Nei secoli XIV-XV esistevano dozzine di copiste: Eufrasia, badessa di Firenze; Eufrasia, suora a Perugia; Agnese, clarissa a Vilingen; Suor Marie Luebs, di Sainte-Godelive a Ghistelles; Marie Brückerin, penitente di Strasburgo; diverse Maria, in Italia e molteplici Margherita: una suora a Bruges copia un manoscritto che sarà miniato da suor Cornelia, un'altra ad Heslyngton, due a Leida, due a Santa Caterina di Norimberga, Margherita di Nostra Signora di Treviri (1467), Margherita Scheiffartz della cappella di Schillinx a Budapest che minia l'opera: "Omnis pictura et floratura istius libri depicta ac florata est per me Margaretam Scheiffartz"; Margherita, figlia di Alessio Saluzzo, del convento di Santa Maria e Santa Brigida di Genova, che scrive un breviario, Margriete Doersdael (Paesi Bassi), Margriete der Weduwen (Bruxelles), Greta von Wynschel a Schönau, Margaret Zürlin a Eischstädt, e molte altre Eusebia ed Elisabetta.
Le copiste non erano solo suore: c'erano anche delle laiche, sebbene meno numerose; per esempio, in Germania, abbiamo due Elisabetta (una all'inizio, una alla fine del Trecento) e una Marien von Loyn, e ancora, Magdalena Rosentalerin o Marguerite de Chauvigny.
Non erano solo le nobildonne a dedicarsi alla scrittura: sono menzionate anche una Marie Coppin figlia di uno scudiero, una Marie Regnière figlia del poeta Jehan Régnier, Marie Michiels, Mariette, moglie di Person lo scrittore di Reims, Jeanne Lefèvre, Jeannette Grebord.
NOTA DI LUNARIA: ADESSO METTIAMO LE FOTOGRAFIE DELLE PAGINE SOTTOLINEATE IN ROSSO, ONDE EVITARE CHE QUALCHE SOMARO RAGLI DICENDO CHE "NON è VERO NIENTE, QUESTI NOMI TE LI SEI INVENTATA TU! NON HAI MAI LETTO UN LIBRO, NEL MEDIOEVO LE DONNE NON HANNO MAI FATTO NIENTE!"
E COMUNQUE, NON HO ANCORA FINITO L'ARGOMENTO "DONNA NEL MEDIOEVO", C'è ANCORA ROBA CHE DEVO TRASCRIVERE SU QUESTA FACCENDA. (E NON SOLO SUL MEDIOEVO, MA PURE SUL RINASCIMENTO, SUL SEICENTO E SUL RISORGIMENTO)
QUINDI NESSUNO SI ILLUDA PENSANDO CHE "LUNARIA ADESSO SI METTE A TRATTARE ALTRO",
COL CAVOLO, CI SONO ANCORA PARECCHIE COSE CHE TRASCRIVERò E CHE DIFFONDERò IN GIRO.
LA VOSTRA MISOGINIA E LA VOSTRA ARROGANZA STRAFOTTENTE LE DISINTEGRO USANDO I LIBRI COME BAZOOKA.
GALLERIA DI IMMAGINI
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