Hildegarda di Bingen e Trotula

PREMESSA: PERCHé PUR ESSENDO ANTICRISTIANA STO FACENDO DEI POST DEDICATI A DONNE CRISTIANE DI SECOLI FA? (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/gli-unni-e-santa-genoveffa.html)(https://intervistemetal.blogspot.com/2023/01/vita-di-santa-margherita-di-cortona.html)

In un paese veramente progredito, studiare (fin dalle scuole medie) una Storia delle Donne nell'Arte, nella Scienza e nella Letteratura dovrebbe essere cosa di tutti i giorni, nota a tutti, a prescindere che si sia avvocati o operai. (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/scienziate.html)

Allo stato attuale, questo argomento viene negato e chiunque osi trattarlo sui social network (SPECIALMENTE SE HA UN APPROCCIO ANTI-MONOTEISTA, COME LA SOTTOSCRITTA) viene spesso lapidato virtualmente se non brutalmente sf*ttuto.

Avevo già recensito il libro in questione, https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/la-donna-al-tempo-delle-cattedrali-un.html

che, a tutti gli effetti, è un libro pro-cristianesimo (secondo l'Autrice, sarebbe stato il cristianesimo a portare i diritti per le donne). OVVIAMENTE IL LIBRO SE NE GUARDA BENE DAL RIPORTARE NEL DETTAGLIO LA MISOGINIA CRISTIANA, (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/06/schifezze-misogine-cristiane-nei-secoli.htmle cerca di glissare abilmente, riportando giusto una qualche frasettina, proprio dove non può "far finta di niente" (E CIOè PARLANDO DI TOMMASO D'AQUINO) ma se ne guarda bene dal commentarlo come avrebbe fatto la sottoscritta.

A parte questo difetto (che è una vera e propria trappola, se una lettrice a monte non conosce teologia cristiana e storia del cristianesimo, si convince che sia stato il cristianesimo ad emancipare le donne...) il libro è ottimo, visto che riporta dozzine di nomi di scrittrici medievali che OVVIAMENTE NELLE SCUOLE ITALIANE NON VENGONO MINIMAMENTE CITATE.

PER CUI LEGGETELO, è FONDAMENTALE.

Poi, intendiamoci bene: io non sostengo che autrici come Herrade, Hildegarda, Roswita e santa Geltrude La Grande "siano state donne a favore dell'emancipazione femminile", OVVIAMENTE NON POTEVANO ESSERLO, IN QUANTO CRISTIANE DEVOTE, e non devo neppure condividere quanto loro abbiano scritto di lode e di apologia "al cristo maschio dio redentore", ma quello che mi fa infuriare è che PUR DI GETTARE M*RDA SULLE DONNE, NEGANDOLE TUTTE, DEVONO FAR SPARIRE DONNE CHE ERANO PURE CRISTIANE, E CHE SCRISSERO QUALCOSA SECOLI FA. La misoginia di questi personaggi (che hanno dalla loro parte TUTTI I POTERI, ECONOMICI E POLITICI, OLTRE CHE ESSERE "INFLUENCER VIRTUALI" con miliardi di followers che io non vedrò neanche tra 20mila anni luce) è tale che non solo negano le prime donne attiviste che andarono contro il cristianesimo per ottenere i diritti per le donne, ma sono pure capaci di negare e annullare anche le stesse donne cristiane che erano a favore "di un cristo maschio redentore" (e quindi ininfluenti dal punto di vista di emancipazione femminile) ma che scrissero qualche poesia o qualche testo teatrale, più o meno a favore del cristianesimo.

Neanche questo, sono disposti a far visionare, sono pure capaci di cancellare le stesse donne che, tutto sommato, erano a favore del cristianesimo, pur di sostenere che "Le donne non hanno scritto niente per duemila anni!"

Non che io possa apprezzare suore e badesse che idolatravano "la vergine maria serva obbediente" e "cristo maschio dio redentore", ma il punto non è "promuovere le donne che piacciono a me"  ma dimostrare che anche nel XII-XIII secolo c'erano donne scrittrici e "chi dovrebbe farlo sapere in giro" (cioè chi ha un'enorme visibilità e potere, non come me, che sono una signorina nessuno con pochissime persone che si interessano ai miei scritti e zero potere effettivo) TACE O PERSINO LO NEGA.

E così, il volgo, spesso pure tontolone, del Medioevo conosce sì e no tre nomi di scrittori maschili (sempre i soliti tre: Dante, Petrarca, Boccaccio https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/poesia-del-medioevo-duecento-e-trecento.html), le tante donne che scrissero anche nel Medioevo (e pure prima dei nomi in questione) e nel Rinascimento sono sconosciute alla gran massa, e sono solo quattro gatti in tutta Italia ad impuntarsi di renderle note almeno sui social network trovandosi di fronte ad un muro di disinteresse se non palese cyberbullismo, di gente che può metterti a tacere e schiacciarti come un moscerino, SPECIALMENTE SE SEI UNA DONNA, perché l'arma che usano è sempre quella, il denigrarti pure per come sei fisicamente (se hai osato "metterci la faccia" sui social network). PERCHé VIVIAMO IN UNA SOCIETà DOVE SE SEI DONNA E OSI MOSTRARE LE PORCATE DI ARISTOTELE E TOMMASO D'AQUINO (CHE AGGREDì UNA DONNA BASTONANDOLA CON DEI TIZZONI ARDENTI) E TI RIFIUTI DI PROSTRARTI DI FRONTE A QUESTI DUE (CELEBRATI COME DELLE DIVINITà SUPREME DA TUTTO IL SISTEMA ACCADEMICO)

ECCO CHE VIENI OFFESA CON I PEGGIORI EPITETI CHE PRENDONO DI MIRA LA TUA FEMMINILITà, IL TUO CORPO, OLTRE A FARTI PASSARE COME UNA MENTECATTA DELIRANTE.

(IL SIGNOR FEMMINICIDA IN QUESTIONE NON VIENE MINIMAMENTE CRITICATO, ANZI, è PURE DIFESO, è CHI LO CONTESTA CHE VIENE LINCIATO)

E comunque, io non sono "accomodante e bon ton" come sono le altre "femministucole odierne" che a voialtri vi trattano con i guanti di velluto "per non far polemiche" e vi vengono pure incontro "fondando i femminismi cristiani, islamici, confuciani, buddhisti".

Io i libri ve li sbatto sul grugno, a voialtri negazionisti storici. 

E non mostro alcuna pietà, dovete essere umiliati pubblicamente e sepolti sotto un cumulo di LIBRI (CHE IO LEGGO, A DIFFERENZA VOSTRA)

Per cui, adesso rendiamo noto mettendo queste informazioni sul Medioevo a disposizione di tutti e GRATUITAMENTE 

(e non solo a disposizione di chi "si iscrive alle università costose, per farsi una cultura sul Medioevo"), che persino nel XII secolo CI FURONO DONNE SCRITTRICI. https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/sapienti-come-la-sibilla-donne.html 

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/il-roman-de-la-rose-e-christine-de-pisan.html

 https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/donne-del-xii-xiii-secolo-herrade-di.html

Se per questo c'erano pure donne spie e imprenditrici: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/08/lavoratrici-imprenditrici-spie-le-donne.html


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HILDEGARDA DI BINGEN


Info tratte da

 

Hildegarda di Bingen (1098-1179), "Abbatissa" benedettina, detta anche "Magistra", "Prophetissa" e "Sancta" nonché "L'Oracolo di Bingen", è il nome più famoso di donna mistica del Medioevo: ebbe visioni soprannaturali (1) fin da bambina, cominciò a scriverle nel 1141 e queste raccolte costituirono le sue tre opere: "Il Libro dei Meriti della Vita", Il "Libro delle Opere Divine" e lo "Scivias" ("Conosci le vie del Signore") che si conserva con 35 miniature che illustrano le visioni; lo Scivias è considerato un'opera straordinaria, una vera enciclopedia della conoscenza del mondo nel XII secolo, che tocca anche questioni di teologia, della poesia e musica (Hildegarda compose 74 inni, sequenze o sinfonie diverse) (2).




Infine, fu autrice di una explanatio regulae, glossa alla regola di san Benedetto, dove già rifletteva sulla "differenza di classe": "Dio permette al ricco di possedere ricchezze che vengono sottratte ai poveri. Egli ama tuttavia la figura del povero perché ne è la sua immagine\proprio lui che possiede le ricchezze del Cielo, è sceso umilmente fra i poveri."


 

A questa donna si attribuiscono anche molte altre opere, tra cui un libro di medicina, una specie di storia naturale e un'opera "Ignota Lingua", cioè una proposta di riforma dell'alfabeto e della trascrizione del tedesco e del latino; scrisse moltissime lettere, essendo consultata da papi e imperatori come Eugenio III e l'imperatore di Germania Corrado, oltre che da San Bernardo di Chiaravalle.


Hildegarda non scriveva personalmente, ma dettava a due segretari, e di uno di essi fu anche la direttrice spirituale.

L'influsso di Hildegarda fu sensibile presso le beghine del Brabante e influenzò moltissimi altri suoi contemporanei.

 Per curiosità:







Note:

(1) La luce che Hildegarda vide in visione e le detta gli ordini la chiama "homo": "O homo fragilis, et cinis cineris, et putredo putredinis, dic et scribe que vides et audis", come si legge nell'incipit dello Scivias: "O uomo fragile, cenere della cenere, polvere della polvere, di' e scrivi quello che vedi e senti". Il termine "homo" significa "essere umano uomo o donna", ma ovviamente il termine viene sessualizzato prevalentemente al maschile (anche oggigiorno è così).

(2) Hildegarda scrisse: "coloro che senza legittimo motivo fanno il silenzio nelle chiese abituate ai canti in onore di Dio non meriteranno di ascoltare in cielo l'ammirabile sinfonia degli angeli che loderanno il Signore

Nota di Lunaria: diverse "femministe filocristiane" (o pseudo tali) esaltano Hildegarda di Bingen, facendola passare come una sorta di "donna emancipata, femminista ella stessa", magari trasformandola in una "rivoluzionaria eroina" che "osò andare contro la chiesa cattolica".

Anche diversi cristiani cattolici tradizionalisti e maschilisti esaltano Hildegarda, usando il suo nome e la sua figura storica per "dimostrare" che "la chiesa non è mai stata misogina: Hildegarda di Bingen lo dimostra!"

Entrambe le posizioni possono essere confutate osservando che:

1) Hildegarda non poteva essere femminista o emancipata, dal momento che era cristiana e seguace di un dio maschile, e si sentiva "salvata, redenta" da un dio maschile, a cui cantava lodi, inni e che non metteva minimamente in discussione. Forse "c'era arrivata anche lei" che non poteva essere "una cosa così giusta per le donne" dipendere da un maschio, o si sarà anche chiesta, magari, che senso avesse per le donne, "un dio che si incarna in un maschio" e trovava ingiusta l'idolatria che si porta a questo dio maschile, ma non poteva o voleva dirlo pubblicamente, o magari no, trovava il tutto comunque edificante e più-che-dovuto. 

Ad ogni modo non è possibile considerare Hildegarda una donna "emancipata, emancipatrice" con la visione che abbiamo oggigiorno (almeno, le donne che trovano sessista un dio maschile, hanno questa visione... le cristiane dei giorni nostri l'idea di parità, di antisessismo e di critica che una donna può avanzare all'operato del dio cristiano, non le hanno neanche oggigiorno...)

2) Il fatto che una donna come lei fosse stimata dai suoi contemporanei e\o "ha scritto tanto" su questo o quel tema non dimostra che "è stato il cristianesimo\la chiesa a portare i diritti per la donna", visto che la storia della teologia non l'ha fatta "Hildegarda" (o "Giuliana di Norwich" o tutti gli altri nomi femminili che i cristiani possono tirare fuori oggi, nel tentativo di "femminilizzare" il cristianesimo e di mettere una toppa all'orrenda misoginia che hanno veicolato con nomi che hanno fatto la storia del cristianesimo, gli Agostino e i Tommaso d'Aquino, che "col cavolo" che riconoscevano dignità e lode alla donna)

Per cui no, cari cristiani, non è che tirando in ballo Hildegarda di Bingen dimostrate che "il cristianesimo non è maschilista" o pensate di poter cancellare 2000 anni di misoginia usando Hildegarda a mo' di tappetino sotto cui nascondere la misoginia putrida che cola dai vostri illustri teologi che hanno fatto la storia della vostra religione, tanto più che la stessa Hildegarda era idolatra di un dio maschile, pur essendo una donna con una cultura vastissima...

Certo, probabilmente io stessa sbaglio a far notare in modo così puntiglioso che Hildegarda "non è una donna che può rappresentare l'emancipazione della donna", sono presuntuosa a voler "cucire addosso" il mio ideale di emancipazione e di eroina su una figura come Hildegarda e siccome lei non lo rappresenta (e non avrebbe potuto rappresentarlo), allora non riesco ad entusiasmarmi... oppure, anche peggio, la tratto con un tono sarcastico del tutto fuori luogo. 

(Ammetto di averlo fatto, in passato, se ero particolarmente incazzata per come venivo trattata dai cristiani, sfogavo il nervoso con battutine sarcastiche su Hildegarda o altre eretiche cristiane, facendomi prendere la mano da una vena anticristiana giustificata dai continui insulti e sfottò che ricevevo ma fuori luogo e poco oggettiva parlando di Hildegarda stessa, come se fosse lei la colpevole della strafottenza cristiana di personaggi dei giorni nostri... vabbè, ammetto di aver sbagliato, potevo evitare di andare in escandescenze prendendomela contro una donna cristiana di secoli fa tanto per fare del sarcasmo contro il cristianesimo abbassandomi ai livelli di quei cafoni cristiani che mi insultarono... ma che volete farci, mica si può sempre restare "distaccati" e non infuriarsi quando si viene trattate come delle mentecatte deliranti da cristiani che non hanno manco letto due-righe-due dell'Aquino...)

So benissimo che non posso pretendere l'impossibile, che devo tenere conto dei limiti temporali, che è assurdo proiettare le mie idee anticristiane (che io ho potuto acquisire e maturare in un contesto storico dove non si rischia più il rogo e dove c'è libertà di parola) su donne del passato aspettandomi che loro stesse "le avessero avute in testa", e perciò di Hildegarda mi limito ad apprezzare la sua bravura e conoscenza musicale ed erboristica (e qualsiasi altra cosa avesse saputo e conosciuto in ambito "non di ideologia cristiana") mentre non posso che trovare fastidiose, deprimenti e tristi le sue frasi di esaltazione di un dio maschile (e di nessuna Redentrice e Dea).

è vero che Hildegarda esortava le sue "sorelle suore" a non rinnegare la loro femminilità, per esempio vestendosi con abiti bianchi e a farsi crescere i capelli decorandoli con ghirlande di fiori, come mi è stato fatto notare per ben due volte a distanza di anni, da due donne che hanno studiato la figura di Hildegarda... e a quanto mi ha detto una di loro, Silvia M., che ringrazio pubblicamente, Hildegarda  ha persino parlato di piacere sessuale, pur con tutti i limiti del tempo nel quale visse, con frasi del tipo "Quando una donna fa l'amore con un uomo, sentendo un senso di calore nel cervello che porta alla gioia dei sensi, comunica il gusto di quella delizia durante l'atto e stimola l'emissione del seme dell'uomo" \"Nella donna il piacere [delectatio] è paragonabile al sole che con dolcezza, lievemente e con continuità imbeve la terra del suo calore affinché essa possa concepire e partorire perché se bruciasse sempre per il piacere non sarebbe adatta a concepire e generare. Perciò, quando il piacere si manifesta nella donna, è più sottile che nell'uomo"... e quindi potrei di certo trovare condivisibili e primi tentativi di emancipazione femminile questi dettagli. 

Tutte e due queste donne che hanno voluto condividere con me un commento su Hildegarda, mi fecero notare che pur essendo ascrivibile ad un sistema maschilista coercitivo, Hildegarda riuscì a portare un po' di libertà.

Dal mio punto di vista, che non può che essere radicale, comunque, oggi sarebbe assurdo e inutile "portare libertà nel sistema cristiano" pretendendo di cambiarlo dall'interno, come forse voleva fare la nostra Hildegarda: basta semplicemente ABIURARE del tutto il cristianesimo e il problema è risolto. è proprio abiurando e rinnegando il sistema concettuale ed ideologico cristiano (monoteista) che una donna si emancipa e si libera.

Certo, mi rendo conto che Hildegarda non poteva "arrivare a questa conclusione": io ci sono arrivata, ma io sono anche figlia "di una Mary Daly", https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/i-capolavori-di-mary-daly.html

delle donne e di quegli uomini anticristiani (https://intervistemetal.blogspot.com/2018/12/giannone-meslier-de-sade-de-la-barre-e.html) che mi hanno preceduto, che hanno reso possibile tutto questo, e che mi e ci hanno permesso, a partire dal 1700, (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/le-prime-attiviste-nel-settecento-le.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/per-la-liberta-la-ragione-e-il.html di prendere consapevolezza progressivamente, sono figlia di questo contesto, che Hildegarda non viveva, non poteva neanche immaginare e sarebbe ingiusto pretendere tale consapevolezza  da Hildegarda e devo sforzarmi di tenere in mente sempre il contesto storico che non poteva che influenzarla e allo stesso tempo plasmarla, almeno in parte, nel farle condividere "i valori culturali del suo tempo", tra cui l'idea orrenda di "donna che dipende da un uomo divinizzato", anche se Hildegarda riuscì a fare qualche passettino in avanti, e potremmo quasi parlare di micro-emancipazione femminile seppur ancora imperfetta (secondo la nostra percezione culturale attuale, a suo tempo una donna come Hildegarda già faceva scandalo sembrando anche fin troppo ribelle e anticonformista): i capelli ornati con ghirlande di fiori, il parlare di piacere sessuale femminile, sono cose che di lei posso apprezzare come tentativi di proto-emancipazione femminile e quindi mi dispiace aver usato dei toni e dei giudizi troppo draconiani contro Hildegarda, o figure analoghe, diversi anni fa. 

Mi sono lasciata prendere la mano da una vena polemica fuori luogo e avrei dovuto essere comunque più oggettiva, obiettiva  e giusta nei confronti di Hildegarda, tenendo conto del contesto culturale, dei limiti del suo tempo... per cui devo chiederle scusa, anche se devo dire onestamente  che certo livore astioso nei suoi confronti fu una reazione che ebbi dopo essere stata cyberbullizzata da certi cristiani che fecero "branco" contro di me... rabbia, nervoso, il farmi andare in escandescenza provocandomi con insulti e sfottò contro la mia persona per mio aspetto estetico, ecc., unicamente perché sollevavo certe questioni legate alla misoginia cristiana (sapendole argomentare, mica dicevo cose a casaccio, eh... :P ma citavo nel dettaglio autori ben precisi) mi portarono a usare toni dissacranti e astiosi non giustificati contro la stessa Hildegarda. 

A distanza di anni (e con la rabbia comunque sbollita dopo certe provocazioni che ho subito da alcuni personaggi cristiani) ho rivalutato la figura di Hildegarda cercando di vederla con obiettività senza farle subire astio e livore (ho usato espressioni  colorite e meschine perdendo le staffe, e me ne dispiaccio, ma come ho detto, ero stata attaccata e insultata in maniera infame da cristiani che tutti insieme facevano branco contro di me, in certe situazioni si perde la calma e si scende al livello dei dementi che sfottono, purtroppo, comportandosi come loro)

Spero che questo post dimostri che se anni fa, urtata e innervosita da certa strafottenza cristiana, ho usato certi toni astiosi per parlare di te, Hildegarda, (o anche delle donne dei movimenti ereticali o del movimento delle beghine)  adesso riconosco pubblicamente che ho sbagliato nell'usarti come "figura su cui sfogare il livore", ma in quel momento, annebbiata dalla rabbia che provavo per certi insulti e sfottò, non ero così oggettiva e razionale nel pensare a te come lo sono ora, mi sono lasciata prendere da toni del tutto ingiustificati e ti chiedo scusa.

Ad ogni modo, il difetto principale del pensiero di Hildegarda, che io, in quanto donna non-cristiana posso avanzare,  è la sua giustificazione (non poteva essere altrimenti, essendo cristiana...) dell'inferiorità femminile quanto alla "maggior dignità" che spetterebbe al maschio "in quanto rappresentante di dio".

Per Hildegarda (e cristiane analoghe) in cristo, la parte divina è maschile, quindi i maschi rappresentano dio (e da qui il sacerdozio maschile). 

Precisamente per Hildegarda, come scrive nel suo "Scivias", "[...] nec femina in officio consecrationis corporis et sanguinis Filii mei sacerdoti comparanda est\et quondam femina virili habitu vestiri non debet, ideo etiam ad officium altaris mei non accedet [...]"

Insomma, la femmina "non può fare la sacerdotessa" perché solo il maschio è "un altro cristo", in quanto... maschio come cristo.

Una femmina non rappresenta cristo, proprio perché cristo (considerato dio) è maschio.

Per Hildegarda (e le altre...) la parte divina è maschile, al massimo "la donna, la parte femminile" è "la carne corporale\la madonna che viene fecondata, dà la carne a cristo, lo partorisce".

è sempre idolatria della virilità rivista come "sesso di dio", la femmina serve solo da recipiente, da vaso, da riproduttrice e niente più, è la creatura subordinata e passiva che dà "la materia corporale" ad un dio che nasce maschio in terra. è pure la stessa idea dell'Aquino, quando discetta dei motivi dell'incarnazione nella Summa Theologiae.

A demolire questa ideologia misogina (che piace a tantissime donne anche dei giorni nostri) è stata Mary Daly, infatti nei suoi due libri fondamentali "La chiesa e il secondo sesso" e "Al di là di dio padre", scrive:

 "L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità."

"L'ideologia cristiana presenta una distorsione prodotta dalla gerarchia sessuale e che la convalida, palese non solo nelle dottrine relative a Dio e alla Caduta ma anche in quelle relative a Gesù [...] Una logica conseguenza della liberazione della donna sarà la perdita di credibilità delle formule cristologiche che riflettono ed incoraggiano l'idolatria verso la persona di Gesù [...] Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti di fronte al discorso della liberazione della donna, traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende a giustificare tali conclusioni. Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il consenso delle donne alla supremazia maschile, questi tradizionali presupposti cominciano a traballare."

(Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel "Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato") 

"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità [...] La premessa basilare di questo tipo di ortodossia è che "Dio venne" nell'uomo (maschio) Gesù, e solo in Gesù - donde l'ostacolo che viene descritto dai suoi difensori come lo "scandalo della particolarità".

"Ho già osservato che il testo paolino "in Cristo non c'è... maschio né femmina", funziona in questo modo, perché semplicemente e palesemente ignora il fatto che Cristo è un simbolo maschile e perciò a tale livello esclude la femmina." 

"Io ritengo che un altro ribaltamento sia l'idea dell'incarnazione redentrice unica nella forma di un salvatore maschio perché questo è precisamente impossibile. Una divinità patriarcale, o suo figlio, non è in grado di salvarci dagli orrori di un mondo patriarcale."

Mi pare significativo concludere con questo commento: "è ovvio che tutte queste ideologie hanno non solo la funzione di conciliare le donne con il loro ruolo subordinato sostenendo che è inalterabile, ma anche di far credere che esso rappresenti l'appagamento dei loro desideri, o un ideale che è lodevole cercare di raggiungere" (Horney)

Per cui direi che anche una donna anticristiana può apprezzare i lati positivi di Hildegarda, inquadrandola nel suo contesto storico e non pretendendo (anche se non è sempre facile) l'impossibile da questa donna di secoli fa che nacque e visse in un contesto totalmente cristiano dove non era possibile fare ed essere qualcosa di diverso. Nonostante certi limiti ideologici e temporali, di Hildegarda noi anticristiane possiamo apprezzare il suo talento artistico ed erboristico, ed esporre una critica argomentata alla sua idolatria del cristo-maschio, perché solo oggigiorno è possibile farlo.

 

APPROFONDIMENTO SU TROTULA

 Info tratte da


Trotula (Trocta, Troctula) è stata identificata dai più come una donna medico, nata a Salerno dalla nobile famiglia de Ruggero, famosa intorno al 1050. Sarebbe stata la sposa del medico Giovanni Plateario il Vecchio, generando due figli, famosi anch'essi come maestri della Scuola, i "Magistri Plateari".

Secondo un'altra interpretazione il nome femminile singolare "Trotula" sarebbe riassuntivo di ben sette "Mulieres salernitanae": Abella, Calenda, Costanza, Francesca, Guarna, Mercuriade, Rebecca, tutte quante medichesse. Trotula sarebbe la personificazione di trattazioni orali e scritte sui temi della gravidanza, del parto, del puerperio. Da qui sarebbe stata "tratta", "tracta", sullo scorcio 

dell' XI secolo, l'opera ginecologica "De mulierum passionibus ante, in et post partum", a cui sarebbe stato applicato il nome neutro plurale corrotto di "Trocta".

Comunque, se si volesse considerare Trotula una singola donna, anche se non con questo nome, ci sarebbe la testimonianza del medico Rodolfo Malacorona, che prima di farsi monaco aveva compiuto in Francia approfonditi studi di medicina, giungendo a Salerno nel 1059 e che "non trovò alcuno che fosse in grado di tenergli testa nella scienza medica tranne una nobildonna assai colta", "neminem in medicinali arte, praeter quandam sapientem matronam, sibi parem inveniret."

Sono circa un centinaio i manoscritti compresi tra il XIII e il XIV secolo attribuiti a Trotula, definita anche "Sanatrix Salernitana", la "Guaritrice di Salerno". Di lei sono anche uno scritto concernente la preparazione dei farmaci, "De compositione medicamentorum" e uno scritto "De ornatu mulierum", sull'arte cosmetica e le malattie della pelle.

Nota: per rispondere agli sfottò di certi signorini aristotelici che mi inzigarono, mi sono pure fatta una Storia della Medicina, che avevo trattato qui: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/dottoresse-nellantichita.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2020/02/louis-pasteur.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/la-vaccinazione-antivaiolosa-lady-mary.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/semmelweis-e-la-cura-per-la-febbre.html

Tra l'altro, in realtà, anni fa avevo quasi pensato di "voler diventare dottoressa" e in quel periodo della mia vita effettivamente mi lessi diversi libri di approfondimento medico, ma poi ho lasciato perdere... anche perché ci sono diverse problematiche legate a quando la medicina diventa "business, lucro", che sono tutti meccanismi che non fanno al caso mio https://intervistemetal.blogspot.com/2019/04/psicofarmaci-e-violenza-omicida.html

analizzati da libri come questo https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZ_uxnA84kYTDIy6ghpchVyS2Mj1A3-H2GkPgOonfLF8HPCy506N0nnzFy4uzZVBvGVFsPPazE85V1qkcDjVpL9YqOsDDzQG0RclsYayxVco8VEUSri66rLZFPQPgjzyIePFrhNa6Ocqw/s640/big+pharma.jpg

o anche questo:

 https://intervistemetal.blogspot.com/2020/04/recensione-pericolo-medico.html

Qui trovate altri post a tema medioevale... non ho ancora finito di trattare l'argomento, c'è molto altro che devo ancora riportare...

https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-3-la-poesia-e-la-musica.html

 https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/una-patriota-del-medioevo-eleonora.html

 https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-1-musiciste-e-danzatrici.html

 https://intervistemetal.blogspot.com/2018/03/medioevo-2-bellezza-e-moda-nel-medioevo.html


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