Alpi & Appennini: le immagini e le leggende più belle!


Vi metto qui le foto più belle che ho racimolato in giro, riguardanti le Alpi (ma aggiungerò anche altre foto a tema "montagnoso" nei mesi a venire ^_^)
Qui invece trovate il lago: https://intervistemetal.blogspot.com/2019/12/lago-maggiore-e-valcamonica-le-foto-piu.html
e le vallate: https://intervistemetal.blogspot.com/2020/10/vallate-italiane.html

Sto anche sistemando e riaggiornando i miei scritti sul Piccolo Popolo (e una buona parte di queste leggende riguardano proprio le nostre montagne!)

Del resto non è un mistero che molte band Metal sono "panteiste", da sempre ispirate dalla contemplazione dei paesaggi alpini, le scogliere, l'oceano, le foreste… https://intervistemetal.blogspot.com/2016/02/frentrum.html
https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2018/09/il-paesaggio-ottocentesco-lombardo-e-il.html

Una grande scrittrice che ha reso con maestria tutta la magnificenza dei paesaggi alpini e delle valli pastorali è Ann Radcliffe https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/i-misteri-di-udolpho-le-pagine-piu-belle.html
anche se purtroppo non sono ancora riuscita a trascrivere tutte le pagine che andrebbero trascritte… ;(
anzi, devo pure starci attenta nel leggerla, perché ogni volta mi estraneo totalmente da questa squallida realtà, ammaliata come sono dalle descrizioni radcliffeiane del paesaggio :P 
fiondatevi in una biblioteca a richiedere quel libro e vi troverete catapultati in scenari letterari di una bellezza sublime.

Io non ho visto molto spesso la montagna.
Da piccola, l'ho vista in vacanza con i miei genitori, ad Agra e Monteviasco (prossimamente vi riporto alcune cosine interessanti su questi paesini) ma ero davvero piccina, avrò avuto 5 o 6 anni… mi ricordo ancora la grande scalinata che collegava "la terra ferma" a Monteviasco, minuscolo paesello abbarbicato sulla roccia della montagna (eh sì, abbiamo fatto un bel tragitto a piedi!)

Devo dire che resto sempre molto affascinata da certe copertine Metal molto "panteiste", capisco perché fin dai primordi la Natura è stata divinizzata nelle sue tante manifestazioni (dal tuono alla roccia, sono tutte cose sacre ai  Paganesimi e i primi culti si sono svolti proprio all'aperto, anche nelle profondità delle grotte!)  
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/04/tibet-3-il-culto-della-montagna-kailash.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2020/05/le-montagne-sacre-e-gli-ufo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2017/07/slovenia-pagana-parte-i-triglav-vesina.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/le-dee-indu-delle-grotte-delle-colline.html


Intanto vi lascio le foto, poi a breve riaggiorno gli scritti sul Piccolo Popolo, e vedremo anche delle leggende inerenti il folklore italiano! Intanto qui avevo già parlato di lui: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/lhomo-selvadego.html
vedrete che le varie leggende italiane sul Piccolo Popolo (che abita monti e boschi italiani) assomigliano molto alle leggende irlandesi, scozzesi o inglesi sullo stesso argomento (e non a caso, perché la base paganeggiante è sempre quella, e in comune)

Intanto, date un'occhiata ai vecchi post: https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-3-il-sidh-irlandese-e-il.html

https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/le-fate-malvage-nel-folklore.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/11/carnia-leggende-sul-piccolo-popolo.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2019/09/rhiannon.html
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/08/irlanda-2-la-narrativa-irlandese-sui.html

LEGGENDE SUL MONTE BIANCO

Info tratte da


Il Monte Bianco era chiamato, una volta, il "Monte Maledetto" e guardato con terrore dagli abitanti delle sue pendici: la loro fantasia lo popolò di demoni e altre creature misteriose; del resto, più di altri monti, il Monte Bianco aveva immensi ghiacciai, crepacci e baratri senza fondo, guglie che parevano torri; secondo le leggende, nelle sue viscere vi erano grotte con pareti di diamanti e tesori.
Erano i demoni che provocavano le tormente e potevano far avanzare i ghiacciai che potevano seppellire le terre coltivate dei villaggi.
Abbiamo anche la testimonianza storica di un esorcismo, eseguito nel XVIII secolo, che serviva a rabbonire i demoni.

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Il Lago del Miage, secondo le leggende, era il luogo di ritrovo per un gruppo di Fate, che portavano a pascolare le greggi di camosci; le Fate danzavano e giocavano sulle sponde del laghetto, attorniate da fiori bellissimi.
I  demoni, nelle loro dimore poste sulle creste impervie, guardavano le Fate; un giorno cercarono di sedurle, ma le fate, inorridite, fuggirono, andando a rifugiarsi in una grotta.
I demoni furono presi dall'ira e scossero le montagne, per farle precipitare e devastare i prati con massi. 
Fecero avanzare anche il ghiacciaio del Miage, facendolo diventare una landa gelida e desolata.

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Gli alberi, nei tempi antichi e precristiani, erano celebrati con culti particolari.
Si credeva che gli alberi avessero un'anima e fossero in relazione con le divinità: gli Dei dimoravano in Boschi Sacri e per i Celti gli Dei preferivano abitare nelle foreste, piuttosto che nei templi. 
Erano convinti che gli Dei del Tuono e della Folgore dimorassero sulla vetta delle montagne e elevando il tronco di una quercia, si radunavano per le cerimonie sacre; successivamente, al posto dei tronchi si edificarono colonne.
A Petit Monde, nei pressi di Torgnon, si racconta di due taglialegna che vennero incaricati di tagliare gli alberi di un bosco; appena piantarono un colpo di ascia contro la corteccia di un albero, sentirono un lamento che proveniva dall'albero! 
Continuarono a colpirlo a colpi d'ascia, e le grida continuavano fino a quando l'albero fu abbattuto.
I due uomini capirono che avevano reciso un albero che era dimora di un'anima e che avevano compiuto un sacrilegio nei confronti degli Spiriti del bosco.
Fuggirono di corsa ma inciamparono in una radice sporgente che prima non c'era e caddero precipitando in un burrone, morendo sul colpo.
Quando vennero ritrovati dai compaesani e venne celebrato il loro funerale, dal bosco si levò una litania: erano gli alberi che piangevano la morte del loro fratello, invocando vendetta.
Col tempo, per progettare un canale di irrigazione che passava per il cimitero, si decise di trasferire le ossa dei morti in terra consacrata; quando venne il turno di disseppellire i due boscaioli, al posto delle loro ossa trovarono dei tronchi di un legno duro, come pietra.